Out of the Gate-Fuori dalla Gabbia
Vi consiglio di ascoltare le canzoni citate, sono davvero molto belle.
Giorno 49
"Che hai, Liliane? Sembri spaesato da stamattina"
Levi si mosse leggermente sulla panchina, scuotendo le spalle e tenendo lo sguardo fisso sul disegno a cui stava lavorando.
Eren era accanto a lui, che lo guardava disegnare come sempre, assorto nei suoi pensieri (che comunque esprimeva sempre, infastidendo l'uomo accanto a lui).
"Cosa significa-scosse goffamente le spalle, imitando esageratamente Levi-?"
"Significa esattamente quello" ribattè l'uomo, muovendo la matita sul foglio con sicurezza. Eren sbuffò. Era impossibile parlare con quel coglione.
"A cosa pensi?" chiese distrattamente Eren, poggiando la guancia sul palmo della mano.
"Cosa farai appena sarai uscito di qui?" domandò invece Levi, non rispondendo al ragazzo. Eren lo guardò per qualche secondo, pensando a se valesse la pena o meno di fargli notare che non aveva risposto alla sua domanda. Poi scosse leggermente la testa e rispose:
"Ti verrò a trovare tutti i giorni. Che tu esca prima o che tu esca dopo di me, puoi scommetterci il culo che lo farò"
Levi sorrise -fu più un ghigno che e un vero e proprio sorriso- e gli lanciò un'occhiata divertita.
"Diveteremo come una di quelle coppiette che vediamo ogni giorno nella 'stanza dei ritrovi'?"
"Oh cazzerola, assolutamente no. Verrò a trovarti solo per ricordarti di quanto sei brutto, vecchio e nano...e magari porterò anche qualche torta ogni tanto, giusto per ingrassare un po'" assicurò Eren. Levi rise, scuotendo il capo.
"Accetterò le tue visite solo per la torta"
"Per cos'altro?" chiese con falsa serietà Eren, accasciandosi come suo solito sul tavolo in legno scheggiato.
"Il tuo culo" affermò improvvisamente Levi. Eren scoppiò in una risata fragorosa, le lacrime che solcavano il suo volto e la pancia che doleva.
Levi lo osservò ridere, sembrava come rimasto incantato da quella visione, da quel suono, da quella persona. L'aveva visto ridere così tante volte, senza mai rendersi conto di quanto davvero fosse incantevole quando lo faceva. Non incantevole come poteva esserlo quella di una ragazza, ma aveva davvero il potere di incatenarti a sè.
"Che ti fissi, vecchio?" Eren lo riscosse dai suoi pensieri con la sua voce piena di sarcasmo, tirandogli una leggera pacca sulla spalla per scuoterlo.
"Eh che hai qualcosa fra i denti" si giustificò Levi.
"Cos-?" il ragazzo si allarmò subito, coprendosi con una mano la bocca. Levi sbuffò divertito, scuotendo il capo.
Rimaserò in silenzio per qualche minuto, per il semplice fatto che Eren stava cercando di capire cosa avesse tra i denti e di toglierselo. Levi continuò il suo disegno, finalmente completamente concentrato e in silenzio.
Si avvertivano comunque i rumori e borbottii dei carcerati in torno a loro, sparsi in piccoli gruppetti per tutto il misero e mal tenuto giardino. Aveva sentito delle 'voci di corridoio' riguardo ad una sorta di 'colletta' che alcuni prigionieri volevano organizzare per poter sistemare una volta per tutte quel giardinetto. Per ora non sembrava andare bene come iniziativa.
Le guardie richiamarono a gran voce i carcerati, annunciando la fine della pausa e intimandoli di rientrare nelle proprie celle in fretta.
"Finito il tuo copolavoro?" Levi annuì e glielo mostrò.
Raffigurava loro due in quello stesso giardino, che semplicemente camminavano guardando avanti. I volto degli altri prigionieri erano oscurati, sfocati o assenti. Loro due erano i soggetti principali, con il viso, il corpo, i vestiti ben definiti e dettagliati.
"Beh wow. Sembra uno dei tuoi lavori migliori" commentò il ragazzo, tenendo il foglio in mano e scrutandolo con attenzione, mentre si incamminavano all'interno dell'edificio sotto gli occhi vigili dei poliziotti.
"Credo che debba tenerlo tu" aggiunse. Levi lo guardò per qualche secondo, come se si aspettasse che il ragazzo cambiasse idea in pochi secondi.
"Come vuoi" rispose infine, riprendensi il disegno e sdraiandosi a letto, infilandolo nel taschino dell'uniforme azzurra.
Eren si arampicò sul letto di sopra, sdraiandosi con poca eleganza, facendo stridere le molle del materasso.
"Beh a domani, Levi"
"A domani, Eren"
Due anni dopo
"Non credevi che l'avrei fatto davvero, eh Dracula?" sorrise il ragazzo dagli occhi verdi, abbassando lo sguardo e squadrando quel volto che ormai conosceva a memoria.
Eren era ormai uscito di prigione da ormai quattro mesi e, come aveva promesso due anni prima al suo compagno di cella, era andato a trovarlo tutti i giorni. Gli raccontava le sue giornate, fin nei minimi dettagli. Gli aveva raccontato della festa di bentornato che i suoi vecchi amici gli aveva preparato; della sua nuova casa, in un semplice condominio in centro città, che era comunque meglio della sua precedente casa; del suo nuovo lavoro al Burger Drive poco distante da casa sua; del fatto che aveva ricominciato a studiare, con l'intenzione un giorno di poter aspirare a qualcosa di migliore.
Spesso si sedeva difronte a lui, a gambe incrociate, mangiandosi la torta che ogni tanto portava mentre raccontava delle sue giornate.
Capitava anche che molto spesso fosse in compagnia di Armin, che lo aveva pregato di presentargli Levi una volta per tutte. Eren adorava portare Armin durante le sue visite, c'era meno silenzio rispetto il solito, in quanto Levi non era mai stata una persona molto loquace.
Armin lo aveva accompagnato lì anche quella volta, sedendosi a terra di fianco all'amico, che già stava tagliando con il suo cucchiaio la torta che aveva adagiato sulle sgambe.
"Sono passati ben quattro mesi e ho continuato a mantenere la mia promesso. Sarai sorpreso immagino" rise, masticando la sua torta e lanciando una fugace occhiata all'amico, che sorrideva gentilmente e pazientemente.
"Oh Levi notiziona. Armin ed Annie si sposano!" esclamò entusiasta Eren, prendendo la mano di Armin e mostrando il piccolo anello dorato incastrato al suo esile dito.
"Dovrebbero sposarsi tra sei mesi se tutto va bene. Ovviamente io sono il testimone" aggiunse poi con un sorriso a trentadue denti, contagiando anche Armin.
Pochi attimi di silenzio di susseguirono, prima che Eren pronunciasse le prossime parole.
"E Levi...ho fatto causa a tuo zio. Kenny o Konny Ackerman, se non sbaglio. Dopo la confessione che mi hai fatto, ho deciso di provare ad avere giustizia. Per il momento sembra andare tutto bene, anche se molti si chiedono chi sia stato a sfondarlo di botte" sorrise trionfonte, battendosi una mano sul petto.
"Un'altra promessa mantenuta, Ackerman. Stupito?"
Non ci fu risposta.
"Oh e ieri sono andato da Hannes's a dare il mio ultimo spettacolo da drag queen! Elena la Rose è sempre sveglia, qui, nel mio cuore" disse scherzosamente, picchiettandosi con un dito il petto.
"È stato un bello spettacolo, vero Arm?"
"Già, uno dei migliori della signorina La Rose" rise il biondo, seguito da Eren.
"Prova ad indovinare quale canzone ho cantato" chiese indirettamente, mangiando un altro pezzo di torta esageratamente grande.
"Bohemian Rhaspody?"
"Sbagliato! Lady Marmelade" corresse sorridendo subito dopo, il suo solito sorriso colmo di sarcasmo, incantevole.
"In più ho voluto sperimentare un qualcosa di nuovo, cimentandomi in 'Working Class Hero'. Non è stata per niente male, quasi mi mancherà quel lavoro" continuò il suo racconto, una leggera nota malinconica e nostalgica era evidente nella sua voce. Non trasmetteva tristezza, anzi. Strappò un sorriso al ragazzo, un sorriso anch'esso nostalgico e al contempo sereno.
Era così che si sentiva.
Era sereno. Una serenità che si prova poche volte nella propria vita, quella serenità che senti quando sai che tutto va bene, quando sai che sei davvero felice, magari per la prima volta nella propria vita, nonostante la consapevolezza che non durerà per sempre. Ed era forse questa consapevolezza a rendere la serenità nell'animo del ragazzo così piacevole.
Continuarono a chiacchierare tra di loro, fino a sera. Finchè non furono richiamati da una delle guardie.
"Ragazzi, è ora che torniate a casa" li avvisò dell'orario e i ragazzi annuirono.
Si alzarono, buttarono via la teglia che contineva la torta, ormai vuota e si apprestarono a salutare Levi.
Eren passò una mano sul suo volto, per accarezzare le lettere che componevano il suo nome e infine toccare lievemente la fredda pietra che si ergeva dalla terra. Sorrise un'ultima volta alla fotografia incastonata e sussurò:
"Beh a domani, Levi"
Si voltò e seguì Armin fuori dal piccolo cimitero del carcere, infilando le mani nelle tasche e cominciando a chiacchiarare tranquillamente con Armin, mentre metteva in moto la macchina e si dirigevano a casa di Eren.
^*^*^*^
Il suono improvviso del campanello lo fece sobbalzare e sbuffare allo stesso tempo. Quello era il suo giorno libero e non aveva alcuna voglia nè di uscire di vedere nessuno. Da una parte, però, sperava che si trattasse del fattorino di Amazon che gli consegnava quel bellissimo e inutile ma indispensabile porta monete che aveva trovato online pochi giorni prima.
Si alzò quindi svogliatamente (ma speranzoso) dal divano, spegnendo lo stereo e dirigendosi a passi strascicati verso la porta.
Guardò chi fosse dallo spioncino, ma non riconobbe quell'uomo. Aveva dei grandi e profondi occhi azzurri, dei capelli biondi e esageramente gellati da una lato e delle sopracciglia così strane che Eren pensò per un attimo che fossero state proprio loro a bussare.
Comunque, ormai curioso di scoprire chi fisse quell'uomo, tolse il catenaccio dalla porta, aprendo.
"Buongiorno" lo salutò l'uomo con un cordiale sorriso. Eren ricambiò, sentendosi stranamente a suo agio con quel tizio misterioso.
"Mi chiamo Erwin Smith. Tu sei Eren Jegaer?" il ragazzo strinse la mano che l'uomo gli aveva porso, confermando poi la sua identità.
"Noi non ci conosciamo, ma abbiamo un amico in comune" continuò Erwin, il suo sorriso sempre stampato sulla faccia. "Sto parlando di Levi Ackerman"
Eren rimase per un secondo interdetto e stupito, lasciandosi scappare un "Oh" di sorpresa. Si riscosse subito dopo, invitandolo ad entrare. Erwin scosse il capo e rifiutò l'invito.
"Grazie, ma è solo una visita veloce" affermò, tirando fuori da una delle tasche dei suoi pantaloni eleganti un foglio di carta un po' stroppicciato. Lo porse ad Eren che lo prese, lanciandogli uno sguardo interrogativo.
"Che significa? Cos'è?"
"Un disegno. Levi mi ha detto che voleva che lo avessi tu" rispose cordialmente Erwin.
Eren annuì, aprendo il foglio e riconoscendo immediatamente il disegno.
Era l'ultimo che aveva fatto, raffigurante i due ragazzi nel giardino della prigione. Quello era stato il suo ultimo disegno, nel suo ultimo giorno insieme al ragazzo.
"Tu...tu eri lì quando..." non riuscì a concludere la domanda, ma Erwin capì ugualmente cosa Eren intendesse.
"Sì, ero lì. Ci ho messo un bel a trovarti, ragazzo" sorrise nuovamente, dandogli una leggera pacca sulla spalla. Eren sorrise all'uomo, salutandolo dato che a quanto pare era di fretta e in ritardo per il suo lavoro.
Eren chiuse la porta, appoggiò la schiena al legno duro e si lasciò scivolare lungo la parete liscia di essa.
Guardò il disegno ancora una volta, passando un dito sul volto di Levi, percorrendo con lo sguardo quello vuoto o sfuocato degli altri soggetti intorno a loro, estranei.
Sorrise e una piccola lacrima solcò il suo volto.
Una singola e solitaria goccia salata rigò la sua guancia e si infranse sul suo sorriso, che si allargò e sfociò in una risatina leggera. Scosse il capo e riaccese lo stereo con il suo telecomando, alzandosi da terra e continuano a stringere il foglio nella mano. Si diresse in camera sua, prese un pezzo di scotch che strappò con i denti e appese il disegno accanto a quello stupido e semplicissimo che aveva fatto Eren appena due anni prima.
In quel momento, guardando quei due disegni così diversi, Eren decise di tornare da Levi per raccontargli di Erwin e del disegno. E così fece.
Lo andò a trovare ogni giorno, tutti i giorni, così come aveva promesso.
E Levi non poteva fare altro che stupirsi ed amare ogni giorno di più quel ragazzo.
O almeno, Eren pensava così.
E posso assicurarvi che non si sbagliava affatto.
Angolo di Budino:
Wow.
Finalmente.
Dopo la ventesima volta che provo a scriverla, ecco che finalmente è uscita. L'ho finita T.T
Sono abbastanza soddisfatta, ma sarete voi a dirmi se faccio bene ad esserlo quindi...
Che ne pensate?
È stata una delusione?
Vi aspettavate altro?
Vi è piaciuta?
Fatemi sapere, ci tengo davvero moltissimo ^^
See you soon,
~A❤
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