<<Per motivi lavorativi ti accompagnerà Clara in autobus verso le sette dovrete essere alla fermata difronte al bar dove vai di solito>> afferma preciso mio zio 

<<Okey ho capito tutto>> annuisco decisa 

<< Grazie del favore Clara>> dice zio Albert rivolgendosi alla dolce signora 

<< Di nulla, ormai per me Gabriella e come una nipote, mi è sempre piaciuto vedere quando un figlio va a scuola>> risponde sognante 

<< Già un giorno forse lo farò anche io >> dice sorridendomi 

-.-.-.

<< E' proprio una bella scuola, sai?>> mi risveglia Clara, le immagini del week-end passano velocemente e come un treno in corsa transitano nella mia mente. Presto tutta la mia attenzione alla signora paffutella che, seduta al mio fianco su quest'autobus, continua a spiegare << I bambini possono entrarci dall'asilo e rimanere fino ai diciannove anni, è tanto tempo ma  pur sempre una scuola privata e una delle migliori per la preparazione al college.>>

<< Dicono che è bellissima. Le aule, la palestra, il cortile ma anche i corsi scolastici e extra-scolastici. Il sogno di molti >> dico ricordando quanto visto sul sito della scuola quando, in Italia, sognavo la lontana Inghilterra. Mi sembra però egoista da parte mia, non ho fatto nulla per meritarmela: non ho sognato e tenuto soldi da parte per andarci poichè mi sembrava impossibile; ed ora mi sembra ingiusto che io ci vada quando migliaia ucciderebbero per il mio posto.

Sposto lo sguardo sullo zainetto bordeaux sulle mie gambe, le braccia coperte da una felpa nera lo stingono come un tesoro, guardo le vie londinesi passare veloci.
L'autobus rallenta fino a stopparsi davanti ad una fermata e riconoscendo il luogo trattengo il respiro. sguardo fisso su quel parchetto tutto salite e discese, gli alberi leggermente spogli fanno appena intravedere la struttura in legno per il gioco. Sorrido amaramente sentendo un pezzo della mia anima risucchiarsi nella crepa del mio petto.

°  

Se potessi gridare, battere le mani come una idiota e saltellare dalla gioialo farei.
Faccio un passo in avanti calpestando i sassolini rossi che formano il sentiero che come Doroti conduce alla mia mia "città di smeraldo".
Il grande sentiero gira intorno ad una ridotta fontana raffigurante cicciottelli angioletti, e nonostante sia spenta regala ricchezza aggiuntiva. Le giro intorno guardandola meravigliata, poi sposto lo sguardo al sentiero ricongiunto e più stretto. E' costeggiato da erba perfetta nella quale ora giocano o sono seduti ragazzi e ragazze, non portano divise eppure sono tutti identici. Mi incanto e mi fermo: le linee curve tipiche dell'arte italiana si sposano perfettamente con lo stile inglese, la vernice bianca, la porta di vetro opaco: Davanti a me si estende imponente la Gold British Private School**  

Una professoressa si avvicina e parlando freddamente mi chiede se sono io la ragazza nuova. Annuisco e dopo che mi spiega che mi farà fare un piccolo tour della scuola la seguo. 
Aperta la porta un ampio atrio dal pavimento di marmo beige si stende sotto ai miei piedi, una delle pareti bianche porta ospita una bacheca in sughero con appesi volantini e foglietti colorati vari, quella sulla destra invece presenta delle scale che portano al piano superiore mentre quella restante (di fronte a noi) ha un'altra porta identica a quella d'ingresso. 

<< Questa scuola fu fondata quasi cinquant'anni fa e é simbolo del istruzione di tutta l' Inghilterra. E' stata frequentata da i più grandi politici, attori e simboli della attuale società.   
E' un ambiente di apprendimento emozionante e vibrante che offre basi accademiche solide per i nostri allievi e li prepara per una transizione positiva e sicura nel mondo degli adulti. Ispiriamo gli alunni riuscire e ad eccellere in tutti i livelli dei loro studi accademici, nonché a sviluppare un'ampia gamma di interessi e competenze. La scuola raccoglie bambini da età dell'asilo a quelle pre-college ed è una comunità educativa amichevole e calda, che incoraggia l'individualità degli allievi, pur offrendo un ambiente unico in cui favorire strette e durature amicizie.
Fondata nel 1967, la Scuola Gold è cresciuta da una piccola scuola di 65 alunni fino alla nostra attuale assunzione di 990 alunni.
Il successo e la popolarità della scuola possono essere attribuiti, in parte, ai nostri ottimi risultati accademici, all'avanguardia e ai giardini bellissimi e alla gamma di scelta e opportunità disponibili per ogni studente o studentessa>> spiega la donna in vesti eleganti, ascolto interessata ciò che mi dice << In questo complesso, come forse hai notato, ci sono ragazzi di età compresa tra i quindici e i diciannove anni che frequentano un indirizzo scolastico superiore classico con lezioni extra a seconda degli interessi. 
Al piano superiore abbiamo le aule degli studenti del quarto e del quinto anno mentre al piano terra ci sono le classi dei primi tre anni>> spiega avanzando e aprendo la porta opaca. Batto velocemente le palpebre più volte per abituarmi alla differenza di luce e quando vedo con chiarezza quello che ho davanti mi stupisce ancora di più.

Il corridoio sfociava in due direzioni formando un ampio spazio ovale, paragonabile all' Arena o al Colosseo dell' Italia. Ai lati erano disposti gli armadietti intervallati dalle porte delle varie aule. Al centro del grande spazio cresceva dell erba, verde lucente che gli occhi sembrano percepire la morbidezza; a separare però lo spazio verde dalle mattonelle in marmo é un piccolo muretto di pietra bianca a colonne le stesse che lo intervallavano ogni tanto. Un effetto classico e preciso veniva regalato allo spazio. 

Segui la signora che si avvicino nello staccato che permetteva di accedere al campo. Questa spiegava e spiegava e spiegava ma le parole si annebbiavano nella testa per poi scomparire. Il piano alto era cinto dallo stesso muro e dalle stesse colonne. Incredibile  spettacolare.

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Quasi un ora e mezza per visitare l'immensa scuola e capire la storia di essa. Era nata come asilo per gli orfani, piccoli e soli, venivano portati qui. Ma come si sa, tutti i bambini crescono e crebbero anche le classi, l'istruzione e la fascia di etá. 

Un edifico alla sinistra e in fondo a due campi da football si trova la scuola materna accompagnta dalle elementari. Un edifico più grande sulla destra, con una struttura simile a quella liceale, comprendeva invece gli studenti e le studentesse che frequentavano le medie. 

Non capí molto bene come da orfanotrofio divenne una scuola di celebre fama e ne di come divenne privata. Fui più attenta alle varie discipline che si studiano e si praticano. Le materie erano le basiche ma centrare molto sullo stile artistico dell'Europa, viene studiato anche il latino e il greco a differenza di tutte le altre scuole. ( L'inglese infatti non é una linga latina). Per quanto riguarda invece gli sport, baseball, football, softball e basket erano tutti dotati di un campo nel complesso mentre i vari tipi di ginnastica venivano insegnati nella palestra dove si praticava anche.

<< La visita possiamo ritenerla conclusa>> disse la donna unendo le mani << Ora hai la visita dalla preside>> annui timorosa, ansia e nervosismo ormai superavano i miei abituali livelli. Avevo paura di non andare bene.

La donna mi condusse fino a un ufficio al secondo piano. Nessuno studente si aggira per i corridoi e il silenzio rimbomba nelle orecchie. Apro la porta producendo un leggero scricchiolio, una donna sulla quarantina si alza sistemandosi la giacca nera e stendendo la bocca in mezzo sorriso.

<< Buongiorno, tu dei essere Gabriella>> dice porgendomi la mano per poi indicarmi la sedia nera in pelle incitandomi a sedermi. L'ufficio della preside tiene le tonalità dell'ambiente e del desing esterno. Le tende beige, la poltrona nera in pelle, le sedie e perfino un piccolo tappetino beige contornano la stanza. Sulla parete alle sue spalle sono posizionate le cornici aventi le sue varie laure.

<< Una mia cara amica mi ha chiesto di farti entrare in questa scuola a sue spese rassicurandoci dicendo che sei intelligente e molto sveglia, mi fido della sua parola. Tutta via abbiamo concordato di dimezzare la tua retta visti i contributi generosi fatti in precedenza dalla famiglia. Ricorda però che sei costantemente osservata e se vediamo che non sei idonea e che non spetti il rispetto richiesto, saremmo costretti a espellerti>> annuisco concorde, mi hanno dato una grande opportunità. Non la posso prendere sotto gamba. Il suo discorso procede per altri minuti informandomi delle materie e dei corsi svolti, mi dice anche la posizione e la sezione della mia classe. Prima di salutarmi mi consegna anche un paio di chiavi argentate. Ricambio il saluto e ringrazio per poi uscire dall'ufficio, abbasso lo sguardo sulle chiavi scintillanti e leggo il numero diciannove inciso sopra. 

Sorrido 

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** Ispirata alla Harrodian school di Londra, scuola che ha frequentato anche Robert Pattinson