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Sinbad

Allora, un paio di precisazioni prima di iniziare: per Reader mi sono ispirata ai corti "The Spider and the Butterfly" e "Spiderfly", quindi mi serve che la immaginiate con due fessure lunghe e sottili sulla schiena della maglietta, capirete poi.

Sinbad's PoV

Sinbad: "Ok ragazzi, ancora poche ore e sbarcheremo alla volta di Insecto. Non siete emozionati? IL NOSTRO PRIMO GRANDE REGNO!"
Tutti esultarono felici di riprendere le rotte commerciali.
Ja'far: "Ho delle informazioni su questo regno."
Inaoho: "Allora dicci."
Ja'far: "Questo regno sotterraneo è abitato da persone con mutazioni che li rendono simili a insetti e aracnidi. Sono governati dalla dinastia Butterfly, e pare che soprattutto ai confini vi siano sempre piccoli crimini, ma mai niente di troppo serio. Insecto è uno dei principali esportatori di gemme e pietre preziose, se il contratto andasse a buon fine, i nostri guadagni in fatto di gioielli si impennerebbero di sicuro."
Sbarcammo senza intoppi, e, racimolato il necessario, partimmo alla volta del primo regno grande con il quale commerciare. Arrivammo entro pochi giorni, e il cammino non fu molto accidentato, la parte difficile fu scendere sottoterra per raggiungere il regno e abituarsi al freddo che c'era lì sotto.

Arrivati a una delle entrate, delle guardie scorpione ci condussero dentro solo dopo averci fatto qualche domanda.
Mistrass: "Ragazzi guardate, una pasticceria! Possiamo prendere qualcosa?"
Inaoho: "Per me va bene."
Ja'far: "Ne è passato di tempo da quando ho mangiato qualcosa di dolce, anche a me va bene."
Sinbad: "E allora andiamo a mangiare!"
Entrammo nel locale bianco, rosa caldo e lillà e ci sedemmo a uno dei tavoli candidi come nuvole. Arrivò una donna ragno dalla pelle bianco latte e dai capelli rosati a prendere le ordinazioni. Aveva cinque occhi e sei braccia che spuntavano da alcuni buchi sui lati del busto del vestito da cameriera. Dopo avere ordinato si ritirò in cucina, nel mentre noi ci mettemmo a chiacchierare, discutendo sul da farsi.

??: "Le vostre ordinazioni."
A parlare non era stata la donna di prima, ma una ragazza, sempre un ragno con la pelle (f/c) pastello, i capelli (h/c) scurissimi, cinque brillanti occhi (e/c) e un grazioso sorriso che mostrava due canini un po' lunghi, ma che le davano un'aria adorabile. A differenza della donna di prima, lei aveva una maglietta larga beige con tutte le maniche necessarie, pantaloni neri, stivali marroni e un grembiule bianco legato in vita. Mentre ci serviva i dolcetti, non riuscii a flirtare, rimasi semplicemente incantato dalla delicatezza delle sue forme, e dalla sua gentilezza. Lei se ne accorse, ma si limitò a sorridermi dolcemente prima di servire altri tavoli.
???: "(y/n), vieni a darmi una mano figliola."
(y/n): "Arrivo ma'."
E si dileguò in cucina. Di tanto in tanto, mentre serviva altri clienti ci scoccava qualche occhiata curiosa.

Mistrass: "Che hai pensato di fare?"
Sinbad: "Come?"
Mistrass: "Ogni volta che andiamo in un nuovo regno, inizi a flirtare con tutte le ragazze che trovi, ma oggi niente, e mi pare che anche lei ti stesse divorando con tutti e cinque gli occhi."
Sinbad: "Lei è diversa, non credo sia giusto, si merita un po' di pace. Avete visto come lavorano sodo qui?"

Smol Timeskip
Reader's PoV

Mamma: "(y/n) non è che puoi andare a buttare la spazzatura?"
(y/n): "Va bene mamma."
Afferrai i tre sacchi con tre diverse braccia e aprii la porta con un quarto per poi buttare i sacchi nel cassonetto vicino ancora non riesco a credere che siano arrivati dei viaggiatori, vorrei rincontrarli per chiedergli com'è il mondo là fuori, saranno disposti a rispondere alle domande di una persona curiosa, giusto? Spero sia quello con i capelli viola a rispondermi. Quanto è bello, e nonostante abbia una faccia un po' da scemo, sembra gentile!
Mentre mi decisi a tornare al negozio per la porta davanti rincrociai i ragazzi di stamani.
(y/n): "Ciao. Voi siete i viaggiatori che si sono fermati al negozio di mia madre stamattina?"
Sinbad: "Sì, siamo noi. Io mi chiamo Sinbad, loro sono Ja'far, Mistrass e Inaoho."
Rispose indicando gli altri ragazzi per associare nomi e volti.
(y/n): "Io mi chiamo (y/n)."
Sinbad: "Un bel nome per una meravigliosa ragazza."
(y/n): "Ma grazie. Comunque volevo chiedervi un paio di cose: sono sempre stata curiosa riguardo la superficie, e mi sembra il momento adatto per chiedere a qualcuno che ne sa ovviamente più di me."
Sinbad stava per parlare, ma fu interrotto da Ja'far
Ja'far: "In verità, prima servirebbe una mano anche a noi."
(y/n): "Cosa c'è?"
Ja'far: "Senza un accompagnatore di questo regno, non possiamo entrare a palazzo, e dobbiamo entrare per le trattative del contratto commerciale."
Deglutii a vuoto, torturandomi le dita di ogni mano.
(y/n): "Posso accompagnarvi io."
Inaoho: "Ma non dovresti essere un qualcuno ai piani alti?"
(y/n): "Tranquilli, basta un cittadino, e poi posso ritenermi un po' speciale."
Mistrass: "Cioè?"
(y/n): "Ve lo racconto mentre andiamo."
Ci avviammo verso il palazzo, e io iniziai a raccontare.
(y/n): "La mia mamma me lo raccontava come favola della buonanotte quando ero piccola, ed è una storia d'amore.
C'erano una volta un principe farfalla e una ragazza ragno, che si amavano tanto, nonostante lui fosse già stato promesso sposo ad un'altra. Si vedevano in segreto, per parlare, e per amarsi dolcemente fino a due sere prima del matrimonio. Quella sera, la donna e il suo amato decisero che sarebbe stato meglio continuare ognuno per la propria strada, al massimo scrivendosi delle lettere. Lei non si presentò mai alle nozze dell'uomo, perché scoprì di aspettare una bambina, la bambina che aveva sempre voluto; e che ora, vi sta raccontando la storia."
Ja'far: "Vuoi dire che sei la figlia illegittima del sovrano?"
(y/n): "Esatto, ma non mi lamento della mia vita, voglio bene a mia madre, e il fatto che non abbia mai davvero conosciuto mio padre mi rende impossibile dare un'opinione su di lui. Pensate che da piccola non uscivo perché sono uscita dall'uovo con le ali, quando ho imparato a nasconderle avevo 7 anni."
Inaoho: "È per questo che la tua maglietta ha dei tagli sulla schiena?"
(y/n): "Esatto, bravo maciste."
Arrivammo al portone di ingresso, le due guardie scorpione ci lasciarono entrare, e altre guardie ci scortarono alla sala del trono.
(y/n): "Io mi fermo qui, vi aspetto va bene?"
Mistrass: "Certamente, grazie per l'aiuto."
(y/n): "Prego ragazzi."

Mini Timeskip

Ja'far uscì dalla sala da solo
Ja'far: "Abbiamo accennato di te al re, e ti vorrebbe ringraziare di averci accompagnato."
(y/n): "Eeehmm va bene, arrivo."
Entrai nella sala dove venni accolta dalla vista della Regina Marion Butterfly e il Re Cornelius Butterfly, aka mio padre.
Cornelius: "Questi gentili mercanti mi hanno detto che li hai accompagnati fino a qui, grazie, nemmeno io riesco a rendere removibili le guardie rispetto agli stranieri."
(y/n): "Il piacere è stato mio, signore."
Risposi inchinandomi leggermente.
Cornelius: "Non inchinarti, non serve."
(y/n): "Grazie p- signore."
Cavoli, e se avesse sentito? E se finissi per distruggere il matrimonio? E se mi odiasse per questo? Pensai con il viso scurito di vergogna
Cornelius: "Vorrei parlarti per un minuto per favore."
Cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo
(y/n): "Va bene."
Lo seguii in una stanza adiacente alla Sala del Trono, di cui chiuse la porta.
Cornelius: "Sei davvero diventata grande e bella come dice tua madre, sai?"
(y/n): "Vuol dire che la mamma le scrive ancora?"
Cornelius: "Sì, l'ultima lettera è arrivata una settimana fa, e, avrei anche un favore da chiederti."
(y/n): "Dica pure."
Cornelius: "Ho provato con tutti i miei rappresentanti, e nessuno di loro è pronto per una grande compagnia, te la senti di essere la rappresentante di Insecto nella compagnia Sindria?"
(y/n): "Non ho un minimo di esperienza, come sa che ripone bene la sua fiducia?"
Cornelius: "Sei mia figlia, so che te la caverai."
(y/n): "Grazie."
Tornammo alla Sala del Trono, per dare la notizia agli altri che sarei rimasta con loro come rappresentante. Quando fu il momento di partire salutai la mamma, e seguii gli altri fuori dai tunnel e dalla grotta. Il Sole mi colpì come un cazzotto in pieno volto, chiusi i tre occhi sopra e mi schermai i due inferiori con una delle mani.
Sinbad: "Tutto ok (y/n)?"
(y/n): "A parte il fatto che non ho mai visto il Sole e mi sembra di bruciare viva, niente di male."
Sinbad: "Ti ci abituerai, per noi faceva un gran freddo lì sotto, se quella era la tua temperatura, non mi stupisce che tu stia bruciando qua."
(y/n): "Fantastico, un altro spiritosone."
Sinbad: "Dai, non si può neanche scherzare?"
Mi sorrise un po' dispiaciuto di avermi preso dal verso sbagliato quel sorriso... potrei guardarlo sorridere tutto il giorno gli sorrisi di rimando
Sinbad: "Ecco, visto che sei più bella quando sorridi?"
(y/n): "Grazie."

Le timeskip sulla nave

Era sera, me ne stavo sul ponte, appoggiata al parapetto
Sinbad: "Ti piace guardare l'oceano?"
(y/n): "Sì, è un calmante che non avevo mai provato."
Il violetto mi si appoggiò accanto, guardando l'orizzonte assieme a me.
Sinbad: "So che potrei sembrare invasivo, ma..."
(y/n): "Dimmi, tranquillo Sinbad."
Sinbad: "Posso vederti con le ali?"
Annuii e ci girammo l'uno dirimpetto all'altro, feci un respiro profondo, e sentii le sottili ossa partirmi dalla schiena, l'emolinfa iniziare a circolare nelle nuove appendici formatesi dalla mia colonna vertebrale. Mossi le ali, stiracchiandole, e per avere un po' di mobilità in più.

Sinbad's PoV

Bellissima. Non c'era parola migliore per descriverla. Era bellissima. Le ali erano sottili, e delicate, bordate di nero, come fosse un ricamo, il resto era (f/c), che ai schiariva andando verso l'interno delle ali.
Sinbad: "Le posso toccare?"
(y/n): "Certo, ma cerca di essere delicato, sono comunque ali di farfalla."
Mi avvicinai, e posai le dita sul bordo nero, erano vellutate, e morbide, ma fragili. Dopo poco ritirai la mano dalla sua ala
(y/n): "Ehi, era rilassante."
Sinbad: "Davvero?"
(y/n): "Davvero, era come sentirsi accarezzare i capelli."
Ci fu un silenzio imbarazzante, e (y/n) ritirò le ali, che sparirono nella schiena
(y/n): "Sai cos'altro sarebbe rilassante?"
Sinbad: "Cosa?"
Mi abbracciò stretto, ma non tanto da stritolarmi, con tutte e sei le braccia, due attorno al collo e le altre avvinghiate al torso. Non esitai a ricambiare la morsa dolce, con il cuore che batteva forte. Restammo stretti l'uno all'altra, ascoltando i rispettivi battiti e respiri.
Sinbad: "Hai ragione, è proprio rilassante, e poi con sei braccia dai degli abbracci bellissimi."
Per tutta risposta, lei strofinò il viso nel mio petto, ridacchiando
(y/n): "Il tuo cuore batte fortissimo, sai?"
Sinbad: "Davvero?"
(y/n) annuì e alzò il volto dal mio petto. Era visibilmente nervosa, e il suo tono di pelle si era scurito, come se fosse arrossita.
Sinbad: "Tu invece ti sei scurita, tutto bene?"
(y/n): "È il nostro modo di arrossire."
I suoi occhi guardavano tutto tranne i miei. Avevo già un'idea di cosa stava succedendo.
Sinbad: "Eeeee perché saresti arrossita?"
La stuzzicai ghignando, guardandola scurirsi ancora di più.
(y/n): "Sinbad...ti posso baciare?"
Quei cinque occhioni da cucciolo mi scrutavano, quasi supplichevoli.
Sinbad: "Accetto volentieri quest'offerta allettante."
Ci avvicinammo piano, fino a far toccare e combaciare le nostre labbra. Respiravamo in sincro, e sembrava che le nostre labbra fossero state concepite solamente per baciarsi, o per parlarsi dolcemente. Appena ci staccammo, (y/n) si mise a ridacchiare
Sinbad: "Cosa c'è? Bacio tanto male?"
(y/n): "No no, tranquillo, è solo che era il mio primo bacio, ed è stato meraviglioso."
Continuò ridendo leggermente. Le sorrisi
Sinbad: "Allora spero che tu sia pronta a dare il tuo secondo bacio."
(y/n): "Ci puoi scommettere."
E tornammo a baciarci dolcemente, come farebbero due amanti.

Come noi.

~Le Fin~

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