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NANI - #monthshot


Driiiiiiiinnnnnn

La sveglia suona nervosamente, apro mezzo occhio e vedo la data: venerdì 17.

Sarà una giornata pessima.

"Buongiorno Nani" dice mia madre affacciandosi alla porta,

"Buongiorno a te, mamma" le rispondo.

Mi alzo, colazione al volo, mi vesto alla meno peggio e esco.

Ma quella è neve? Che bello neve bianchissima ovunque, buon per me che ho messo gli anfibi. Mentre vado alla fermata del bus, un ometto ruzzola gli scalini schiantandosi rovinosamente a terra. Per forza con la neve di venerdì 17 metti scarpe in cuoio?

Fortunatamente l'autobus passa puntuale, è strapieno e alla guida c'è l'autista antipatico.

Anche oggi dovremo subire le sue solite battute.

Infatti, "Belle pupazze oggi siete di neve, tutte fredde è!",

Ma questo non lo fa mai sciopero?

Arrivo a scuola quasi in orario, tutti nel cortile a fare a pallate e ovviamente chi prende in testa quella col sasso dentro? La professoressa di matematica, che entra  urlando che farà rapporto a tutti.

Il preside ha deciso di tenere chiusala scuola, quindi ce ne andiamo tutti in giro per la città, come noi anche gli altri istituti superiori hanno serrato le porte perciò...

Torneo di pallate sul lungomare.

Con la mia migliore amica decidiamo di andare su in collina a vedere nevicare sul mare, fa un freddo assurdo, ma vedere il buio arrivare contro un cielo bianco, con la neve che continua a scendere è bellissimo. Quando tocca l'acqua una nuvola di vapore sale. L'effetto è una nebbiolina leggera sopra il pelo dell'acqua e poi luce che svanisce velocemente.

Veramente magnifico!

Qui da noi non succede mai, siamo in centro Italia, sul mare, noi abbiamo il salmastro non la neve.

Rientro a casa doccia calda, pappa e serie tv al pc. Stasera puntatona.

Driiiinnnn

Che palle già mattina, guardo la sveglia e vedo la data venerdì 17.

Perfetto si è rotto il datario. Al solito mi preparo lentamente, ma si metto gli anfibi anche oggi.

Esco e nevica ancora. Che strano che non sia stata decisa una chiusura delle scuole anche per oggi.

Mentre vado alla fermata, il signore di ieri ruzzola anche oggi. Per forza si è rimesso le scarpe col cuoio!

Ecco il bus, uffa c'è il fenomeno alla guida.

"Belle pupazze oggi siete di neve, tutte fredde è!",

Fantastico adesso ricicla anche le battute infelici.

Anche stamani torneo di palle di neve in cortile a scuola e anche oggi pallata in testa alla professoressa di matematica dello scientifico.

Con sasso annesso.

Ma che è? Il festival della ripetizione? Ci manca che il preside ci dica che...

"Ragazzi, per oggi la scuola resta chiusa, i maggiorenni possono andare i minori chiamino casa"

Ma stiamo scherzando? Sono finita nella puntata di Supernatural dove Dean muore trecento volte?

Ok, calma, vediamo che succede

"Tutti a fare un torneo di pallate sul mareeeeee" urla uno di quinta.

Non è possibile.

Dopo inenarrabili ripetizioni degli accadimenti di ieri, Samanta mi si para davanti e dice

"Andiamo a Montenero a vedere nevicare in mare?".

Adesso ho veramente paura. Mi invento una scusa e torno a casa.

Oddio, stesse pietanze per cena, stesse notizie al tg, stessa puntata del telefilm con lo streaming si blocca allo stesso minuto.

Vado a letto ma non riesco a dormire, c'è uno strano silenzio. Nessun rumore. Nessun gatto miagolante in strada. Nessuna auto.

È tutto talmente strano...

Mi infilo sotto il piumone e aspetto fino a che

Driiiiiinnnnn

Non ho il coraggio di guardare. Sposto le coperte ad occhi chiusi. M faccio coraggio e leggo la data sulla sveglia.

Venerdì 17.

Anche oggi.

Anche domani.

Per tutta la settimana.

Sono stranita, devo fare qualcosa.

Mi preparo e vado a scuola, tizio dalle scarpe in cuoio che ruzzola, fatto.

Battuta triste sul bus, fatto.

Palla con sasso alla prof., fatto

Tutto fatto anche oggi

Domani però si cambia!

Driiiin

Mi alzo e mi preparo ed esco. Niente anfibi, oggi Timberland. Cammino più veloce del normale e arrivo al portone di mister calzatura, in tempo prima che esca,

"Attenzione signore si scivola" gli dico cordialmente impedendogli di cadere.

Quando arriva il bus salgo in vettura e con una voce da gallina acida dico

"Belle pupazze siete di neveeeee"

L'autista mi guarda sorpreso, non capisce come potessi sapere le sue parole prima che le pronunciasse.

A scuola blocco con una scusa la professoressa, annuncio la chiusura odierna, propongo il torneo e la gita a Montenero.

Ho rotto il loop infernale.

Domani sarà sabato.

Driiiinnnn

Mi sveglio di soprassalto guardo la sveglia... sabato 18

Siiiiiiiii

Ce 'l'ho fatta, anche se non riesco a capire come possa essere successo tutto questo, sono felice di essere di nuovo tornata alla normalità.

Vado sul sito della scuola e vedo che è prevista la chiusura anche per oggi. In pochissimo tempo Samanta organizza una passeggiata lungomare, col ghiaccio e la neve faremo foto e selfie a volontà.

La mattina scorre allegra, ho preso dalla cantina dei vecchi doposci, che fortunatamente mi vanno ancora bene, e sono partita alla conquista della spiaggetta della regina, ma oggi niente costume ma piumino da sci!

Il ragazzo di Samanta tenta di salire sul suo scoglio preferito ma ovviamente scivola, in estate per via del muschio marino , oggi per la neve. Fortuna che non si è fatto nulla.

"Gente ho fame, andiamo a farci preparare delle schiacciatine all'Acquamarina?"

La mia proposta è ben accetta e tutti ci spostiamo in questo pub vicino alla spiaggia. Il barista dei sogni è di turno, mi sorride e mi dice

"Anche con la neve una cotto, pecorino e crema di carciofi?"

"Si", rispondo con la bocca secca e lo sguardo languido.

Che pezzo di figo...

I miei amici mi guardano ed in coro esclamano

"Tanto non te lo da".

Ne farò a meno.

Torno a casa, studio perché lunedì scuole aperte, alla mia ora faccio tante nanne serene.

Driiiiinnnn

Stiracchiandomi mi muovo verso il bagno, modello bradipo zoppo, faccio tutte le mie cose e mentre esco mi cade l'occhio sulla sveglia.

Sabato 18.

Non è possibile...

Succede di nuovo.

Mentre cerco di ricordare cosa ho fatto ieri mattina, squilla il telefono è Samanta

" Hoy, andiamo a fare una passeggiata sul mare, col ghiaccio e la neve sai che foto bellissime?"

"Mi dispiace ma non sto tanto bene, oggi resto a casa."

Rispondo sicura, devo interrompere questa cosa assurda, compro un giornale e mi faccio una foto insieme all'edicolante, una di quelle modello ostaggio rapito, con la prima pagina in bella mostra.

Slavo la foto sul mio telefono facendo in modo ch vi siano impresse orario e giorno.

Poi mi rinchiudo in casa ad aspettare.

Driiiiin

Il suono delle campane della messa mi svegliano, è domenica 19.

Prendo un quadernetto e scrivo tutto quello che faccio.

Annoto quel che mangio, se mi cade qualcosa, le telefonate, gli abiti, le nevrosi di mia madre, tutto.

Se domani sarà ancora domenica compirò azioni diverse.

La mia vita scorre sempre uguale, tutto si ripete, identico. Se non facessi qualcosa vivrei all'infinito la stessa giornata.

La cosa strana è che tutti gli altri sembrano non aver sentore della cosa. Quando ho provato a parlare con loro, si sono ammutoliti e sono andati via. Tutti.

Non riesco a smettere di pensare a questa folle cosa. Cerco su internet quel fenomeno denominato deja-vu, ma non lo trovo. Parrebbe non esistere. Qui, in questa realtà ripetuta, non esiste. Qui è la normalità.

"Mamma, ti sembra mai di aver già vissuto le azioni che compi?"

Mia madre mi guarda strana, sorride e si avvia verso la cucina. La seguo e mentre le cammino dietro svanisce.

Mia madre è sparita nel mezzo del corridoio.

Ho paura. Che cosa succede ? Cado in ginocchio e comincio a piangere.

"Nani, che succede? Ce ci fai in ginocchio nel corridoio?"

"Mamma? O mamma credevo fossi sparita, sono tanto spaventata mamma"

"Non avere paura, andrà tutto bene. Cerca di riposare e le cose si sistemeranno"

Vado a letto per riposarmi come ha detto mia madre.

Credo di essermi addormentata, fuori è chiaro, le campane della chiesa annunciano la messa.

È di nuovo domenica.

Sta succedendo di nuovo, non riesco ad uscire da questa assurda situazione. Cosa succede? Perché mi sento come paralizzata ed impotente? Perché le cose non vanno avanti come sempre?

Perché la mia vita si è fermata a giovedì 16?

                                                 ____________________________________________

Oggi è domenica. La prima domenica senza Nani. Da quatto giorni la mia bambina è ricoverata in terapia intensiva. Le è stato diagnosticato uno stato di coma profondo.

Da quando quel tipo l'ha investita sulle strisce la nostra vita si è fermata.

Le giornate passano tutte uguali, mi alzo e mi preparo e vengo da lei in ospedale.

Passo le ore al suo capezzale, ripetendole incessantemente che andrà tutto bene, che deve solo riposare e le cose si sistemeranno.

Quando si entra in un reparto di lunga degenza, la vita prende una routine fissa e ininterrotta, scandita dalle visite dei medici, al passo per i parenti, alle terapie.

Sempre le stesse. Sempre alla stessa ora. Ogni giorno, per non si sa quanto tempo. Forse per sempre.

Da quattro giorni la mia vita è fatta di ripetizioni ossessive delle stesse azioni. Vivo al margine della mia farfalla di quindici anni, imprigionata dal coma. Costretta a subire sempre le stesse azioni, le visite, la ginnastica passiva, le analisi.

Da quattro giorni tutto si ripete, uguale e lento. Tutto è in movimento ma è fermo.

Tutto è diverso ma spaventosamente uguale.

Gli occhi delle persone che vengono qui ad accudire i loro congiunti sono ormai senza espressione. La sezione dei pazienti in coma o in stato vegetativo persistente del reparto lunga degenza, è il più lento e ripetitivo luogo che si possa immaginare, in quanto i pazienti non hanno reazione alcuna.

E noi che siamo qui per loro, siamo come loro. Spenti. Chiusi. Immobili.

A compiere sempre le stesse azioni, perché altro non possiamo fare.

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