Capitolo uno: Una nuova vita
Mi chiamo Michele la mia vita fa schifo abito in un orfanotrofio da quando sono piccolo.
La mia vita è bellissima perché ho conosciuto in orfanotrofio i miei primi due amici: Peppe ed Erika, Peppe è molto simpatico ed Erika è come una mamma per noi, infatti è più grande di noi e quando nell'orfanotrofio non ci sfamavano abbastanza ci allattava col suo seno prosperoso per essere una bambina di 5 anni, però io sapevo perfettamente che si iniettava latte di topo nelle boobs, forse Peppe no ma vabbè.
La nostra vita non è molto bella in quell'orfanotrofio, infatti capitava che abusassero sessualmente dei bambini, ma per fortuna a me ed Erika non è mai capitato a differenza di Peppe, lui veniva abusato spesso, c'è da dire che una volta anche io ed Erika abbiamo violentato Peppe con un bastone mentre dormiva.
Ma adesso questa presentazione è finita, questa è la storia della gang.
Sto andando da Peppe ed Erika sclerando <<Sentite, quella lurida puttanella della governante non la sopporto più, le ho rubato un po' di soldi e domani mattina ce ne andremo>>. Mi guardano entrambi sbigottiti ed Erika la più saggia tra i tre presa la parola <<Senti non possiamo scappare così facilmente da quella>>, ma ovviamente avevo pensato ad un piano bellissimo e quindi iniziai subito ad espoglierlo <<Useremo Peppe, domani mattina entrerà dentro la camera di Ester e gli infilerà un coltello nella vagina, è un piano perfetto>>. Loro non ebbero altra scelta che accettare, quel posto era lugubre.
Ok è mattina, ci svegliammo prima del solito e seguimmo Peppe fino alla porta della stanza di Ester, quella scrofa si svegliò subito e vedendo Peppe con solo le mutande capì cosa voleva fare. <<Oh! Finalmente hai deciso di concederti a me, bene bene. Allontanati dalla porta che magari la rovini e vieni qua bel topolone. Devo dire che di prima mattina sei proprio sexy>>.
Erika stava sudando era parecchio nervosa e aveva ragione ad esserlo, quella baldracca aveva capito, Peppe non era riuscito ad infilare per bene il coltello e quindi Ester lo stava strozzando; interveniamo subito, non potevamo fallire, Erika sbalorditamente esce il coltello dalla vagina di Ester e glielo ficca in culo, non me l'aspettavo le venisse questo scatto d'ira ma non potevo che esserne felice.
Ester stava per perdere le forze e Peppe ed Erika stavano rubacchiando un po' in giro io guardavo mentre sputavo alla governante, Erika esce il coltello dal culo di Ester glielo infila nella brioscina, e lo riesce <<Adesso vediamo chi ha le tette piccole lurida sgualdrina>>, col coltello le taglia via le tette ed una la conserva come giocattolo perverso.
<<Che schifo che faceva quella vagina. Michi basta infilare oggetti nella patata di Ester dicendo di giocare a 'Cosa c'è nella vagina? Presto andiamo>>. In effetti Peppe aveva ragione mi pulisco le mani ed usciamo dall'orfanotrofio.
Camminando un po' incontriamo una ragazzina nera <<Dare a me moneta sono figlia di Zeus>>, quella birchina, si capiva perfettamente fosse italiana, ma mi sembrava simpatica quindi mi presentai <<Smettila si capisce perfettamente che sei italiana. Comunque sembri simpatica, io sono Michele i dottori non hanno capito perfettamente se sia maschio o femmina, lui è Peppe, viene molto spesso violentato, infine quella che ha appena sniffato una tetta e gettato a terra si chiama Erika, è sempre seria. Quindi unisciti alla nostra gang se vuoi.>>. La ragazza stava per piangere <<Grazie a tutti, mi chiamo Mariasophie e sono figlia di Zeus, allora perfetto, mi unirò a voi>>.
Il nostro gruppo si è allargato, e sono convinto che continuerà ad ingrandirsi, la nostra nuova vita inizia ora.
Proseguiamo per la nostra strada con Mariasophie che guarda in modo perverso Peppe, Erika che prega Satana e io che lecco il sangue dal coltello.
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