Capitolo XXII - Precauzioni
Capitolo XXII
Precauzioni
Non trovando Hajime nella sua culla inizialmente Nakahara si preoccupò, ma intuì subito che doveva essere con Osamu. O almeno era quello che sperava...
Se gli fosse mai successo qualcosa avrebbe ucciso lentamente e dolorosamente chiunque avesse provato a toccarlo.
Prima di aprire la porta della cucina si fermò un attimo sentendo Osamu parlare. Stava parlando col bambino o c'era qualcun altro?
Era curioso di sentire di cosa stesse parlando tanto.
-Uhm... di certo questo non è per Chuuya, per quanto lui voglia crescere- la voce di Osamu arrivò chiara alle sue orecchie.
Lo avrebbe ammazzato per quelle parole, anche se non capiva neanche a cosa si riferisse. Gli bastava che avesse parlato del fatto che fosse basso.
Fece per spalancare la porta, ma ciò che mormorò Dazai qualche attimo dopo lo fece bloccare con la mano sulla superficie della porta.
-Se hai preso qualcosa da me, cresci alto e trovati anche tu un nanetto da prendere in giro e baciare- seppur Chuuya non poteva vederlo, Dazai si era fermato un attimo a leggere le istruzioni del latte e stava riscaldando l'acqua. -Se trovi uno come tua madre, non ti stancherà mai e sarà un piacere starci- Scrollò le spalle. Non gli importavano molto i gusti che avrebbe avuto Hajime. La sua unica convinzione era che sarebbe stato un alpha come lui.
Chuuya era rimasto inalberato davanti alla porta. Per quanto Dazai lo facesse innervosire e lo prendesse sempre in giro, quelle parole erano anche dolci, per essere uscite dalla bocca del suo amato sprecabende.
Aveva meno voglia di colpirlo del solito.
Dazai lo considerava qualcuno tanto speciale...
La persona giusta...
Si sentiva davvero felice e stava sorridendo come un idiota. Rimase lì qualche altro minuto, finché non scosse semplicemente la testa ritornando in sé. Amando una persona come Osamu non poteva permettersi di essere felice.
Aprì la porta e subito lo individuò con lo sguardo. Lo fissò con la solita espressione corruciata sul volto. Non gli avrebbe dato alcuna soddisfazione. -Sei ancora qui- dichiarò solamente il rosso camminando verso di lui.
Strano che non fosse già lontano a provarci con qualche bella omega.
Osamu sorrise tranquillamente al veder Nakahara. Lo osservò coperto solo dalla coperta dalla vita in giù. Era decisamente una bella visione. -Buongiorno Chuuya! Vuoi questo latte? Aiuta a crescere, magari fa miracoli!- lo prese in giro riferendosi al latte in polvere per i neonati che stava mettendo nel biberon insieme all'acqua riscaldata.
Chuuya ringhiò piuttosto offeso, ma non lo colpì. Avendo Hajime tra le braccia Dazai aveva praticamente addosso uno scudo. -Stai zitto o ti uccido, bastardo- rispose a denti stretti Nakahara e prese le manina con cui il piccolo Hajime cercava di afferrarlo. Gli baciò il dorso della mano accennando un sorriso. -Che c'è, Hajime, vuoi scappare dal papà idiota e venire da me?- guardava il piccolo, ma sotto sotto sogghignava. Era una lieve ripicca per l'ultima presa in giro dell'amante.
Un po' infantile, ma infondo si resta sempre sotto sotto dei bambini.
-Non dovresti insegnare queste brutte parole al piccolo- sussurrò il moro all'orecchio di Chuuya mentre si era chinato verso di lui. Si abbassò ancora un po' e gli lasciò dei baci sul collo. -Ad Hajime piaccio tanto proprio come piaccio a te.- Era assolutamente convinto delle sue parole.
Dei brividi percorsero tutto il corpo del membro della Port Mafia. Possibile che riuscisse a farlo tentennare con così poco? -Idiota... lasciami... non davanti ad Hajime...- borbottò Chuuya. Inizialmente non lo allontanò. Gli faceva il solletico, ma era anche piacevole.
-Come puoi dirmi di no dopo che ti ho fatto star così bene stanotte?- sussurró Dazai. Era piuttosto soddisfatto. Le gote di Chuuya si fecero più rosse dandogli solo altre soddisfazioni.
All'omega piacevano quelle attenzioni. Dopo alcuni attimi però gli mise una mano in mezzo al viso. -Bastardo... basta. Poi avevi detto che mi avresti portato a una "Petite Mort", ma non ci sei riuscito, no?- gli rinfacciò il rosso per farlo cadere dal piedistallo.
L'espressione corruciata del membro dell'Agenzia di Detective Armati era buffa. Chuuya aveva colto nel segno.
Con la testa il moro spostò la mano di Chuuya tornando col viso vicino a quello del rosso, precisamente con le labbra vicino al suo orecchio. -La prossima volta ci riuscirò, ma fuori dal calore.-
Lo guardò negli occhi. Con i capelli un po' spettinati e quell'espressione seria era più attraente del normale. -Non ci sarà una prossima volta.- Era una frase tipica di Nakahara e puntualmente non riusciva a non finirci a letto.
Osamu non potè che sorridere consapevole che non sarebbero mai riusciti a resistere. Mentre ragionava su cosa poteva fargli a letto si ricordò di un piccolo dettaglio e gliene parlò. -Vai a prendere la pillola, Chuuya, o avremo presto una bella bambina- gli ricordò.
Sapeva bene che la sera prima non avevano usato alcuna precauzione e vista la loro situazione non era il caso aver altri figli.
Anche se... il nome per una possibile bambina il moro lo aveva già scelto ed era Hitomi. Se avessero avuto una vita normale fuori dalla Port Mafia o dall'Agenzia di Detective Armati... un altro figlio, più avanti, non sarebbe stata una cattiva idea. Però quella era la loro vita e già sarebbe stata un'impresa crescere Hajime in quell'ambiente, figuriamoci un secondo figlio.
Il rosso distolse lo sguardo e annuì. Se ne era dimenticato... Normalmente Osamu gli lasciava sempre delle compresse vicino al letto, ma in quel caso era stato tutto ben diverso da quando lui era in calore. Non gli piaceva quando Dazai aveva ragione. -Potevi pure usare delle protezioni, idiota.-
Sussultò quando sentì le labbra del moro mordergli il lobo. -Sai che non mi piacciono, e neppure a te del resto- gli ricordò il moro. "Che infantile... idiota. Come faccio ad amare una persona del genere?" Pensò istintivamente Chuuya.
Però il moro non aveva torto... e il rosso questo lo odiava. Come faceva ad avere sempre ragione?
-Mettile e basta- gli rispose a tono, infastidito soprattutto perché lui gli permetteva di non usarle solo perché per lui era l'unico, mentre per Osamu... a lui pareva andar a bene chiunque. Stava per dirgli molto altro quando le parole del moro lo lasciarono perplesso.
-Dovresti lavarti dopo la scorsa notte- si limitò a dirgli Osamu facendo un passo indietro mentre shakerava il biberon.
Inizialmente Nakahara lo guardò male pensando che stesse dicendo che puzzava.
Puzzava davvero così tanto? Non gli sembrava...
Ma come osava dirgli che puzzava?
Poi dopo qualche attimo capì a cosa si stesse riferendo. Era così preso dagli avvenimenti che neanche ci aveva fatto caso prima... Si sentiva imbarazzato. -Coglione idiota di uno sprecabende... tu la prossima volta te le metti! Anzi... non ci sarà una prossima volta!- urlava mentre usciva di corsa dalla cucina stringendosi alla vita il lenzuolo.
Possibile che doveva sempre farlo sentire a disagio?
-Non é bellissimo?- sussurrò Osamu mentre guardava il piccolo Hajime e gli dava il latte.
Il sorriso di Dazai in quel momento era davvero sincero.
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Grazie mille per i tantissimi commenti di supporto che mi fanno venir sempre più voglia di scrivere questa storia!
Davvero, ad ogni commento mi sale una voglia assurda di scrivere hahahha
Vi ringrazio con tutto il cuore❤!
Questo capitolo è molto corto, ma spero di rimediare facendo uscire abbastanza presto anche il prossimo!
Voglio anche ricordare che il pg di Hajime lo ha inventato un mio amico talzen_! Amo questo suo (come tantissimi altri) e sono felice di averlo in una mia storia.
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