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Gamberetti e Tigri


Gamberetti e Tigri


"Lucy rispondi!... Devo parlarne con qualcuno!"
Levy stava bussando freneticamente alla porta dell'appartamento di Lucy, sperando che la bionda le aprisse e potesse finalmente sfogarsi, Lily era appollaiato sulla sua spalla destra e guardava il tutto curioso, aveva deciso di seguirla quando l'aveva vista correre via dalla gilda.
«Mmmh... Sto arrivando...»
"Grazie!"
La porta finalmente si aprì mostrando una ragazza dai capelli biondi scombinati, il pigiama spiegazzato e in disordine, che si stropicciava un occhio per cercare di svegliarsi.
«Levy?... Che succede?...»
«Lucy! Ho una prima missione!»
A quelle parole la bionda sembrò reagire e li fece entrare con un sorriso in volto, salirono le scale e dopo che la padrona di casa, svegliatasi completamente, preparò un tè per entrambe si sedettero sul divano e iniziarono a parlare.
«Ma è fantastico! Allora cosa devi fare? E' qui vicino? Spero tanto di sì! Così posso starti vicina ed esserci se ne hai bisgono! Ma poi andrai da sola? Lily dimmi che almeno tu la seguirai!»
Le domande continuavano ad arrivare a raffica e né Lily né Levy riuscivano a starle dietro, ma per loro fortuna a interromperla fu una voce che proveniva dalla camera da letto.
«Luuuucy!... Torna a letto che fa freddo... Mmmhh... Un pesce che vola!...»
«Hey Lu-chan... Non dirmi che quella voce... Era quella di Natsu!»
La bionda arrossì in un batter d'occhio, fatto che fece sghignazzare l'amica e l'Exceed nero, mentre lei borbottava qualche frase per giustificarsi.
«Non è come sembra... Natsu trova estremamente comodo il mio letto... E anche se chiudo a chiave porte e finestre quando mi sveglio la mattina me lo ritrovo sempre nel letto!... O meglio io mi ritrovo per terra e lui nel mio letto insieme a Happy a dormire tranquillamente!...»
«Questo mi ricorda qualcosa...»
Le due ragazze guardarono il gatto con occhi curiosi, mentre lui prendeva tranquillamente un sorso del tè della turchina e lasciava crescere la suspance.
«Gajeel mi ha raccontato che prima di iniziare l'allenamento ha trovato QUALCUNO nel letto... Ihih»
Stavolta fu il turno di Levy ad arrossire e quello di Lucy a sghignazzare.
«Non è come sembra!»
«Certo dicono tutti così! Non ti facevo così porcella Levy-chan!»
Tutti e tre scoppiarono a ridere e avrebbero continuato se non fosse stato che sentirono Natsu lamentarsi, così si ricomposero e tornarono alla questione originale.
«Partiamo dall'ultima domanda... Non sarò sola, ho fatto squadra con Gajeel e Lily, in più la missione prevede un omicidio e un furto...»
«Aspetta... Stai dicendo che quel burbero di Gajeel ha accettato...»
«In realtà l'ha deciso lui...»
«Ok... Wow... Vai pure avanti!»
«La missione sarà ad Eldrad, la metropoli più vicina se non sbaglio... E dovrò partire domani mattina!»
Levy prese le mani della bionda nelle sue e la guardò terrorizzata.
«E se non ne fossi all'altezza? Eldrad è lontana e dovrò subirmi Gajeel per due giorni di viaggio! Se dovesse cambiare idea e mi abbandonasse? Ho tanta pura Lu-chan!»
La turchina si sentì abbracciare forte e si rese conto che non sentiva quel calore da un tempo immemore, così se lo godette più che poté, ma dopo poco la bionda si staccò tenendole comunque le mani sulle spalle.
«Non devi preoccuparti! Avresti dovuto vedere me nella mia prima missione, ero conciata molto peggio di te! E non preoccuparti di Gajeel, hai Lily che impedirà il tuo abbandono, oltre al fatto che se Gajeel ti ha accettato non penso si stufi così facilmente!»
Le fece l'occhiolino e si misero entrambe a ridere, chiacchierarono ancora per poco ma poi si salutarono per far andare a dormire Levy e far tornare Lucy a letto.
Lily si era ormai addormentato e la turchina lo teneva in braccio accarezzando il suo pelo morbido persa nei suoi pensieri su tutto quello che le era successo in quel periodo. Raggiunse il dormitorio in poco tempo e dopo aver creato con una coperta un letto per l'Exceed si mise infine a dormire, non vedendo l'ora che arrivasse il giorno dopo.

«Quindi questa è la nostra camera? Wow!»
Levy appoggiò lo zaino per terra e iniziò a girare per la camera, Gajeel era appena dietro di lei e quando vide il letto ci si buttò sopra a pancia in giù sospirando, stavano viaggiando senza sosta da due giorni e delle domande continuavano a ronzargli in testa come mosche fastidiose, e più cercava di allontanarle più loro tornavano insistenti.
Sentì qualcosa appoggiarsi sul materasso così aprì gli occhi per vedere una capigliatura azzura e il volto gioioso di Levy, la sua domanda più grande, che cosa l'aveva spinto a fare gruppo con lei? Ma prima ancora che cosa l'aveva spinto a salvarla quel giorno? Non riusciva a capirlo e le domande continuavano ad aumentare.
«Ho trovato questo sul tavolo, sono gli ordini della missione?»
Gli porse un plico di fogli e Gajeel fu costretto a tirarsi su per mettersi a sedere, li prese e li sfogliò tranquillamente come era solito fare, ma sentiva lo sguardo della turchina su di se che attendeva una risposta.
«Se mi guardi un po' più intensamente mi consumi... Gufetto ghihi»
Si divertiva troppo a prenderla in giro, a vederla gonfiare le guance e arrossire, ecco un'altra domanda che non trovava risposta e che il moro cercava di evitare come la peste.
«Scemo! Vuoi rispondermi?»
«Va bene, ma almeno non negare i tuoi sentimenti per me! Esatto, queste sono le istruzioni, e questo...»
Le mise in mano un paio di fogli e una foto che ritraeva una bambola di una bambina, fatta a mano probabilmente.
«...E' il tuo lavoro. In poche parole stasera ci sarà un ballo, abbiamo dei biglietti finti per infiltrarci... E ci verranno recapitati i vestiti adatti in giornata... Dobbiamo uccidere lo zio dell'organizzatore, un certo Sausk, un ex militare che si diverte a fare il tiranno e il donnaiolo... Non credo ti interessi la lista esatta delle sue malefatte, potresti stare male ghihi»
«Pfff... Non sono una femminuccia!»
«Certo certo shorty! Vediamo... Il vecchio ci raccomanda di sembrare degli aristocratici e non di fare gaffe... Perfetto! Svegliami quando arrivano i vestiti...»
Si lasciò cadere di schiena sul letto, facendo sobbalzare Levy quando ci fu il tonfo.
«Non dirmi che vuoi davvero dormire?! Dobbiamo prepararci per stasera!»
Gajeel aprì un occhio giusto per vedere Levy che lo guardava storto con le mani appoggiate sulla vita, quella visione lo fece ridere, non aveva mai trovato nessuno che osasse sfidarlo, tranne Lily, perché incuteva troppo timore, non si sarebbe mai aspettato che la prima persona a farlo, Lily è un gatto in fondo, sarebbe stata una ragazza.
«Cosa vuoi che faccia? I vestiti non ci sono e stasera devo essere al massimo delle energie...»
«Non pensavo prendessi così seriamente le missioni... Ti avevo giudicato male»
La sentì alzarsi e dirigersi verso il bagno e un ghigno gli comparve sul volto, si divertiva troppo a stuzzicarla.
«Certo che le prendo sul serio! Ghihi ho sentito che ci saranno molte belle donne e non posso deluderle!»
«Porco! Rimangio tutto quello che ho detto!»
Infine sentì la porta sbattere e ghignò ancora fra se e se, immaginandosi il volto della turchina arrossato per quello che le aveva detto.
«Dovresti essere più gentile con lei!»
Gajeel si alzò sentendo la voce del compagno e lo trovò nella sua forma felina sul bordo della finestra che si puliva il pelo.
«Ghihi ma io sono gentile!»
Lily sospirò e scese dalla sua posizione per raggiungere il letto e sedersi accanto a lui.
«Hai già fatto il giro? Sei stato veloce»
«Non c'era molto da vedere, una classica villa nobile a tre piani. Ho sentito dalle guardie che questa festa c'è ogni mese e sembravano molto annoiate, è possibile che la sicurezza non sia così elevata... O meglio che non prestino attenzione...»
«Beh tanto meglio per noi! Ghihi vuol dire che avrò più tempo per spassarmela!»
«Sei incorreggibile...»
Chiacchierarono ancora per poco in quanto Levy uscì dal bagno, distraendoli, con solo l'accappatoio addosso, i capelli bagnati le ricadevano mossi sulle spalle e i ciuffi ribelli, che solitamente erano tenuti fermi dalla fascetta, le ricadevano sulla fronte coprendole le sopracciglia.
Gajeel non si rese nemmeno conto di essersi messo a fissarla, il suo profumo aveva invaso la stanza stordendolo, quell'odore di vaniglia e limone era tornato, era quasi strano scoprire che due profumi così diversi tra loro stavano così bene insieme, subito gli arrivò alle narici anche un profumo sconosciuto, gli sarebbe piaciuto scoprire cosa fosse.
«Se mi guardi un po' più intensamente rischi di consumarmi... Ghihi»
Lily rise al commento della turchina, Gajeel grugnì mentalmente, ma si riprese subito e mostrò il suo miglior ghigno per non far vedere ai due che era stato beccato.
«Vedo che siamo aggressive ghihi... Mi spiace deluderti ma mi stavo solo chiedendo come faranno a farti sembrare una piccola nobildonna!»
In tutta risposta ricevette una linguaccia da Levy mentre recuperava i vestiti e si rifugiava in bagno per cambiarsi.
Stava ancora ridendo tra se e se quando sentì bussare alla porta e dei passi che si allontanavano.
Gajeel si alzò sapendo già quello che l'aspettava, infatti dopo aver aperto la porta si ritrovò davanti una scatola con dentro, sicuramente, i loro vestiti, mentre un biglietto era pinzato su di essa.
"Direi che il mio pisolino è finito..."
Sbuffando tornò dentro e appoggiò molto rumorosamente la scatola per terra scocciato, mentre si buttava sul letto a leggere il biglietto.


Ciao Gajeel! Ho scelto personalmente i vestiti perciò non conciarli come tuo solito ^^Ho saputo che hai fatto squadra con una ragazza nuova!Non vedo l'ora di conoscerla ;)Metticela tutta :*Mira!


A Gajeel vennero i brividi quando finì di leggere e sperò vivamente di non vedere quella ragazza tanto presto, era un demone quando voleva fare il cupido, e quella non era sicuramente la situazione più adatta. Tirò fuori il suo completo per vedere se stavolta gliene avevano dato uno della misura giusta e non più piccolo come al solito, ma prima che potesse controllare sentì Lily trattenere una risata attirando la sua attenzione.
«Sbaglio o quella che ho sentito era una risata?»
«Oh non ti sbagli, stavo ripensando a prima... quando ti eri imbambolato a guardare Levy... Mancava ancora poco e ti sarebbe uscita la bava alla bocca!»
Gajeel si irrigidì facendo ridere ancora di più l'Exceed, il moro sapeva che gli stava succedendo qualcosa di strano, oltre alle domande, ma credeva di riuscire a nasconderlo egregiamente, sbuffò e appallottolò il vestito che aveva ancora in mano per sfogarsi, poi gli venne un'idea.
«Comunque... Secondo me dovresti smetterla di... Hey!»
Gajeel lo aveva intrappolato nel suo completo e sapeva che Lily non si sarebbe potuto liberare trasformandosi perché avrebbe distrutto il vestito, venendo punito da Mira.
«Gajeel liberami! O appena riesco ad uscire te ne pentirai!»
Il moro lo ignorò continuando a ridere e sedendosi per terra per controllare che non uscisse tanto facilmente, mentalmente e inconsciamente sospirò di sollievo, era riuscito a cambiare argomento.

Levy sospirò, ancora chiusa in bagno, mentre si sistemava una fascia nera in testa.
Non stava più capendo nulla del suo rapporto con Gajeel, prima sembrava la odiasse e non potesse vederla, poi si incantava a guardarla, e tanto per finire passava il tempo a prenderla in giro. Senza contare che anche lei iniziava a comportarsi in modo sempre più strano, in un primo momento avrebbe voluto tirargli un pugno e spaccargli i denti per togliergli quel suo stupido ghigno, ma appena lui la fissava negli occhi il suo cervello andava in pappa e arrossiva come una ragazzina.
Uscì cercando di allontanare quei pensieri e di rilassarsi un po', ma si ritrovò davanti agli occhi un Lily sommerso da un abito nero e Gajeel che rideva con le lacrime agli occhi seduto per terra.
«Lily dovresti andare tu al posto mio stasera! Stai molto meglio tu con quel vestito invece che io! Ahaha»
«Gajeel! Povero Lily!»
Levy corse verso il povero Exceed per liberarlo da quella tortura di vestiti, ma poco prima di riuscire a toccarlo e a liberarlo si sentì prendere per la vita e finì sul letto con la faccia sul cuscino poco dopo.
«Cosa stai?... Kya!»
Si ritrovò la coperta addosso e Gajeel che la teneva bloccata in modo tale che non riuscisse ad uscire, Levy si sentì avvampare in quanto i pensieri di prima stavano tornando prepotentemente, ma per sua fortuna lui non la poteva vedere.
«Gajeel! Liberami!»
«Ghihi ma siete così carini tu e Lily bloccati sotto le coperte e i vestiti! Due piccoli gattini!»
Levy continuava a dimenarsi ma la presa del moro era troppo forte, dopo un altro paio di tentativi trovò un punto più debole e riuscì ad uscire prendendo una boccata d'aria.
«Gajeel!»
«Ghihi così sembri ancora di più un animaletto!»
La fascia si era allentata e i capelli si erano scompigliati in ciuffi scollegati tra loro, le guance rosse e gonfie d'aria, segno della sua indignazione, per un attimo sul suo volto vide un sorriso, uno vero e non il suo solito ghigno, ma sparì così in fretta che credette di esserselo sognata.
Gajeel si sdraiò soddisfatto sul letto di fianco a lei, Levy si guardò in giro cercando qualcosa per fargliela pagare, ma l'illuminazione le venne solo quando vide i suoi lunghi capelli e senza far rumore recuperò la borsa che aveva abbandonato in precedenza.
«Senti chi parla... Con quella chioma non sembri per niente un nobile, anzi, sembri un lupo selvaggio...»
«Non mi serve sembrare ricco! Basta il mio corpo sexy per farmi... Hey! Cosa stai facendo?»
La turchina aveva in una mano una spazzola e nell'altra una ciocca dei capelli corvini del ragazzo, Gajeel la guardò più scioccato che irato e lei gli rispose come se quello che stesse facendo fosse la cosa più naturale del mondo.
«Ti pettino, non puoi andare alla festa con i capelli così!»
«E a te che te ne frega dei miei capelli?!»
Le strappò di mano la ciocca di capelli e si sedette davanti a lei avvicinando il volto al suo, Levy si sentì arrossire ma lui era troppo concentrato sui suoi occhi per accorgersene, quel ragazzo le toglieva tutta la sua razionalità.
«Mi interessa dato che sarai il mio accompagnatore! In più mi hanno sempre affascinata... Sembrano morbidi e duri allo stesso tempo!»
Gajeel la fissò ancora per un momento, sembrava volerle scavare nell'anima con i suoi occhi rosso sangue, era talmente assorta a studiare quelle due pozze rosse che non si accorse dello sbuffo del ragazzo finche non si ritrovò la sua schiena davanti.
«Fai come vuoi...»
Sorrise vittoriosa, anche se lui non poteva vederla, prese una grande ciocca per pettinarlo e sentì che lui si irrigidì a quel tocco, trattenne una risata a stento, non voleva che cambiasse idea, sentì i capelli leggermente morbidi, se fosse riuscita a sciogliere tutti i nodi sarebbero stati morbidi come il pelo di Lily, ci scommetteva.
«Da quanto tempo non ti pettini questi poveri capelli?»
«Da quando è scom... Da circa 11 anni...»
Levy sentì il suo tono intristirsi, ma non disse niente e incominciò il suo lavoro, ma dopo una spazzolata sentì il ragazzo gridare.
«E ora ricordo perché non lo facevo più! Fa più male che essere infilzati!»
«Non fa così male! E poi che razza di femminuccia sei? Stasera devo raccontare a tutte le ragazze che non sei così mascolino come dici?»
Lo sentì irrigidirsi e sbuffare, ma poi si rilassò e la lasciò fare, senza però smettere di fare battute. Levy sospirò sorridendo, ormai stava iniziando a capire come doveva approcciarsi con quel lupo selvatico.

La sera era arrivata e ormai Gajeel e Levy stavano aspettando di entrare nella villa, erano circondati da uomini e donne con indosso i migliori vestiti che avesse mai visto, stava iniziando a sentirsi a disagio e fuori posto quando posò il suo sguardo sul moro. Aveva un classico smoking nero che gli calzava a pennello, ogni tanto riusciva a intravedere i muscoli dell'addome, la cravatta rossa, che si abbinava ai suoi occhi, era legata con un nodo largo, che gli dava un'aria affascinante e tenebrosa, come un ragazzo ribelle, i capelli li aveva legati in una coda alta per cercare di tenerli a bada, anche se lo erano per forza dopo l'ora che Levy aveva passato a sciogliergli i nodi. Lei invece aveva uno splendido vestito arancione, era senza maniche e senza spalline per evidenziare la pelle bianca e liscia, la gonna scendeva stretta con uno spacco sulla gamba destra, che le permetteva di muoversi e camminare, tra i capelli aveva una fascia nera che glieli teneva fermi, probabilmente un regalo di Lucy.
Gajeel era calmo e aveva uno sguardo impassibile, mentre scrutava e selezionava le varie donne, sembrava fosse davvero un aristocratico, pervertito ma aristocratico, che aspettava di entrare.
Levy invece aveva il cuore che batteva a mille e, se non avesse avuto uno straordinario autocontrollo, le avrebbero tremato anche mani e gambe, era eccitata e spaventata allo stesso tempo, non vedeva l'ora di iniziare la sua missione, nonostante non avesse la minima idea di dove trovare la bambola, e contemporaneamente aveva paura di fallire e di essere catturata.
Prima che potesse farsi venire altri dubbi, finalmente entrarono e tutti i suoi pensieri furono catturati dalla magnificenza della sala, nemmeno nei suoi sogni più profondi si sarebbe immaginata di finire in un posto del genere.
Il pavimento era formato da una serie di mattonelle quadrate in marmo bianco, quattro colonne decorate con simboli dorati della flora ormai scomparsa, come foglie, rami o fiori, che racchiudevano la sala da ballo separandola a sinistra dal buffet e a destra dalle scale che salivano ai piani superiori.
Le brillarono gli occhi e le sembrò di essere una principessa delle favole.

Erano ormai quasi le undici e Sausk non era ancora arrivato. Levy era ormai tesa come la corda di un violino, inizialmente aveva fatto un giro per la sala per cercare il suo obiettivo, la bambola, ma non aveva scoperto nulla, probabilmente era ai piani superiori, ma c'era una guardia a tenerle d'occhio. Così si era messa comoda in un angolo con un drink in mano, che non avrebbe mai bevuto, a rifiutare tutte le proposte per ballare che gli uomini le proponevano, la turchina si era scioccata di scoprire che erano tutti nobili al pari di Poltz se non peggio, grassi, pelati e sgradevoli.
Gajeel invece aveva passato il tempo a flirtare con le varie ragazze, che gli giravano intorno come mosche, tutte alte, snelle e prosperose, Levy non poteva biasimarle, lui era l'unico uomo decente in tutta la sala, ma ciò non le impedì di guardarlo con odio, probabilmente il moro sentì lo sguardo che gli stava rivolgendo da ormai dieci minuti, perché si girò verso di lei e le andò incontro.
«Ancora poco e mi bucavi la schiena con quello sguardo»
Gli fece una linguaccia come risposta, lui ghignò e si prese un bicchiere di champagne per trangugiarlo in un sorso.
«Cosa succede shorty? Non ti diverti? Ghihi»
«Beh potrei anche divertirmi se il mio accompagnatore non se ne andasse a flirtare con le altre ragazze!»
Gajeel la guardò dritta negli occhi senza perdere il suo sorriso strafottente, Levy aveva le guance gonfie e un filo arrossate, sperando che il moro non se ne accorgesse.
«Ghihi sei per caso gelosa? Comunque io almeno cerco di mimetizzarmi, tu invece sembri un pesce fuor d'acqua, anzi... un gamberetto fuor d'acqua ghihi»
Detto questo se ne andò, con il suo solito ghigno in volto e un nuovo drink in mano, senza lasciarle possibilità di replicare.
"Quello stupido! Non sono mica gelosa di uno come lui! E poi non sono un gamberetto!"
Si girò dando le spalle alla sala per non doverlo vedere, trovandosi però davanti il buffet e il bar, guardò il suo bicchiere di champagne pensierosa, ma dopo qualche istante lo bevve in un sorso facendosi venire i brividi, non era abituata a bere.
«Un altro per favore!»
"Se mi devo mimetizzare... Faremo lo stesso gioco..."

«Gajeeeeel... Dove eri andato? Pensavo volessi lasciarmi sola per quella lì...»
Il moro era tornato dalla bionda che si stava lavorando prima, anche se non sembrava era tutta sera che stava raccogliendo informazioni sul suo bersaglio, ma tutte le donne con cui aveva parlato fin'ora non ne sapevano nulla e volevano solo il suo corpo, non che la cosa lo disturbasse, poi però era comparsa questa qui e aveva capito subito che non era la prima volta che partecipava a quella festa.
La bionda lo prese sottobraccio schiacciandoglielo sul petto, perfettamente in mostra grazie alla scollatura del vestito argentato, Gajeel ghignò mentalmente, magari si sarebbe davvero divertito stasera, le prese il mento con una mano e le sollevò lo sguardo leggermente per avere occhi contro occhi, poi si avvicinò al suo orecchio e le sussurrò con voce calda e suadente.
«Non Preoccuparti dolcezza, ero solo andato a prendere un drink... Lo sai che stasera sono tutto tuo...»
«Beh in realtà non è detto... Quando arriverà il signor Sausk potrei andare con lui... Ma puoi sempre convincermi a restare...»
La donna miagolò quelle ultime parole e strusciò una gamba su quella di Gajeel, stavolta lui non trattenne il suo ghigno e glielo mostrò, aveva fatto tombola, aveva trovato la puttana preferita del bastardo.
«Come, quando arriverà lui te ne andrai? Dimmi di più... Non voglio lasciarti andare così presto»
Lei lo guardò indecisa se parlare o meno, poi si avvicinò a lui mettendosi sulle punte, nonostante i tacchi, per essere fronte contro fronte.
«Che ne dici se prima ci divertiamo un po'?... Potremmo andare in bagno...»
Lui ghignò e le fece segno di andare avanti che lui l'avrebbe seguita poco dopo, voleva avvisare il gamberetto di non spaventarsi se non l'avesse trovato, ma quando si girò per cercarla non la trovò più.
"Cazzo! Mi distraggo un attimo e lei sparisce..."

Poco prima Levy stava sorseggiando il suo terzo drink, si era rilassata alla fine del secondo e non sentiva più il bisogno incessante di annegare i suoi dispiaceri nell'alcol, e guardava la sala cercando di studiare l'epoca delle opere e delle colonne, ma la sua pace durò poco in quanto sentì dei passi avvicinarsi e fermarsi accanto a lei.
«La festa è così noiosa da preferire l'alcol o le manca solo un compagno di ballo?»
La voce era maschile e profonda, Levy si girò pronta a trovarsi davanti un altro vecchio bavoso ma al contrario si trovò davanti un giovane, forse dell'età di Gajeel, che le sorrideva e le offriva un nuovo drink in quanto il suo era ormai finito, lo prese titubante.
«Grazie... Comunque nessuno delle due... Anzi preferirei che il mio accompagnatore fosse morto...»
«Ahah cosa può aver fatto per farsi odiare fino alla morte?»
Lo guardò di traverso per capire quali fossero le sue intenzioni, alto molto più di lei, che novità, ma non quanto il moro, forse qualche centimetri di meno, i capelli erano un misto fra il castano chiaro e il biondo scuro, erano lunghi fino alle spalle ed erano tutti tirati all'indietro, non c'era un solo ciuffo che gli ricadeva sugli occhi verde chiaro.
«Beh tante cose! Come abbandonarmi per andare a flirtare con un'altra qualsiasi ragazza! Dovrebbe essere il mio accompagnatore ma sembra che a lui non interessi! O meglio è interessato alle altre parti del corpo delle ragazze...»
Il ragazzo trattenne una risata ma Levy non se ne accorse, era troppo presa a insultare Gajeel.
«Ma questo potrei anche accettarlo, in fondo come dargli torto?... Quello che non mi va giù è che mi abbia chiamato gamberetto! Quell'idiota pervertito!»
Stavolta il ragazzo non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere, sempre elegantemente e educatamente come fa un nobile, ma fece comunque irritare la turchina che si girò a guardarlo indignata.
«Scusa... So che non è educato ridere così delle tue... disgrazie, ma in quel momento più che un gamberetto, come ha detto lui, mi sembravi una tigre, così aggressiva e fiera.»
Levy arrossì per quel complimento velato, poi si immaginò lei tigre che sconfiggeva Gajeel e lui che le implorava pietà e le scappò una risata con un sorriso.
«Beh sai come tirare su di morale una donna!»
Lui le fece un inchino con una mezza risata.
«Sono qui per servirla! Dovrei farlo come lavoro e essere pagato in sorrisi...»
«Moriresti di fame presto, ma puoi sempre tentare»
«Mi chiamo Deiji*, e voi?»
Le prese la mano e gliela baciò come era consueto fare nelle presentazioni tra nobili, ma la turchina arrossì lo stesso e quando lui la vide le sorrise gentilmente.
«Io sono Levy... Allora, Deiji, è la tua prima festa o ci sei già stato?»
«Beh... Possiamo dire che ormai ho perso il conto di quante volte ci sono stato...»
Levy annuì con la testa e poi si misero entrambi ad osservare la sala, lo sguardo della turchina finì subito sul moro che era incollato a una bionda, la rabbia le tornò prepotente, così cercò qualcosa per distrarsi.
«Secondo te come farà ad essere tutto così pulito?»
Il ragazzo la guardò scioccato, come se quello che aveva sentito fosse l'ultima cosa che si sarebbe aspettato, la fissò ancora qualche istante e lei lo prese come una muta domanda.
«Massi, insomma guarda! Probabilmente se lasciassi cadere il bicchiere sparirebbe prima di toccare il suolo!»
Il ragazzo trattenne una risata e si guardò in giro analizzando la stanza come se la stesse vedendo davvero solo ora.
«Non ci avevo mai pensato, puoi sempre provare! In caso contrario si frantumerà e basta»
«Meglio di no... Poi chi lo sente il proprietario?...»
«Non credo ti direi niente, in fondo te l'ho proposto io!»
Levy si girò di scatto a guardarlo scioccata, non poteva crederci, doveva essere uno scherzo, ma lei non sapeva il nome del proprietario, solo dello zio, lui la guardò sorridendo divertito.
«Mi spiace non avertelo detto prima, ma ti saresti trattenuta e non era ciò che volevo.»
«Beh... diciamo che mi hai scioccato abbastanza...»
«Ti inviterei a ballare... Ma ho come la sensazione che rifiuteresti, quindi ti chiedo se vuoi vedere la mia libreria personale, vuoi?»
La turchina era indecisa, poteva essere una trappola e lui essere come suo zio, oppure potrebbe essere un'ottima occasione per scoprire qualcosa di più e cercare la bambola, solo quando si decise si accorse della sua mano davanti a se, la prese sorridendo e cercando di nascondere i suoi pensieri.
«Volentieri!»

Salirono le scale e arrivarono al primo piano, Levy vide un lungo corridoio con una serie di porte aperte e una chiusa, ma non riuscì a scoprire cosa contenessero in quanto salirono al secondo piano, attraversarono un'altro corridoio e si fermarono solo sulla soglia dell'ultima porta, Deiji tirò fuori dalla tasca un mazzo di chiavi e aprì, la turchina rimase a bocca aperta, non aveva mai visto così tanti libri tutti insieme, la risata del ragazzo la distrasse dalla sua contemplazione.
«Stupita?»
Arrossì leggermente, imbarazzata dalla sua stessa reazione, in fondo era lì per cercare informazioni non per perdere la testa per un libro o due. Sentì la porta chiudersi ma non il rumore della chiave che veniva girata, sospirò mentalmente di sollievo, se era una trappola aveva una via di fuga, non voleva combattere contro un uomo sapendo che non sarebbe riuscita a batterlo.
«Allora, mostri a tutte la tua collezione di libri o è un'esclusiva solo per me?»
Cercò di avere un tono divertito mentre passava davanti agli scaffali, leggeva velocemente i titoli e si sorprese quando scoprì che molti non li aveva mai sentiti nominare, sentì il ragazzo muoversi dietro di lei e venirle in contro, Levy trattenne il fiato aspettando la sua prossima mossa.
«Beh direi che sei la prima che ho portato qui...»
Sentì il suo petto che si appoggiava alla sua schiena, il cuore della turchina iniziò a battere all'impazzata, i suoi pensieri rimbalzavano come una pallina di flipper, era come suo zio e la voleva violentare? Oppure ci stava provando come Gajeel con le altre donne? Ma si impose di rimanere calma, e quando sentì il braccio muoversi lo seguì con lo sguardo, vide che la mano si fermò su uno scaffale appena sopra la sua testa e tirò fuori un libro.
«Anche perché probabilmente sei l'unica a cui interessino davvero questi libri e non i miei soldi!»
Si allontanò e si mise a sedere su una delle due poltrone in centro alla sala, la turchina si girò a guardarlo e ricevette un sorriso in risposta.
«Beh... Con i soldi si comprano molti libri!»
«Ahaha vero! A questo non ci avevo pensato! Sei intelligente, proprio come una tigre!»
Levy arrossì ancora e si girò dandogli la schiena, prese un libro a caso e iniziò a sfogliarlo pensando in realtà a una scusa per poter uscire di lì e cercare la bambola.
«Ma i miei soldi non sono parte del tuo obiettivo...»
La ragazza si paralizzò credendo di non aver sentito bene, ma le sue orecchie non le avevano giocato un brutto scherzo, su quello era sicura. Rimise il libro dove l'aveva preso e si girò verso Deiji, cercando di avere in volto l'espressione più innocente del mondo, per poi sedersi sul bracciolo della poltrona su cui c'era il ragazzo.
«Che obiettivo? Se intendi i libri direi che non era affatto premeditato»
Lui non alzò il volto dal libro che aveva in mano, ma aveva un'espressione tranquilla e serena, Levy non riusciva a capire cosa stesse pensando e cosa avrebbe dovuto fare lei.


* Deiji = significa margherita
Angolo Autrice
Inizio scusandomi per il ritardo... Purtroppo mi si era rotta la tastiera e sono riuscita a recuperarne una nuova solo poco tempo fa... In più di mezzo c'era Lucca :3 (schiva i coltelli di chi non ci è stato)
Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo e anche se finisce con un colpo di scena (colpa di Sady-chan!) sto già scrivendo il prossimo capitolo :3 che avrà una scena per cui mi amerete u.u eheh
A presto!  


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