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CAPITOLO XL


Dylan's pov.

Sono ancora seduto in questa stanza dalle pareti anguste.
il suono dell'ambulanza era seguito da quello della polizia.

E quando ho visto Joe in un pozzo di sangue, sono caduto nel baratro della disperazione.

Poi la polizia ha preso sia me che Crish, dividendoci però nelle macchine, al che quando sono sceso non l'ho visto.

Saranno tre ore che sono seduto immobile senza emozioni, perché non riesco a pensare ad altro che a lei!

Sento qualcosa nello stomaco, e le mie emozioni cominciano a cambiare, dalla disperazione mi fa passare ad uno stato di rabbia, una profonda ed intensa rabbia. Sento che devo prendere a calci qualcuno!

Mi alzo e comincio a prendere a calci il muro, poi guardo le due sedie, ricordando che su una di quelle ci ero seduto io, mi avvicino alzo la prima sedia che va a finire contro la porta, stessa fine anche per l'altra, che però viene scaraventata sul muro affianco. Provo a capottare il tavolo, ma non ci riesco perché è ancorato saldamente o dovrei dire perfettamente a terra.

PERFETTO!! PERFETTO! Odio questa parola, anche noi eravamo perfetti.

Non riesco a toglierla dalla mente. Perfetto, suona così sgradevole alla mia mente.

Mi accovaccio in un angolo.

<<perfett-o, per-fet-to –comincio a dondolare freneticamente su me stesso- perfettooooooo>>.

Comincio a gridarlo all'infinito, finchè non aprono la porta due uomini mi vengono incontro, non capisco cosa stano facendo....

<< hey, fermatevi>> grido io. Loro due si guardano e ridono e poi il più grosso dei due mi dice << tranquillo, ti facciamo solo dormire>>. <<non posso, lasc....>> buio totale.

Theresa's pov.

(premetto che Teresa è la mamma di Joe, dato che nei capitoli prima non l'avevo specificato ci tenevo a dirvelo)

<<Cam tesoro, cosa vuoi che ti prepari per cena?>> chiedo a mio figlio entrando nella sua stanza.

<< tranquilla mamma stasera vado a mangiare la pizza a casa di Jack, quindi prepara solo per te e papà.>> risponde lui, spero solo che non faccia tardi come l'ultima volta, ma ormai è grande e se solo gli direi qualcosa, lui comincerebbe a farmi la predica su quanto io sia antiquata.... I figli...

<<va beh non fare tardi>> non riesco proprio a trattenermi, è più forte di me. Così lui inizia a farmi la predica.

***

<<Cam per favore, prima di uscire potresti gentilmente rispondere al telefono di casa?>> aspetto la sua risposta e nel frattempo il telefono squilla incessantemente.

<<pronto... sono il fratello perché... cosa?!... come è successo?...... okay informo la mia famiglia e arriviamo subito>> frasi sconnesse, che mi fanno preoccupare.

Cam arriva subito con gli occhi lucidi, guardandomi, come quando faceva da piccolo, terrorizzato, magari per i mostri sotto il letto.

<<che cosa è successo Cam?>> chiedo preoccupata.<<mamma ci dobbiamo sbrigare, Joe è in ospedale, perché è stata coinvolta in una rissa, e ne è uscita con una ferita alla testa>> dice lui il più velocemente possibile. Mi porto le mani alla bocca, e subito chiamo mio marito tra le lacrime. <<David, David... corri subito>>. Lui accorre e in un attimo ci precipitiamo nella macchina per raggiungere l'ospedale.

Arrivati, corriamo giù dalla macchina ed entriamo dentro l'edificio biancastro. Subito quell'odore proprio di ogni ospedale ci investe, e così ci dirigiamo verso una signora con una cartelletta in mano dietro ad un banco. <<salve sto cercando Joe Black >> la signorina mi guarda e mi dice: <<lei è la madre?>> <<si sono io e lui è il padre>> dico indicando David. <<si, allora, vostra figlia sta per entrare in sala operatoria, andate sempre dritti lungo il corridoio, stanza 365>> <<grazie>> dico solo, correndo da mia figlia.

360...362... <<365 trovata mamma>> mi suggerisce Cam. Vado verso dove mi ha indicato, e la trovo li distesa su un lettino bianco.

Subito comincio a piangere, e Cam si avvicina toccandole una mano e David mi abbraccia.

Neanche un minuto dopo, arriva il dottore che ci comunica, che la dovranno portare in sala operatoria, così noi ci sediamo su delle sedie davanti alla sua stanza.

<< signori Black vi posso parlare un attimo?>>

<<si arriviamo>> risponde David. Io terrorizzata mi avvicino al dottore che ci porta nel suo studio, dicendoci le parole più brutte che una persona abbia mai sentito.

<< signori Black, sono il Dottor Philip Costner, vostra figlia, è stata coinvolta in una rissa, ancora non sappiamo i dettagli, ma di queste cose ne dovete parlare poi con i diretti interessati, comunque, io vi dirò tutto andando dritto al punto. La superficie della pietra su cui ha sbattuto la testa la ragazza, non era liscia, ma bensi ricoperta da scaglie di vetri. La ragazza ha colpito su un punto mortale ed è quasi un miracolo che sia riuscita ad arrivare in ospedale. Il mio verdetto finale, mi duole dirvelo, è la cosa più brutta che possa capitare sulla terra, ma purtroppo non c'è altra soluzione. La ragazza riuscirà a sopravvivere solo per una settimana o al massimo due.>>

Sento il mondo cadermi sulle spalle, il peso dell'umanità sulle ginocchia, tanti ricordi alle spalle......

CIAOOOO A TUTTI, E' STATO MOLTO DIFFICILE AGGIORNARE, MA ALLA FINE CE L'HO FATTA MI RACCOMANDO TANTE STELLINE E COMMENTI.

PENSATE CHE JOE CE LA FARA'? CHI LO SA VE LO LASCIO SCOPRIRE NEL PROSSIMO CAPITOLO BACIIII.

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