Madrid!
Sono passate già tre settimane e come ho detto, non cedo.
Continuo tranquillo la mia vita, esco con Matteo, sto spesso con mia sorella e studio.
Giovedì è stata una giornata splendida! Il prof ci ha detto in cosa consisterà la gita del quinto anno. Andremo in Spagna: Madrid!
Olé!
Siamo tutti entusiasti. Si partirà il 2 dicembre, in inverno, in modo da non interrompere lo studio a maggio.
Ovviamente i miei hanno acconsentito ed io ed Eva iniziamo a contare i giorni.
Arrivati alla fatidica data, ci presentiamo tutti all'aeroporto puntuali e precisi. Ovviamente Luna non perde occasione per sfoggiare un tacco altissimo ed in più arriva con due maggiordomi che le portano le valigie.
Ormai non ci faccio più caso. Lotta ancora con me per le mie attenzioni, ma ancora non ce le fa e mai ci riuscirà.
Arrivati a Madrid veniamo sopraffatti dal caldo, nonostante sia pieno inverno. Sistemiamo le nostre valigie in albergo e usciamo subito: il museo Nacional del Prado è davvero bellissimo e dopo essere uscito dalla prima visita sono riuscito a farmi due foto con tre bellissime ballerine di flamenco! Matteo, appena le ha viste, cominciò a parlare spagnolo...si, è sempre il solito!
Durante le visite mi si è avvicinata una ragazza della VD, molto carina, che ha iniziato a chiedermi informazioni in più sui vari monumenti. È davvero bella, caspita. Si chiama Alessandra, è semplice e genuina ed è vestita in modo sobrio. Passiamo tutto il pomeriggio insieme e ci scambiamo i numeri di telefono:
"Allora chiamami appena puoi Leo" mi dice, dandomi subito dopo un bacio sulla guancia e sorridendo.
Quel sorriso mi manda in tilt il cervello.
Arrivato in camera la chiamo subito e ci diamo appuntamento giù...la voglio rivedere.
Appena scendo, vedo Luna seduta in una delle poltrone della hall, intenta a leggere qualcosa sul tablet:
"Leo-urla, venendo verso di me- che fai?"
"Levati Luna, aspetto una ragazza"
"Chi? Oh, Leo innamorato!"
"Levati Luna, sparisci!"
"Preferisci parlare con una sconosciuta che con me, che sono la tua compagna di classe!"
"Preferirei parlare con chiunque tranne che con te!"
Luna diventa paonazza, si gira e mi molla uno schiaffo. Mi giro senza parole. Se fosse stato un uomo, l'avrei fatto sicuramente volare.
"Ma cosa vuoi? Lasciami stare!"
Le acchiappo il braccio ed i nostri occhi si incontrano. Per una frazione di secondo mi blocco, ammirando le sue iridi blu e lei diventa rossa. Luna Montes in imbarazzo?
Mi ricompongono velocemente, ma non abbastanza da beccare la vicepreside mentre scende dall'ascensore. Luna, stronza com'è, le va incontro:
" Professoressa, Leo continua ad ignorarmi e poco fa mi ha insultata!"
"Leo! Come ti sei permesso? Che ti avevo detto?
Luna mi guarda soddisfatta.
"Bene- esclama la vicepreside- la situazione non va, non va per nulla. Voi due siete in punizione! Passerete la settimana uscendo solo la mattina e il pomeriggio e la sera starete insieme nella stanza 208, la più isolata dell'albergo, così socializzerete!
Io e Luna sgraniamo gli occhi.
"Prof, la prego- inizia a replicare lei- non intendevo questo quando le avevo chiesto di aiutarmi"
"Mi dispiace signorina Montes, ma entrambi avete bisogno di passare tempo insieme e dovete socializzare... proprio come lei ha chiesto!"
"Prof la prego, con lei no...." provo a controbattere.
"Basta, ho deciso! Ritirate la vostra chiave ed andate a sistemare le vostre cose nella 208!"
Sbuffando, mia avvio verso il bancone della hall:
"Vaffanculo Luna"
"Vaffanculo Leo"
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