capitolo 4
-T/n, ho delle faccende da sbrigare in città. Che ne dici di andre a consegnare tu queste casse?-
La voce di mio padre mi fece distrarre dal portare al capannone un sacco di mangime per maiali -Va bene, dove devo portarli?-
-Al campo di addetramento. Ho notato che è da tanto che non vedi Erwin, sono sicuro che gli farà piacere una tua visita.- ridacchiò lui.
Sentii le guance scaldarsi leggermente senza capire bene il motivo ma nascosi tutto girandomi e riprendendo ciò che stavo facendo.
-Tra poco verrà Marie, posso farmi accompagnare da lei?- chiesi ricordandomi di aver dovuto passare il pomeriggio insieme alla mia compagna di classe.
-Se non si annoia troppo sì, lei alla fine è una fanciulla di città, le sue passioni sono diverse dal consegnare cibo ai cadetti.-
Mio padre non andava d'accordo con i genitori perfetti della mia amica, infatti criticava il loro modo di vivere senza sforzi o rimpianti, ma doveva ammettere che la figlia non sembrava vizziata o piena di se. È per questo, infatti, che stavamo bene insieme.
La bionda arrivò qualche minuto dopo e acconsentì subito ad aiutarmi con il lavoro.
Eravamo ancora piccole ma io ero diventata molto brava a condurre il carro e lei aveva iniziato ad aiutare sua zia in un bar.
Scherzammo sul nostro insegnante e dei vari eventi accaduti in classe per tutto il viaggio.
Entrambe avevamo la media abbastanza alta, non eravamo tra i migliori ma riuscivamo ad essere fiere di noi.
La scuola sarebbe finita tra pochi mesi e a volte mi chiedevo se sarei riuscita a vederla anche dopo, alla fine era l'unica ragazza con cui ero riuscita a fare amicizia, solitamente trovavo più punti in comune con i maschi.
-Marie, sai che Niar ha una cotta per te?-
-Cosa?!- quasi urlò la ragazza guardandomi con uno sguardo quasi schifato.
Ridacchiai alla sua reazione lasciando con una mano le redini per darle una leggerissima pacca sulla spalla -Dai, si vede lontano un miglio, quest'anno non ha fatto che parlare di te a Carlos e Rob.-
-E con questo?- sbuffò lei appoggiando la guancia sinistra sul palmo della mano -Cosa dovrei fare? Non ricambio per nulla questa sua cotta...-
-Nulla, volevo renderti cosciente della situazione, alla fine tra poco alcuni di loro non li vedremo più molto, e magari saperlo avrebbe fatto nascere qualcosa.-
-Beh, non sei mai stata molto afferrata in amore, sennò non avresti sprecato tempo a dirmelo- ridacchiò ricambiando la pacca di prima.
-Io sono afferratissima in amore!- enfatizzai drizzando la schiena e il collo come un vero nobile snob.
-Mi spiace deluderti, ma non credo proprio. Non ti sei mai accorta di un paio di ragazzi delle classi più alte dello scoro anno che ti andavano dietro, e in più non hai mai provato a essere più dolce con qualcuno.- spiegò quasi con voce di rimprovero -Sei una vera frana.-
Alzai le spalle poco prima di fermare il carretto, alla fine avevo già un lavoro, la mia famiglia stava bene e avevo abbastanza amici da campare cent'anni.
Non avevo bisogno di un ragazzo.
-T/n!-
"No, ti prego..."
-Sei venuta tu per le consegne oggi?-
"Non puoi farmi rimangiare già tutto il mio monologo ineriore"
-Ciao Erwin. Già, mio padre aveva da fare.- scesi con un saltello, cercando di smorzare il mio palese imbarazzo in vano, dato che lo avrebbe fatto lui subito dopo.
-Oh ci sei anche tu Marie! Che bella sorpresa!- il sorriso del ragazzo splendette alla vista della mia compagna e io non potei fare altro che dirigermi verso uno dei più anziani per dare la lista degli alimenti che stavo consegnando.
-Perfetto, Dok! Vieni ad aiutare con le provviste!- urlò l'uomo richiamando uno dei cadetti.
-Ciao Nile.- lo salutai accompagnandolo al carro.
-Ey, come stai?-
-Non male. Oggi mi ha fatto compagnia Marie. Ora è lì con Erwin- indicai i due ancora intenti a parlare vicino ai due cavalli castani.
-Bene, almeno così ci aiuterà anche lui a scaricare il tutto- ridacchiò il ragazzo -e voi fanciulle potrete tornare a casa tranquille prima che faccia buio-
-Cos'è ci stai dando delle fifone?- ridacchiai io arrivando finalmente dagli altri.
Io e Marie ci posizionammo sul carro avvicinando le casse ai ragazzi, solo io dopo un pò scesi ad aiutare per bene i due dato che ero più robusta.
-Come sta andando a casa?- mi chese il biondo affiancandomi.
-Normale, la fattoria va bene e sembra che tutti siano soddisfatti.- risposi sistemando la cassa di patate nel pavimento freddo del magazzino -Anche tua madre sta bene, mi aveva dato una lettera da consegnatri, ma non sapevo sarei venuta qui oggi, magari domani ripasso per dartela.-
-Grazie.-
Stettimo un'attimo in silenzio a sciogliere i muscoli visto che il lavoro era finito.
-Tra poco finirai l'addestramento...- sussurrai
-Già.-
-Sei... ancora convinto del...- le mie mani iniziarono a tremare leggermente e non riuscii a concludere la frase.
-Sì-
Alzai lo sguardo per incontrare gli occhi azzurri del ragazzo ma in vano.
La sua attenzione era rivolta infatti sul suo compagno che rideva insieme a Marie sfiorandole delicatamente la mano poggiata sul legno del carro.
-Lei ti piace... vero?- fermai la mia camminata e poco dopo fece lo stesso anche lui girandosi verso la mia direzione.
-Sembrerebbe di si...- la sua voce aveva perso la sicurezza di prima e forse questo aumentò il peso che si stava formando nel mio petto.
-Se ti piace così tanto... allora perchè non scegli un'altro corpo?-
-Perchè fallirei.-
Ridacchiai leggermente quasi per far sciogliere la tensione.
-Falliresti? E in cosa? Nel tuo tentato suicidio?- provavo paura nell'andare avanti a parlare ma oramai non riuscivo a fermarmi -Se lei ti piace allora potresti provare a cambiare obbiettivo, e cercare di crearti una famiglia invece di andare in bocca ad un gigante...-
-Che cosa stai dicendo T/n?- fece un passo verso di me quasi con fare arrabbiato, pronto a farmi rimangiare le mie ultime parole.
-Sto dicendo che è una stronzata, ok?- sentivo di star per piangere, ma non lo avrei fatto, dovevo rimproverarlo, non fargli sentire pena per me -Maggior parte delle persone che escono in esplorazione non tornano più a casa... o se lo fanno vivranno una vita da invalidi... perchè vuoi farlo?-
-Forse non hai capito quali sono i miei piani...-
-Ah no. So bene quali sono i tuoi piani, non provare a dire il contrario.- lo fermai -Fatto sta che mi sembra stupido lasciare tua madre nella paura di non rivedere più suo figlio dopo ciò che è successo 6 anni fa!-
-T/n...- Mormorò furioso cercando di fermarmi.
-Sai cosa penso? Che tuo padre non avrebbe mai voluto vederti morto per un'idea così stupida!- la mia voce si alzò leggermente di tonalità e questo fece sì che io mi rendessi conto delle parole che avevo detto.
Mi guardai intorno notando che per fortuna nessuno era abbastanza vicino da sentire la nostra conversazione.
-Ora vattene, il tuo lavoro lo hai portato a termine- ringhiò Erwin tornando verso uno degli edifici.
Restai immobile forse per un paio di minuti.
"Cosa ho fatto..."
Fu la mia amica a riportarmi alla realtà richiamando il mio nome -Dai, vieni! Torniamo a casa.-
Mi avvicinai ai cavalli e vidi Nile aiutare la ragazza a salire sul carro con modi gentili.
La affiancai salutando il cadetto e diedi l'ordine ai due destrieri di andare verso casa.
Stetti in silenzio quasi tutto il viaggio ascoltando poco quello che mi stava raccontando la bionda.
Avevo urlato a Erwin... Perchè? Sapevo che non avrebbe cambiato mai idea... Perchè rovinare tutto così? Cosa mi stava succedendo?
Ho rovinato tutto...
Ho fatto arrabbiare Erwin...
Ho fatto un casino...
-T/n?- la voce velata della ragazza mi riportò alla guida del carro -Cosa è successo?-
-In che senso?-
-Hai litigato con Erwin vero?- spostai lo sguardo dalla strada ai suoi occhi castani notando la sua solita dolcezza luccicare nelle iridi.
-Mi sa di si...- sbuffo appoggiando tutto il mio peso sul basso schienale di legno -Ho fatto un casino...-
Marie ridacchiò portandosi una mano a coprirsi il viso -Lo vedi che sei una frana in amore?-
Spalancai gli occhi lanciando uno sguardo interdetto sulla mia amica - Ma che amore? Di cosa stai parlando?!-
-Di cosa?- continuò a ridere -Ormai ti conosco, e si vede lontano un miglio che provi qualcosa per lui.-
-Ma che stai dicendo!- protestai -Lui è il mio migliore amico!-
-Si certo-
-E tu invece? Anche tu sembri provare qualcosa per qualcuno.- ribattei cercando di rigirare il più possibile la situazione -Devo però capire per chi... sarà forse Nile?-
-Dai smettila!- brontolò la ragazza arrossendo.
-Oppure Erwin?- questa domanda la feci difficilmente, solo per mascherare il più possibile la sensazione che stava invadendo il mio stomaco.
-Uff...-
Il suo sbuffare fermò il mio attacco e mi avvicinai leggermente a lei abbassando il capo per incrociare il suo sguardo.
-Allora?- chiesi -Chi è il fortunato?-
-Credo che entrambe siamo troppo piccole per capire cosa è l'amore.- rispose alzando lo sguardo verso la luna che iniziava a sbucare nel cielo -Nemmeno io ci sto capendo molto.-
Sospirammo quasi in coro e cambiammo discorso fino all'arrivo a casa sua dove scese salutandomi con un suo bellissimo sorriso lasciandomi sola nel ritorno a casa.
Aprii la porta della mia residenza lasciando il sacchetto di monete sul tavolo della cucina per poi salire al secondo piano e chiudermi nella mia piccola camera.
Ero stanca, ma troppo sporca per stendermi sul letto.
Aprii un paio di cassetti prendendo la biancheria pulita e una tunica da notte per poi andare in bagno.
Tastai l'acqua che mi aveva dolcemente preparato mia madre e iniziai a sbottonarmi la camicia fermamdomi quasi subito.
Il mio sguardo si era posato sul mio riflesso nello specchio lì vicino.
Capelli raccolti in una mezza coda leggermente disfatta, camicia larga che usavo a lavoro, pantaloni marroni rattoppiati sulle ginocchia.
Ero un vero disastro...
Totalmente diversa da Marie.
Lei era perfetta, capelli perfettamente curati, la camicia verde chiaro di oggi elegantemente posta sotto alla gonna bianca panna, pelle candida e nessun tipo di cicatrice.
Mi tolsi i vestiti portando alla luce uno dei segni permanenti che ormai ornava il mio ginocchio destro e quello più grande sulla schiena, creatosi a causa di una brusca caduta da un ramo della mia amata quercia.
Sospirai immergendo tutto il mio corpo nell'acqua, lasciando fuori solo la testa.
"Non sono una che piace alle persone... Marie si sarà sbagliata quando parlava dei ragazzi dell'anno scorso... Sono davvero brutta... Non potrei mai piacere a Erwin..."
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