Capitolo 1-Quadrato debole/Preparando il tavolo da gioco Parte 3
"... De... lizioso..."
Erano appena usciti da una biblioteca, situata in uno dei vicoli labirintici che si estendevano ai lati della strada principale di Elchea.
Successivamente, avevano visitato una caffetteria, e adesso Sora e Shiro avevano le braccia piene di libri, the e ciambelle.
"Nonostante le nostre intenzioni di occuparci della scarsità di cibo... sembra che le scorte siano davvero ai minimi termini."
Dalla strada principale erano entrati in una piazza, per portarci il the e le ciambelle.
Tuttavia, la piazza non era così vitale come ci si sarebbe aspettati.
In più, le espressioni dei negozianti erano tutto fuorché fraintendibili.
Con una semplice occhiata, si poteva capire molto della situazione attuale di Elchea.
Analizzandola da vicino, Sora e Shiro pensarono che sicuramente nel loro mondo precedente si sarebbero già verificate numerose rivolte e saccheggi.
"Com'è la situazione laggiù, Shiro?"
"... Nn. Sembra che... non ci sia stato... alcun raccolto..."
"Come pensavamo. Dannazione, cosa sta succedendo? Che ha questo paese che non va?"
"... La cosa... strana... è che..."
"VOI DUE MI DATE SUI NERVI!!!!!"
Ansante, muovendo le spalle in modo affannoso, Steph (ancora travestita da cane) strillò.
"Ah, Steph. Ecco dov'eri finita. Ti abbiamo cercato ovunque, lo sai?"
"Ah un cazzo!! Cosa vuol dire "Ah"!? Non mi dire che ve ne siete solo scordati!? Vorreste dire che lasciarmi in mezzo alla città mentre ho addosso un collare e sono vestita da cane non è una molestia e nemmeno una provocazione, ma che ve ne siete "solo scordati"!?"
Steph aveva gli occhi pieni di lacrime.
Come se stesse facendo una vera e propria supplica, si gettò ai piedi di Sora.
"Per favore! Esaudisci questo mio unico desiderio! Fatti dare un bel pugno, solo questa volta!! Non ti chiederò mai più nient'altro!!"
"B-Beh... Shiro ha sentito un buon odore e ha dato di matto per un attimo. Non potevo lasciarla andare da sola, ero sicuro che
avrebbe tenuto anche il guinzaglio, ma prima che me ne accorgessi eri sparita..."
"... Steph... scusami... Seduta."
Sora continuò, mentre Shiro faceva il gesto del pollice in su e parlava con la bocca piena di ciambelle.
"Quindi, ecco, neanche Shiro aveva cattive intenzioni, perdonaci per favore."
"Dire "perdonaci per favore" e poi ordinarmi di mettermi seduta uccide tutta la sincerità nella tua frase, te ne rendi conto!?"
Mentre se ne stava "seduta" come un cane, Steph indicò Sora ed esclamò.
"Prima dimmi per quale motivo ho perso stamattina!! Se non lo farai, non ti crederò!!"
"Mm... Quindi, invece di chiedermi di liberarti, vuoi una spiegazione?"
"...... Eh?"
"... Steph... quindi... ti piace stare così?"
"N-Non... potrebbe piacermi per nessun motivo al mondo!! Mi stai prendendo in giro!?"
Era impossibile che né Sora né Shiro notassero quel suo momento di esitazione.
"Wooow, pensavo che queste cose succedessero soltanto nei giochi erotici..."
Considerando che la frase era stata pronunciata da colui che l'aveva costretta a vestirsi in quel modo, non c'era molto altro da dire al riguardo.
Steph, oggi, era al massimo della forma.
Non aveva mai maledetto, in vita sua, il dio che aveva proibito ogni violenza in quel mondo.
Nonostante tutto, messo sotto pressione dal suo sguardo intenso, Sora si arrese.
"Va bene, va bene, te lo dirò... ho "contato le carte"."
Non smise di mangiare per un secondo, però.
"Contato... Eh, cosa?"
"Ho contato le carte. Per dirtela in modo semplice, si assegna un numero alle carte. Ad esempio, i numeri da 2 a 6 sono 1, il 10 o un numero più alto è -1, e quelli da 7 a 9 sono 0."
"...? E cosa ne ricavi?"
Accorgendosi che quel ragionamento l'aveva confusa più che mai, Sora disse semplicemente.
"Puoi "prevedere" quale sarà la prossima carta."
"... Eh?"
Mentre Steph ragionava con sospetto e valutava se potesse trattarsi di magia, Sora spiegò senza fretta.
"Tenendo il conto delle carte che sono state date, uno può anticipare quelle che rimangono nel mazzo, ed è possibile "predire matematicamente la probabilità che esca una carta piuttosto che un'altra". Se riesci a farlo in maniera affidabile, non puoi mai perdere, no?"
"Ah, ahah......"
Sembrava che l'idea di usare la "matematica" nei giochi fosse qualcosa di nuovo per Steph.
Pareva che si fosse dimenticata sia del fatto che aveva perso, sia di essere stata costretta a "sedersi", al momento; era
semplicemente persa, in uno stato di totale soggezione.
Come se volesse segnarsi ogni cosa, estrasse un blocco note.
Mentre lo faceva, tuttavia, si rese conto di una cosa.
"A-Aspetta un attimo!! Non è semplicemente barare!?"
Sora confutò la sua teoria con un'occhiata fredda.
"Se giocare in modo intelligente è barare, allora anche prevedere la prossima mossa dell'avversario negli scacchi lo è?"
"Q-Quello è..."
... Nel mondo precedente di Sora, contare le carte era effettivamente ritenuto un mezzo per barare, ma il ragazzo decise di non
soffermarsi su quell'aspetto.
"Se vogliamo parlare di barare, il tuo modo palese di [mischiare le carte] sarebbe un caso più appropriato."
...... Eh.
"T-Te ne sei accorto!?"
Lo sguardo obliquo di Sora sembrava starle chiedendo se davvero pensava che non l'avesse notato.
"Shiro mi ha beccato a farlo un sacco di volte. Beh, grazie al tuo modo di mischiare mi è stato ancora più facile contare le carte."
Sora, che avrebbe davvero voluto perdere, parlò sospirando.
Passando in modo naturale da "seduta" a "terra", Steph si accasciò sul terreno. Non solo era stata scoperta a barare, Sora ne aveva anche tratto vantaggio per vincere.
Secondo i [Dieci Comandamenti], semplicemente venendo scoperta da lui avrebbe perso comunque.
Tuttavia, il fatto che il suo barare fosse stato usato per [sconfiggerla senza pietà], fece sì che, mentre se ne stava stesa, bagnasse anche il terreno di lacrime.
Le venne in mente una cosa all'improvviso.
... Se le cose stavano così, cosa sarebbe successo se avessero giocato ad un gioco che davvero "si basava solo sulla fortuna"?
Non avrebbe forse avuto una possibilità di vittoria?
"... Eheheh... Sora! Giochiamo un'altra partita!!"
Ancora stesa a terra, Steph guardò in alto, esclamando con aria di sfida.
Era una... Beh, una vista davvero pietosa.
"Tu... Subito dopo ciò che è successo stamattina... Cosa vorresti scommettere?"
Doveva essere qualcosa di abbastanza importante da far accettare Sora, nonostante tutto.
"La stessa cosa di stamattina. "Sora diventerà un riajuu."
"Okay, facciamolo." (risposta immediata)
Quello che gli aveva offerto Steph aveva spazzato via ogni traccia di compassione dal suo viso.
"... Fratellone, i dettagli... della partita..."
"Shiro!! Pensi che ci sia anche solo una probabilità su un milione che il tuo fratellone possa perdere contro Steph!?"
"... Penso che sia, una su un miliardo... No, un... biliardo..."
Se i due fratelli erano insieme, chiunque fosse stato l'avversario, potevano vedergli attraverso.
"... Giocherà anche Shiro... come... 『 』."
Significava che Steph non avrebbe giocato contro una metà.
Se Steph li avesse davvero sfidati, avrebbe giocato contro il "giocatore più forte degli Imanity", per intero.
Non era un problema, pensò. L'abilità non era importante in un gioco basato puramente sul caso.
Le possibilità di vittoria sarebbero state comunque 50 su 50!
"... Se Steph, perde... dovrà... eseguire... un mio comando."
Probabilmente Steph... non l'aveva visto.
Il vero volto del giocatore più forte degli Imanity.
Anche se apparivano senza espressione, c'era un fuoco che bruciava chiaramente nel profondo dei loro sguardi.
"Eheh, per me va bene. Facciamolo, allora, il gioco sarà...!!"
Rinvigorita, Steph indicò l'angolo della strada.
"Indovinare se... la prossima persona a passare da lì sarà un uomo o una donna!"
A sentire quelle condizioni di gioco, Shiro pensò per un momento prima di rispondere.
"... La partita... è meglio, alla meglio... di... dieci. Acciente."
"Come vuoi! Ashente!"
Steph era entusiasta, ma Sora.
Sospirando, guardò Steph con occhi distanti.
"P-Perché... Perché perché perchééééé!?"
Il risultato era stato... 9 a 1.
Non c'è bisogno di dire che si era trattato di una sconfitta schiacciante per Steph.
"N-Non è possibile! Come avete fatto a vincere con il 90% in un gioco di puro caso!?"
Sora, che non aveva mai dubitato della loro vittoria, le spiegò, rimpiangendola sinceramente.
"... Pensavi davvero che quelle persone stessero passando da quell'angolo senza alcun motivo?"
"... Eh?"
"Ho osservato ogni persona che passava da lì, per tutto il tempo che siamo stati a prendere il the. Considerando quei dati e
fattorizzandoli con il rapporto uomini-donne, Shiro ha calcolato, fattorizzando ancora, la densità di popolazione, il tasso di
occupazione e le mansioni del lavoro di ognuno. In questo modo è possibile determinare il rapporto uomini-donne tra le persone che hanno un qualunque motivo per passare da lì."
"......V ......"
Shiro, che aveva memorizzato tutti i dati appropriati per quel caso e fatto tutti i calcoli a mente, fece il segno della vittoria, V, con le dita.
Nel vederlo, Steph sentì finalmente qualcosa simile ad una certa ostilità per lei... ma prima di tutto...
"N-N-Non la state prendendo fin troppo sul serio!?"
Arrivare fino a calcolare certe assurdità solo per indovinare il sesso delle persone che possono apparire da un angolo della strada,
davvero, quanto possono essere seri questi due!
...Ma per Sora e Shiro, se si parlava di giochi, quella era una domanda davvero sciocca.
Se venisse chiesto loro "fino a dove vi spingereste".
Ci sarebbe una sola possibile risposta... "[fin dove serve]".
"... E così..."
Shiro, vittoriosa, annunciò la sua richiesta per la scommessa.
"Confischerò... la biancheria... di Steph..."
"......Eh!?"
"C-Cosa!?"
Tuttavia, aveva già acconsentito secondo i Comandamenti.
"Aaah... A-Aspetta, per favore, cambia la richiesta!!"
Numero sei dei [Dieci Comandamenti], "La scommessa fatta secondo i Comandamenti dovrà essere incondizionatamente rispettata dagli scommettitori."
Un accordo assoluto... Nessuno poteva opporsi ad esso.
Steph iniziò a togliersi le mutandine, protestando per tutto il processo.
Non facendoci proprio caso, comunque, Shiro gliele prese. Di conseguenza, Steph ora stava per terra, su quattro zampe, senza mutande e con il viso totalmente rosso.
Quello completamente nel panico, in realtà, era Sora.
"Ehi, s-sorellina! Non è pericolosa come cosa, per certi versi!?"
"... Shiro ha... solo 11... anni, quindi... Non saprei..."
Dicendo ciò, procedette ad indossare le mutandine di Steph sulla testa. Rimanendo senza espressione, si poggiò un dito sulle labbra e inclinò la testa.
"Cos... Piantala con la farsa della bambina innocente, okay!? È fin troppo chiaro!!!"
Per non parlare del fatto che la vista di quella ragazzina con delle mutandine in testa stava attirando l'attenzione di chiunque passasse di lì.
Di conseguenza, le mutandine di Steph vennero messe in mostra al mondo intero...
Che cosa... terrificante. Era una ragazzina davvero terrificante... Shiro!!
Tuttavia, Sora, sentendo fin troppa spietatezza da parte della sorella, si intromise.
"E-Ehi, non so come mai, Shiro, ma sembri più severa del solito oggi...? Sei di cattivo umore?"
"... Non credo...?"
Il fatto che lui le avesse fatto questa domanda, però, sembrò averle fatto cambiare umore davvero.
Shiro sembrava annoiata, e rispose con gli occhi semichiusi.
Quando Steph si era rivoltata contro Sora, che le aveva ordinato di "innamorarsi di lui".
Non aveva chiesto di "cancellare il comando", ma che lui "diventasse un cittadino".
... La ragione per cui l'aveva fatto era ovvia, non c'era bisogno di pensarci un secondo.
"... Uff..."
Ancora di cattivo umore, la ragazzina di 11 anni si rimise a leggere.
Sembrava però che fosse l'unica a star pensando quelle cose.
... Nel frattempo.
Ancora travestita da cane, e adesso anche senza la sua biancheria, c'era Steph.
"Eh, eheh... Questo non è nulla... Quel giorno che ho perso contro Sora, avevo già detto addio alla mia purezza..."
Padre, madre, nonno...
La vostra Stephanie è stata macchiata.
Eheh, eheheheh. Mentre Steph rideva tra sé e sé, si rivolse a Sora.
"E-Ehi Shiro, come ti ho detto, sembra che stia davvero male... Dico sul serio, la sua espressione mi fa paura."
"... Sta bene..."
Non sembrava proprio che stesse bene, ma Shiro disse ciò tenendo ancora saldamente le sue mutandine sulla testa.
All'improvviso, Steph cadde a terra nuovamente mentre si teneva giù la gonna. Mentre ricominciava a bagnare il pavimento di lacrime, le venne un'altra idea.
Strano... È assolutamente impossibile che non esista un gioco basato puramente sul caso in questo mondo.
(È vero. Nell'ultima partita... Sora e Shiro avevano previsto tutto di nuovo!)
Una previsione però, alla fine, resta solo una previsione.
Proprio perché non è un qualcosa di affidabile, Shiro aveva specificato che sarebbe stato meglio "giocare alla meglio di dieci".
Se è così...!
"S-S-Sora! U-Un'altra partita, un'altra!"
Rifiutandosi di alzarsi, probabilmente per via del fatto che era senza mutande, Steph disse ciò con voce agitata.
"P-Passo... Dimmi, stai bene davvero?"
Era già stata costretta a comportarsi come un cane, e adesso era senza la sua biancheria. Se si fossero spinti anche solo poco oltre, le cose sarebbero diventate sicuramente vietate ai minori di 18.
Ma Steph mantenne la forza nella sua voce.
"Non mi importa!! Se delle sconfitte temporanee come questa sono il prezzo da pagare per farvi crollare, questo non è niente per me!!"
Si poteva intravedere come Elchea fosse stata ridotta al lastrico.
"... Se, lo dici tu. Allora con le stesse condizioni di prima, a cosa giochiamo?"
"Ad indovinare quanti secondi ci vogliano prima che quell'uccello laggiù voli via, e vince chi ci va più vicino... Giocheremo [una volta sola]!!"
Riprendendo vitalità, Steph indicò.
"Corvo."
Poggiato sul tetto di una casa, c'era un topo bianco... o forse era un piccione.
(Tu, 『 』, che non accetti mai una sconfitta... affrontando un gioco di pura casualità... cosa farai a questo punto?)
Con tutta probabilità, non avrebbero accettato la sfida.
Ma anche in quel caso sarebbe andata bene. Se solo fosse servito ad accorciare la distanza che li separava...!
Tuttavia, contro ogni aspettativa di Steph, Sora annuì con calma.
"Va bene. Stessa scommessa di prima. Ashente... Cosa c'è?"
"Eh, uhm, Ashente... a-allora... 30 secondi!"
Presa alla sprovvista dalla sua rapidità nel rispondere, Steph esitò per un momento.
... Ma era ancora certa che sarebbe stato impossibile che quell'uccello sarebbe rimasto lì per più di un minuto.
Per questo motivo, tenne nascosti i suoi calcoli e tranquillamente indovinò quello che era il valore intermedio.
Steph guardò in alto, in attesa.
Tuttavia, come se non la stesse proprio ascoltando, Sora parlò mentre raccoglieva da terra una roccia.
"Allora... io dico tre secondi."
Dopo di che, fece un lancio lungo.
"... Eh!?"
La roccia, lanciata con tutta la sua forza, volò dritta sopra il piccione.
Con un rapidissimo battito di ali, l'uccello, spaventato, volò via.
"... Esatto... ha vinto... il fratellone."
Senza neanche alzare gli occhi dal suo libro, Shiro parlò, ancora tenendo quelle mutandine in testa.
Steph alzò la voce, protestando ferocemente.
"A-A-Aspetta un momento!!! Non hai barato!?"
Sora era del tutto consapevole delle proprie azioni, tuttavia.
"Non credo che sia stata impostata alcuna regola che [non permettesse di indurre l'uccello a volare]... no?"
"Cos..."
"Se non imposti per bene le regole del gioco, è ovvio che succedano cose del genere."
Quanto... Quanto sono infantili... Qualunque sia quel valore, non sono forse troppo infantili, questi due!?
Sora, tornando al proprio libro e appoggiandosi alla sedia, parlò con serietà.
"... [Non esiste la fortuna] in questo mondo."
"... Eh?"
Non... esiste?
Di fronte ad un punto di vista tanto razionale, Steph si accigliò.
"Le premesse, le regole, la scommessa in sé, lo stato psicologico di ognuno dei giocatori, la loro abilità, i tempi e le condizioni di gioco... Tutti questi infiniti "parametri invisibili" decidono a priori la vittoria o la sconfitta, ancora prima che la partita abbia inizio.
Niente viene lasciato al caso."
Il caso.
Non era altro che una parola usata per descrivere un risultato imprevisto, inaspettato.
"Ad esempio, vediamo... Mettiamo che venga pescata una carta da un mazzo."
Con gli occhi che non si staccavano mai dal suo libro, Sora continuò fluentemente a parlare.
"Quali sono le probabilità che quella carta sia un Asso di Spade?"
"... Uhm, ci sono 52 carte in un mazzo da gioco, quindi dovrebbe essere 1 su 52."
"Normalmente sarebbe così. E se, tuttavia, tu stessi pescando dal fondo di un mazzo nuovo?"
"... Eh?"
"L'ordine iniziale delle carte in un mazzo nuovo è sempre lo stesso. In altre parole, se ne prendi uno nuovo, che non abbia i jolly, e peschi l'ultima carta in fondo sarà certamente un Asso di Spade."
"Eh, sì, m-ma..."
Steph tentò disperatamente di contraddirlo.
"Giusto, non ti avevo detto che il mazzo era nuovo... quindi non lo potevi sapere, non è vero?"
Tuttavia, anche se aveva detto che quello era il succo del discorso, Sora continuò.
"È esattamente così. Se invece tu lo sapessi, quell'1,92% iniziale diventerebbe un 100% di probabilità. Il giocatore tra i due a non essere a conoscenza che il mazzo sia nuovo, darà la colpa della sua sconfitta alla sfortuna, mentre l'altro andrà via con la vittoria in tasca."
Parlò sospirando.
"Hai capito? C'è sempre un modo di vincere una partita. Ecco perché hai perso contro di me a Black Jack. Ed è anche il motivo per cui [gli Imanity hanno perso fino ad ora]..."
E poi...
Con aria scontrosa, Sora dichiarò.
"...È la ragione per cui ci stanno facendo "scacco matto"."
......Eh?
Scacco matto?
"Nell'ultimo mese, abbiamo letto un numero infinito di libri riguardo l'intero paese, ma abbiamo trovato davvero poche informazioni sulle altre razze. Non c'è alcuna strategia che possa aiutarci a vincere. Dannazione, che cosa avete fatto per tutto questo tempo..."
"Eh, um... Che vuoi dire?"
"... Mm, pensavi davvero che avessimo semplicemente passato il tempo a giocare nella nostra stanza?"
"Ovviamente sì, è così, vero?"
Steph lo ammise senza esitare.
Beh, in ogni caso, Sora borbottò mentre proseguiva il suo discorso.
"Ad esempio, mettiamo caso che sfidassimo il regno nekomimi... Ehm, l'Unione dell'Est."
Non si era ancora arreso all'idea, evidentemente.
"In ogni caso, tutto ciò che gli Imanity sanno su di loro è che queste bestie mannare hanno una specie di sesto senso."
"S-Sì... Qualcosa come una capacità di leggere il cuore delle persone, o qualcosa di simile..."
"Se sapessero davvero farlo, allora non si potrebbe bluffare con loro, e neanche contrattarci."
Classificata ultima, sedicesima delle sedici razze degli "Exceed", l'umanità non possedeva alcun potere magico né abilità particolari.
Ciò stava a significare che per combattere e vincere contro una qualunque altra razza, che invece era in grado di usare "abilità
paranormali"...
"Senza un'adeguata conoscenza del nemico, non possiamo neanche considerare l'idea di sfidarli ad un gioco."
Tutto sommato... le informazioni che gli Imanity avevano sulle altre razze erano davvero minime.
Naturalmente, visto che se fossero state scoperte, li avrebbero messi in svantaggio, le altre razze tenevano ben nascoste quelle che erano le loro abilità particolari.
Nonostante ciò, c'erano davvero pochissime possibilità.
Le loro lamentele sui libri trovati nelle biblioteche derivavano proprio da quel fatto.
Non si conosceva nulla delle partite degli avversari, né tantomeno dei loro poteri. Al contrario, l'altra parte era perfettamente a
conoscenza di ciò di cui erano capaci gli Imanity...
E ciò significava che.
Il campo da gioco secondo questi "parametri invisibili" era del tutto impari. Se fossero andati avanti e avessero combattuto senza
aver prima ottenuto quelle informazioni di vitale importanza, il risultato sarebbe stato una "sconfitta certa".
Per la stessa ragione, Steph veniva costantemente battuta da Sora... in una serie di indubitabili, definitive sconfitte.
"E quindi, siamo stati del tutto incapaci di trovare qualcosa per determinare la giusta angolazione dalla quale attaccare il nemico,
così ce ne siamo rimasti seduti a far nulla per un mese."
Sora disse ciò chiudendo il suo libro.
"M-Ma."
Le parole fredde di Sora denunciarono gli sforzi inutili di suo nonno.
Incapace di lasciar correre un discorso del genere, Steph replicò con dolore.
"A-Anche se fosse, dobbiamo prima iniziare a fare qualcosa per poterlo dire!"
Tuttavia.
Le parole di Sora non contenevano alcuna emozione particolare.
"Ehi... Se roviniamo le cose [anche solo una volta], [sarà tutto finito]."
Comunque, la sua voce risuonò con una pressione molto simile a quella che manteneva Steph stesa a terra.
"... Siamo già in queste condizioni. Non dimenticartelo."
... Un momento.
Fu davvero questione di un momento.
Tuttavia per quell'istante, Steph vide chiaramente la "frustrazione" che attraversava il volto di Sora.
Un comportamento simile non l'aveva mai visto da parte del ragazzo, così si poté chiaramente vedere qual era la verità nella sua espressione.
Tuttavia era ormai certo che il destino degli Imanity, e quindi di almeno tre milioni di persone, fosse nelle mani di quei due fratelli.
I due che avevano avuto la meglio sugli Elfi, indirettamente, senza dubbio i migliori giocatori che gli Imanity avessero dalla loro parte.
Avevano detto... "scacco matto".
Il significato, il peso di quelle parole.
Solo allora Steph iniziò a realizzare che enorme pressione dovevano star sentendo su di loro.
... Che per mano loro, sarebbero potute *finire milioni di vite*.
Portavano un peso così grosso... Realizzando ciò, Steph poté soltanto trattenere il respiro.
Sora ricominciò a giocherellare con l'applicazione organizzativa sul suo telefono.
"... Anche dopo tutto questo, non abbiamo un singolo indizio che potrebbe portarci a fare un passo avanti. Dannazione, che cosa
potremmo fare..."
Per sembrare tanto tranquilli, tuttavia, dovevano davvero avere i nervi molto saldi. Steph sentì un brivido...
... Quando.
Cadde un'ombra dal cielo, trasformando il giorno intorno a loro in notte.
"... Cosa? Perché è diventato buio... all'improvvi..."
Sora si guardò intorno.
Perfino Shiro aprì gli occhi, fino ad allora semichiusi, togliendosi la ciambella dalla bocca.
Se si guardava in alto, si poteva vedere che il cielo azzurro e limpido era scomparso.
Al suo posto, come se fosse stata scavata ed estratta direttamente dalla terra, c'era un'enorme roccia che fluttuava sopra di loro.
"Ehi, che diavolo è quella...?"
Wow, allora Laputa esiste davvero.
Questo fu il pensiero che attraversò la mente di Sora.
Non importava da che punto di vista la si guardasse, sembrava venire proprio da un certo anime.
Un'isola gigante, fluttuante nel cielo.
... A pensarci un attimo.
Nel momento in cui erano arrivati in questo mondo, cadendo dal cielo, avevano visto molte di quelle isole volanti.
... Quindi in questo mondo, erano una cosa familiare da vedere.
Soltanto Sora e Shiro erano rimasti sorpresi; chiunque altro aveva semplicemente continuato a camminare in modo disinteressato.
"... Questo mondo è davvero diverso... Quest'atmosfera è anche "un po' troppo esagerata"."
Mentre i due fratelli continuavano a guardare in alto, incantati, Steph finalmente ci fece caso.
"Ah, è la prima volta che la vedete, vero?"
Seguì il loro sguardo.
"Quella è "Avant Heim"... una delle specie Phantasma."
Ora che l'aveva detto, se si guardava più da vicino.
Da quella che era sembrata loro una semplice roccia, in realtà uscivano delle pinne.
Assomigliava... quasi ad una balena gigante, ma allo stesso tempo non era così. Una domanda balzò loro in mente.
"... Gli abitanti di questo mondo che sono autorizzati a violare cose come il *diritto alla luce del sole* e il *diritto a respirare*... sono loro i "Phantasma"?"
"Già. Classificati secondi tra le sedici razze degli Exceed."
Gli Exceed.
Sottostanti ai [Dieci Comandamenti] scritti da dio, le sedici specie intelligenti.
Indicando il cielo, o meglio quello che ora (per lui) era Laputa, Sora urlò.
"Quella è davvero una *forma di vita intelligente*!? Come diavolo fa a giocare, diamine come fa a comunicare, per prima cosa!? Se Pa** avesse detto non solo "Laputa esiste" ma anche "Laputa parla", persino suo padre l'avrebbe guardato avendo pietà di lui!!"
"... Non ho capito la metà delle cose che hai detto, ma beh, è inutile."
Steph parlò in modo deciso.
"Gli Imanity non riescono a vincere neanche contro il "Flügel" che vive lì sopra."
"Flügel... A-Aah, è questo che vuol dire... "Avant Heim"?"
Laputa continuò a sorvolare la città.
Mentre Sora osservava il Phantasma "Avant Heim" andare via.
Quel pensiero era sparito dalla sua testa, per via della sorpresa, tuttavia. Qualcosa che aveva letto nel suo libro poco prima gli tornò in mente.
... Classificati sesti tra gli Exceed... i "Flügel".
Nell'ultima Grande Guerra, erano stati creati dagli dei per uccidere i loro simili, erano un'avanguardia. Erano nati per combattere.
Dopo i [Dieci Comandamenti], le loro capacità in battaglia erano state apparentemente sigillate.
A parte il fatto che possedevano un'aspettativa di vita quasi eterna, e una certa affinità con la magia, l'unico territorio che rimaneva
loro era quella città volante.
Per questa ragione, non partecipavano alla lotta per il territorio del paese scommettendo, ma a causa della loro estrema curiosità e volontà di raccogliere informazioni sulle tribù di ogni dove, spesso giocavano partite a livello più personale.
Per gli Imanity, la cui possibilità di scommettere era limitata.
Erano alcuni di quelli che potevano essere attirati nella trappola delle "conoscenze di un altro mondo" di Sora e Shiro.
Erano stati da sempre la razza che Sora aveva tenuto d'occhio, da quando era arrivato in questo mondo.
Tuttavia.
"... Portare i Flügel dalla nostra parte sarebbe fantastico e tutto, ma non possiamo contattarli in nessun modo, eh."
Volendo essere di ampie vedute... I Kemonomimi.
Si trattava di informazioni con cui avrebbero potuto avere la meglio sulle altre razze... il "Tesoro dei Flügel" non aveva prezzo.
Gli Imanity di questo mondo, tuttavia, non possedevano la tecnologia per volare.
Non c'era nessun modo per entrare in contatto con "Avant Heim".
E nonostante questo, annunciare pubblicamente che Sora e Shiro possedevano delle "conoscenze di un altro mondo" non era
un'ottima idea.
Era ancora troppo presto per rivelare quel jolly che Elchea... che Sora e co. possedevano.
Sentendo Sora borbottare in quel modo, Steph esordì con un "Eh?".
"Se volete parlare con un Flügel, ce n'è uno qui vicino, non lo sapete?"
.........
"... Cosa hai detto?"
"Più che altro, penso... sia meglio dire che ce n'è uno che abita a terra?"
No, aspetta, aspetta, aspetta, Sora era quasi in lacrime.
"Pur avendo letto per intero ogni libro di questo paese... non ho mai letto di questa cosa!?"
"Beh, il Flügel aveva già rimosso da Elchea qualunque libro potesse fargli dare nell'occhio prima che voi arrivaste."
... Debolmente, Sora combatté un senso di svenimento.
Sua sorella, dagli occhi ancora semichiusi, doveva sentirsi allo stesso modo. Quasi incapace di stare in piedi, si rivolse a Steph.
"... D-Dicci di più."
"Uhm... Cinque anni fa, uno dei Flügel venne qui a visitare la nostra biblioteca maggiore, la "Grande Biblioteca Nazionale di Elchea", e riuscì a vincere tutti i libri che c'erano... è successo questo."
Capisco... ♪
Ecco perché ad Elchea non c'è praticamente alcuna informazione, credo sia per questo... ♪
"Che idioti! Avete [scommesso le vostre conoscenze mettendogliele su un piatto d'argento], siete fuori di testa vero!? Piuttosto, [chi è
stato a scommettere] per primo!?"
Se non possedevano alcuna conoscenza... alcuna "informazione", non potevano neanche sperare di sconfiggere gli altri paesi.
Scommetterle in quel modo è come buttare via la tua spada e il tuo scudo prima di una battaglia.
Per dirla in parole povere, "pura stupidità".
Perfino i passanti si fermarono, sorpresi, mentre l'obiettivo di tutto quel trambusto, Steph, tentò di formulare una risposta.
"Q-Quello che le ha scommesse è stato mio nonno, pensava che fosse una b-buona idea..."
Ma Sora non si fermò.
"Che cosa ha scommesso di preciso!?"
"Uhmmmm, s-se avesse vinto, quel Flügel sarebbe diventato nostro alleato, è tutto quello che so!"
... Quindi stava tentando di ottenere un amico che avesse più conoscenze degli Imanity.
Secondo Sora, non erano poi delle pessime condizioni.
Sì, davvero niente male. Ciò che non andava bene era...
"Quindi alla fine ha perso, privandoci di tutta la nostra conoscenza, in pratica!!!!????"
Puntando alla sua testa, Sora strillò a Steph.
"Non ha neanche provato a mettere in conto le possibili conseguenze!? Facendo delle copie dei manoscritti o qualcosa del genere!?"
"... Q-Questo, um... è stato per via... dei fondi..."
"Fondi!? Che cosa DIAVOLO c'entrano i fondi con tutto questo!!"
Ancora con le mutandine di Steph in testa, Shiro sussurrò a suo fratello, che non ci aveva riflettuto.
"... Fratellone... ad Elchea... la carta, le tecnologie... sono poche... e, l'analfabetismo... è alto."
"Eh, ah, g-giusto."
Per qualcuno che vive nel Giappone moderno, potrebbe sembrare incredibile, tuttavia.
Il tasso di alfabetizzazione nel quindicesimo secolo in Europa era... a stento il 10%.
Sapevano dai loro dati che Elchea era più o meno nelle stesse condizioni.
A ciò si aggiungeva la mancanza di tecnologie per produrre carta in massa, perciò la creazione di manoscritti sarebbe stata pesante
per la popolazione a livello di fondi...
"... Steph, non appena avremo finito di tradurre dei promemoria nella vostra lingua, per favore dacci la massima priorità."
Con un profondo sospiro, Sora si alzò in piedi.
"Ah, certo... Che promemoria?"
"Dei progetti per inserire la "stampa" e la "produzione in massa di carta" in questo paese..."
A quel punto però Shiro, ancora con gli occhi semichiusi e le mutandine in testa, lo accusò.
"... Fratellone... Stai imbrogliando, di nuovo."
"Scusami Shiro, ma non averle sarebbe solo [più strano]."
Segnando una nuova cosa da fare sulla sua applicazione, Sora sospirò ancora.
Così Steph, che aveva una sua collezione privata di libri. Era stata davvero educata bene per essere un'epoca del genere... ma.
In questo mondo dove ogni cosa veniva decisa giocando.
"Come diavolo fai a giocare ad un gioco se non puoi neanche leggere e scrivere... Ma gli Imanity ci provano almeno a vincere?"
"Il fatto che voi conosciate circa 18 lingue è sicuramente molto più strano!"
"Non essere stupida! Se dovremo scontrarci con delle potenze straniere, conoscere sei lingue dovrebbe essere [il minimo]!"
Sora finì la frase senza respirare, rimanendo così con l'affanno.
"... N-Non importa, Steph."
"S-Sì?"
"Secondo le nostre fonti, il [Flügel, di solito gioca una sola partita]."
Riguardo al Flügel... Non avevano informazioni sulle sue partite.
Per questo motivo Sora stava solo cercando una conferma a quel fatto, e Steph annuì.
"Dunque, è chiaro che cosa dobbiamo fare adesso."
Scorse il dito sullo schermo del telefono... ed entrò nell'applicazione.
"Se facessimo abbastanza in fretta, partendo adesso potremmo essere a casa prima di sera. Steph, chiama una carrozza."
"Eh, va bene?"
Mentre parlava, Sora controllò ancora una volta le informazioni appena inserite nel suo telefono.
... "Recuperare le conoscenze degli Imanity".
"... Beh, penso di poter aggiungere anche questo."
Le dita di Sora si mossero di nuovo.
"Uhm, "accaparrarsi un Flügel"... Dovrebbe andare bene."
Poco prima. Steph aveva dichiarato che era una razza "impossibile da battere".
Classificata sesta... gli assassini degli dei.
Tuttavia Sora sembrava non darci peso. Mentre Steph gli fissava la schiena, stupefatta, lui dichiarava che "si poteva fare".
Sora, prendendo Shiro per mano, iniziò a camminare davanti agli altri.
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