Capitolo 1-Quadrato debole/Preparando il tavolo da gioco Parte 1
Il paese degli Imanity... Regno di Elchea. Capitale Elchea, Distretto 6 della Regione Est.
Nell'ingresso di un palazzo incredibilmente lussuoso c'erano cinque persone, sedute intorno ad un tavolo, e altre, numerose, che li osservavano.
Tra quelli seduti al tavolo, ce n'era uno i cui capelli corvini erano disordinatissimi, e che aveva grosse occhiaie nere.
Era un ragazzo con indosso dei jeans, delle scarpe da ginnastica e una maglietta con su scritto [I ♥ humans].
Un'altra gli stava seduta in braccio... aveva i capelli lunghi e bianchi come la neve.
Era una ragazzina, con gli occhi al cielo, brillanti come rubini, che indossava un'uniforme nera alla marinara.
Il ragazzo indossava la tiara della sorella come fosse un bracciale. Di rimando, lei stava usando la sua corona come cerchietto, per tenere a posto la
sua frangia.
Quei due fratelli erano il Re e la Regina di Elchea, l'ultimo paese degli Imanity.
Il fratello... Sora. Diciotto anni. Vergine. Per niente popolare. Hikikomori. NEET. Dipendente dai videogame.
La sorella... Shiro. Undici anni. Senza amici. Antropofobica. Hikikomori. Dipendente dai videogame.
... "GG", umanità.
(NdT: GG sta per "Good Game", cioè "bella partita", in questo caso "ottimo lavoro")
[Fine]
Sarebbe ciò che penserebbe chiunque, se avesse letto solo fino a qui. Nonostante ciò, quei due... Non sono di questo mondo.
Nel loro mondo precedente, avevano stabilito record rimasti imbattuti nelle classifiche di più di 280 giochi.
In cima alle classifiche di qualunque gioco che ti verrebbe in mente di controllare, ci sarebbe, al posto del nickname, solo uno spazio vuoto, immacolato.
Chi c'era dietro quello spazio bianco non era mai stato identificato, diventando una leggenda metropolitana fra i giocatori.
I due erano semplicemente conosciuti come... 『 』.
Il loro mondo attuale era "Disboard", dove tutte le guerre erano cessate per ordine dei [Dieci Comandamenti].
In questo mondo, tutto ciò che era incluso nei confini del paese veniva deciso tramite i giochi.
Usando la magia, che gli umani non erano in grado né di utilizzare né di rilevare, le altre razze avevano imbrogliato nei giochi, mettendo all'angolo la sedicesima razza, gli "Imanity".
Anche quell'ultima città che era loro rimasta era praticamente diventata un fantoccio del governo, tramite un emissario degli Elfi.
In ogni caso, quei due fratelli sembravano non possedere né poteri speciali né capacità magiche.
In possesso soltanto della loro forza di esseri umani e portando il titolo di più forti dell'umanità, sia per definizione, sia nella realtà dei fatti, quei due erano stati incoronati.
Di certo, senza possibilità di errore, erano senza speranza. Sicuramente, in maniera evidente, erano incompetenti dal punto di vista sociale.
In [questo mondo], tuttavia, questi fratelli erano... i salvatori degli Imanity, portavano ogni loro speranza nelle proprie mani... e nel frattempo il fratello, Sora, tenendo pronte le carte da gioco, parlò!!
"Ehi, Steph. Come nascono i bambini?"
... Forse "GG" è ancora buona come conclusione.
Una delle figure in piedi vicino a loro gli rispose con un'occhiata fredda.
"... Non è una cosa che dovrei dire io a coloro che sono responsabili del futuro degli Imanity..."
Aveva i capelli rossi e gli occhi azzurri, indossava un vestito pieno di fronzoli, adatto ad un'ambientazione fantasy. La ragazza era alla fine della sua
adolescenza, aveva finezza nel vestire e senso dello stile, nonché pazienza da vendere.
...Stephanie Dora. Steph, abbreviato.
La nipote dell'ultimo Re di Elchea, discendente di una stirpe venerabile, replicò al ragazzo.
"... Sei impazzito, alla fine?"
Correggendosi, ella rettificò la propria frase.
"Piuttosto, questo vorrebbe dire che ti sei comportato normalmente fino ad ora."
"Ehi, sono perfettamente normale!"
"Chiedermi una cosa del genere come se fosse normale, ecco cosa non è normale!"
"Aaah, sei così noiosa! Quello che intendevo è che in questo mondo ci sono i [Dieci Comandamenti], no?"
I [Dieci Comandamenti].
Una lista di leggi assolute per questo mondo, scritte dall'unico Dio, Tet. Esse proibivano ogni schermaglia tra le razze intelligenti degli "Exceed"... per così dire.
[1] Qualsiasi spargimento di sangue, guerra e saccheggio è proibito in questo mondo.
[2] Ogni disputa deve essere risolta attraverso dei giochi.
[3] Nei giochi, ciò che verrà scommesso dovrà avere un valore ritenuto equo da entrambe le parti.
[4] Fin quando viene rispettato il Terzo Comandamento, il tipo di gioco e ciò che viene scommesso non presentano restrizioni.
[5]Colui che riceve la sfida ha il diritto di scegliere le modalità del gioco.
[6] La scommessa fatta secondo i Comandamenti dovrà essere incondizionatamente rispettata dagli scommettitori.
[7] I conflitti tra gruppi verranno decisi da rappresentanti designati con autorità assoluta.
[8] Se qualcuno verrà scoperto a barare in una partita, verrà decretata la sua sconfitta istantanea.
[9] Tutte le regole precedenti sono eterne in maniera incondizionata, nel nome di Dio.
[10] Ognuno dovrebbe andare d'accordo e divertirsi mentre gioca.
"... Cosa c'entrano?"
"Voglio dire, gli spargimenti di sangue sono proibiti, e lo sai. Quindi come si possono fare i bambini?"
"... Potrei chiederti perché mi stai facendo questa domanda adesso?"
"Mi annoiavo, e mi è venuto in mente all'improvviso. Non è un bel problema?"
Consapevole delle persone intorno che la guardavano, Steph si chinò a sussurrare nell'orecchio di Sora.
"... Nel [vostro mondo], gli esseri umani nascono dalle uova?"
Il fatto che Sora e Shiro venissero da un altro mondo era un segreto... Che rendeva l'avere una conversazione del genere di fronte ad una folla così ampia un'idea davvero grandiosa.
Ecco perché Steph, eternamente meravigliata dai loro comportamenti, parlò guardandoli in modo tanto gelido.
"... E-Ehi! Non guardarmi dall'alto in basso solo perché sono vergine!! Sono perfettamente a conoscenza che quando il mostro tascabile di un ragazzo va dentro e fuori dal giardino segreto di una ragazza, il mondo viene sconvolto!!"
"... Fratellone, questo modo di parlare... Suona davvero... Troppo da vergine..."
"Se un vergine non parla come un vergine, come diavolo dovrei parlare!?"
La sua sorellina undicenne, seduta sulle sue gambe, ricordò al re la sua estrema impopolarità, nonché il fatto che gli anni in cui era stato senza una ragazza erano gli stessi della sua età.
"C-Comunque, fare quel genere di cose sarebbe come ferire qualcuno, vero? O almeno lo sarebbe la prima volta!! Quindi, con i [Dieci Comandamenti], come fa l'umanità a riprodursi in questo mondo!?"
Sembrava che Steph avesse finalmente capito che il ragazzo era serio mentre parlava. Ma a quel punto...
"... Fattelo chiedere di nuovo, non stai facendo una scenata per umiliarmi pubblicamente, vero?"
"... Davvero, tu che pensi una cosa simile, che problemi hai!?"
Un pensiero erotico in un mondo senza giochi pornografici.
Il potere della sua immaginazione era quasi ammirabile.
"Non importa, chiederò a qualcun altro dopo, donna inutile che non sei altro."
"Che... V-Va bene, ho capito. Te lo spiego!"
Coff, coff, Steph si schiarì la gola.
"Ciò che costituisce una violazione alle regole è davvero ovvio."
"Ooh. E come?"
"In realtà è semplice. Ogni comportamento con un "intento malizioso" che vada contro i Comandamenti... viene eliminato."
...Eh?
"Eh, tipo una censura in tempo reale del cervello?"
"Sì, credo..?"
Potrà anche essere un mondo di fantasia questo, ma non stiamo esagerando?
"Ecco perché, dopo lo stabilimento dei [Dieci Comandamenti], la maggior parte delle leggi è diventata puramente di contorno. Tutto ciò che possiamo pensare di fare o effettivamente fare, deve attenersi ai Comandamenti, come risultato di un consenso reciproco, oppure essere un incidente."
"Aaah... Il Dio di questo posto fa proprio quello che gli pare."
"E' l'unico Dio, ovvio che può fare ciò che vuole."
... Un'autorità sufficiente perfino a riformulare le leggi di un mondo intero per un proprio capriccio.
E fino a quel momento... A causa sua ogni cosa in quel mondo era stata decisa tramite dei giochi.
"Mm... Capisco. Se posso chiedertelo di nuovo, perché fare i bambini va bene allora?"
Colei che rispose però non fu Steph, ma Shiro, che stava tagliando un mazzo di carte sulle sue gambe.
"... Se si capisce che c'è... Un "consenso reciproco"... In altre, parole..."
"Ah, quindi se si tratta di un'azione per cui entrambe le parti sono d'accordo, non conta come una violazione?"
Con i calci che Shiro gli aveva dato in precedenza ancora freschi nella memoria, Sora finalmente capì.
Se si trattava di Shiro, avrebbe acconsentito a qualunque cosa lei avesse fatto, anche solo nel subconscio. Non c'era da stupirsi.
Mentre Shiro continuava a tagliare le carte, Sora sbadigliò, per poi parlare.
"Beh, immagino che abbia senso. Se ogni spargimento di sangue fosse del tutto proibito, non ci sarebbe neanche alcun dottore."
Mentre pensava ancora una volta che i Comandamenti fossero come minimo ben congegnati, Steph parlò a Sora.
"Quindi piuttosto che dire che questo mondo funziona bene, si può dire che le regole vengono semplicemente imposte bene."
"Il mondo "da dove veniamo noi" non era così..."
... Sorprendentemente, un mondo senza regole può funzionare ugualmente. Anche se imperfetto e inconsistente.
Probabilmente anche questo mondo funzionava così prima dei [Dieci Comandamenti].
"... In questo caso, avrei ancora un'altra domanda."
"Sarebbe?"
"Perché sono riuscito ad afferrarti le tet- No, lascia stare, ho finito."
"Se dici anche solo un'altra parola"... L'occhiata affilata come un rasoio di Steph, che significava proprio queste parole, zittì subito Sora.
"Beh, è stata davvero una chiacchierata interessante. Un ottimo passatempo."
"Vorresti dire che è stato tutto un modo per passare il tempo per te!?"
Questo è ciò che dissero le altre tre persone sedute al tavolo, di fronte ad un Sora assonnato. Erano dei nobili, spogliati fino alla biancheria intima... Tre uomini grassi di una certa età.
A guardarli con pietà, c'erano innumerevoli spettatori.
... Si era quasi dimenticato di essere nel bel mezzo di una partita.
Sora e Shiro, insieme a quei tre grassi lord. Stavano facendo una partita a poker scommettendo "tutto ciò che possedevano".
"... Non voglio davvero, per nessuna ragione, vedervi nudi o niente del genere... Non potete arrendervi e basta?"
I tre [ex nobili] avevano appena ceduto ogni loro proprietà a Sora e Shiro. Tutto ciò che possedevano, letteralmente. Non solo le cose più varie come le terre, i beni e i diritti personali, ma anche i possedimenti che includevano le loro mogli e i loro figli.
Avevano perso tutte queste cose in sole due ore, ed erano rimasti con nient'altro che la loro biancheria.
"N-Non sia ridicolo... Se ci arrendessimo adesso non ci rimarrebbe niente!"
"Come potremmo accettare una tirannia simile!"
"Se non ribaltiamo le cose non riavremo più neanche i vestiti! Non ci prenda in giro!"
Non prestandogli alcun credito, Sora sbadigliò mentre parlava.
"... Siete stati voi ad iniziare questa partita, e nessuno voleva che le cose arrivassero a questo punto. Siete stati voi a mettere in mezzo cose come la vostra famiglia, i vostri vestiti... E tutto il resto."
I nobili, che ancora discutevano... Piuttosto, ex nobili, si zittirono sotto lo sguardo di Sora.
"Ho anche lasciato correre i vostri tentativi combinati di imbrogliare. Dovreste essermi grati."
"... Full, house... E' la fine... Per voi..."
Shiro mostrò la sua mano. Il segno che anche l'ultimo possedimento dei nobili... la loro biancheria, era stata ceduta.
... E così.
I tre nobili, a capo dell'opposizione alla serie di riforme attuate recentemente, furono ridotti alla povertà assoluta.
Insieme a loro, il movimento a cui facevano capo cadde diventando cenere.
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