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Capitolo 4 - Gran maestro/Re Parte 1

Mentre era in lacrime, Kurami stava continuando ad inveire in ogni modo contro Sora.

"Non accetterò mai una cosa simile! Riuscirò a far venire a galla tutta la verità su di voi!"

Kurami continuò a sollevare quel putiferio fino al momento in cui se ne andò.

"Ahi ahi ... per quale motivo un essere umano dovrebbe giudicare un altro essere umano ... eh?"

Dopo che Sora ebbe pronunciato quelle parole, l'intero pubblico si riunì di nuovo in un applauso.

Era stata una vittoria conquistata con grandi sforzi.

Senza alcun dubbio, quella vittoria aveva mostrato chiaramente che l'umanità aveva ancora un motivo per sperare.

Mentre nell'atrio continuavano a risuonare i fragorosi applausi della folla, il vecchio funzionario si avvicinò a Sora, tenendo in mano una corona.

"Dunque, sei tu Sora-sama?"

"Esatto."

"Allora, tu sarai colui che si siederà sul trono in qualità di nuovo Re di Elchea, giusto?"

"Non si può fare."

Sora disse in quel modo, abbracciando la sorellina.

"Noi due insieme siamo『 』... quindi il titolo di Re appartiene ad entrambi."

Quelle erano proprio le stesse parole che aveva pronunciato durante la partita a Scacchi.

Sentendo quelle parole, il pubblico iniziò ad applaudire ancora più forte, per congratularsi coi nuovi Re e Regina.

Tuttavia ...

"Sono davvero spiacente, ma non è permessa una cosa simile."

"Eh?"

Sentendo quelle parole pronunciate dal funzionario, tutti gli applausi della folla cessarono improvvisamente.

"Eh? Per quale motivo?"

"I Dieci Comandamenti affermano che è possibile eleggere un [Unico rappresentante]. Per questo non è permesso che due persone assumano l'incarico di Re"

Mentre tra la folla nella sala si era sollevato un brusio, Sora e Shiro si scambiarono un'occhiata.

Sora, che era entrato in un profondo stato di riflessione, si stava grattando la testa con aria turbata, aggrottando le sopracciglia ... per poi esclamare:

" ... Ah, quindi, stando così le cose, quel rappresentante sarò io, così non ci saranno problemi, giusto?"

" ... Guu."

Liberando dolcemente dall'abbraccio la sorellina, che stava borbottando qualcosa, Sora si mise di fronte al funzionario.

"Allora, dichiaro ancora una volta che ... *coff coff* ... a partire da questo momento, Sora-sama diventerà il 255° Re di Elchea ... se avete delle obiezioni siete pregati di sollevarle, altrimenti rimanete in silenzio ... "

Ma qualcuno ruppe quel silenzio, alzando una mano e interrompendo la frase del funzionario.

" ... Uh."

Una ragazza dalla chioma bianca, Shiro.

Con i suoi occhi color rubino parzialmente nascosti dietro alcune ciocche di capelli, era stata proprio quella ragazza a parlare.

"Eh? Shiro?"

" ... Io ho ... un'obiezione."

"Ehi, sorellina, perchè stai facendo una cosa simile?"

" ... Se Nii ... diventasse Re ... Nii si creerebbe di certo un harem."

"Cosa??"

Incapace di credere a ciò che aveva appena sentito, Sora non potè fare a meno di porre quella domanda a Shiro che, con l'aria di poter iniziare a piangere da un momento all'altro, rispose:

" ... In quel modo ... Shiro ... non sarebbe più ... di alcuna utilità."

Ignorando completamente gli sguardi attoniti del pubblico, Sora entrò in un forte stato di imbarazzo in cui mai si era trovato prima.

"Aspetta! Aspetta solo un momento, com'è possibile?! Noi due non siamo forse una squadra? In fin dei conti, sarei un Re solo nel nome, non vorrei mai fare a Shiro una cosa come quella... "

" ... Ma, il Re sarebbe ... Nii ... Shiro sarebbe solo ... un accessorio. Se davvero può esserci solo una persona sul trono ... la persona che deve diventare Re ... "

Dopo essersi asciugata le lacrime, non c'era più alcun luccichio nei suoi occhi.

" ... che deve diventare Re ... è Shiro."

La sorellina, che fino a quel momento era sembrata debole e triste, adesso aveva assunto un'aria davvero battagliera.

Trovandosi di fronte Shiro, che lo stava fissando intensamente mentre gli faceva presente le sue intenzioni, Sora esclamò:

"Ah?"

Vedendo lo sguardo della sorella, Sora cambiò espressione.

"Ehi ehi ehi ... Sorellina. E' decisamente una novità per te fare questi scherzi, a questo punto il sole potrebbe anche sorgere a ovest!"

Sebbene i suoi modi di fare e le sue espressioni sembrassero le stesse di sempre, nel tono di voce di Sora si poteva percepire chiaramente una vena di ostilità.

"Quindi, una bella ragazza come te vorrebbe diventare Re di un paese in rovina come questo. Sei davvero troppo onesta. Finiresti sicuramente per farti abbindolare dalle parole dolci di qualcuno ... quindi se vorrai davvero diventare Re, sappi che tuo fratello ti proibirà assolutamente di farlo!"

Sebbene Sora si fosse opposto alla volontà della sorellina con delle parole dolorose come quelle, si poteva anche interpretare quella frase come una presa in giro nei confronti di Shiro. Tuttavia sul suo volto non c'era alcun sorriso.

" ... No, non lascerò che Nii ... diventi Re ... assolutamente no."

"Bene. Ma nemmeno Nii ti lascerà diventare Re. Assolutamente no."

Sembrava proprio un dibattito acceso, in cui nessuno aveva la minima intenzione di cedere.

Gli interessi di entrambi i fratelli si intrecciavano e si scontravano.

Nonostante avessero sconfitto il trucco magico degli Elfi e si fossero guadagnati il titolo di coppia più forte della razza umana.

Osservando i loro sguardi, quei due non sembravano né fratelli, né componenti della coppia di giocatori chiamata『 』.

Erano proprio due avversari storici, che fino a quel momento si erano affidati l'uno alla forza dell'altra, ma che ora avevano un'aria parecchio agguerrita, con gli sguardi che quasi formavano delle scintille ogni volta che si incontravano.

"Allora ... In questo caso, vi inviterei cortesemente a sfidarvi in una battaglia finale, per sistemare le cose una volta per tutte. Che ne dite?"

L'anziano funzionario era intervenuto con grande coraggio, interrompendo i due.

Aveva posto quella domanda con un tono di scuse, cercando di ottenere da loro una risposta.

"Ah, va bene."

" ... Nessun problema."

Il responso arrivò all'istante da entrambi i fratelli.

In pratica si erano appena dichiarati guerra, senza perdere nemmeno per un attimo il contatto visivo.

"Sorellina, sappi che non sarò affatto indulgente con te. Ti farò pentire amaramente della scelta che hai appena fatto."

" ... Nii, faresti meglio ... a prepararti ... oggi, Shiro userà ... la sua piena potenza."

...

In quel modo la sfida ebbe inizio.

In un battito di ciglia volarono tre giorni.

Dopo una serie innumerevole di partite, giocate di continuo dal giorno alla notte, l'atrio del castello si era riempito di una serie di oggetti buttati qua e là.

I due fratelli erano distesi sul pavimento, ormai esausti.

" ... Ugh ... un ultimo sforzo ... ti farò ammettere la sconfitta."

" ... Sarà Nii ... a doversi arrendere molto presto."

Poichè la condizione per vincere era ottenere due vittorie di fila, aveva avuto inizio un numero quasi infinito di partite.

In quel momento ... si stava tenendo la sfida numero 501, dopo 158 vittorie, 158 sconfitte e 184 pareggi.

Sfortunatamente, quei fratelli non erano nuovi ad una situazione del genere, che si era verificata spesso anche quando i due si trovavano nel loro [Mondo di origine].

『 』era noto come una leggenda metropolitana ... ma nessuno in quel mondo conosceva i record delle sue sfide.

Ma in quel momento non si trattava di 『 』, che si formava solo quando i due fratelli combinavano le forze.

Quelle erano solo sfide tra due persone che amavano i giochi più di qualsiasi altra cosa al mondo.

Infatti, ormai quei due contavano una serie di ... 3526744 sfide, 1170080 vittorie, 1170080 sconfitte, 1186584 pareggi ... In pratica, i due fratelli si trovavano da sempre in una situazione di stallo con le loro sfide, senza un vincitore né un vinto.

Certo, le persone in quel mondo non erano a conoscenza di questo fatto riguardante le sfide tra Sora e Shiro, quindi erano inizialmente rimaste ad assistere, in attesa che si tenesse la cerimonia di incoronazione, finendo però per tornare presto a casa.

Poi la gente si era riunita di nuovo nella sala, per poi ritornare a casa, continuamente. Ma col passare del tempo il numero delle persone ad assistere si era ridotto sempre più.

Tutti coloro che stavano lavorando senza sosta nel castello, si erano addormentati nell'atrio. Ormai anche Steph ed il funzionario riuscivano a malapena a restare svegli, iniziando ad avere delle allucinazioni per non aver dormito per così tanto tempo.

Il vecchio funzionario aveva iniziato a fare degli strani sorrisi di tanto in tanto, per poi tornare alla sua normale espressione.

Invece Steph continuava ad esclamare "Ah guarda, una farfalla ... ", con una espressione vuota, cercando a fatica di afferrare il nulla.

Poi Sora iniziò a pensare a quale potesse essere il gioco per la loro sfida successiva ... entrando in un profondo stato di meditazione per risolvere quel problema.

Ad un certo punto, un particolare dubbio sembrò comparirgli nella mente, bloccando ogni suo ragionamento.

"Ma ... perchè una sola persona deve ricoprire la posizione di Re?"

" ... Eh?"

Sentendo quella frase, sia il funzionario che Steph tornarono con la mente alla realtà.

Esclamando quelle parole, Sora tirò fuori dalla tasca il suo telefono.

Dopo aver letto in cerca di conferme i [Dieci comandamenti] che si era appuntato, Sora continuò:

"Settimo dei [Dieci comandamenti] ... I conflitti tra gruppi verranno decisi da rappresentanti designati con autorità assoluta."

Dicendo 'conflitti tra gruppi', in quel Comandamento si includevano anche conflitti inter-etnici o tra paesi, che sarebberto stati risolti dai rappresentanti designati.

Ciò nonostante ...

Come se stesse continuando a rimuginare su qualcosa, Sora continuò a considerare con cautela la situazione.

Poi rilesse nuovamente quella frase. Stava cercando in ogni modo la conferma che ciò che aveva detto non fosse in contraddizione con quel Comandamento.

Poi finalmente, sussurrò piano:

"Non è chiaramente specificato che deve trattarsi di [Una sola persona], dico bene?"

"!!!"

Proprio così.

Quei [Tre giorni da incubo] potevano dirsi finalmente conclusi, così i bardi, che avevano continuato a cantare per tutta la durata della sfida, poterono finalmente fermarsi.

Comunque, poichè la canzone che avevano composto era diventata ormai troppo lunga, furono costretti a scartarla ...

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