Capitolo 2 - Sfidante/Sfidante Parte 5
" ... Ah... "
Sospirando tristemente, Steph stava percorrendo il corridoio portando in mano il vassoio d'argento.
Sul vassoio c'erano le due porzioni di tè e dei dolcetti che aveva preparato poco prima per i due fratelli.
Non essendo riuscita per l'ennesima volta ad opporsi ai propri sentimenti, Steph aveva preparato quelle cose di persona, continuando a sospirare per tutto il tempo.
Da una parte stava provando disprezzo per se stessa, ma allo stesso tempo, era stuzzicata dal pensiero di vedere Sora godersi il cibo da lei preparato, complimentadosi con lei...
" ... Non posso negare che sarebbe davvero una cosa piacevole... heh."
Comunque, Steph improvvisamente si bloccò, smettendo di camminare.
"Aspetta un momento, Steph. Questo cibo sarà gradevole al gusto di una persona che proviene da un altro mondo?"
Steph aveva grande fiducia nelle sue abilità culinarie.
Tuttavia, le persone a cui era destinato quel pasto non erano di quel mondo.
"Ah ... dannazione ... "
Le comparve subito un altro scenario nella mente.
[Wow, spiacente, ma non me la sento di mangiare questa cosa... ]
Stava immaginando Sora pronunciare quelle parole con un'espressione disgustata sul volto.
"Ahhh... che disastro, però potrei usare la scusa che [sono state le domestiche a prepararlo], ma... ehm, che razza di scusa sarebbe? Non mi importa cosa penseranno, non mi interessa davvero... no! Ahhh incredibile... tutta questa storia sembra davvero una maledizione... "
Steph era del tutto immersa in uno stato di confusione e rassegnazione.
Fece un respiro profondo, poi cercò di iniziare a riorganizzare i pensieri, per tentare di trovare una scusa credibile nel caso in cui il cibo non fosse piaciuto ai fratelli.
"C-Certo. Non solo mi prenderebbero per una completa idiota che non riesce nemmeno a preparare una tazza di tè o un dolcetto, persino la reputazione della famiglia Dora verrebbe infangata. Ma questo cibo è senza dubbio gustoso, sarà colpa della differenza tra le nostre culture se lo troveranno sgradevole ... sì, la scusa sarà questa ... proprio questa!"
Stava continuando a parlare tra sé.
Dopo aver recitato di nuovo la scusa per assicurarsi di risultare credibile, con entrambe le mani occupate a tenere il vassoio, tentò in qualche modo di aprire la porta dell'archivio.
" ... P-Permesso?"
Dopo aver controllato in tutta la stanza, non era riuscita a scorgere le sagome dei due fratelli da nessuna parte.
Poi sentì il rumore del vento che gonfiava delicatamente le tende della porta che dava sul balcone, che era stata lasciata aperta.
Dopo essere giunta sul balcone ... Steph riuscì finalmente a trovare i due fratelli.
Il fratello, in divisa da maggiordomo, se ne stava affacciato al balcone, mentre faceva alcune foto alla strada sottostante col telefono.
La sorellina, che ricordava proprio una Ojou-sama dai capelli bianchi, stava appoggiata a suo fratello, intenta a leggere un libro.
I due ovviamente erano insieme come al solito, così uniti che nessuno si sarebbe stupito se una loro separazione li avesse portati alla morte.
Steph osservò i due fratelli in quella scena pittoresca, riflettendo sul rapporto che c'era tra loro.
Iniziò a sentire il suo cuore stringersi dalla gelosia, ma si tranquillizzò subito, ricordando a se stessa che stava nuovamente fraintendendo quel rapporto morboso tra i due.
" ... Che strada trafficata!"
Esclamò Sora, osservando il viavai di persone che camminavano all'esterno.
"Certo. La selezione per assegnare il titolo di Re sta ancora proseguendo."
Pronunciando quella risposta, Steph poggiò il vassoio sul tavolo che si trovava sul balcone, e iniziò a versare del tè nelle tazzine.
" ... Vi prego ... servitevi pure."
"Ah, grazie."
"Dovresti prenderne una tazza anche tu, Shiro."
" ... Uh."
Alla prima impressione quella poteva sembrare solo una città di un [Tipico mondo di fantasia], tuttavia le cose non stavano esattamente così.
In seguito al divieto di combattere guerre, la città non aveva riportato alcun tipo di danno negli utlimi anni.
In mezzo ai vari edifici che sembravano costruiti secondo l'architettura dell'Antica Roma, sorgevano anche altre strutture in stile Classico e Barocco.
Sulla strada pavimentata con mattoni stava passando un carro trainato da cavalli, e c'era un veliero ormeggiato nel porto vicino.
Sembrava proprio che i motori a vapore non fossero stati ancora inventati.
In lontananza si potevano scorgere una serie di colline che erano state dotate di terrazze, per permettere la pratica dell'agricoltura, secondo metodi ben più antichi di quella città.
L'unica differenza dal mondo reale sembrava essere l'assenza di guerre.
Dall'altro lato però, nel mondo reale la guerra aveva spinto ad un'accelerazione nello sviluppo della [Chimica], con un conseguente passo avanti per i fertilizzanti, i carburanti e le nuove tecnologie.
Inoltre, qualsiasi libro presente nella biblioteca di Steph era stato interamente scritto a mano; erano presenti solo dei manoscritti.
Probabilmente la tipografia non era ancora stata inventata oppure non si era ancora diffusa.
"Sembra di essere nel Rinascimento, in un'Europa Medioevale. O probabilmente in un paese che non è ancora stato contaminato dalla rivoluzione industriale ... che città meravigliosa!"
" ... Sono frasi copiate ... da un gioco di strategia ... potresti fare di meglio."
Ma Sora era assorto nei suoi pensieri e non fece caso a quelle parole.
Secondo le parole del Dio, la grande guerra in cui si erano affrontate le Divinità del cielo, che aveva ridotto la terra a una landa desolata, si era combattuta molte migliaia di anni prima.
Di conseguenza, dal momento in cui erano stati imposti i [Comandamenti], erano ormai passate alcune migliaia di anni.
Inoltre gli [Esseri Umani] non erano capaci di utilizzare la magia.
Quella era la condizione che avevano in comune con gli [Umani] nel mondo reale.
Dopo migliaia di anni, il livello di sviluppo di quel mondo sembrava ancora bloccato agli inizi del Quindicesimo secolo.
Chissà se anche le civiltà delle razze in grado di ricorrere alla magia si trovavano in quella stessa situazione ...
Sora improvvisamente chiese a Steph:
"Dimmi, Steph, perchè ... perchè vuoi diventare il nuovo Re?"
"Eh?"
"Ho sentito dire che il motivo è che sei destinata a perdere il tuo titolo nobiliare, quindi stai cercando disperatamente di smentire queste dicerie."
Sora si era ricordato delle parole che aveva sentito quando si trovava nella Taverna.
" ... Tutto ciò ... ormai non mi importa più."
In fondo le dicerie lasciano il tempo che trovano. Basterebbe riderci su e non dare loro troppo peso.
Steph si mise in piedi vicino a Sora, osservando dal balcone la strada sottostante.
"Questo paese ... Elchea, può essere considerato abbastanza grande, vero?"
Guardando lontano, oltre la linea dell'orizzonte, Steph proseguì a parlare.
"In passato, nel mondo c'erano molti paesi appartenenti agli umani. Ed Elchea era considerato il più grande di essi."
Disse quella frase con tono pieno di orgoglio, ma allo stesso tempo alquanto malinconico.
"Ma a seguito dell'introduzione dei [Dieci Comandamenti], questo ormai è rimasto l'unico e [Ultimo paese] in possesso dell'umanità."
" ... "
"Sembra davvero piena di vita questa città, vero? Tuttavia ... Elchea si sta inesorabilmente avvicinando alla sua distruzione."
Steph guardò di nuovo verso le persone accalcate per strada, ma stavolta la sua espressione era davvero abbattuta.
Seguendo lo sguardo di Steph, Sora potè facilmente immaginare a cosa stesse pensando.
Un piccolo paese con una popolazione così grande era sul punto di perdere l'ultimo territorio posseduto.
La carenza di risorse e di cibo avrebbero portato di sicuro al crollo dell'economia.
Nonostante la volontà di produrre cibo, non ci sarebbero stati terreni per farlo, e non ci sarebbero stati nemmeno posti di lavoro disponibili.
Nonostante i [Dieci Comandamenti] avessero fornito un ordine stabile, la situazione restava molto negativa.
Aveva già riflettuto su quel fatto appena era giunto in quel mondo, quando aveva subito l'attacco del gruppo di ladri.
Sora poi spostò lo sguardo in direzione delle colline.
Shiro stava appoggiata sulla gamba del fratello a leggere un libro, osservando Steph di tanto in tanto.
"Il Re precedente ... il mio Ojii-san, ha subito una serie di sconfitte che lo hanno privato di tutti i suoi territori, lasciandolo solamente con questa capitale. Se la serie di sconfitte degli umani proseguirà, la situazione continuerà a peggiorare sempre più ... "
Stringendo il pugno, Steph si morse il labbro inferiore, per la rabbia.
"Lo hanno accusato di essere folle, ma ha tentato in ogni modo di salvare questo paese ... "
Se i territori non fossero stati riconquistati, gli umani non sarebbero più stati in grado di espandersi e moltiplicarsi.
Piuttosto che aspettare la disfatta finale, era molto meglio cercare una qualche via d'uscita da quella situazione disperata.
"Io ... voglio salvare Elchea ..."
Steph si stava sforzando per tentare di trattenere le lacrime.
"Voglio dimostrare a tutti che il mio Ojii-san non si sbagliava ... riguardo la possibilità che l'umanità potesse evitare la disfatta riuscendo a riconquistare i suoi territori, altrimenti in un futuro prossimo la razza umana sarà davvero estinta."
Quella frase fu pronunciata da Steph in maniera dolorosa e disperata.
Con la sua solita espressione impassibile, Shiro chiese con indifferenza:
" ... Steph ... ama ... questo paese, questo mondo?"
"Uh uh ... certamente!"
Rispose prontamente Steph sorridendo, in lacrime.
Sentendo quelle parole, entrambi i fratelli abbassarono la testa.
" ... E' incredibile, vero? ..."
" ... Sì, invidio davvero qualcuno in grado di fare una simile affermazione."
Tuttavia Sora, con un tono calmo, ma del tutto freddo, disse una frase che spazzò via ogni barlume di speranza che Stephanie Dora potesse avere.
"Ma questo non è un tipo di desiderio realizzabile."
"Cosa? ... "
"Inoltre, c'è anche una cosa peggiore che devi sapere ... "
Sora si avvicinò a Steph, che era rimasta senza parole, e la attaccò verbalmente.
"Tuo nonno era di certo il peggior Re folle di tutti i tempi."
Sforzandosi di trovare le parole per ribattere, Steph riuscì ad aprire bocca dopo un lungo silenzio.
"P-Perchè ... pensi una cosa simile?"
Mordendosi le labbra, stava affondando le unghie nella carne del palmo della sua mano, per trattenere la rabbia.
... Se la violenza non fosse stata proibita in quel mondo, Sora avrebbe di certo ricevuto uno schiaffo in faccia dopo aver detto quella frase. Nonostante ciò, Steph era ancora in preda all'ira che cresceva dentro di lei.
Forse era a causa della sua ossessione per Sora ... no.
Non importa quanto fosse forte il comando di innamorarsi di lui, Steph non avrebbe potuto mai perdonare una simile offesa verbale.
Ma per rispondere a Steph, Sora sospirò e scattò una foto col telefono.
Quella città gli ricordava l'Europa del Quindicesimo secolo.
Senza alcun motivo per combattere una guerra, con edifici vecchi e nuovi che si mescolavano insieme, quella città era davvero meravigliosa.
Tuttavia, proprio per questo motivo ... Sora provava un forte rimorso.
"Se le cose andranno avanti così ... questò paese andrà in rovina. Ma allo stesso tempo sta proseguendo la selezione per il nuovo Re."
Sora pronunciò quella frase inaspettata.
Usando un tono isterico, Steph ribattè in preda alla confusione:
"P-Perchè dici una cosa simile? E' esattamente per evitare la distruzione che sta avendo luogo la selezione del nuovo Re."
Sora e Shiro alzarono le loro teste per guardare verso il cielo, con aria alquanto rassegnata.
Quel cielo aveva una sfumatura diversa da quella a cui erano abituati, sembrava quasi che fosse stato dipinto con dell'inchiostro blu.
In seguito, i due fratelli ripensarono agli eventi accaduti quando erano giunti in quel mondo.
Pensarono alle parole che quel Dio aveva detto loro.
Ogni decisione era presa secondo l'esito di un gioco, in quel mondo simile ad una scacchiera, [Disboard].
Il suo mondo ...
Quello di Shiro ...
Un mondo da sogno ...
Una nuova prospettiva di vita ...
" ... Steph, quando termineranno gli incontri per la selezione del Re?"
Sebbene Steph non avesse ancora scordato le parole pronunciate in precedenza da Sora e fosse ancora molto triste, rispose lo stesso alla sua domanda.
"Oggi è l'ultimo giorno."
Steph spostò lo sguardo verso est, dove sembrava esserci la residenza del Re.
"Stasera si disputerà l'utlimo gioco in quell'edificio, se non ci saranno obiezioni da parte del popolo a seguito della vittoria finale, il vincitore diventerà il nuovo Re ... c'è qualche problema?"
Chiudendo di colpo il libro che stava leggendo, Shiro si alzò in piedi.
Sora invece si sgranchì la schiena e si dette alcune pacche sulle guance.
"Yosh! Ehi, sorellina."
" ... Uh."
"Qualunque cosa farà tuo fratello, tu lo seguirai, vero?"
"Uh."
"Una risposta istantanea, eh! Ed io che ero già pronto a lottare per convincerti ... "
" ... Bugiardo."
"Hm?"
" ... Nii, sembri ... davvero felice."
Shiro disse quella frase con la sua solita espressione impassibile.
Si poteva intravedere un sorriso sul volto di Sora.
"Ahah, sembra che tu mi abbia scoperto!"
A quel punto, entrambi i fratelli si voltarono e lasciarono il balcone.
"Hey, aspettate, dove state andando!?"
"Alla residenza del Re."
"Cosa??"
Non sembrando aver capito niente di ciò che Sora aveva appena detto, Steph gli fece quella domanda con tono totalmente incredulo.
Tuttavia, Sora non ci fece caso, continuando a camminare.
"Ho intenzione di dimostrare che tuo nonno non si sbagliava."
"Che cosa??"
Sora si accorse che Steph, dietro di lui, si stava affrettando per seguirlo.
Sora aggiornò la lista degli obiettivi nella sua tabella delle attività.
[Obiettivo]: per prima cosa diventare Re, ad ogni costo.
Con un sorriso ironico sul volto, Sora mise di nuovo in tasca il telefono.
"Gli umani non vincono mai nuovi territori, sarebbe un problema migliorare la situazione attuale continuando a subire sconfitte."
La sorellina annuì.
"Per questo motivo dobbiamo diventare i Re e riconquistare le terre sottratte."
Aveva capito male?
Stephanie Dora cercò attentamente di avere una conferma di ciò che Sora aveva appena affermato.
Poi, quando fu certa di non aver capito male, guardò la schiena di quel ragazzo.
Sora aveva parlato con un tono talmente rilassato, simile a quello di una persona che stava uscendo per fare acquisti.
Ma allo stesso tempo le aveva trasmesso anche una profonda sensazione di fiducia e di risolutezza.
Guardava la schiena di quel ragazzo, che aveva appena dichiarato di aver intenzione di riconquistare le terre appartenute alla razza umana.
"Ah, quasi dimenticavo."
Sora tornò indietro, afferrando un dolcetto dal vassoio sul tavolo e mettendolo subito in bocca.
"Ah."
Si trovò di fronte Steph, che si era persino dimenticata che quei dolcetti fossero ancora lì.
"Uh, delizioso. Era tutto davvero molto gustoso. Grazie mille!"
Poi Sora si voltò dall'altra parte, sorridendo.
Il battito del cuore di Steph era accelerato di colpo, forse ancora a causa del [Comando] di Sora.
Neppure Steph a quel punto ne era più tanto sicura.
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