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Capitolo 9

Passai la serata da Michael, giocando alla xbox con lui e Luke e mangiando le buonissime lasagne della signora Clifford. Avevo paura della reazione di mio padre quando sarei tornata a casa, ma nonostante Michael mi avesse offerto di dormire da lui, declinai la sua offerta e tornai a casa, facendomi dare un passaggio da Luke. Ero nervosa a stare in macchina da sola con lui, ma sinceramente non mi importava.

«Finalmente siamo soli, io e te», attaccò Luke, rivolgendomi uno sguardo malizioso.

Roteai gli occhi, concentrandomi sul cellulare. Stavo raccontando a Rowin dell'accaduto, tralasciando che adesso ero in macchina con Luke perché altrimenti mi avrebbe riempita di insulti per messaggio.

«Ti ho già detto che non succederà niente, Hemmings», gli ricordai, sbuffando quando sentii la mano di Luke poggiarsi sulla mia coscia.

«Cos'è tutta questa freddezza? Tre sere fa eri tutta "Lukey, oh Lukey"... Mi domando cosa diresti se tra me e te succedesse di più di qualche bacetto».

Arrossii. «Non riesco a capire se sei stupido o se lo fai apposta», borbottai, spostando la sua mano dalla mia coscia.

«Non è che se passi del tempo con me Calum si offende, eh. Condividiamo parecchio, io e lui...».

Volsi il mio sguardo a lui. «Cosa c'entra Calum adesso?».

«Ho notato che siete molto intimi», cominciò lui, «Calum non è mai stato così tanto tempo con una ragazza, quindi... Beh, non dovrei dirtelo, ma sospetto che provi qualcosa per te che non sia soltanto voglia di scopare», aggiunse, facendola sembrare la cosa più normale del mondo.

È perché non gliel'ho data ancora, pensai, mentre sbuffavo e rispondevo: «Ad ogni modo, cosa potrebbe centrare Calum con me e te?».

Luke rise, mordendosi il labbro inferiore. «Sospetto soltanto che provi qualcosa per te e te lo volevo dire. Quindi, in caso Calum non ti piaccia - sappiamo com'è con le ragazze, non è di certo un gentleman - e vorresti provare qualcosa di diverso... Sono proprio qui», disse, facendomi un occhiolino.

Alzai gli occhi al cielo. «Sono arrivata», gli feci notare.

Luke parcheggiò a due case di distanza, in caso mio padre fosse ad aspettarmi alla finestra. Non volevo altri guai.

«Ci vediamo domani, Danielle», mi salutò, baciandomi la mano, «Oh, e... Scusami per averti messo nei guai con quelle sigarette», aggiunse, grattandosi la nuca e guardandosi intorno come a non incrociare il mio sguardo.

Scossi la testa. «Non è colpa tua, mio padre cercava solo un pretesto per lamentarsi di Michael», sospirai rassegnata, «'Notte Luke, a domani», lo salutai, scendendo dall'auto.

Camminai verso casa mia, prendendo le chiavi dalla borsa ed infilandole nella toppa. Quando entrai, mio padre era seduto al tavolo in sala, il suo sguardo glaciale si puntò su di me facendomi rabbrividire. Cercai di non fargli notare quanto davvero mi sentissi in soggezione.

«Dove sei stata?», mi chiese, serio.

Sbuffai. «Da Michael», risposi, incamminandomi verso il corridoio.

«Sei in punizione per un mese, lo sai vero?».

Tornai in sala soltanto per dire, in tono di sfida: «Puoi mettermi in punizione anche per tutta la vita, sai che continuerò a vedere Michael, vero?».

Me ne tornai in camera soddisfatta di me stessa, ma quando la sensazione svanì l'angoscia prese il suo posto. Mio padre mi aveva appena messa in punizione per un mese. Non che fosse tanto, io comunque non uscivo molto, ma era pur sempre un mese. Ero stata fortunata che non mi avesse tolto il telefono... che ora stava vibrando nella mia tasca. Lo presi, trovando un messaggio da Panty Dropper. Chi cazzo è e perché si è segnato come Panty Dropper sul mio cellulare? Avevo qualche idea. E infatti...


Da: Panty Dropper

Luke mi ha detto che tuo padre ti ha messa in punizione (non voglio sapere perché eri sola con Luke, me lo spiegherai poi). Non disperarti, troveremo un modo per andare a quella festa.


Era proprio Calum. Cambiai il suo nome in rubrica, prima di rispondere al suo messaggio.


A: Hood

Non ti interessa sapere perché ero con Luke. E poi già non volevo venirci prima alla tua festa di merda, figurati ora che sono in punizione!

Mentre indossavo il pigiama mi arrivò un altro messaggio.


Da: Hood

Ovvio che mi interessa sapere perché eri con Luke, non voglio che tu passi del tempo con lui, sei solo mia e conosco Luke, ti metterà le mani addosso senza esitare. E poi, ho già detto ad Aaron che ti porterò alla festa, che razza di figura farei presentandomi da solo?


Mi distesi sul letto, scrivendo il messaggio di risposta velocemente.


A: Hood

So badare a me stessa, e non sono tua. E non me ne frega un cazzo che hai detto ad Aaron che mi porterai alla festa e che farai una figura di merda andando da solo. Buonanotte.


Spensi il cellulare, mettendolo in carica e posandolo sul comodino.



***



La mattina seguente papà mi accompagnò a scuola, evitando così che venisse a prendermi Michael. Avevo sentito lui e la mamma litigare, di notte, proprio su questa faccenda; mamma insisteva che Michael era un bravo ragazzo visto che lei lo conosceva meglio di papà, e lui continuava a dire che no, non lo era perché fumava e aveva i capelli colorati in modo strano ed un piercing al sopracciglio. Come se i capelli tinti, qualche sigaretta e i piercing ti rendessero una cattiva persona!

Li sentii parlare anche di Calum e Luke. Di Luke, le stesse cose che aveva detto su Michael, di Calum niente, solo che gli sembrava un ragazzo poco raccomandabile. No, non è che mio padre non si fida della razza maschile, lui non si fida di me. Scommetto che pensa che io e Michael andiamo a letto insieme.

«Mi aspetto di trovarti a casa alle tre, oggi», si raccomandò, guardandomi severo.

«Dove altro potrei andare?», sbottai, uscendo dall'auto e sbattendo la portiera. Mi diressi da Rowin, sentendo l'auto allontanarsi.

«Tuo padre ti ha accompagnato fino a qui?», mi chiese Rowin, ridendo mentre giocava con i capelli di James.

Sbuffai. «I contro dell'essere in punizione, suppongo».

«I contro? Perché, ci sono dei pro?», chiese James confuso, alzando un sopracciglio.

«Sì, beh, tipo non andare alla festa con Calum venerdì- oddio», esclamai, tappandomi la bocca con la mano. Adesso che Rowin era venuta a sapere che sarei dovuta andare alla festa con Calum la mia fine era arrivata.

«Calum ti ha invitata alla festa di venerdì e tu non vuoi andarci?!», mi attaccò subito, strillando e attirando gli sguardi di tutti. Perfetto, adesso lo sapeva mezza scuola!

«Beh, non posso andarci, sono in punizione», spiegai, sentendomi minuscola mentre Rowin scendeva dal muretto e mi fronteggiava. Magari lo fossi... adesso avrei evitato parecchi problemi.

«Invece tu ci vai e basta, non voglio sentire spiegazioni. Troveremo il modo per farti uscire, Dani, fidati di me».

«Non è tanto l'uscire di casa che mi spaventa, è... se venissi beccata, cosa succederebbe? Non voglio passare la mia vita a casa».

Rowin sbuffò, prendendomi sottobraccio mentre entravamo a scuola, le lezioni sarebbero cominciate tra dieci minuti e io, sfortunatamente, avevo il corso di algebra con lei. «Tu non preoccuparti, l'ho fatto un milione di volte e i miei non mi hanno mai beccata. Te la caverai, andrai alla festa di Aaron con Calum e vi divertirete come si deve!».

Alzai gli occhi al cielo, desiderando solo di riuscire a togliermi il vizio di parlare inopportunamente. Entrammo in classe, La signora Graham era già dentro e guardava di sottecchi gli alunni già seduti. Io e Ro prendemmo posto, chiacchierando con le ragazze davanti a noi in attesa che la lezione cominciasse. Parlammo principalmente della festa, una delle due era stata invitata da Luke e non vedeva l'ora di andarci. Trattenni a stento le risate mentre Rowin la guardava con sguardo assassino, mentre le diceva di quanto si sentisse fortunata ad uscire con un giocatore di lacrosse. Nonostante fosse presa da James, Rowin non si toglierà mai il vizio di sognare altri ragazzi, e Luke è la sua cotta dalle elementari. Piano piano, sta accettando che non succederà mai niente tra di loro, ma so che ci spera ancora. Proprio come me con Calum.

«E tu ci vai alla festa, Danielle?».

Quella domanda mi riportò alla realtà. Alzai lo sguardo dal mio quaderno, e feci per dire che no, non potevo andarci perché mio padre mi aveva messa in punizione. «Oh, io-».

«Certo che ci va, l'ha invitata Calum Hood!», sentii dire da una voce non mia. Mi voltai verso Rowin mentre le due ragazze davanti a noi mi riempivano di domande, scoprendo che aveva un sorriso malizioso stampato sul viso.



***



Durante l'ora di pranzo decisi di rifugiarmi in palestra perché sapevo che Rowin avrebbe passato l'intera ora a cercare di architettare un piano per farmi andare alla festa e non potevo contare sull'aiuto di Michael per svignarmela: il bastardo aveva deciso di saltare scuola con Luke proprio quel giorno.

Ero seduta sugli spalti, stavo iniziando i compiti di matematica quando sentii un rumore provenire dagli spogliatoi. Decisi di ignorarlo, ma quando lo sentii di nuovo mi spaventai. Scesi gli spalti di corsa, andando verso gli spogliatoi. Non ci entrai, comunque, perché non appena mi ci avvicinai una persona ne uscì: Calum. Guarda un po' come sono fortunata!

«Che ci fai qui, bambolina?», mi chiese ridendo.

«Mi nascondo da Rowin», ammisi, facendo spallucce, «E tu?».

«Ho finito tardi i miei giri di campo».

Restammo in silenzio per qualche minuto, entrambi ci guardavamo senza dire niente. Non sapevo perché non me ne fossi ancora andata, forse perché non riuscivo a smettere di fissare Calum e mi stupiva che lui ricambiasse le mie occhiate.

«Perché eri con Luke ieri sera?», mi chiese all'improvviso, facendomi sbuffare.

«Sono andata a casa di Michael e lui era lì. Perché ti interessa tanto?».

«Te l'ho detto, bambolina. Tu non sei la ragazza per Luke... io ti tratterei meglio».

«Io non sono interessata né a te né a Luke! Ma perché non mi lasciate entrambi in pace?!».

Calum ridacchiò. «Chiudiamo il capitolo, ok?», tagliò il discorso, afferrando il mio braccio e facendomi indietreggiare al punto che la mia schiena finì contro il muro, «Trova un modo per venire alla festa, venerdì. Ci tengo».

Sbuffai. «Sono in punizione, te l'ho detto...».

La mia voce andò affievolendosi quando Calum poggiò le sue labbra sul mio collo, baciando leggermente la pelle. Restai a bocca aperta, il cuore che batteva all'impazzata mentre le sue labbra percorrevano piano il mio collo, la sua lingua segnava i punti che aveva baciato. Mi accorsi di star ansimando e arrossii, stringendo i capelli di Calum in un pugno nel tentativo di allontanarlo. Fortunatamente si allontanò di sua spontanea volontà; avvicinò le labbra al mio orecchio e il sangue mi si raggelò nelle vene sentendo il suo respiro affaticato.

«Ti aspetto venerdì a casa di Aaron», sussurrò, baciandomi la guancia, «E mh, magari potremmo continuare da dove mi sono interrotto, che ne dici?».

Restai con la schiena al muro mentre Calum si allontanava; il ragazzo si voltò rapidamente per mandare un bacio nella mia direzione.

Oh merda. Io devo andare a quella festa. Devo!



***



[A/N] Buonsalve ♥

Niente school per me oggi, si doveva andare a teatro e mi scocciavo. Quindi, oggi posto molto presto (come al solito, poi).

Okokok, Calum vuole che Danielle vada alla festa, quindi Danielle andrà alla festa e niente storie. Ma riuscirà non farsi sgamare da suo padre? Lo scopriremo solo vivendoo *canta*

Non so più cosa scrivere, quindi vi lascio. A giovedì! ♥


PS: mi ha detto di non farlo ma io lo faccio lo stesso perché sono una testa di coccio: andate a leggere la bellissima storia su Calum di —-Roux—-. Si chiama Possibility e lei la vuole cancellare ma io glielo voglio impedire perché la trama è bella e la voglio leggere, lol (spero non ti abbia dato fastidio Carms, ti voglio bene ♥)


Ora vi lascio sul serio, ahah

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