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Capitolo 6

Guardai la fine dell'allenamento, cercando di evitare le domande di Michael riguardo a dov'ero stata con Calum. Rowin non aveva neanche notato la mia assenza, presa com'era dall'esultare per James. Non s'era accorta neanche che Luke e Calum s'erano uniti a noi...

Quando l'allenamento finì, Rowin disse che se ne sarebbe andata con James, quindi io e Michael ci dirigemmo alla sua auto, diretti a casa mia. Quella sera i miei non c'erano e volevo un po' di compagnia; speravo venisse anche Rowin, ma non potevo saperlo con precisione ora.

«Non mi dirai mai cos'hai combinato con Calum, vero?», mi chiese Michael, facendo il broncio.

Sospirai. «Non è successo niente».

Michael alzò un sopracciglio. «Allora perché arrossisci se te lo chiedo?».

Alzai gli occhi al cielo ma decisi di raccontargli tutto quello che era successo, ritrovandomi ad arrossire più di una volta. Riuscivo ancora a sentire il respiro caldo di Calum sulla pelle, le sue labbra che premevano sulla mia guancia. Le sue parole, poi, non le avrei scordate mai.

«Quindi, fammi capire, mentre io mi sorbivo un noiosissimo allenamento di lacrosse tu ti facevi scopare mentalmente da Calum Hood?», disse Michael ironico, un sopracciglio alzato mentre mi guardava, cercando di trattenere le risate.

«Michael!», sbottai, arrossendo, «Abbiamo solo parlato».

Michael non riuscì più a trattenersi, scoppiando a ridere mentre parcheggiava. «Eri rossa come un pomodoro mentre lo dicevi», ridacchiò, asciugandosi le lacrime mentre cercavo di ignorarlo il più che potevo, «Allora, cosa avete fatto in realtà? Scommetto che-».

Gli tappai la bocca. «Sta zitto, Clifford. Non abbiamo fatto niente, ti ho già raccontato cos'è successo», sibilai, facendolo rabbrividire.

«Va bene, va bene!», si arrese, «Però devi prepararmi il mio piatto preferito».

«Non le so fare le lasagne, te l'ho detto mille volte! Ordinerò una pizza, va bene?».

Michael annuì con foga. «Proprio ciò che mi serve. A proposito di cose che mi servono, avrei bisogno di un pacchetto di sigarette».

Mi voltai verso di lui, scuotendo la testa. «Sapevo che non dovevo dartele».

Michael alzò le mani in difesa. «Non le ho fumate da solo, ne ho data qualcuna a Luke e anche Calum ha fatto qualche tiro».

Alzai un sopracciglio. «Luke e Calum fumano?». Questa mi era nuova.

Michael fece spallucce. «Luke sicuramente, visto che mi ha finito le sigarette... Calum non credo, non ce lo vedo. È troppo... docile».

Chiamalo docile, quello lì!


***


Rowin passò dopo cena con James, tutti e quattro decidemmo di guardare un film. Michael insistette per guardare La Casa, un horror che, a dirla tutta, voleva guardare solo lui. Io e Rowin volevamo guardare qualcosa con Johnny Depp, tanto per rifarci gli occhi, e James disse che gli sarebbe andata bene qualsiasi cosa, a meno che non fosse stato un horror. Alla fine decidemmo per Sweeney Todd, e Michael impazzì perché ha un debole per Helena Bonham-Carter. Beh, tutti accontentati, a parte James.

«Oh, andiamo amore, è un film fantastico! Puoi sempre distrarti con me, lo sai», lo rassicurò Rowin, facendogli un occhiolino.

«Io ti consiglierei di guardare il film, James. Fa meno paura», ridacchiò Michael, beccandosi una cuscinata in faccia da Rowin. Io e James scoppiammo a ridere, beccandoci un'occhiataccia dalla bionda che tentò di ignorare il suo ragazzo per l'intera durata del film. Le riusciva davvero difficile, comunque. Non avevo mai visto Rowin così presa da un ragazzo prima d'ora, e lei ne aveva avuti tanti. Si vedeva lontano un miglio che James le piaceva davvero. Ehi, allora ho fatto qualcosa di buono, facendoli baciare!

Pensare al pomeriggio in cui Rowin e James si erano baciati mi riportò con la mente a Calum (come se mi servisse una scusa per pensare a lui). Il modo in cui mi aveva assicurato che sarebbe riuscito a baciarmi mi faceva ancora rabbrividire. Non gli ci sarebbe poi voluto molto, considerando che anche io ho una "missione" da portare a termine... Anche se, a dirla tutta, io non voglio baciarlo solo per vincere una stupida scommessa. Io voglio baciarlo semplicemente perché mi va. Perché lo desidero da secoli. Al contempo, non voglio per niente baciarlo perché per lui è la fine del gioco. Un bacio, solo uno, e sarebbe corso dietro qualche altra ragazza. Non voglio che lui si allontani da me lasciandomi con l'amaro in bocca. Sono divisa in due: da una parte c'è la voglia di lasciarsi andare, senza pensare né alle conseguenze delle proprie azioni né a quello che riserverà il futuro; da un altro, c'è la paura di rischiare, la paura di trovarsi con il cuore spezzato e di pentirsi delle proprie azioni.

Sospirai, sentendomi più confusa che mai. Ormai non capivo neanche io cosa dovevo fare, mi sentivo come se la mia testa ragionasse da sola senza darmi retta.


***


Mi svegliai, la mattina dopo, sullo scomodo divano del salotto, la televisione ancora accesa. Dovevo essermi addormentata dopo che Ro, James e Michael se n'erano andati; mi ero messa sul divano a guardare vecchie puntate dei Simpson perché non avevo sonno. Beh... direi che poi il sonno m'è venuto.

Mi alzai, stiracchiandomi, e mi diressi in cucina. Afferrai la scatola di cereali dalla dispensa, versandomene una porzione nel latte; sedendomi su uno degli sgabelli dell'isola, mangiai la mia colazione in silenzio. Notai un biglietto sul frigo da parte di papà, in cui si scusava per avermi lasciata sul divano per la notte, seguito da 'oggi non ci sarò a casa, ci vediamo stasera piccola'.

Feci spallucce, finendo il mio latte e posando la ciotola nel lavello. Mi lavai e indossai una camicia larga ed un paio di skinny jeans. Mi stavo infilando le scarpe quando il mio cellulare cominciò a squillare. Controllai il numero sul display, non lo avevo salvato in rubrica.

«Pronto?», risposi pigramente.

«Ciao, bambolina».

Mi si raggelò il sangue nelle vene, a sentire la sua voce. Il mio cuore saltò un battito, prima di riprendere velocemente la sua corsa; sentivo le mie mani tremare e avevo la bocca spalancata per la sorpresa.

«Danielle...?».

«Come fai a sapere il mio numero?», chiesi, con voce tremante. Volevo sembrare incazzata, ma la sorpresa aveva annullato qualsiasi altra emozione potessi provare. E poi, non ero arrabbiata. Sotto sotto, mi piaceva che Calum avesse il mio numero.

«Me l'ha dato il tuo amico con i capelli verdi». Dovevo saperlo, fottuto Michael. «Davvero un tipo simpatico, già. Ma non è adatto a te, bambolina».

Sbuffai. «Io e Michael siamo soltanto amici, non è che vado in giro fottendomi chiunque proprio come fai tu», lo accusai, facendolo ridere, «Comunque, che vuoi?».

«Sono fuori casa tua, esci che ti porto a scuola».

Sgranai gli occhi, la mia mascella quasi cadde sul pavimento. Tossii, cercando di riprendermi. «Cosa?!», chiesi, scioccata.

Calum scoppiò a ridere. «Esci, ti accompagno io a scuola».

«Michael deve venire a prendermi», sbottai nervosa, prendendo a camminare nella stanza, cosa che facevo spesso quando mi innervosivo. Mi fermai perché avevo una scarpa sì e una no e quindi decisi di sedermi di nuovo sul letto.

«Ho già sistemato tutto con Michael, bambolina», mi prese in contropiede, «Tra l'altro oggi lui non viene a scuola. Dovrebbe arrivarti un suo messaggio...».

Ti odio Michael. Adesso ti odio per davvero.

Chiusi la telefonata e mi infilai l'altra scarpa, allacciandola; presi la borsa e il cellulare e mi diressi fuori, trovando un'auto nera parcheggiata davanti al mio vialetto. Sospirai rassegnata e salii al posto del passeggero, trovandomi il sorriso compiaciuto di Calum avanti. Gli sbuffai in faccia.

«Uh, qualcuno qui è nervoso», notò mentre metteva in moto, ridacchiando compiaciuto, «Ti sei svegliata dalla parte sbagliata del letto, bambolina?».

«Sono stata tradita dal migliore amico», sibilai, nell'esatto momento in cui il mio cellulare vibrò. Lo presi dalla tasca e controllai il display, era un messaggio di Michael.

 

Da: Rainbow

Scusa Dani, oggi non vengo a scuola. Ho un appuntamento dal parrucchiere ;) ti manderò una foto con il risultato a opera finita, tranquilla xx

Ps: ho mandato qualcuno di speciale a prenderti... così impari a non darmi più le sigarette! Ah ah!

 

Michael Clifford è un vero stronzo quando non gli si da ciò che vuole, sì. Avrei dovuto saperlo, visto che è successo più di una volta da quando ci conosciamo...

«Uh, direi che conosco la sensazione fin troppo bene. Luke si prende sempre le ragazze a cui sono interessato...», rimuginò lui, facendomi un occhiolino.

Alzai gli occhi al cielo. «Smettila di flirtare con me», lo avvertii, facendolo ridere.

Ma cosa ci trova questo ragazzo di così divertente in me?!

«Sto solo cercando di essere amichevole, bambolina», rispose, leccandosi le labbra mentre mi guardava fugacemente, «È flirtare solo fino a quando lo vuoi tu».

Alzai un sopracciglio, ovviamente non capendo quello che stava dicendo, e lui rise, come suo solito, mugugnando un «non importa» mentre tornava con gli occhi sulla strada.


***


[A/N] Mi ero quasi dimenticata di postare,oggi AHAHAHA sono appena tornata dalla gita, mi sono svegliata soltanto un'ora fa e sono ancora confusa e disorientata (e mi fanno ancora male i piedi, sigh)

Dovete sapere che Michael è il mio personaggio preferito, amo quel ragazzo :')
Forse dovrei alzarmi dal letto, già. Ci vediamo giovedì con il prossimo capitolo! ♥

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