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VII.Giulia

Finalmente, e sottolineo finalmente!!! Sono due settimane che conduco una vita piuttosto frenetica: università, mille corsi uno più estenuante dell'altro, volontariato, casa, studio, letto e poi di nuovo, tutto uguale. Oggi è sabato e posso concedermi il lusso di mettere in pausa la massacrante routine di questi giorni.

Ho anche finito il trasloco negli alloggi del campus, nella stanza con Francesca. Non ho sentito nessuna delle mie amiche, Francy non la vedo ne la sento da ieri, non è rientrata stanotte. Anzi a pensarci bene, ci siamo viste veramente poco negli ultimi quindici giorni, entrambe siamo state assorbite completamente dai rispettivi impegni.

Provo a chiamarla, magari lei è stata più fortunata e meno assente della sottoscritta.

Uno squillo, due, tre, quattro...rispondi, dai!

<Pronto? Ah sei tu! Hai sentito qualcuno per stasera?>

<Scusa, tu saresti? Non ci crederai, ma hai la voce tale e quale alla mia migliore amica, o meglio ex...> ride.

<Si, comunque, mi ha chiamata Sofie. C'è l'inaugurazione di un winebar stasera. Lei ci va e anche le altre. Le ho detto che sentivo te e l' avrei richiamata!> la domanda sottintesa è: che vuoi fare? Se ci vai tu, vengo anch'io!

<Per me va bene, ho anche l'auto stasera! Pronta per le dieci, ok?>

<Ok, a più tardi....ah, Giulia?>
<Sono ancora qui, che c'è?> glielo chiedo, anche se dal suo tono di voce ho forse già capito di cosa si tratta.

<Io...ho parlato con Riccardo poco fa, forse più tardi viene anche lui. C'è anche Daniele, ti giuro se avessi saputo che ci sarebbe stato anche lui non gli avrei detto nulla.> non parlo, non dico nulla, <Giulia, se vuoi non ci andiamo. Andiamo da un'altra parte e non gli dico niente, ok?>

Tiro un sospiro: <Tranquilla, prima o poi avrei dovuto incontrarlo. Non posso evitarlo in eterno. E poi...mi è passata, non fa più tanto male. A dopo!> mento e riattacco.

•••
<Ehi? Posso entrare? Come non detto sono già entrata.>

<Francy, sono in bagno!>
Sono davanti alla specchio quando lei entra in bagno. Non riesco a distogliere lo sguardo dalla me nello specchio: ha i nervi tesi, gli occhi tristi e l'espressione di chi sta andando incontro ad un plotone di esecuzione. Sospiro ancora una volta, la ventesima da quando ho riattaccato al telefono con lei.

<Sei bella! E lui non sa cosa si è perso!> è dietro di me, guarda anche lei la triste me riflessa nello specchio. Mi stringe forte.
Ennesimo sospiro:<Andiamo, altrimenti facciamo tardi!> guardo, ancora una volta, la nostra figura nello specchio. Siamo così diverse, lei bionda e magra, io mora e un po' più in carne. E pensare che molti credono che siamo sorelle.

Arriviamo in questo nuovo piccolo locale che sono già tutti qui: Stefanie, Lane, Emma, Sofie è con suo cugino Andrew e alcuni degli amici che credo di aver già conosciuto la volta scorsa.
Ci sediamo ad un tavolo. Parliamo, scherziamo e ridiamo tanto. Per un momento dimentico tutto il resto. Ma un momento è un momento, passa e neanche te ne accorgi.

<Vado a fumare una sigaretta> raggiungo il piccolo terrazzino in fondo alla sala.
Non passano neanche due minuti che Andrew mi raggiunge. Si avvicina, mi guarda e sorride.

<Vuoi una sigaretta?> dio quando odio i silenzi.
<Si...no! Io non fumo...> e allora che ci fai qui? <ma non avevo più ragione di restare dentro...> e quindi? Lo guardo, perplessa, in attesa che continui,<...non c'eri tu!>

Il mio sguardo da perplesso passa a scettico: non c'ero io, bene...adesso che gli dico? Non sono mai impacciata in queste situazioni, ma così su due piedi non so cosa dire sinceramente. È troppo diretto questo tipo e neanche mi conosce!

<Domani che farai?> aggiunge lui tentando di dirigerei il discorso altrove.

<Non lo so, per il momento non ho nulla in programma.> almeno credo! Non è che abbia un'agenda o cose simili. Di solito sono gli altri a ricordarmi che ho qualcosa da fare siccome dimentico facilmente gli impegni. Pensandoci bene, forse un'agenda non sarebbe una cattiva idea!

<Sbagliato! Domani esci con me!> che? Come scusa? Un altro pazzo!

<No, guarda non credo sia il caso. Giuro non è per te, ma proprio non me la sento!> gli dico e sono sincera.

<Come vuoi, io domani comunque alle 20:30 sono fuori al tuo alloggio e da lì non mi muovo finché non esci!> sorride, poi fa qualcosa che sul serio non mi aspettavo: si avvicina e mi bacia. Un bacio semplice, quasi innocuo. Non muovo un solo muscolo, va via mentre ancora sorride.

Vorrei fermarlo e dirgli qualcosa, non so esattamente cosa, ma sono come bloccata.
Ho bisogno di un altra sigaretta e anche di vino. Vado al bar, prendo il mio calice di vino rosso e vado a rintanarmi di nuovo in terrazza.

Accendo la mia Marlboro e...lo vedo.

Colui che mi ha insegnato cosa fosse l'amore,
colui che mi faceva battere il cuore fino ad un mese fa, colui che forse il cuore me lo fa battere ancora. Colui che...porca puttana sta venendo da questa parte! No, no, no! Non ci voglio parlare. Cerco di allontanarmi...

<Che fai, mi guardi e te ne vai?! >
<Proprio così!> lo dico dandomi un tono, cercando di non risultare esitante.

<Smettila di evitarmi, è passato un mese...non pensi sia arrivato il momento di parlare?> non riesco a capire se sia serio o se, semplicemente, si stia prendendo gioco di me.

<No, non lo credo! Non ti evito, non più almeno, ma non credo che abbiamo qualcosa di cui parlare!>

Mi guarda dritto negli occhi e per un attimo riesco quasi a rivedere il mio Daniele. Per un attimo ho desiderato riaverlo.
<Proprio non mi sopporti più, non hai mai risposto ad una mia telefonata, ad un sms. Sei sparita. Sei arrivata ad odiarmi Giulia!>
magari, sarebbe tutto più semplice se riuscissi ad odiarti. Ma non ci sono neanche vicina all'odio!

<Dany, ma quale odio! È finita tra noi e credo sia un mio diritto evitarti....> mi interrompe.

<È finita perché l'hai deciso tu, non io! Io non ho potuto decidere un cazzo, hai fatto tutto tu. > lo guardo <Io ti amo Giulia!> ma vaffanculo!! È come cazzo lo dimostri? La pancia si ritrae, lo stomaco singhiozza: ecco, lo sapevo che mi avrebbe ferita di nuovo!

<L'ho deciso io? Sei serio? Io? È questo che ti dici? Che dici a chi ti chiede di noi? Vaffanculo Danie, vaffanculo!!!!> cerco di allontanarmi, ma mi afferra per il vestito: < Giulia asp...>

<No, adesso stai zitto e fai parlare me! Io non ho deciso un cazzo, mi hai costretta tu. Mi hai privata del mio amore. Mi hai distrutta, spezzata. Mi hai tradita, più e più volte. Hai dimenticato tutte le promesse, i progetti, i sogni fatti insieme?! Hai preso tutto e l' hai buttato nel cesso per farti una scopata! Mi hai mentita, mi hai ferita e anche se ti amo ancora non ti perdonerò mai!> sono sul punto di piangere, ma lui non si arrende e rincara la dose: <Non ho dimenticato nulla, ho sbagliato lo so! Non mi hai permesso di rimediare. Hai chiuso una storia come la nostra così su due piedi. Dici di amarmi, ma chi ama davvero cerca di rimettere insieme i pezzi, non scappa come hai fatto tu. La verità è che tu hai un altro!> lo guardo esterrefatta, < Non guardarmi così, ti ha vista Riccardo ma non volevo crederci. Poi ti ho vista anch'io, poco fa! O ti consoli in fretta oppure...>

<Oppure? Oppure cosa? Adesso vorresti dire che a tradire sono stata io? Che quella violenta sono io? Mi hai rotto il cazzo Danie! Chi è, dove, quando e perché sono fatti miei. Tu non meriti niente! Adesso per favore, vai ad importunare qualcun altra, una che magari ancora crede alle cazzate che dici!>

Chi è questo individuo che ho di fronte? E, soprattutto, dov'è andato a finire il mio Daniele?

Mi tiene per un braccio:< Io ti amo!>
<Se mi avessi amata veramente non mi avresti fatto tanto male!> vado via, per fortuna prima che il mio viso fosse ricoperto di lacrime.

Si dice che ad ogni azione corrisponde una reazione. Mi chiedo se sia davvero così per tutti. Se è davvero così anche quando c'è in gioco qualcosa di importante. Anche quando c'è rabbia e silenzio. Bene, se è davvero così, beh...non so essere cattiva, ma forse posso zittire il cuore. Si che ci riesco.

Non voglio più vederlo.
Non voglio più sentir parlar di lui.
Non voglio più soffrire per lui.
Non voglio più essere ferita da lui.

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