*Camy*

"Matt, svegliati!", lo scuoto. Dio, come è strano chiamarlo Matt. Sembra riprendere i sensi. È così fragile, lontano dall'immagine che ho di lui. Lo ricordo alto, robusto e, sì, forse un po' prepotente. No, non ce lo vedo proprio in questi panni.

"Mamma", sussurra Matt. Ormai mi sono quasi rassegnata a chiamarlo così.
"No Matt, sono io!" - " Camy che è successo?", mi dice affaticato.
"Senti Matt noi due dobbiamo parlare". Mi fissa con quei suoi occhioni, che proprio non gli appartengono.

" Matt, tu hai mai la sensazione di non trovarti nel posto giusto, con le persone giuste? Di aggrapparti a ricordi che in realtà non ti appartengono?"

Gli occhioni non smettono di fissarmi, assumono una nuova sfumatura. Sembro averlo impaurito. Infrangendo ogni mia singola speranza di un qualche frammento nella sua mente, Matt scoppia in un pianto inconsolabile.
" Mamma, mamma!", urla.

Elisa, che fino a quel momento non si era accorta di nulla, forse troppo impegnata con le sue sigarette e le sue chiacchiere acide con le altre mamme, si precipita dal figlio.
"VIA", mi urla in faccia, esprimendo tutto il suo disprezzo. " Non farti vedere mai più!".

Mi allontano, delusa.
<Non è il momento> penso < forse è ancora troppo presto>.