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Fat Gum x Reader

Numero di parole: 13.247

Ricordo di nuovo che questa non è una raccolta a richiesta (siccome purtroppo sono stata poco chiara e a qualcuno è sfuggito >.< cercherò di ricordarlo più spesso)

In linea col nuovo regolamento di Wattpad i personaggi sono da intendersi come maggiorenni;

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"Le previsioni per questa settimana mostrano sole su tutta la prefettura, se non qualche nuvola sparsa nella giornata di venerdì in-"

"Pulito vero, pulito sempre con le caps tr-"

"L'arte del legno implica molta cura e atten-"

Sbuffai annoiata, continuando imperterrita a cambiare canale in televisione, in una seduta di zapping apparentemente senza fine. Senza trovare nulla di mio interesse, almeno finché non incappai nel telegiornale serale in onda nel canale principale.

"E sale a quarantadue il bilancio delle vittime dell'ormai tristemente noto Crack, ricercato ormai in tutte le prefetture del Giappone. La polizia attualmente brancola nel buio, mentre l'ultima vittima, un ventiseienne di Musutafu viene commemorato dalla propria famiglia e dai propri cari proprio nella giornata di oggi. Cresce intanto il malcontento per gli eroi, ancora senza nessuna pista. La popolazione pensa che..."

<<Bastardo>> commentai, fissando la foto da ricercato del criminale in questione, ormai a piede libero da tre mesi.
Crack era apparso dal nulla, iniziando a seminare panico tra la popolazione a causa del modo brutale utilizzato per assassinare le sue vittime. Stando ai dati in possesso, infatti, poteva frantumare le ossa semplicemente toccando il punto interessato, facendo morire le persone tra atroci sofferenze e in preda a vaste emorragie interne impossibili da contrastare.
Molti eroi professionisti gli davano la caccia ormai da diverso tempo senza successo, tanto che da circa due mesi e mezzo anche l'agenzia sotto cui lavoravo aveva indirizzato uno di noi al caso in questione. Quella persona ero proprio io.
Per l'occasione inoltre, considerando il caso delicato, ero stata data in appoggio a un altro eroe, in modo da fare squadra con lui. La mia agenzia e la sua erano infatti in affari da diverso tempo e non erano rare collaborazioni, anche se personalmente era la prima volta che ci avevo direttamente a che fare.
Lavoravo infatti per quell'agenzia da pochi mesi, siccome per diverso tempo avevo fatto esperienze all'estero, soprattutto in America; tuttavia avevo accettato immediatamente senza pensarci su due volte, desiderosa di cimentarmi in un caso così intricato e di rilievo. Soprattutto per il forte desiderio di mettere finalmente nel sacco quel disgustoso delinquente senza scrupoli.
Lasciai da parte la visione del telegiornale, sentendo il cellulare vibrarmi nella tasca dei pantaloni dove l'avevo riposto.

Da: Palla
"Scusa se ti disturbo, ma ho da chiederti un favore. Domani riusciresti a venire prima in agenzia? Pensavo per le 7:30..."

Era un messaggio di Taishiro Toyomitsu, conosciuto nell'immaginario collettivo con il nome di Fat Gum, 58esimo nella classifica dei proheroes attualmente in vigore.
Un eroe molto amato dalle persone, a causa del suo aspetto simpatico e rassicurante, che spesso faceva sorridere i più, specie i bambini.
Fat Gum era l'eroe con il quale collaboravo fianco a fianco da più di due mesi per la cattura di Crack, ma parlavamo molto per messaggio anche fuori l'orario di lavoro. Spesso per continuare a discutere del caso o semplicemente per prendere accordi rispetto agli impegni dei giorni successivi. Esattamente come stava succedendo in quel momento.

A: Palla
"Sei forse impazzito? Lo sai che domani ho un inferno di giri da fare prima di venire nella tua agenzia. È così urgente?"

Da: Palla
"Non te lo chiederei se non fosse strettamente necessario. È di vitale importanza arrivare per quell'orario, ma non posso anticiparti niente per messaggio. Sono informazioni delicate e private."

A: Palla
"Dannazione, sei una palla al piede in tutti i sensi. Che seccatura... e va bene, 7:30 sia."

Da: Palla
"Sei fantastica, posso sempre contare su di te. Grazie mille. A domani mattina allora."

Sorrisi leggendo il messaggio del ragazzo, nonché quasi mio coetaneo.
Mi mostravo sempre molto ironica e scorbutica con lui, ma era il mio modo per dimostrargli il mio affetto, anche se non l'avrei ammesso nemmeno sotto tortura.
Taishiro infatti era in assoluto la persona che più mi aveva messa a mio agio nel corso di una collaborazione e potevo affermarlo con certezza, avendo fatto in passato molte collaborazioni con gli eroi professionisti più variegati.
Ero nel campo da diversi anni, ma mai mi era successo di sentirmi così in sintonia con un collega. Almeno non in quel modo.
Lui era diverso. Sembrava sempre capirmi al volo, senza nemmeno bisogno di aprire bocca e lavorare in sua compagnia era un piacere.
Era sempre positivo e sorridente, tanto da mettermi di buon umore anche durante le giornate più nere, quelle dove mi svegliavo incazzata con il mondo intero senza un apparente motivo.
Inoltre era incredibilmente forte e non mi sarei stupita per niente di vederlo scalare velocemente la classifica, considerando tutti i casi che stava risolvendo da quando lo conoscevo.
Nemmeno io dal canto mio potevo lamentarmi della mia posizione, essendomi immessa nello scenario giapponese solo da pochi mesi, ma avevo ancora molta strada da fare e non potevo fare affidamento sul prestigio che mi ero faticosamente guadagnata in America. Ero infatti stata costretta a ricominciare da capo, anche se collaborare con Fat Gum stava allargando i miei orizzonti e mi stava conducendo verso rapidi progressi.
Dovevo tutto a lui. Tutto a quell'adorabile palla gialla, così come amavo definirlo nella mia mente, anche se non gli mostravo mai stima e affetto; essendo io di natura molto riservata e insicura a modo mio.
Sembravo infatti una dura, ma in realtà ero molto sensibile, infatti cercavo di difendermi dietro a una finta corazza, in modo da proteggere il mio fragile animo. Anche se non sempre funzionava a dovere, dando a Taishiro la possibilità di prendermi un po' in giro a sua volta, rispetto alla mia finta scorza indifferente.
Sorrisi ancora leggermente e decisi di coricarmi, desiderosa di riposarmi a dovere prima di quella che sapevo sarebbe stata una lunghissima giornata.

. . . .

<<Brutto ciccione, mi stai dicendo che mi hai fatta alzare alle 5:30 del mattino per questo?>> chiesi, fissando fumante di rabbia il vassoio contenente diversi takoyaki da poco preparati. In assoluto il piatto preferito del ragazzo.
<<Dovresti ringraziarmi. Ieri per caso ho sentito che la mia rosticceria preferita oggi prevedeva di produrne una nuova variante molto gustosa e siccome di solito vanno presto a ruba ho deciso di presentarmi lì all'apertura, così da mangiarli insieme>> mi spiegò lui tutto contento, indicandomi felice la pietanza.
Lo fissai allibita, battendo le palpebre in sequenza, alla ricerca di un qualsiasi segnale di presa in giro. Lui tuttavia sorrideva, mostrandosi enormemente convinto delle sue parole.
Sentii chiaramente una vena iniziare a pulsare velocemente sulla mia tempia e le mani prudermi dalla voglia di suonargliele di santa ragione.
<<... io ti strozzo.>>
Fat Gum riuscì ad evitare in qualche modo il portapenne che gli lanciai addosso, riuscendo anche ad arraffare nel mentre un takoyaki.
<<Non fare così. Piuttosto mangiali finché sono ancora belli caldi. Siamo qui per questo, per mangiarli appena pronti>> mi suggerì lui, ignorando apertamente il mio sguardo omicida e le mie intenzioni di assassinarlo seduta stante.
<<Siamo qui perché sei un pazzo squilibrato. Non ho nessuna intenzione di ingozzarmi di takoyaki a quest'ora del mattino. Non ho il tuo stomaco, sai? Ho solo voglia di strangolarti per bene>> lo minacciai, facendo il giro del tavolo nel tentativo di acciuffarlo in qualche modo.
Lui rise al suono delle mie parole e continuò a mangiare indisturbato takoyaki ad ogni giro della scrivania, senza badare a me che acceleravo man mano l'andatura nel tentativo di raggiungerlo.
Quando i primi colleghi arrivarono ci trovarono nella seguente situazione: io che gli tiravo forte le guance, mentre lui si lasciava scappare piccoli versi di dolore.
<<Andate sempre più d'accordo voi due, eh?>> chiese ironico uno di loro, guardandoci alternativamente <<siete sicuri di non essere prossimi al fidanzamento?>>
Al suono di quella domanda mollai immediatamente le guance di Taishiro, rivolgendo la mia furia omicida sul collaboratore del ragazzo.
<<Quale parte di me ti sembra desiderosa di averlo in mezzo ai piedi anche nella vita privata?>> chiesi, sentendomi tuttavia andare a fuoco a causa dell'imbarazzo.
<<Beh, tutta?>> azzardò lui.
Fat Gum sembrava indifferente alla scena, interessato più che altro a divorare in sequenza un takoyaki dietro l'altro, senza badare alla mia testa che quasi iniziava a fumare dalla rabbia.
Decisi di liquidare la faccenda semplicemente alzando gli occhi al cielo e mi avvicinai al ragazzo, strappandogli di mano la porzione appena arraffata.
<<Dammi questo takoyaki>> gli ordinai, praticamente rubandoglielo.
<<Ma avevi detto che->>
<<Ho cambiato idea. Qualcosa in contrario?>> chiesi io, guardandolo in modo truce.
Solitamente ero meno aggressiva, ma la levataccia di quella mattina mi aveva resa particolarmente nervosa. Siccome strada facendo avevo anche pestato il bisognino di un cane e quasi ero stata investita dal taxi che avevo tentato di fermare per arrivare prima.
Fat Gum mi sorrise apertamente, ponendo una delle sue grandi mani sulla mia testa, in modo da potermi scompigliare i capelli come di suo consueto. Io borbottai leggermente, ma lo lasciai fare, trovando estremamente carino quel gesto se fatto da lui.
Si poi allontanò da me per rispondere a una telefonata all'apparenza urgente, lasciandomi da sola a mangiucchiare il takoyaki tra le mie mani.
<<Però... buono questo coso. Maledetta palla gialla con le gambe che non è altro>> commentai sottovoce, addentandolo nuovamente con soddisfazione e sorridendo.

. . . .

Fat Gum sedeva accanto a me, mentre sfogliava concentrato un enorme dossier su Crack.
Aveva un'espressione sul viso particolarmente buffa, siccome non ero abituata a vederlo in quel modo così concentrato.
La scena mi fece sorridere e restai ad osservarlo con il mento poggiato sulle mani.
<<Uhm?>> chiese lui, voltando la testa nella mia direzione, chiaramente incuriosito dal mio continuo osservarlo.
Quello ridestò anche me, tuttavia non mi scomodai di cambiare posizione o di nascondere il fatto. <<Nulla Tai, pensavo solo che sei davvero buffo quando fai la faccia seria>> risposi, utilizzando con nonchalance un diminutivo del suo nome.
La confidenza con il ragazzo infatti era stata talmente tanta fin dall'inizio, tanto da spingerci a permettere all'altro di utilizzare all'occorrenza il nostro vero nome. Taishiro lo faceva abitualmente, mentre io lo utilizzavo molto di rado, preferendo di solito strani epiteti a lui indirizzati.
Lui infatti ne sembrò sorpreso e non si sforzò nemmeno di nasconderlo.
<<Tai? Niente "ciccione" o "palla con le gambe", sul serio?>> chiese lui, tuttavia sorridendo apertamente.
Il ragazzo infatti non si mostrava offeso quando lo chiamavo con simili soprannomi, siccome percepiva sempre chiaramente il mio farlo senza cattiveria, ma oltremodo con affetto. Chiaramente però dimostrava sempre di gradire i rari momenti in cui mi concedevo di chiamarlo per nome.
In tutta risposta feci spallucce, sfilandogli dalle mani i documenti che aveva precedentemente visionato, così da poterli leggere anche io.
Tra tutti eravamo quelli che più erano riusciti ad avvicinarsi al criminale, siccome erano già tre i suoi tentativi di crimini da noi sventati, anche se poi era sempre riuscito in qualche modo a sfuggire approfittando della confusione.
<<Sono sicura che la prossima volta lo acciufferemo. La scorsa volta ci siamo andati molto vicini...>>
Il viso del ragazzo tuttavia si rattristò, perdendo quel suo enorme sorriso che di solito lo caratterizzava.
<Da quella volta ha ucciso altre dodici persone e penso solo che sia tutta colpa mia. Sono stato io a farmelo scappare quella volta e a causa della mia negligenza sono morte altre pers->>
Mi venne istintivo abbracciarlo, anche se era talmente grande da impedirmi di circondarlo completamente con le mie braccia.
Mi limitai ad accoccolarmi a lui, avvolgendolo più che potevo.
Fat Gum era morbido e caldo, inoltre profumava di pane e biscotti, siccome poco prima si era recato in un panificio per comprare dei dolci da divorare durante la lettura del dossier.
Era la prima volta che avevo un contatto così intimo e ravvicinato con lui, ma mi stupii della familiarità che percepii con quel gesto.
La stazza del ragazzo infatti era talmente imponente da farmi sentire incredibilmente protetta e rassicurata.
<<Sei una stupida palla complessata. Per caso il cibo sta finendo con l'intasarti anche il cervello?>> chiesi <<non devi minimamente pensare a queste stupidaggini e nemmeno colpevolizzarti, fai sempre del tuo meglio per proteggere le persone e hai salvato tantissime vite, quindi per favore... non prenderti colpe che non hai.>>
<<T/N...>> sussurrò lui <<non so cosa dire...>>
Sorrisi e mi aggrappai più forte alla sua enorme felpa gialla con la zip. <<Allora non dire un bel niente, piuttosto finiamo in fretta e andiamo a mangiare una bella fetta di torta. Offro io... ma bada bene: solo una fetta. O finirai col prosciugarmi lo stipendio.>>
Taishiro rise e sembrò perdere il suo cattivo umore. Tornammo subito al lavoro.

. . . .

Yu sedeva sulla penisola della nostra cucina con le gambe accavallate ormai da venti minuti e da altrettanto tempo sembrava divertirsi a darmi il tormento.
<<Ma sei proprio sicura di non avere un qualche tipo di relazione con Fat Gum? Molti giornali non fanno che parlare della vostra collaborazione e ormai siete sulla bocca di tutti>> chiese lei, continuando a limarsi indisturbata le unghie.
Yu era la mia coinquilina, ma anche la prima persona del mondo degli eroi con cui avevo fatto amicizia dopo il mio rientro in Giappone. Nell'immaginario collettivo era conosciuta come Mount Lady, per me era semplicemente la mia migliore amica, nonostante la differenza di età di quattro anni.
Yu infatti non avrebbe compiuto ventiquattro anni prima dell'undici agosto, anche se già da mesi si scervellava per organizzare quella che secondo lei sarebbe stata "la migliore festa del mondo, talmente bella da far impallidire tutte le altre", almeno queste erano le sue parole ricorrenti.
Era una ragazza spesso vanitosa e concentrata sulla sua popolarità, ma aveva un cuore enorme, era un'ottima amica e nutriva particolare attenzione e rispetto per la vita umana. Tanto che era sempre preoccupata a causa dei danni causati dal suo quirk, siccome poteva tranquillamente passare da 162 cm a 2062 cm, sicuramente non una differenza da poco.
Aveva tentato in tutti i modi di assumermi nella sua agenzia personale, ma avevo sempre educatamente declinato, in quanto non volevo mischiare la mia vita privata con quella lavorativa, almeno non per il momento.
<<Non abbiamo nessuna relazione, ma grazie per l'interessamento>> risposi stizzita, ormai esasperata dalle sue continue insinuazioni.
Condividevo un appartamento in centro con lei ormai da quattro mesi, visto il meraviglioso rapporto che oramai ci legava, e da quando collaboravo con Fat Gum non faceva altro che parlare del nostro legame, punzecchiandomi scherzosamente di continuo.
Tutto sommato la questione un po' mi divertiva, ma cercavo di non darlo a vedere e di mostrarmi scocciata per non darle corda.
<<Ma siete sempre insieme. Qualcosa deve pur significare...>>
<<Significa che lavoriamo insieme ad un caso difficile. Dovresti saperlo bene, visto che anche tu stai cercando di acciuffare Crack. È come fumo quel delinquente, sfugge dalle dita>> commentai, cercando di portare la conversazione altrove. Non funzionò.
<<Sono la tua migliore amica e non mi racconti mai niente, mentre io ti dico tutto sulle mie relazioni>> rispose lei offesa, distogliendo per un momento l'attenzione dalla manicure in corso <<impossibile che non stai con nessuno.>>
Alzai gli occhi al cielo, alzando il volume del televisore in sottofondo in modo da coprire la sua voce.
Tuttavia lei scese dal bancone e mi affiancò sulla penisola del divano, afferrando successivamente una rivista in bella vista sul tavolo. Iniziò a sfogliarla alla ricerca di qualcosa a me sconosciuto, guadagnandosi diversi miei sguardi confusi.
<<Sai, forse è meglio così. Lui non è proprio un esempio di bellezza, mentre tu guarda qui... sei stata messa tra le eroine più sexy dell'anno, anche prima di me>> concluse lei, mostrandomi una pagina della rivista in questione, dove spiccavano i nostri nomi tra i primi posti.
Ignorai la posizione, per niente interessata a simili classifiche, concentrandomi piuttosto sul resto della sua frase.
<<Cosa significa che non è un esempio di bellezza? Tu non lo conosci. La bellezza non è tutto. Guarda che Taishiro è un ragazzo meraviglioso, sempre con il sorriso sul viso e sempre disposto ad aiutare gli altri>> dissi alla ragazza <<inoltre è un eroe eccezionale che ogni giorno salva un sacco di vite e... che hai da sorridere come una pazza maniaca?>>
La ragazza infatti sorrideva sorniona, mostrandomi un'espressione pienamente soddisfatta. <<Lo so che la bellezza non è tutto, volevo solo provocarti per farti confessare e finalmente ci sono riuscita.>>
La guardai scandalizzata, realizzando di essere stata palesemente fregata dalla sua astuzia. Aveva finto di insultare Fat Gum, solo per farmi dire ciò che davvero pensavo su di lui.
<<Sei una dannata calcolatrice>> dissi quindi.
<<E ne vado fiera. Piuttosto... hai ancora il coraggio di dire che non ti piace? Sei praticamente diventata tutta rossa dalla rabbia, per poco non scoppiavi.>>
Le lanciai un cuscino in faccia e lei ricambiò immediatamente, colpendomi a sua volta in pieno. Fu guerra.
Tuttavia fu mentre ridevamo chiassosamente che realizzai una cosa: Yu aveva colto nel segno. Fui costretta ad ammetterlo anche a me stessa.
Taishiro non era solo un collega, non lo sarebbe mai stato.

. . . .

Tornare nell'agenzia del ragazzo la mattina dopo fu molto imbarazzante, reduce com'ero da una serata dove avevo parlato solo di lui con la mia migliore amica, scendendo a compromessi con me stessa.
Fat Gum non era effettivamente un ragazzo che la società avrebbe etichettato come di bell'aspetto o seducente, ma non me ne curavo poi molto.
Durante gli anni passati mi era infatti capitato di uscire con ragazzi bellissimi e assolutamente perfetti sotto ogni piccolo dettaglio estetico, ma che poi si era rivelati brutti dentro o persi nel loro egocentrismo. Ovviamente non volevo fare di tutta l'erba un fascio, ma le mie esperienze si erano concluse sempre in quel modo e ormai non mi facevo nemmeno più tentare da un bel faccino, ricercando altro in una persona.
Taishiro era un ragazzo che era tutto l'opposto rispetto ai canoni estetici graditi dalla società, ma era di contro una persona incredibile e che non potevo fare a meno di adorare ogni volta che apriva bocca o per qualsiasi piccolo gesto.
Era ancora vivido dentro di me il ricordo del nostro primo incontro, quello dove si era avvicinato a me dicendomi: <<Sai cosa ci starebbe bene su quel viso triste? Un bel biscotto tra le labbra e poi un sorriso. Prendine uno, sono buoni e scommetto che dopo starai meglio>>. Quel giorno infatti lo ricordavo come particolarmente sottotono per alcune questioni personali, eppure lui era riuscito davvero a farmi sorridere e avevo accettato di buon grado un biscotto dal pacchetto che mi aveva allungato con entusiasmo. Il suo viso sorridente e l'ottimo sapore di cioccolato mi avevano risollevato il morale e tutto era andato meglio.
Ricordavo sempre con affetto quel momento e lo custodivo nel cuore, sorridendo leggermente ogni volta che mi tornava alla mente.
Anche in quel momento lo stavo facendo, ma decisi di far sparire immediatamente quell'espressione ebete dal mio viso, notando il ragazzo biondo fare il suo ingresso da una delle enormi porte che davano allo spazio principale della sua agenzia personale. Tutto nella sua agenzia era enorme, porte e mobilio compreso. Ogni cosa era infatti pensata appositamente per la sua stazza e per reggere il suo peso.
Fat Gum non era infatti uno scricciolino, considerando i suoi 250 cm di altezza e un peso che non avevo mai avuto nemmeno il coraggio di chiedere, ma che doveva largamente superare qualche paio di quintali. Almeno ad occhio.
Ogni cosa era brevettata per sostenere il suo peso. Dalle sedie fino agli ascensori, come per i servizi igienici dell'agenzia.
La poltrona della sua scrivania assomigliava più ai sedili di un camion a tre posti e non esitavo mai a prenderlo scherzosamente in giro per quella sedia personalizzata. A volte facendolo anche un po' borbottare.
<<T/N, buongiorno>> mi disse lui, avvicinandosi tutto sorridente a me <<non pensavo di trovarti qui di primo mattino, credevo saresti passata prima per l'agenzia dove lavori.>>
<<Buongiorno a te>> risposi io <<in effetti l'intenzione era quella, ma il capo stamattina non c'era e così sono saltati tutti i miei impegni.>>
Il ragazzo fece per aggiungere qualcosa, ma si paralizzò, palesemente troppo estasiato dalla ciambella glassata che avevo in mano per prestare attenzione alla conversazione.
Spostai alternativamente il mio sguardo da lui alla ciambella praticamente quasi intatta, sospirando arresa alla fine di quella sequenza.
<<Certo, puoi averla>> commentai sconfitta, consegnandogli la ciambella.
Gli occhi di Taishiro si come illuminarono e non ci pensò due volte prima di arraffare quella prelibatezza, fino a pochi secondi prima la mia colazione
Tuttavia il ragazzo mi sorprese, siccome la spezzò a metà, riconsegnandomene un pezzo.
<<Hai forse la febbre, Tai? Non è da te dividere il cibo. Non sarai mica a dieta>> commentai scherzosamente, tuttavia accettando di buon grado quella restituzione parziale.
<<È solo che non volevo lasciarti affamata>> commentò lui, strappandomi un sorriso.
<<Sei una palla gialla davvero sentimentale, lo sai?>> chiesi, alzandomi sulle punte per colpirgli leggermente il naso con l'indice, approfittando del fatto che fosse ampiamente chinato nella mia direzione <<adesso andiamo a lavorare.>>
Iniziai a camminare fianco a fianco con il ragazzo, continuando a scoccargli per tutto il tempo delle occhiate di nascosto.
Taishiro mi piaceva. Non sapevo da quanto tempo o come, ma ero sicura delle motivazioni.
Mi piaceva perché era la persona migliore mai apparsa sul mio cammino ed ero decisa a tenermelo stretto, dovevo solo capire come.

. . . .

Adoravo essere di ronda in giro per Musutafu. Amavo la città e non avevo rimpianto nemmeno per un secondo la mia decisione di tornare a vivere in Giappone, anche se lontana dalla caotica Tokyo, la mia città natale.
Avevo infatti ripiegato su Musutafu, decisa a rifarmi una vita in una zona anche solo leggermente più tranquilla e diversa da quella dove ero cresciuta e avevo vissuto fino a poco dopo aver ottenuto le licenza per lavorare nel mondo degli eroi.
Fare la ronda poi acquisiva ancora maggiore bellezza se al mio fianco c'era anche Fat Gum.
Non potevo lamentarmi rispetto al mio quirk, ma con lui mi sentivo più forte, quasi intoccabile. Mi sentivo capace di compiere qualsiasi impresa, tanto mi sentivo al sicuro in sua compagnia.
Fat Gum per me non era solo un collega di lavoro momentaneo, ma stava lentamente diventando il mio punto d'appoggio in quella città, anche più della mia migliore amica.
<<Ehy palletta, non credi di aver mangiato anche troppo per oggi? Prima o poi ti verrà un'occlusione intestinale con tutta quella roba che ingurgiti. Possibile che non sei mai sazio?>> chiesi al ragazzo, notandolo addentare l'ennesimo hamburger.
<<Manfiare fa parfe del mio laforo>> rispose lui, non riuscendo a pronunciare correttamente le parole a causa del cibo che aveva in bocca.
<<Non parlare con la bocca piena, sai che lo detesto. È disgustoso>> commentai, distogliendo infastidita lo sguardo.
Non sentii arrivare nessuna risposta dal ragazzo e la questione mi incuriosì, siccome lui solitamente aveva sempre la risposta pronta per tutto.
Tuttavia riportando gli occhi sulla sua figura notai un particolare non trascurabile: Taishiro si era ammutolito e stava fissando il marciapiede, ignorando completamente il panino tra le sue mani, quando solitamente non interrompeva il pasto per nessun motivo al mondo.
Capii da me. Probabilmente lo avevo offeso e mortificato con il mio commento, forse perché uscito dalla mia bocca con più disprezzo del previsto.
Mi sentii immediatamente in colpa, anche perché non era la prima volta che un mio commento sembrava all'apparenza ferirlo. Quella era però la prima volta che lo dava palesemente a vedere, rispetto alle volte precedenti, dove non ero nemmeno mai stata sicura di aver visto bene.
<<Senti Tai, scusami davvero, ho esager->>
<<T/N!>>
Sentire il mio nome pronunciato con così tanta enfasi mi fece desistere dalla mia intenzione di scusarmi, facendomi girare di scatto in direzione della voce.
Dinnanzi a me si parò una figura fin troppo conosciuta e che non credevo di rivedere tanto presto.
<<Ashton?>> chiesi sorpresa, notando il mio ex ragazzo giusto a tre metri da me <<ma non eri in America?>>
Ashton ed io eravamo stati insieme per due anni, ma poi ci eravamo lasciati a causa di varie incomprensioni. Soprattutto per la sua abitudine di mettermi costantemente da parte per badare alla sua carriera.
Era un bravo ragazzo e un eccellente eroe nel continente americano, ma di contro era davvero troppo impegnato. Inoltre la sua carriera da modello, in contemporanea con quella da eroe, di certo non aiutava a sfoltire la sua agenda già fitta di cose da fare.
Era considerato tra gli eroi più belli dell'Occidente ed erano ben poche le persone al mondo a non conoscere il suo nome. Tanto che anche Fat Gum sembrò riconoscerlo immediatamente, a giudicare dalla sua faccia sorpresa.
<<Beh, questo fino a tre giorni fa. Poi ho deciso in gran segreto di concedermi una piccola pausa qui in Giappone. Quindi mi sono detto: "Perché no?! Vediamo come se la cava T/N">> spiegò il ragazzo, posandomi una mano sulla testa a mo' di saluto.
Io e lui non stavamo più insieme, ma la nostra relazione si era chiusa di comune accordo e in buoni rapporti, quindi ogni tanto mi era capitato di sentirlo via messaggio. Tuttavia non mi sarei mai aspettata di rivederlo in Giappone.
<<Voi due vi conoscete?>> chiese improvvisamente Taishiro, ottenendo di conseguenza l'attenzione di Ashton.
<<Sei Fat Gum, giusto? Piacere di conoscerti. So che lavori con T/N, l'ho letto sui giornali. Un tempo anche io lavoravo con lei>> spiegò il ragazzo, tendendo la mano a Taishiro.
I due si scambiarono una stretta di mano; abbastanza impacciata da parte del biondo, molto più disinvolta da parte del mio ex ragazzo, abituato com'era a relazionarsi con chiunque a causa del suo duplice lavoro.
<<Ma quello non è Survival?>> chiese una ragazzina di passaggio, dandosi di gomito con l'amica vicino e indicando il ragazzo di fronte a me.
Quel commento attirò l'attenzione di diversi passanti e una sequenza di commenti.
<<È proprio lui.>>
<<È Survival.>>
<<Sto per svenire.>>
<<È molto meglio che in televisione.>>
La situazione si preannunciava come complicata e anche Ashton sembrò arrivare alla stessa conclusione.
<<Sarà meglio allontanarmi>> disse infatti <<non posso permettermi di essere accerchiato, ho molte cose da fare oggi.>>
<<Sì, assolutamente. Non è molto diverso che in America, anche qui sei molto conosciuto. Specie dopo il tuo ultimo film...>> commentai io, riferendomi all'enorme successo che aveva riscosso con quella parte. Che oltretutto si era aggiunto al precedente consenso generale, già considerevole di suo.
<<Tanto noi ci vediamo in giro, no? Casomai ti scrivo, mi piacerebbe andare a bere qualcosa insieme a te come ai vecchi tempi>> propose lui, iniziando nel mentre a camminare, così da defilarsi rapidamente dai suoi ammiratori.
<<Penso si possa fare...>>
<<Ci conto allora>> disse infine, salutando me e Fat Gum con un cenno della mano.
La piccola folla di curiosi si disperse poco dopo delusa, lasciando di nuovo me e l'eroe biondo da soli.
Taishiro era ancora più pensieroso di prima e quello mi portò a fargli una specifica domanda: <<Tutto bene? È per quello che ho detto prima? Sai che scherzavo...>>
<<No, non è per quello>> rispose immediatamente lui <<sono solo sorpreso, non credevo conoscessi Survival, siccome è molto famoso ovunque.>>
<<Una volta stavamo insieme, ma ci siamo lasciati da un anno. Non funzionava>> spiegai.
<<Capisco>> commentò lui, riprendendo a camminare.
Sul suo viso nessuna traccia di un sorriso. Sul mio l'espressione di una persona confusa.

. . . .

<<Oh beh, chiaramente è geloso. Deve essere diventato verde di invidia dopo aver scoperto della tua vecchia relazione con Survival. E non lo biasimo di certo... quel ragazzo è un figo sotto ogni punto di vista. Chissà quanto ce l'ha lun->>
<<Yu, per favore. Non rendere imbarazzante questa conversazione, più di quanto non lo sia già intendo>> commentai io, premendomi meglio il cellulare contro l'orecchio.
Con una scusa infatti, a ronda terminata, mi ero allontanata immediatamente. Infilandomi nel bagno dell'agenzia di Fat Gum, solo per poter telefonare alla mia migliore amica e chiederle un consiglio.
Eravamo al telefono ormai da cinque minuti e lei non aveva perso tempo per spiegarmi la sua teoria. Ossia che Taishiro mi sbavava dietro e che aveva rosicato immensamente al pensiero di me impegnata in passato con uno degli eroi più belli in circolazione.
<<Cosa ci sarebbe di imbarazzante? Sei giovane, bella, forte e discretamente famosa. Quindi Fat gum ti ha messo gli occhi addosso, mi sembra ovvio>> commentò lei.
<<Taishiro ama solo il cibo.>>
<<E anche te.>>
<<Solo il cibo.>>
<<Beh, tu sei commestibile. Quindi anche te, non è sbagliato come concetto.>>
Alzai gli occhi al cielo, nonostante non potesse vedermi, soprattutto sentendola ridere.
<<Sei incorreggibile tu>> commentai io <<ma non me la sento nemmeno di escludere la questione, anche se la vedo improbabile... dal momento che lui non è mai mostrato particolarmente interessato a me.>>
<<Magari è semplicemente timido o insicuro. O entrambe le cose>> suggerì lei.
<<Oppure è solo un buco nell'acqua>> risposi io, storcendo la bocca in una smorfia.
Dopodiché sospirammo all'unisono, lasciando intercorrere diversi secondi di silenzio.
<<Quindi non mi dici quanto ce l'ha lungo?>> chiese infine Yu.
Per tutta risposta le buttai la chiamata in faccia.

Quando tornai in ufficio trovai Taishiro seduto sulla sua poltrona, apparentemente perso nei suoi pensieri.
Non mi sentì arrivare e ne approfittai per sgattaiolare alle sue spalle, camminando in punta di piedi per tendergli un'imboscata.
Considerando l'ora tarda l'ufficio era praticamente quasi vuoto e quei pochi dipendenti ancora presenti in struttura erano altrove, quindi non mi feci troppi problemi a balzargli alle spalle, circondandogli gentilmente il collo con le mie braccia.
Lui sussultò preso alla sprovvista, rilassandosi solo dopo aver constatato la mia presenza.
Non disse nulla rispetto al mio scherzo, dandomi campo libero per fare i miei comodi.
<<Sei così morbido, Tai. Sembra di stare su una nuvola>> commentai, afflosciandomi contro la sua spalla destra.
<<Posso chiederti una cosa?>> chiese improvvisamente lui, catturando tutta la mia attenzione.
<<Certamente, chiedi pure quello che vuoi>> lo incoraggiai io, rafforzando la presa.
<<Tu->>
La sua domanda si arrestò di colpo, quando il cercapersone del ragazzo prese a trillare all'impazzata, allarmandoci.
Quell'apparecchio infatti suonava solo quando si verificava una situazione in particolare e poteva significare solo una cosa.
<<Crack>> pronunciammo all'unisono, staccandoci e scattando immediatamente sull'attenti.
Pochi minuti dopo eravamo fuori dall'agenzia, diretti verso la posizione a noi segnalata.
Eravamo pronti.

. . . .

Fumo, polvere e sangue.
Erano le uniche tre cose che riuscivo a vedere da quelle che sembravano ore, anche se non dovevano essere passati che pochi minuti.
Fat Gum era affannato, mentre io ero leggermente ferita, ma nessuno dei due aveva intenzione di demordere, soprattutto perché tra i sei eroi accorsi eravamo gli unici due ancora in grado di combattere contro Crack: l'imponente e fortissimo villain che stava seminando da mesi un terrore senza precedenti, facendo impallidire al confronto tutti gli altri.
<<Non stare così scoperta. Sei in pericolo esposta in questo modo>> mi rimproverò Taishiro, afferrandomi per un braccio in modo da avvicinarmi a lui <<resta vicina a me.>>
<<Tu riesci a vederlo? Perché io non riesco a vedere un accidente con tutto questo fumo, ma è qui vicino, me lo sento, me lo sento nelle vene>> commentai, mantenendomi il braccio ferito. Quello che il villain era riuscito a ferirmi col suo quirk, anche se non abbastanza da rompermi le ossa, siccome ero riuscita a sottrarmi immediatamente dal suo tocco.
Probabilmente avevo solo qualche danno a livello muscolare, ma nulla di particolarmente grave ad occhio e croce.
Fat Gum piuttosto sembrava in discreta difficoltà, soprattutto perché non aveva fatto altro che mettersi in mezzo tutto il tempo, prendendo un sacco di colpi a me destinati.
<<Tai, smettila di mettere a rischio la tua vita per me. Voglio che pensi a te stesso, io so cavarmela da sola>> tentai di dirgli, aguzzando nel mentre occhi e orecchie alla ricerca di un qualsiasi segnale pericoloso.
<<Non essere sciocca. Io ti proteggerò a costo della mia vita. Non devi mai dubitarne, perché farò qualunque cosa per salvarti da questa situazione>> disse lui.
Taishiro non mi aveva mai parlato in quel modo, nemmeno una volta dal giorno della nostra conoscenza. Quindi quelle sue parole così cariche di preoccupazione e affetto mi scaldarono il cuore, facendomi sentire la persona più fortunata del mondo.
<<Per me è la stessa cosa. Io punto allo stesso obiettivo: salvare te>> ammisi.
Il tempo delle chiacchiere finì subito dopo, quando intercettai un movimento sospetto alla nostra destra.
<<Tai, attento>> commentai, notando Crack puntare dritto nella nostra direzione.
Il villain, però, che doveva essere molto furbo, scelse all'ultimo secondo di scartare contro la persona che in quel momento gli appariva come la più debole, anziché sull'omone grande come un'automobile. Infatti scelse me.
Peccato per un piccolo particolare: Fat gum si mise in mezzo anche quella volta.
Urlai. Urlai con tutto il fiato che avevo nei polmoni.

Ero sfinita.
Non avevo nemmeno più un briciolo di energia dentro di me e tutto il corpo mi duoleva enormemente.
Crack giaceva inerme a pochi metri da me e non c'era nessuna traccia di Fat Gum nei dintorni.
Uno degli ultimi colpi del villain ci aveva infatti costretti a separarci e nell'impatto avevo perso i sensi per qualche minuto. Al mio risveglio mi ero ritrovata da sola contro Crack, anche se quest'ultimo incredibilmente provato, seppur sempre estremamente forte.
La rabbia di non vedere più il mio compagno e collaboratore era stata talmente tanta da spingermi a dare il meglio di me stessa e approfittando del suo indebolimento ero riuscita a sconfiggerlo in qualche modo, immobilizzandolo.
Pochi secondi dopo una manciata di altri eroi era accorsa sul posto, insieme a una squadra di paramedici.
Ero incredula e spaesata, praticamente sconvolta da quella situazione. Eppure nella mia testa c'era solo un pensiero: trovare Taishiro.
<<Signorina T/C, lei ha delle ferite che necessitano di essere curate. Non sembrano gravi, ma devono essere controllate. Venga con noi>> mi suggerì un paramedico, avvicinandosi a me con un collega nel tentativo di pormi su una barella.
<<Non verrò con voi senza prima trovare Fat Gum. Deve essere da queste parti. Lo avete per caso trovato?>> chiesi io, rifiutando di essere alzata di peso per le prime cure.
<<Ci sono altri medici sul campo al momento e sono sicuro che qualcuno troverà il ragazzo e->>
<<Voglio vederlo con i miei occhi. Voglio vedere come sta. Lo so che state solo cercando di fare il vostro lavoro, ma lui è il mio partner in questa missione e ho bisogno di sapere dov'è e come sta>> tentai di nuovo, ottenendo finalmente la loro comprensione.
<<T/N>> sentii pronunciare da una voce soffocata alle mie spalle, una voce impossibile da non riconoscere immediatamente.
Mi infatti voltai di scatto, notando una sagoma indefinita emergere dal fumo e poi cadere successivamente a terra. Non molti metri dietro di me.
<<Taishiro, Taishiro!>> urlai, raccogliendo chissà come le forze necessarie per alzarmi e correre nella sua direzione.
Quando però giunsi da lui mi letteralmente paralizzai davanti alla sua figura accasciata al suolo.
Quello davanti a me non era infatti il Fat Gum che conoscevo, ma una figura ben più snella ed esile, talmente tanto da essere quasi irriconoscibile. Eppure non c'erano dubbi, era lui. Era chiaramente lui.
Avrei riconosciuto ovunque quella felpa sformata e quei capelli, anche se quasi sempre nascosti dal cappuccio che era solito indossare.
<<Tai, che ti successo? Cosa ti è accaduto?>> sussurrai sottovoce tra me e me, chinandomi sul suo corpo. Respirava e non vedevo almeno ad occhio ferite gravi, ma era privo di conoscenza.
Rifiutai di ricevere le cure necessarie, insistendo per cedere la barella e tutte le attenzioni al ragazzo steso a terra. Dal momento che ne aveva chiaramente bisogno più di me.
Fu così che confusa e disorientata salii con le mie gambe sulla stessa ambulanza del ragazzo, lasciandomi medicare strada facendo e solo dopo essermi assicurata della sua incolumità.
Lo infatti dichiararono immediatamente fuori pericolo e mi lasciai andare, scoppiando a piangere dal sollievo.
Stava bene. Stavamo entrambi bene.
Eravamo sopravvissuti. L'incubo di Crack era finito.

. . . .

<<È sveglio, se vuoi puoi entrare a vederlo>> mi comunicò uno dei suoi collaboratori, sbucando dal corridoio.
Ero in sala d'attesa ormai da ore e l'ansia mi stava divorando viva.
Le mie ferite erano state dichiarate superficiali, in poche parole nulla che un po' di riposo non poteva guarire. Mentre quelle del ragazzo erano un po' più importanti, ma comunque di scarsa entità.
Stando alle parole dei medici non aveva bisogno se non di un paio di giorni in ospedale per ulteriori accertamenti, prima di poter tornare a casa propria.
Scattai in piedi come una molla, accusando giusto una piccola scarica di dolore, iniziando immediatamente a camminare dove sapevo esserci la stanza dell'eroe biondo in questione.
Il suo sottoposto iniziò immediatamente a venirmi dietro, sorridendo sornione.
<<Davvero dopo più di due mesi a lavorare con lui non sapevi nulla rispetto alla sua skinny form? Devo ammettere che il cambiamento è sempre sorprendente da vedere la prima volta, ma bene o male tutti ne sono a conoscenza.>>
<<Scusa se ho vissuto per anni in America e sono tornata in Giappone solo da pochi mesi. Nessuno si è disturbato di avvisarmi di questa situazione, nemmeno Taishiro stesso. Ah, ma se lo prendo lo faccio ner->>
Le mie intenzioni omicide si tuttavia arrestarono nell'esatto momento in cui lo avvistai seduto sul suo letto in fondo al corridoio, non molto distante dalla mia posizione.
Annullai quei pochi metri distanza in pochi secondi, entrando nella sua stanza senza troppi preamboli.
Il rumore dei miei passi affrettati attirò lo sguardo di Taishiro e il ragazzo vedendomi fece per dire qualcosa, tuttavia non gli lasciai il tempo di dire nemmeno una parola.
Infatti mandai al diavolo tutto e mi gettai sulla sua figura, dimenticandomi sul momento anche del suo stato di convalescenza.
Semplicemente lo abbracciai forte, affondando la mia faccia sulla sua spalla.
<<Tai, ero tanto preoccupata, ma davvero tanto. Mi sono spaventata a morte quando non ti ho più visto vicino a me, ho temuto il peggio>> confessai, iniziando immediatamente a piangere a singhiozzi <<ho avuto tanta paura di perderti, non ne hai nemmeno idea.>>
Non ero solita scoprire le mie carte così, ma in quel caso erano la mia apprensione e il mio cuore a parlare, senza tenere conto di tutto il resto.
Sentii di sfuggita un: <<Vi lascio soli>> pronunciato dal ragazzo che mi aveva accompagnata e poi il rumore della porta della stanza chiudersi.
<<Mi dispiace, mi dispiace tanto, T/N>> rispose il ragazzo, portando le sue braccia attorno al mio corpo.
<<Riesco ad abbracciarti tutto, Tai. È così strano>> ammisi, avvolgendolo meglio contro il mio corpo scosso dal pianto.
Lo sentii sorridere leggermente contro la mia nuca e solo in quel momento mi staccai, curiosa di guardarlo per bene da vicino.
Il mio cervello formulò immediatamente un pensiero, talmente forte da non riuscire a trattenerlo.
<<Sei così bello>> ammisi infatti subito dopo, sfiorando distrattamente il suo viso con la punta delle mie dita.
Taishiro era un ragazzo trasparente e infatti arrossì palesemente al mio commento, diventando ancora più carino.
<<Proprio bello>> ripetei ancora, aprendomi in un sorriso, nonostante le lacrime provocate dalla paura e dal sollievo.
Le asciugai velocemente con l'avambraccio, catturando poi il suo viso con l'ausilio delle mie mani.
Tai ed io non eravamo mai stati così vicini, eppure non percepivo nessuna forma di imbarazzo, solo tanta felicità.
<<Sei uno stupido ciccione, hai rischiato la tua vita per proteggermi. Non posso proprio perdonartelo.>>
Fat Gum sorrise e posò una delle sue mani su una delle mie.
<<Beh, adesso non sono più ciccione>> commentò lui, riferendosi alla sua forma attuale. Una forma niente male, oltretutto.
Quello riportò la mia attenzione su quel punto focale della faccenda.
<<A proposito di questo... io e te lavoriamo spalla a spalla da più di dieci settimane e in tutto questo tempo non hai mai trovato un attimo per raccontarmi che usare troppo il tuo quirk ti fa tornare alla tua vera forma? Pensavo fossi così di natura, non per il grasso accumulato con la tua unicità.>>
<<Non lo ritenevo importante>> si giustificò lui, grattandosi a disagio la testa.
<<Non lo ritenevi importante? Fa parte di te, quindi certo che è importante>> commentai offesa, incrociando le braccia al petto.
Lui mi sorrise, scaldandomi il cuore.
Il suo aspetto infatti era drasticamente cambiato, ma il suo bellissimo sorriso contagioso era rimasto lo stesso, quello che mi stava lentamente facendo innamorare giorno dopo giorno.
<<Per farti perdonare fammi valutare la mercanzia>> dissi scherzosamente, sollevandogli a tradimento la maglietta di cotone che indossava. Riuscendo a scorgere una parete niente male di addominali apparentemente duri come l'acciaio.
<<Ehy, ferma>> mi rimproverò lui, riportando la maglietta al suo posto e cercando di darsi un contegno.
Fischiai in approvazione. Un po' per farlo arrossire e divertirmi, un po' perché avevo apprezzato sul serio il panorama.
Taishiro diventò praticamente viola, offrendomi uno spettacolo irripetibile.
Fu lì che capii di amarlo. Fu lì che capii di amare Taishiro Toyomitsu.
Anche se lo conoscevo da poco. Anche se era la mia palla gialla con le gambe.

Ero ormai nella stanza del ragazzo da tantissimo tempo ed ero uscita solo occasionalmente per lasciare un po' di privacy ai suoi amici accorsi per valutare le sue condizioni.
Fat Gum era davvero amato dalle persone e non si poteva fare a meno di volergli bene a causa della sua simpatia e del suo splendido carattere, infatti in moltissimi accorsero da lui.
<<Mi hanno detto che in televisione non si parla di altro che della cattura di Crack. Sei stata davvero brava>> mi disse lui all'improvviso, posandomi una delle sue enormi mani sulla testa.
<<Non dire sciocchezze. È stato merito di entrambi, perché io non sarei mai riuscita a sconfiggerlo senza il tuo aiuto. L'hai indebolito parecchio con i tuoi attacchi>> ammisi sincera, sentendo le dita del ragazzo scompigliarmi i capelli.
<<Come mai non stai dicendo niente come: "Brutto ciccione, tieni le tue falangi lontane dai miei capelli" come fai di solito?>> chiese lui, aprendosi in un sorriso.
Feci spallucce. <<Solo per oggi, palletta. Non credere di poter fare i tuoi comodi ancora per tanto tempo. È solo perché sono preoccupata per te e quindi te lo concedo.>>
Taishiro sorrise ancora di più e la sua mano scese lentamente lungo il mio braccio, fino ad arrivare alla mia mano, che strinse tra la sua.
Portai il mio sguardo in quella direzione, sorridendo a mia volta alla vista della sua grande mano che quasi faceva sparire la mia.
Era calda e mi piaceva da morire quel contatto.
<<Tai, prima che il tuo cercapersone suonasse stavi cercando di chiedermi qualcosa. Dimmi pure, ti ascolto>> dissi, ricordandomi delle sue parole precedenti la battaglia.
Il ragazzo sembrò leggermente a disagio davanti a quella mia richiesta, ma tuttavia decise di parlare. <<Volevo chiederti di uscire insieme un giorno di questi.>>
Sgranai gli occhi davanti alla sua risposta e feci per aprire la bocca, ma lui mi bloccò di nuovo.
<<Non fraintendermi. È solo che ci vediamo sempre e solo per cose di lavoro e ho pensato che non sarebbe male vederci per staccare un po' la spina, sempre se ti va... specie adesso che il nostro incarico è terminato.>>
<<Certo che mi va. Per me possiamo andare anche subito dopo la tua dimissione, cosa ne pensi?>>
Mi era venuto spontaneo accettare immediatamente. In fondo quella proposta mi aveva fatto molto piacere e lui mi piaceva tantissimo, quindi desideravo davvero vederlo fuori dall'orario di lavoro, anche per una semplice uscita in amicizia. Per il momento potevo accontentarmi di quello, anche se speravo di fare qualche passo in avanti.
<<Penso che sarebbe fantastico>> rispose lui.
Ci sorridemmo a vicenda.
Io non sorridevo spesso, ma in quella situazione non potevo farne a meno, a causa della mia immensa felicità.
<<Ti va se guardiamo insieme cosa dicono in rete? Sono curiosa di vedere cosa stanno scrivendo sulla questione>> proposi tutto d'un tratto. Lui annuì in accordo con la mia proposta.
Iniziammo a leggere articoli su vari siti grazie al mio cellulare, capitando anche su vari fan club e forum interattivi. Così come su video ripresi da telecamere di sicurezza di fortuna o qualche curioso accorso dopo la cattura.
In particolare mi concentrai su diverse fotografie scattate durante i primi soccorsi dei paramedici nei riguardi di Taishiro, dove si vedeva chiaramente il ragazzo privo di sensi e nella sua attuale skinny form, con me vicino.
Scesi rapidamente con il dito nell'area commenti, trovando un numero improponibile di messaggi rilasciati dagli utenti.
Decidemmo di leggerne qualcuno random.

"Deve essere stato un incontro epico. Per fortuna che Crack adesso è dietro le sbarre. È un sollievo. Un ringraziamento a tutti questi coraggiosi eroi xoxoxo"

"Mitico. Fat Gum e T/N sono stati grandi. Chissà se collaboreranno ancora insieme. A me è partita la ship :)"

"Fat Gum è il mio eroe preferito e adoro la sua skinny form. Ragazze, chi di voi non sogna di dormire su quegli splendidi addominali? La rivista "Hero boy" la settimana prossima pubblicherà un articolo speciale sulla sua skinny form, con tante foto inedite scattate in quei momenti. Io la comprerò. Voi?" con sotto tantissime risposte che condividevano il pensiero e promettevano di comprare la rivista in questione.

"Ma secondo voi stanno insieme? Secondo me sì. Che invidia. Lui è bellissimo sotto tutto il grasso del suo quirk. Una gioia per gli occhi di noi donne. Fossi in lei ne approfitterei. Uffa."

Tantissimi commenti dicevano praticamente la stessa cosa, ossia con riferimenti a una possibile storia in corso tra me e Fat Gum.
Ero imbarazzata dopo la lettura, ma riuscii a non palesare il mio disagio in qualche modo. Infatti non mi sentivo il viso accaldato e quello era un segnale incoraggiante: non ero arrossita.
Quando però tornai con lo sguardo su Taishiro non lo trovai dello stesso avviso.
Il ragazzo infatti era chiaramente imbarazzato e si teneva una mano davanti alla bocca, completamente rosso in viso.
<<Tai, sei tutto rosso. Sei così carino ed ingenuo>> commentai felice, strizzando le sue guance, causando ancora più rossore sul suo viso.
Eravamo entrambi adulti, eppure quando stavo con lui mi sembrava di tornare ragazzina e mi divertivo immensamente.
Lo trovavo adorabile. Tutto di lui lo era.
<<Smettila di prendermi in giro>> commentò lui, cercando di staccarsi dalle mie mani.
<<Hai visto quante ammiratrici hai? Ci sono tante persone che a quanto pare gradiscono l'interessante merce qua sotto>> commentai, alzando di nuovo leggermente la sua maglietta.
Taishiro era ormai bordeaux e non sapeva più cosa fare per sottrarsi da quella situazione imbarazzante e la questione mi intenerì talmente tanto da convincermi a dargli tregua.
<<Ho capito. Ti concedo il time out, ma solo perché sei convalescente e non voglio farti agitare>> gli dissi.
Le mani del ragazzo si strinsero attorno al bordo della sua maglietta e il suo sguardo si fece triste all'improvviso, portandomi ad avvicinarmi lentamente a lui.
<<Ho detto qualcosa che ti ha offeso?>> chiesi.
Lui sospirò. <<No, tu non hai fatto niente.>>
<<Tai...>> dissi, cercando di allungare una mano nella sua direzione.
<<Signorina, mi perdoni. Ma l'orario delle visite è terminato>> mi avvisò un'infermiera, ferma sull'uscio della porta.
<<Mi scusi, non mi ero resa conto dell'orario>> risposi, riportando giù la mano e iniziando a raccattare al volo le poche cose in mio possesso. Praticamente solo la mia felpa e il cellulare.
La donna si allontanò vedendomi prepararmi per andare via, lasciando di nuovo me e Taishiro da soli.
<<Domani torno a trovarti, va bene? Verrò sempre fino alla tua dimissione>> dissi, iniziando ad allontanarmi in direzione della porta.
Non mi sentii tuttavia soddisfatta di quel saluto e voltandomi trovai anche il ragazzo apparentemente della mia stessa idea, sembrava infatti triste e deluso dalla mia fuga.
Normalmente non avrei mai fatto un gesto simile così d'impulso, ma quel giorno avevo rischiato di perderlo e inoltre avevo capito che mi piaceva davvero tantissimo averlo con me.
Quindi velocemente tornai verso il suo letto e gli schioccai un forte bacio sulla guancia, lasciandolo stupito.
<<Ciao Tai>> dissi infine, uscendo.
<<Ciao...>> fu il saluto appena sussurrato che giunse alle mie orecchie.

. . . .

<<Sei una maledetta stronza, non mi hai mai detto niente della skinny form di Taishiro. Ho fatto la figura dell'idiota quando l'ho scoperto>> urlai contro alla mia migliore amica, cercando di colpirla con una scatola di ramen istantaneo, una di quelle che era solita mangiare quando troppo pigra per cucinare.
Lei la schivò abilmente, senza perdere il suo sorriso soddisfatto.
<<Beh, non volevo rovinarti la sorpresa>> disse lei, facendomi alzare gli occhi al cielo.
Decisi di lasciar perdere le mie intenzioni omicide, dirottando la mia attenzione sulla lattina della mia bevanda preferita in bella vista, che praticamente mi invitava a berla.
Iniziai a sorseggiarla, lanciando nel mentre sguardi contrariati a Yu, in quel momento troppo presa a trafficare sul suo cellulare.
<<Sai, sono molto amica con una giornalista che lavora per la rivista "Hero boy" e sono riuscita ad ottenere in anticipo le immagini inedite di un articolo che parla di Fat Gum, guarda questa foto scattata qualche mese fa>> disse lei dopo pochi secondi, girando lo schermo del suo cellulare nella mia direzione.
La foto ritraeva Taishiro nella sua skinny form, leggermente sporco di sangue e con la maglietta ridotta a brandelli, probabilmente poco dopo uno scontro particolarmente intenso. Era tutto sudato e dannatamente sexy.
Vedendola quasi sputai sul bancone il sorso di bibita appena preso dalla lattina e mi andò di traverso. Iniziai quindi a tossire, facendo scoppiare di conseguenza a ridere la ragazza al mio fianco.
<<Mandami quella fotografia, adesso>> le ordinai appena dopo essermi ripresa, cercando di afferrare il suo cellulare.
Lei sgusciò via, allargando il suo sorriso malizioso. <<Sei così trasparente, si vede che ti piace davvero tanto.>>
Mi grattai in imbarazzo la testa, cercando di guardare ovunque tranne che nella sua direzione.
<<Ed è un male?>>
<<No, ne sono felice. Anche perché a te lui piace da prima e non solo da quando hai scoperto del suo vero aspetto, credo che lui lo apprezzerebbe. Perché non glielo dici?>> propose lei.
Sospirai arresa, capendo di non poter fare altrimenti. <<Glielo dirò, devo solo capire quando e raccogliere il coraggio.>>
<<Evviva>> commentò lei, battendo due volte le mani l'una contro l'altra.
<<Adesso però mandami quella maledetta foto.>>

. . . .

Taishiro camminava al mio fianco con le mani nella tasche, senza rendersi conto dei miei occhi posati sulla sua figura.
Indossava degli abiti sportivi che un suo collega era gentilmente andato a prendere a casa sua, tenendo conto della sua corporatura nella versione skinny form, e stava dannatamente bene.
Non ero ancora abituata a vederlo così magro e muscoloso, come non ero abituata alla sua statura attuale.
Era ancora incredibilmente alto, probabilmente sui 200 cm, ma aveva sicuramente perso almeno mezzo metro di altezza, riducendo di un po' la nostra differenza di statura.
<<Uhm?>> chiese lui, notando il mio sguardo fisso sulla sua figura.
<<È solo che non sono ancora abituata a vederti cosi, è strano>> spiegai.
Tai era stato dimesso dall'ospedale da poco ed ero andata a prenderlo con una scusa, convincendolo ad andare in agenzia per compilare alcune scartoffie sul caso ormai archiviato di Crack.
In realtà era solo uno stratagemma per condurlo in direzione della festa a sorpresa preparata per festeggiare la cattura del villain e la dimissione del ragazzo.
Era stato organizzato tutto in quattro e quattr'otto, soprattutto da me, ma il risultato era venuto discretamente bene.
Inoltre avevo girato come una pazza per tutta la città, alla ricerca delle pietanze che più piacevano al ragazzo, in modo da offrigli un buffet con i fiocchi.
I suoi colleghi mi avevano infatti spiegato il funzionamento del suo quirk e che dopo aver perso il grasso doveva mangiare tantissimo per recuperare la sua classica forma data dalla sua unicità. Solitamente dopo aver ripreso a mangiare abbondantemente ci metteva due o tre giorni per recuperare tutti i kg persi, quindi stavo cercando di offrirgli la chance di iniziare.
La strada per l'agenzia non era facile da percorrere quel giorno, visto il grande numero di ammiratori che continuavano a fermarci per una foto o un autografo.
La nostra popolarità era infatti cresciuta molto dopo la cattura del famigerato Crack e i nuovi fans praticamente fioccavano per entrambi, soprattutto per il ragazzo al mio fianco.
Infatti le ragazze per strada si erano mostrate letteralmente impazzite per lui, estasiate dalla sua rara skinny form.
E sinceramente non potevo biasimarle. Tai era praticamente perfetto.
<<Per favore, una foto>> ci chiese una ragazza circa della nostra età, supplicandoci di fermarci.
La accontentammo immediatamente, ma lei restò ferma davanti a me con l'intenzione di chiedermi altro. <<Ehm, potrei averne anche una solo con te? Ti seguo da quando eri in America>> chiese infatti.
Le sorrisi e ci scattammo una fotografia insieme.
<<È vero che sei tornata insieme a Survival? Vi hanno paparazzati insieme>> domandò.
Era una di quei classici fan abbastanza invadenti, ma personalmente non mi disturbavano granché, in fondo erano solo curiosi e quando potevo cercavo di rispondere, senza sbilanciarmi troppo.
<<In verità no>> dissi infatti.
La risposta la fece sorridere. <<Meglio così, non stavate molto bene insieme>> mi sussurrò, attenta a non farsi sentire dal ragazzo al mio fianco <<piuttosto io tifo per te e Fat Gum, siete bellissimi insieme.>>
Restai basita davanti a quella frase e lei mi sorrise, inchinandosi in segno di ringraziamento, per poi allontanarsi.
<<Cosa ti ha detto?>> chiese Taishiro.
<<Assolutamente nulla>> mi affrettai a rispondere, rossa dall'imbarazzo.

<<Sorpresa>> urlarono tutti in coro, appena messo piede in agenzia.
Le facce sorridenti, i palloncini, i festoni, le tavole imbandite per l'occasione... era tutto perfetto e curato nei minimi dettagli, secondo le mie indicazioni. Ero felicissima del risultato.
Taishiro era meravigliato e si guardava intorno con un'espressione di pura incredulità.
Sembrava un bambino in un negozio di giocattoli ed era tenerissimo.
Lui si lasciò salutare da tutti e chiacchierò un po' con vari suoi dipendenti, quindi io ne approfittai per correre nella stanza dove avevo riposto le scorte per la festa, notando l'assenza dei dolcetti di riso colorati e di qualche bibita.
Stavo trafficando con la plastica di una gabbietta di bottiglie di coca cola che proprio non voleva collaborare, imprecando ormai da quasi un minuto, quando dei passi alle mie spalle mi distolsero dalla mia battaglia in corso.
Era Fat Gum.
Mi alzai lentamente, ritrovandomi di fronte alla sua figura.
<<Cosa ne pensi della festa?>>
<<È bellissima. Chi ha organizzato tutto questo?>> chiese lui, visibilmente felice.
<<Secondo te?>> gli chiesi io a mia volta, sorridendo apertamente.
Lui mi abbracciò d'impulso, quasi spaccandomi le ossa.
<<Ciccione fasullo, apprezzo molto il tuo slancio d'affetto, ma se continui a stringermi così forte finirai per completare il lavoro di Crack>> ammisi.
<<Scusa>> commentò lui, cercando di staccarsi.
Glielo impedii, avvolgendo le mie braccia attorno al suo corpo. <<Nessuno ti ha chiesto di smettere.>>
Taishiro era altissimo anche nella skinny form e ne approfittai per poggiare la mia testa sul suo petto, beandomi della sensazione del suo calore e dei suoi muscoli contro la mia guancia.
Quello mi riportò con la mente all'immagine quasi a petto nudo del ragazzo che mi ero fatta inviare sul cellulare da Yu e mi imbarazzai leggermente, tuttavia non abbastanza da convincermi ad allontanarmi.
Restammo stretti in quell'abbraccio per diversi minuti, in silenzio.
L'ultima esperienza e la paura di perdere l'altro ci aveva uniti ancora di più.
Io dal canto mio non avrei mai dimenticato la paura provata quando non l'avevo più visto al mio fianco e nemmeno il coraggio con cui lui si era battuto per proteggermi, facendomi più e più volte da scudo con il suo corpo.
A quel ricordo sentii i miei occhi inumidirsi leggermente e mi strinsi di più al tessuto della sua maglietta, affondandoci il viso contro.
<<Ehy, tutto bene?>> mi chiese lui, accarezzandomi dolcemente la testa.
<<Sto solo pensando di nuovo alla battaglia con Crack>> confessai <<ho avuto davvero paura quando ti ho visto in quelle condizioni, sei stato uno stupido ciccione incosciente.>>
<<Ma adesso sono qui e stiamo entrambi benissimo. È questo l'importante>> rispose lui, continuando ad accarezzarmi i capelli.
Mi beai del suo tocco delicato, avvolgendolo meglio con le mie braccia.
Adoravo poterlo circondare completamente e sentire la sua schiena muscolosa sotto le dita, ma lo adoravo comunque, anche quando non era in skinny form.
Lui mi piaceva per il suo sorriso e per la bontà del suo cuore, tutto il resto contava meno.
Sentimmo il rumore di alcuni passi in corridoio e ci staccammo prima di veder comparire sulla porta alcuni degli invitati alla festa.
<<Ah, quindi vi eravate nascosti qui>> commentò uno di loro, sorridendo maliziosamente.
<<Non ci siamo nascosti. Sono venuta qui per prendere delle cose>> spiegai imbarazzata, indicando le bottiglie e i dolcetti.
Feci per prendere il tutto, ma Taishiro mi tolse gli oggetti dalle mani, facendomi l'occhiolino.

La festa andava avanti da diverso tempo e tutto stava andando per il meglio.
Anche se ai più non sfuggì un particolare molto importante.
<<Sbaglio o Fat Gum non ha ancora toccato cibo?>> mi chiese infatti la sua segretaria, fissando insieme a me la figura del ragazzo che sorseggiava semplicemente una birra.
<<No, non sbagli. Ha assaggiato solo una tartina e basta, non si è nemmeno avvicinato ai takoyaki, ma è normale?>> fu la mia risposta.
<<Assolutamente no. Lavoro per lui praticamente dagli inizi della sua agenzia ed è la prima volta che lo vedo ignorare il cibo>> disse lei <<inoltre quando torna in skinny form fa sempre di tutto per recuperare il grasso nei tempi più brevi, perché altrimenti non può nemmeno lavorare.>>
<<C'è sicuramente qualcosa che non va e bisogna capire cosa...>>
<<Perché non vai tu?>> mi incoraggiò lei <<in fondo andate molto d'accordo e non l'ho mai visto così in sintonia con qualcuno, te lo dico da persona che lo conosce da anni.>>
Le sue parole mi diedero il coraggio necessario per farmi avanti, tuttavia decisi di farlo a festa finita, per niente desiderosa di affrontare una conversazione così delicata con tutte quelle persone di nostra conoscenza nei dintorni.
A festeggiamenti ultimati in molti si fermarono per aiutare a pulire e sistemare la stanza. E a lavoro terminato ci spartimmo ciò che restava del buffet messo su quella sera.
Tai rifiutò la sua parte, mandando ancora più in confusione tutti noi, me compresa.
Ero sempre più curiosa di scoprire la verità.

<<Torniamo a casa insieme?>> chiesi al ragazzo, placcandolo mentre recuperava le sue chiavi e i suoi oggetti personali.
Il ragazzo si voltò nella mia direzione e annuì lentamente con la testa.
Ormai erano andati tutti via ed io avevo cercato ogni pretesto per attardarmi, così da tendergli un'imboscata proprio prima di andare via.
Lasciammo l'agenzia dieci minuti dopo, lasciandoci accarezzare della piacevole brezza che si poteva trovare solo a tarda serata.
Non c'era quasi nessuno in giro e quelle poche persone si muovevano in coppia o in gruppo, siccome l'orario non era dei più consoni per andarsene in giro da soli.
Non esitai a chiedere una spiegazione rispetto al punto focale della festa da poco finita.
<<Su quel tavolo c'erano tutti i tuoi snack e piatti preferiti, eppure tu praticamente non hai toccato cibo, se non consideriamo una striminzita tartina. Mi spieghi il motivo?>> chiesi di getto, facendo sussultare leggermente il ragazzo. Probabilmente perché preso alla sprovvista da una mia domanda così diretta.
<<Nessun motivo in particolare. Semplicemente non avevo fame>> rispose lui.
Mi fermai di botto e mi alzai sulle punte per posargli teatralmente una mano sulla fronte.
<<Cosa fai?>> chiese stranito.
<<Controllo che tu non abbia la febbre, considerando che stai praticamente delirando>> risposi <<non ce l'hai, quindi qual è il vero motivo?>>
<<Non avevo fame>> ribadì lui.
<<Non dire sciocchezze. Tu hai sempre fame.>>
<<E stasera no.>>
<<Ti dico che è impossibile.>>
<<E invec->>
Le parole del ragazzo si arrestarono, in concomitanza col suo stomaco che prese rumorosamente a brontolare.
Alzai un sopracciglio, rivolgendogli uno sguardo stizzito. <<Chi è che non aveva fame?>> chiesi quindi.
Taishiro si grattò imbarazzato la testa, deviando altrove lo sguardo, in modo da rifuggire dal mio così severo e indagatore.
Non diede l'intenzione di voler rispondere in nessun modo e decisi di prendere in mano la situazione.
<<Senti, casa mia è a pochi passi da qui e praticamente ho in mano un forziere di avanzi. Fai un salto da me? Potremmo mangiare qualcosa insieme e bere una birra. Ti va?>> chiesi, indicando con un pollice la strada che portava verso il mio appartamento.
<<Sicura che non do fastidio? Mount Lady potrebbe non gradire la mia irruzione.>>
<<Yu stasera non c'è. È andata a casa dei suoi genitori e si è fermata lì per la notte, siccome ha due ore di strada, lo fa tutte le domeniche. Di solito non torna prima delle nove del mattino e poi corre dritta nella sua agenzia>> spiegai, assolutamente decisa a non mollare la presa.
Volevo farlo confessare e vederci chiaro in quella faccenda, siccome ultimamente era sempre più strano e non si comportava come suo solito.
Non ero stata l'unica a notarlo e volevo delle risposte.

. . . .

<<È molto bello qui>> constatò il ragazzo, avvicinandosi alla finestra che dava all'esterno e che mostrava un enorme squarcio di città.
<<Beh, vorrei ben vedere. L'affitto ci dissangua e con Yu ci ho messo tre settimane per decidere dove trasferirci. Alla fine abbiamo scelto questo appartamento>> spiegai <<posa pure le tue cose dove preferisci.>>
Taishiro eseguì quanto detto, seppur impacciato come di consueto e muovendosi come un pesce fuor d'acqua.
Io ne approfittai per prendere posto sul divano, pattando il posto al mio fianco, così da fargli capire di raggiungermi lì vicino.
Lui mi ascoltò e si accomodò vicino a me.
Gli indicai con una mano il vassoio di cibo poggiato sul tavolinetto posto di fronte, ma si mostrò restio ad accettare.
<<Questa storia mi sta davvero facendo incazzare. Sei chiaramente affamato e ti rifiuti di mangiare... mi spieghi che diamine succede?>> domandai, alzando leggermente il tono della voce, dal momento che ero molto preoccupata.
<<Non succede nulla>> disse lui.
<<Tai, per favore. Con me puoi parlarne, sai? Abbiamo condiviso tanto insieme e non ti giudicherò>> spiegai al ragazzo, afferrando per un momento le sue mani <<parlane con me, per favore.>>
Fat Gum sospirò e si passò una mano tra i capelli biondi, facendomi seguire incantata il movimento.
Era così bello. Così dannatamente bello ed io ero pazza di lui in tutto e per tutto.
<<È solo che a volte penso che le persone mi preferiscano così e non come la palla lardosa che sono solitamente>> confessò finalmente lui <<quando sono in skinny form le persone sono più amichevoli con me e si avvicinano molto più volentieri.>>
La sua risposta mi ammutolì in un primo momento, facendomi battere tre o quattro volte le palpebre alla ricerca di uno segno di presa in giro nella sua voce.
Non ne trovai. Taishiro era serio come mai prima di quel momento.
<<Mi stai prendendo per il culo?>> sbottai.
<<No, non ti sto prendendo in giro, lo penso davver->>
<<Riformulo: mi stai prendendo per il culo?>>
<<Dannazione, no. È la verità, T/N>> sbottò a sua volta <<hai letto anche tu quei commenti... e sai che la gente mi preferisce quando sono così magro, quindi pensavo che->>
<<Pensavi che sarebbe meglio non ingrassare di nuovo e che per riuscire devi sforzarti di mangiare il meno possibile?>> chiesi, cercando di terminare la sua frase.
Lui annuì in risposta.
Lo colpii ripetutamente col cuscino, causando un'espressione più che confusa sul suo viso.
<<Sei uno stupido, un cretino di prima categoria>> lo insultai, colpendolo di nuovo <<credi di fare bene a lasciarti morire di fame?>>
<<Io volevo solo->>
<<Sei un deficiente e mi rifiuto di sentire ancora simili sciocchezze uscire dalla tua bocca>> gli urlai contro <<le persone ti amano per come sei e per i gesti eroici che compi, ma è normale se le ragazze sono contente quando riescono ad ammirare per un po' quello che hai da offrire sotto il grasso accumulato col tuo quirk, ma questo non significa che la tua skinny form sia migliore.>>
<<Eppure io lo penso ogni giorno di più, soprattutto alla luce delle ultime settimane e degli ultimi eventi>> disse lui.
<<Brutto idiota, non dire altro e mangiati questo dolcetto>> replicai io, infilandogli a forza un pasticcino tra le labbra.
Taishiro si mostrò di nuovo restio ad accettarlo e lasciai cadere l'intenzione, decidendo di cambiare completamente registro con lui.
<<Tu mi nascondi ancora qualcosa, vero?>> chiesi <<cosa ti ha davvero spinto a credere in questo?>>
Nel fare quella domanda mi avvicinai ulteriormente a lui, piena di tristezza negli occhi.
Lui sembrò notarlo e sospirò arreso, lasciandosi afferrare nuovamente le mani.
Si decise a sputare il rospo. <<È solo che tu sembri molto più felice da quando sono tornato magro. Mi hai riempito di complimenti e mi hai detto che sono bello, quando prima non l'avresti mai detto.>>
<<Intanto questa è un'enorme cazzata. E poi perché ti importa così tanto della mia opinione?>> chiesi, trattenendomi dalla voglia di picchiarlo ancora per quanto affermato.
Taishiro sospirò ancora, puntando a disagio lo sguardo sul tappeto sotto ai nostri piedi.
<<Davvero non lo capisci? Davvero non riesci a vedere quello che provo per te?>> mi chiese sottovoce, facendo immediatamente accelerare a dismisura i battiti del mio cuore.
D'istinto mi strinsi a lui, facendolo distendere sul divano a causa dell'impatto.
Mi rannicchiai quindi contro il suo corpo, mettendomi guancia contro guancia.
<<E tu come fai a non capire che per me è lo stesso? Che ti guardo da quando nemmeno sapevo della tua skinny form? Come fai a non capire che non me ne importa niente di tutto questo? Stupido, stupido Taishiro.>>
Gli occhi gialli del ragazzo e i miei si incontrarono, non riuscendo più a staccarsi.
<<Davvero non vuoi più mangiare perché credi di piacermi solo così?>> domandai incredula, accarezzando leggermente il suo viso.
<<Pensavo di sì>> rispose lui.
<<Pensavi male>> affermai <<ovviamente così sei molto affascinante, ma a me non importa, mi piacevi anche prima e tantissimo, te lo posso assicurare.>>
<<Ma il tuo ex ragazzo è un modello di fama mondiale e al confronto io chi sono?>>
<<Sei il ragazzo che amo, ecco chi sei. Serve altro?>> chiesi <<quindi piuttosto perché non chiudi il becco e non mi baci?>>
Taishiro mi stupì. Mi stupì posando una delle sue grandi mani sul retro della mia nuca, spingendomi forte contro le sue labbra.
Non appena le toccai sentii il mio stomaco fare una capriola enorme e non riuscii a trattenere un sorriso, portando a mia volta le mani tra i suoi capelli.
Immediatamente li afferrai e li tirai forte, facendo scappare un piccolo lamento dalla bocca del ragazzo e che mi diede campo libero per far scivolare la mia lingua dentro, alla ricerca della sua.
Ci baciammo appassionatamente per diversi minuti, non riuscendo più in nessun modo a smettere.
Eravamo come incollati e non ci importava di altro se non delle labbra dell'altro, anche se dentro di me sapevo di non accontentarmi solo di quello.
<<Era da tanto tempo che sognavo questo>> commentò lui, allontanandosi leggermente dalle mie labbra <<avevo paura di essere rifiutato e di non essere abbastanza.>>
<<Sei uno stupido>> risposi, iniziando a mordicchiare lentamente il suo labbro inferiore più e più volte.
Taishiro si sporse nuovamente nella mia direzione e invertì le posizioni, facendomi distendere sotto di lui per riprendere a baciarmi.
Personalmente preferivo quella posizione e sentirlo sopra di me come in quel momento. Non mi faceva sentire intrappolata o dominata, ma semplicemente al sicuro, protetta tra le sue braccia.
Nemmeno io riuscii a trattenere un piccolo verso, sentendo il tocco delle sue mani sotto la mia maglietta.
<<Non ti facevo così audace>> commentai.
<<Perdonami, non riesco a trattenermi ed era da tanto tempo che non baciavo una donna, sono stato avventato, scusa>> rispose, cercando di uscire fuori.
Lo bloccai. <<Nessuno ti ha chiesto di fermarti. Per me va benissimo.>>
<<Davvero?>> chiese lui.
<<Non ti fermerei per nulla al mondo>> confessai <<inoltre non ho nessuna intenzione di perdere l'occasione di vedere cosa nascondi quando sei in skinny form.>>
<<Credevo che non ti importasse granché.>>
<<Ho detto che mi piaci in ogni caso, ma non posso negare di trovarti incredibilmente sexy e di non gradire la visuale>> ammisi, facendolo sorridere leggermente.
Taishiro decise di interrompere quella conversazione e me lo fece capire rituffandosi sulle mie labbra.
Il bacio era dei più passionali e gli comunicai il mio gradimento attorcigliando le mie gambe attorno al suo bacino, per poi appiccicarmi maggiormente a lui.
Le labbra del ragazzo passarono poi sul mio collo con fin troppa fretta, facendomi sorridere apertamente.
<<Sei per caso in astinenza?>> chiesi, ripensando alle sue parole di poco prima.
<<Forse... ma il vero motivo è che ti desidero molto>> rispose a bassa voce, così come era solito fare quando era molto imbarazzato.
Lo trovai adorabile, ma anche interessante, siccome saperlo così bisognoso di avermi non fece altro che accrescere maggiormente di conseguenza il mio desiderio.
Ci privammo rapidamente delle magliette e nel farlo tornammo entrambi in piedi, restando per qualche secondo a fissare la figura mezzanuda dell'altro come estasiati.
<<Sei dannatamente perfetto>> commentai sincera, passando le mani sui suoi muscoli incredibilmente sviluppati, cercando di resistere alla tentazione di saltargli addosso.
Avevo una tremenda voglia di lui e quello stava cedendo il passo al mio lato selvaggio, lasciando da parte quello romantico.
Anche Taishiro doveva pensarla allo stesso modo, tanto che mi prese in braccio senza troppo preamboli.
Mi lasciai scappare un piccolo grido di sorpresa, ma mi rilassai immediatamente, sentendomi al sicuro tra le sue braccia forti.
<<Dov'è la tua camera?>> chiese lui.
<<Ultima stanza a destra in fondo al corridoio>> spiegai, indicando al ragazzo la direzione da prendere.
Taishiro iniziò a camminare immediatamente in direzione della stanza e anche con una certa urgenza, aumentando anche la mia.
Durante il tragitto fu il mio turno di baciare, mordere e succhiare il suo collo, strappando dalla bocca del ragazzo diversi versi di apprezzamento.
<<Sei così sexy>> commentai, mordicchiando il suo orecchio destro, talmente assorta da accorgermi a malapena della consistenza del materasso sotto la mia schiena.
Non mi sfuggì però il momento in cui il ragazzo si sfilò i pantaloni, restando in mutande.
Registrai immediatamente un'importante questione: il suo membro sembrava come scoppiare costretto com'era dentro quell'ultimo indumento ed era talmente grosso da permettere alla sua cappella di sporgere leggermente dall'elastico.
<<Oddio>> commentai semplicemente, sollevandomi leggermente solo per poterlo afferrare per le spalle e spingerlo verso di me.
Lo praticamente buttai sul materasso, salendo a cavalcioni sul suo corpo, in modo da far scontrare le nostre intimità.
<<Togliti i pantaloni per favore>> mi pregò lui, con un tono di voce talmente bisognoso da non farmi indugiare nemmeno per un secondo.
Lo accontentai subito e poi tornai con la mia bocca sulla sua, iniziando ad ondeggiare il bacino, in modo da far sfregare il suo membro contro la mia femminilità.
Ero praticamente bagnata fradicia ed eravamo solo all'inizio. Quella nottata si prospettava quindi molto interessante.
Decisi di aprire le danze, infilando senza troppi preamboli la mano dentro ai suoi boxer e iniziando a saggiare tutta la superficie del suo membro con la mia mano.
<<È gigantesco, non riesco nemmeno ad afferrarlo tutto>> ammisi senza troppi peli sulla lingua <<non vedo l'ora di sentirlo dentro di me.>>
<<Non dirmi certe cose, rischio di venire subit->> tentò di dire lui, ma smise di parlare percependo la mia mano iniziare a masturbarlo lentamente e poi a ritmo sempre più sostenuto.
Nel mentre ripresi a baciarlo sul collo, beandomi del suo respiro affannoso e dei leggeri gemiti di piacere che uscivano dalla sua bocca.
<<Ti piace, Tai?>> chiesi dentro il suo orecchio, aumentando il ritmo.
<<S-sì>> confessò lui col fiatone, spingendo il suo bacino contro la mia mano, in modo da accompagnare i miei movimenti.
Il suo volto arrossato e contratto dal desiderio era uno spettacolo impagabile, talmente bello da spingermi a volergli dare di più.
Senza indugiare infatti iniziai a scendere sempre di più con i miei baci, non risparmiando nemmeno un muscolo.
Li baciai, leccai e mordicchiai tutti, sentendo le dimensioni del suo membro aumentare fino al massimo possibile.
Taishiro capì un po' in ritardo le mie intenzioni e quando ci arrivò non esitò a poggiare una mano sulla mia testa, iniziando a spingermi con dolcezza verso la mia destinazione finale.
Era dolce e delicato anche mentre praticamente mi supplicava di accoglierlo dentro la mia bocca.
Una volta lì davanti decisi di prendermela comoda. Lasciando dapprima solo qualche piccolo bacio accennato, prima di decidermi a farlo scivolare tra le mie labbra.
Sempre più a fondo e sempre più velocemente.
<<Sei fantastica, davvero fantastica>> commentò lui, nonostante i gemiti, accompagnando i movimenti della mia testa con la sua mano, abbastanza grande da coprire tutta la superficie posteriore di quest'ultima.
Continuai per diversi minuti, fino a permettere al ragazzo di raggiungere il suo primo orgasmo della serata.
Il liquido del ragazzo aveva un sapore stranamente dolce e gradevole, tanto che non mi tentò nemmeno per un secondo l'idea di sputarlo in bagno, come ero solita fare con il mio ex ragazzo.
<<Non era necessario>> commentò lui in imbarazzo, riferendosi alla mia intenzione di non liberarmene.
<<Perché? Sei buono, davvero buono, giuro>> commentai sinceramente, facendolo arrossire.
Mi allontanai solo per sciacquarmi velocemente la bocca, siccome a molti ragazzi dava fastidio essere baciati dopo aver ricevuto un rapporto orale.
Al mio ritorno lo ritrovai esattamente come lo avevo lasciato, sorridente e accaldato.
Taishiro era molto timido e lo stava dimostrando anche in quei momenti, ma quello non gli impedì di afferrarmi gentilmente per una mano, in modo da farmi stendere sul materasso. <<Permettimi di ricambiare.>>
<<Va bene, ma fai in fretta. Ho bisogno di te e non ce la faccio più ad aspettare>> gli dissi, ottenendo un bacio a stampo da parte sua, che scelsi di approfondire.
Il ragazzo mi riempì di baci sul collo e sul petto, facendo scivolare lentamente giù le spalline del mio reggiseno, in modo da mostrare le pelle sottostante.
La sue labbra si posarono poi con gentilezza sopra i miei seni, iniziando a stimolarmi con la lingua, donandomi tanto piacere.
Una sua mano nel frattempo scese lentamente verso la mia intimità, infilandosi sotto le culotte di pizzo che indossavo in quel momento.
Non riuscii a trattenere un gemito sommesso, sentendo le sue dita iniziare a stuzzicare l'ingresso della mia femminilità, specie quando due delle sue lunghe dita si fecero strada tra le mie pieghe bagnate, mentre il suo pollice prese a fare dei cerchi sul mio clitoride, in assoluto il mio punto più sensibile.
Stando alle sue parole non aveva rapporti sessuali da molto tempo, ma ci sapeva fare. Eccome se ci sapeva fare, anche troppo.
<<Tai...>> sussurrai, gettando la testa all'indietro. Il mix della sua lingua sui miei seni e delle sue dita che mi stimolavano più in basso era qualcosa di impagabile.
Ogni volta che il suo pollice si sfregava contro quella zona sentivo una scarica di piacere percorrermi da capo a piedi, al punto che non passò molto tempo prima di arrivare al culmine.
<<Wow>> commentai infine, sentendo il mio corpo farsi incredibilmente più leggero e tutta la tensione accumulata negli ultimi giorni sparire come per incanto.
Il bello però doveva ancora arrivare ed entrambi ne eravamo consapevoli.
<<Sei così bella, non mi sembra ancora vero. Sicura che posso davvero fare l'amore con te?>> mi chiese lui con dolcezza, facendomi innamorare ancora di più.
<<Non hai parlato di sesso, ma di amore. Questo basta per rispondere alla tua domanda>> dissi <<certo che sono sicura, non voglio nessun altro su questo letto, se non te.>>
Mi presi qualche secondo per ammirare il suo bellissimo corpo nel complesso, non risparmiando alla vista nemmeno un centimetro del suo corpo marmoreo.
<<Non ho un preservativo>> ammise lui.
<<Non sono nel mio periodo fertile e non ho malattie. Tu?>> chiesi sbrigativa, desiderosa di sentirlo dentro di me il prima possibile.
<<No, mi controllo puntualmente e->>
<<Allora non perdere tempo e datti una mossa>> commentai, avvolgendo le mie braccia attorno al suo collo per spingerlo verso di me.
Taishiro sorrise leggermente imbarazzato e scese con la mano in direzione del suo membro, in modo da guidarlo verso la mia apertura.
<<Spero di non farti troppo male, vedi... è un po' grande forse>> commentò a disagio.
<<Un po' grande? Diciamo che è un missile, ma anche meglio, basta che ci vai leggero all'inizio e tutto andrà per il meglio.>>
Lui deglutì in imbarazzo e leggermente spaventato, forse dalla prospettiva di deludermi o di causarmi dolore, tuttavia iniziò a spingersi lentamente dentro di me, rispettandomi e andando con cautela, esattamente come promesso.
Concluse il suo lento ingresso solo diversi secondi dopo e quella sua prima spinta bastò da sola per farmi emettere un lungo verso di piacere.
<<Adoro questa sensazione. Sentirti dentro di me, sapere di appartenerti completamente...>>
<<Anche io>> ammise lui, iniziando a muoversi con cautela, tempestandomi nel mentre di piccoli baci.
Pochi minuti dopo entrambi lasciammo sfumare il nostro contegno. Infatti io presi ad urlare il suo nome ad ogni spinta, mentre lui iniziò a gemere rumorosamente contro il mio collo, mordicchiando e succhiando la mia pelle nel tentativo di tenere la bocca occupata e stare in silenzio il più possibile.
Era più forte di noi. Non riuscivamo a trattenerci in nessun modo e nemmeno ci importava.
Non era il primo rapporto sessuale che vivevo, ma mai mi era capitato di godere così tanto e per tale non avevo nessuna intenzione di nasconderlo. Volevo farglielo sapere e non mi importava di risultare disinibita.
In fondo non avevo nessun vicino a rischio d'ascolto e potevo sfogare tutto il piacere che stavo provando.
<<Tai, continua così ancora per un po' e giuro che scoppierò nell'orgasmo più forte mai avuto in vita mia, me lo sento dentro le ossa>> riuscii a pronunciare a fatica, sentendomi sempre più vicina al mio limite.
La mia "profezia" si avverò non molto tempo dopo, quando il culmine del piacere mi travolse come un tornado, facendomi praticamente urlare come mai prima di quel momento.
Taishiro riuscì a durare giusto ancora per poche spinte, rilasciando a sua volta un gemito molto rumoroso, per poi cadere privo di forze contro il mio corpo.
<<Dannazione. È stato stupendo>> commentai semplicemente, cercando di riprendere il fiato.
<<Lo è stato>> confermò lui, sollevando il suo bellissimo viso nella mia direzione <<ma mai come te.>>
Lo baciai con impeto, accarezzando il suo viso e lasciandomi accarezzare a mia volta.
Taishiro era stupendo, soprattutto dopo il sesso, soprattutto con la sua pelle leggermente velata dal sudore, le gote arrossate e le labbra distese in un sorriso e gonfie dei miei baci.
<<Sono innamorata di te>> ammisi infine <<quindi promettimi che tornerai a mangiare senza farti inutili paranoie, perché per me conta solo vederti stare bene.>>
<<Anche io sono innamorato di te, dalla prima volta che ti ho vista per giunta, quindi ti prometto che lo farò>> ammise lui, sfregando dolcemente il suo naso contro il mio.
<<Non voglio tornare nella mia agenzia, non voglio>> piagnucolai, rannicchiandomi contro il suo petto muscoloso <<voglio continuare a lavorare con te.>>
<<Allora molla tutto e vieni a lavorare nella mia di agenzia, perché anche io ti voglio ancora al mio fianco, per sempre.>>
<<Nulla al mondo mi renderebbe più felice. Quindi accetto >> risposi infine.
Ci addormentammo poco dopo, stretti in un abbraccio.

. . . .

<<T/N, perché c'è una maglietta da uomo in salotto e perché c'è anche la tua?>> fu la frase che mi fece svegliare la mattina dopo. Una frase pronunciata dalla mia migliore amica, in quel momento sicuramente diretta nella mia stanza. Praticamente a un passo dal cogliermi in flagrante a letto con Fat Gum, ancora nudo e addormentato al mio fianco.
<<Merda. E adesso chi glielo spiega?>> domandai a me stessa, pronta per urletti e domande senza fine.
Sbuffai.

KARAOKE PER DROMEDARI 🎤

E anche questa sottospecie di Odissea è terminata ahaha forse esagero un po' con il numero di parole, ma io davvero non riesco a concludere una storia OS in un paio di migliaia di parole o giù di lì.
Non c'è nemmeno il tempo materiale per sviluppare una trama e la questione non mi soddisfa.

Alla fine leggere è una scelta libera, quindi continuerò a fare così, confidando nella pazienza di una manciata di lettori ahaha
Vi adoro per aver avuto il coraggio di leggere fino a qui.

Questa come già scritto non è una raccolta a richiesta, eppure questa la dedico a una mia cara amica conosciuta grazie a questa piattaforma. È un mio regalo per lei.
(Ti voglio bene, mon amour)

P.s. Amo Fat Gum. È troppo un patatone adorabile

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