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Persa.

Capitolo dedicato alla mia testolina bionda Pretendtolove1
Zancy nel❤😂

Non ho più fiato, non ho più un briciolo di fiato nei polmoni eppure continuo a correre.

Non so da quanto tempo lo sto facendo, ma sono sicura che l'adrenalina ha preso il posto del sangue nelle vene. Credo sia per questo che non riesco a fermarmi.
L'unica cosa a cui penso è quella di correre il più lontano possibile da Nathan e dalla sua ossessione nei miei confronti. Ed è quello che faccio, corro senza sapere dove andare o in che posto mi trovo.

Se ripenso ai suoi occhi... dio, sembrava un pazzo sadico pronto a farmi a pezzi.

Mi ritrovo ad urlare per il dolore quando inciampo e la fronte inizia a pulsarmi.
Mi massaggio il punto colpito, sentendo un liquido caldo infilarsi in ogni striatura delle dita.

《Oh mio dio...》la vista del sangue rosso accesso mi fa chiudere gli occhi, inspiro lentamente prima di alzarmi con molta fatica.
Perdo quasi l'equilibrio e mi ritrovo costretta ad appoggiarmi ad un albero, approfittando di questo momento per fare qualche respiro profondo e riposarmi un'istante; finché non sento dei passi farsi sempre più vicini.

Il fiato corre veloce fuori e dentro la mia bocca, riesco già a sentire il sapore salato delle lacrime farsi spazio tra le labbra screpolate, come la vista che si appanna limitando il campo visivo davanti a me.

L'ansia si propaga nel mio stomaco come una fiamma alimentata dalla benzina.
Premo la ferita sulla fronte mentre a passi incerti riprendo a camminare e successivamente a correre.

Continuo a guardarmi in giro ma l'unica cosa che vedo sono milioni di dannati alberi inutili e per niente familiari. Non c'è una roccia, non c'è un ramo per terra, non c'è neanche l'ombra di una rete o di un parco con tavoli e sedie. Il nulla, ecco cosa mi circonda.

Skyler!!!》trattengo il respiro quando urla il mio nome facendolo rimbombare in tutto lo spazio circostante.
Un eco così gelido e pauroso da farmi tremare le ginocchia e cadere a terra.

Mi trascino ormai senza forze e senza un minimo di respiro dietro ad un albero dal tronco robusto.
Mi ci appoggio contro e cerco di prendere dei respiri abbastanza grandi, tentando di non far trapelare neanche il più sottile rumore.

Lo scricchiolio di qualche ramo che si spezza mi fa sussultare e stringere gli occhi, occhi che bruciano a causa del trucco e del mascara che ci finisce dentro.
Mi faccio piccola piccola dietro l'albero, sperando con tutta me stessa di non essere vista.

Non voglio neanche più guardarlo in faccia. Non voglio più sentire la sua voce. Non voglio più percepire le sue mani, quelle che fino a qualche ora fa credevo amiche e che invece si sono rivelate tradimento e pazzia.
Non voglio sentire il suo respiro contro il mio viso, e invece, è proprio quello che sto sentendo adesso.

Il cuore mi batte all'impazzata, pronto a lasciarmi il petto per correre al sicuro lontano da lui e da me.
Non voglio aprire gli occhi, non voglio vedere il suo sorrisetto soddisfatto per avermi trovata.

Ho paura. Una paura che non ho mai provato nella mia vita.

《L-lasciami!!!》grido a pieni polmoni tenendo gli occhi sigillati, come se avessi davanti un sole gigante che potesse farmi perdere la vista in un battito di ciglia.

Cerco di allontanare le sue mani sudice, ma la forza che mette sulle dita, chiuse intorno al mio braccio, non mi lasciano via di scampo.
《Oh no... ti esce sangue》mormora con voce stranamente dolce, sfiorando quel punto dolente e facendomi sussultare.

È pazzo. Completamente fuori di testa.

《Piccola Skyler... nessuno verrà a salvarti》mi bisbiglia all'orecchio facendomi rabbrividire.
《Non questa volta》esclama, ridendo improvvisamente.

Mi obbliga ad alzarmi mentre io mantengo gli occhi chiusi e continuo a piangere silenziosamente.

Verranno a salvarmi invece. Lo so che verranno. Lui verrà.
Mi ha promesso che mi avrebbe aiutata anche se lo avessi lasciato o avrei preso decisioni sbagliate nei suoi confronti. Mi ha promesso che mi proteggerà, che ci sarà sempre per me; e in cuor mio sento che non diceva bugie.

A questo pensiero mi obbligo ad aprire gli occhi. Devo cercare qualcosa, qualsiasi cosa che possa essere di riferimento a chiunque venga a cercarmi, oppure lasciare qualcosa di mio lungo il tragitto; così che anche un estraneo possa dedurre che qualcosa non va.

Lo guardo giusto un istante mentre mi tira dal braccio e si fa strada nel buio tra gli alberi. Un grande masso si staglia alla mia sinistra, quindi nel lato opposto al suo.
Senza farmi vedere e, soprattutto, in modo molto veloce, stringo i denti e mi passo una mano in fronte.

Sporgo il braccio in fuori, e mentre mi trascina io lascio che le dita sfiorino quel sasso marchiato ormai dal mio sangue.
Afferro tra i denti uno dei braccialetti che porto al polso sinistro e lo lascio cadere a terra, a cinque metri dalla grande roccia.

Annaspo quando si gira e mi guarda circospetto.
"Ti prego, fa che non lo veda" mi ripeto in testa mentre lui mi fissa dritto negli occhi.
《La tua fronte sanguina ancora》constata dal nulla riprendendo a camminare.

Il sospiro di sollievo solenzioso che abbandona le mie labbra, è il più lungo che abbia mai fatto.
Mi guardo indietro solo per un istante, per notare subito la placchetta in metallo illuminata dalla luce fioca della luna.

"Aiutami, Colin"

-

《Qui starai al caldo sai? Certo, non è come la casa di tua nonna ma meglio che stare al freddo e incontrare qualche orso no?》ride. Esce dalla piccola porticina e subito sento un rumore metallico entrarmi in testa.
Mi sta segregando qui ed io non faccio niente.

Tengo la testa bassa, posizionata tra le ginocchia proprio come venti minuti fa, quando mi ha trascinata qui.

Fa freddo, è una catapecchia completamente spoglia e tenuta su da legname rovinato. Sembra un capanno, uno di quei piccoli garage che trovi al lato delle case e che fungono da sgabuzzino.

È rimasto lì seduto a fissarmi, mi guardava e basta, anche quando la mia testa era caduta affranta tra le ginocchia piegate.
Mi accovaccio il più possibile contro la parete, sentendo l'umidità entrarmi in ogni muscolo e infiltrarsi in ogni osso.

L'unica cosa che riesco a fare è piangere. Piango per la paura, per l'ansia, per il tradimento di Nathan che credevo essere un amico. Io l'ho baciato, ho baciato un pazzo ossessionato da me che ha iniziato a rovinarmi la vita peggio di tutti gli altri giornalisti.

Un anno e mezzo fa iniziarono a spuntare articoli sui giornali di gossip, gli stessi articoli che hanno rovinato i rapporti con le persone che frequentavo, quegli articoli che mi hanno fatto piangere e buttare giù, quelli che mi definivano una persona viscida e senza cuore. Era lui, era sempre stato lui, in tutto e per tutto. Ed io sono stata una tale scema a non capirlo.

I suoi occhi, gli stessi che intravidi dentro quella macchina che cercò di investirmi. Perché in aeroporto non li ho notati? Perché in tutto il periodo passato insieme non ho notato quegli occhi marroni contornati da pagliuzze dorate?

Quando disse di non volermi rivelare il suo lavoro. Era chiaro, io odio i giornalisti. Perché diavolo il mio cervello non ha formulato quel pensiero?

《Non sei inutile. Chi dice il contrario non ha conosciuto anche questa parte di te!》soffia sulle mie labbra come se mi conoscesse completamente.

Schiudo le labbra, inerme e sconcertata quando una frase che disse il giorno del nostro primo bacio mi rimbomba in testa.

Perché non ho letto tra le righe? Perché mi sono limitata a sentire invece di ascoltare?

Perché sono così stupida?

Mi ritrovo a piagnucolare contro un pavimento in legno e con il cuore spaccata a metà, con il freddo gelido a coprire il mio corpo e a circondare quel muscoloso rosso che batte piano.

Se fossi stata più attenta nulla di questo sarebbe accaduto.
Se non mi fossi comportata come una snob nei suoi confronti adesso non sarei qui.
Se fossi stata un minimo più umana non l'avrei ridotto a questo, avrei solo dovuto rispondere a quelle domande, accennare un sorriso amichevole, concedergli anche solo cinque minuti e, soprattutto, leggere quegli articoli dove disse che mi descriveva come una ragazza d'oro.

Avrei dovuto dare peso a quelle parole e, invece, le uniche che mi importava leggere, erano proprio quelle cattive; finendo per rendere cattive anche le sue parole e i suoi pensieri.

È tutta colpa mia, forse se mi fossi comportata diversamente lui non sarebbe arrivato a questo punto, ma non lo so, è davvero colpa mia?

È ossessionato, se gli avessi porto una mano magari si sarebbe preso tutto il braccio, non lasciandomi più respirare e vivere la mia vita, non lo so.

Il suono del catenaccio mi fa chiudere gli occhi di scatto, mentre la porta che scricchiola mi fa irrigidire come un pezzo di legno.

《Mangia!》detto ciò sbatte la porta e si avvicina.

Non mangerò quella roba. Preferisco morire di fame che fidarmi ancora di lui.

《È tutto sbagliato!》mormoro stanca rannicchiandomi ancora di più.
《Cosa?》
《Tutto questo... sapranno che sei stato tu. Manchi tu e... manco io...》biascico debolmente sentendo gli occhi farsi pesanti.

《Oh no tesoro! Sarò proprio io a trovarti. Senza vita.》credo di sentirgli dire in un sussurro prima di addormentarmi.

-

Un vibrare incessante mi sveglia.
Apro gli occhi lentamente, sperando con tutta me stessa di aver fatto solo un incubo e di trovarmi in casa di mia nonna. Ma purtroppo non è così. È ancora buio fuori e il rumore che mi ha svegliata sta ancora trapassando il mio cervello. Poi, come colpita da un'illuminazione, mi ricordo di avere ancora il telefono nella tasca.

"Perché non si è preoccupato di togliermelo?" Mi domando afferrandolo tra le dita sporche di fango.

Il suo nome lampeggia ininterrottamente sullo schermo del telefono. Con dita tremanti rispondo subito, sentendo le lacrime farsi spazio sul mio viso.

《C-Colin...》
《Skyler!》
《Ti prego Colin devi aiutarmi.》dico senza fiato.

Chiudo gli occhi mentre sento il cuore battere impazzito, il suono della sua voce, talmente basso e dolce da farmi sorridere anche in un momento così pauroso e triste.

《Dove sei Sky? Sono da tua nonn-》
《Non lo so. N-non so dove mi trovo, io...》un singhiozzo mi interrompe
《Sky, respira, ascoltami.》mormora in un ansimo
《Ti prego, sforzati di ricordare, qualsiasi cosa...》supplica agitato facendomi stringere gli occhi, come a cercare qualche ricordo nei meandri della mia mente.

《A-abbiamo superato la casa di Rose ma poi non lo so. Ho sporcato di sa- ho sporcato di sangue una roccia e-》

Mi irrigidisco quando sento il metallo strofinare contro la porta. Fisso quel punto, aspettando da un momento all'altro l'arrivo del mio aguzzino.
《Skyler!!》
《È qui, Colin.》
《Chi c'è lì, Sky? Dimmi chi-》
《Nathan!》riesco a dire prima che cada la linea.

L'Angolo poco sensato👊🏻:

Che ve ne pare 🐿?

Fatemi sapere pliiiiiisssss, se avete consigli per poter migliorare il capitolo scrivetemi!❤❤

❤🐍<--giganti possibilmente-->🐍❤

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