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Nonna Carol

Questo letto non è scomodo, è peggio.
Mi sembra di dormire sui sassi per quanto è duro.
Dormire non è proprio la parola esatta visto che non ho chiuso occhio per tutta la notte; per altro si sentivano rumori strani provenire dall'esterno della casa.
Ovviamente le parole di Shay hanno alimentato la mia paura sugli orsi, pensavo di trovarmene uno affacciato alla finestra.

Tra l'altro mi sono sentita una completa pazza quando, immaginando l'orso alla mia finestra, nella mia mente lo vedevo mentre mi salutava e mi offriva una sorta di ciotola con del miele. Forse il mio cervello cercava di farmi starmi tranquilla immaginando cose praticamente impossibili.
L'ho apprezzato però!

Afferro il telefono e controllo subito i messaggi. Sgrano gli occhi notando di non averne neanche uno. Sono passate solo poche ore e si sono già dimenticati di me?
Sbuffo indispettita e i miei occhi vanno dritti all'orologio digitale sullo schermo del mio smartphone.

Segna le nove quindi mi alzo all'istante dal letto. Apro la valigia e mi ritrovo a contemplare me stessa; per fortuna ho solo bellissimi vestiti.
Ma anche mia madre ci ha messo del buono e parte del suo lavoro. Non avrebbe mai messo cose a casaccio. Anche se avesse voluto non ci sarebbe riuscita, la stilista che è in lei esce sempre fuori; meno male.

Afferro una tuta Adidas con annessa giacca e prendo l'intimo. Mi serve una doccia bollente per togliermi tutta la sporcizia di questo posto. Mi sento come un maiale in mezzo al fango, solo che a differenza loro, io non amo stare qui.

Esco dalla camera pensando di trovare già tutti svegli, invece c'è un silenzio assurdo e la casa è avvolta quasi totalmente dal buio. L'unica fonte di luce è quella naturale che trapassa le piccole finestre.
Spero che la casa di mia nonna non sia fatta completamente di legno.
Se non ricordo male cambiò casa quindici anni fa, comprandone una nuova e investendo con l'altra.

A quanto pare la mette in affitto per chi decide di passare le vacanze qui.
Quando ieri sera mi ha detto questa cosa per poco non le ridevo in faccia.
Chi mai verrebbe in vacanza in un posto così orribile?
Penso che dalla mia faccia capii subito ciò che mi stavo domandando, disse che la maggior parte degli inquilini erano coppie di avventurieri.

Sarà.
Entro nel piccolo bagno e con non poco disgusto mi avvicino alla doccia.
Spero di non prendere funghi o malattie strane. Non voglio morire per aver contratto qualche assurdo parassita.
Mi siacquo il più velocemente possibile e faccio appena in tempo ad uscire dalla doccia prima che l'acqua diventi fredda.

《Che posto di merda!》borbotto a denti stretti, mi asciugo alla meglio e mi vesto subito prima di uscire da quel bagno e tornare in stanza.
Risistemo tutta la valigia e la chiudo velocemente, lasciando fuori solo lo spazzolino e il dentifricio.

Sussulto sentendo un rumore improvviso.
Apro la porta lentamente e proprio quando sto per uscire ci ripenso. Mi guardo intorno nella piccola stanza, cercando qualcosa per difendermi da qualsiasi cosa ci sia la fuori.
Afferro la prima cosa che mi capita sottomano e torno fuori.

Un altro rumore.
Raggiungo la cucina e senza pensarci chiudo gli occhi iniziando ad urlare come una dannata.
Corro senza sapere dove andare, finché non sbatto contro qualcosa che urla spaventato almeno quanto me.

《Dio... Skyler!!》spalanco gli occhi, ritrovandomi tra le braccia di un Nathan che mi guarda sconcertato.
《Mi hai fatto prendere un colpo!!》esclama sospirando. Boccheggio non sapendo cosa dire. Abbasso lo sguardo in preda alla vergogna ma quando mi accorgo del suo petto nudo, oltre modo muscoloso e abbronzato, mi sento peggio di prima.

《Oh mio dio!》esclamo sentendomi sempre piu agitata. Mi stacco dal suo corpo girandomi all'istante. Strizzo gli occhi per cercare di calmarmi ma quando lo sento ridere di gusto non posso far altro che girarmi e guardarlo male
《Pensavo fosse un procione o... o peggio ancora un orso!!》strillo in preda all'ansia facendolo ridere ancora di più

《Che diavolo hai da ridere? Mi hai fatta spaventare!》
《Hai visto cos'hai in mano?》chiede in preda a mille risate. Abbasso lo sguardo sull'oggetto che tengo stretto tra le dita. Alzo gli occhi al cielo prima di sbuffare e lanciare l'orsacchiotto sul divano
《Pensavi di picchiare un orso grizly con un orsacchiotto di pezza?》domanda divertito mentre prende fiato.

Mi limito a fargli la linguaccia prima di superarlo e aprire il frigo
《Utile, davvero utile, Skyler》mormora con sarcasmo avvicinandosi.
《Ho fame!》brontolo fissando una marea di cibo
《Preparati la colazione. C'è il latte, il caffè, alcune brioche, biscot-》
《Nathan...》lo interrompo dalla lunga lista della spesa. Mi giro per guardarlo, trovandolo a braccia incrociate poggiato al tavolo

《Ho sempre fatto colazione al bar... qui ce né uno?》chiedo guardandolo speranzosa
《C'è, ma non è molto vicino. Bisogna prendere la macchina》esclama superandomi. Sbuffo sedendomi al tavolo.
Ma dove sono finita? Per qualsiasi cosa devo prendere la macchina o farmi mezz'ora di strada a piedi per raggiungere quel minimo di civiltà.

《Ti preparo qualcosa io, se vuoi...》chiede amichevolmente. Annuisco imbarazzata e lo guardo mettersi all'opera.
《Sei una di quelle ragazze che non sa cucinare vero?》mi mordo il labbro inferiore prima di annuire a testa bassa. Posso giurare di aver colto una nota di derisione nel suo tono di voce.

《Posso insegnarti se vuoi...》alzo la testa di scatto alle sue parole.
Il sorriso accennato sulle sue labbra sembra sincero
《Perchè dovresti sprecare il tuo tempo con una ragazzina inutile?》chiedo a bassa voce torturandomi le mani
《Chi ti ha detto che sei inutile?》si avvicina al tavolo appoggiando i gomiti su quest'ultimo e puntando gli occhi dritti nei miei.

Faccio spallucce
《Io. Beh me lo fanno capire le persone...》ammetto in un sorriso tirato
《Non credo tu sia inutile》sussurra dolcemente. Posa la sua mano sulle mie, fermando così i miei movimenti dettati dall'agitazione.
《E comunque non spreco il mio tempo》esordisce ridacchiando. Si allontana, lasciandomi spaesata mentre lo guardo aprire il frigo e tirare fuori alcune cose
《Siamo a Billings. Insegnarti a cucinare sarà il massimo del divertimento!》

-

《Nonna... questa casa è... wow!》esclamo correndo al piano di sotto. La trovo in cucina ad impastare qualcosa cosi decido di continuare ad osservare la casa. L'esterno è completamente rivestito da mattoni grigi a vista.
Ha delle belle vetrate ampie, ti danno modo di guardare una vista mozzafiato. Un'infinita distesa verde che viene incorniciata da una montagna altissima.
Da questa casa posso vedere l'interezza dell'alba o del tramonto, catturando qualsiasi sfumatura di colore.

Ma la cosa più bella è la piccola panchina in legno posta su una collinetta artificiale di fianco alla casa. Da lì sarà ancora più bello perdersi tra quei molteplici colori.
《Ti piace? Sono stata io stessa ad idearla così!》dice con fierezza catturando la mia attenzione. Le sorrido contenta mentre mi avvicino a lei e prendo posto al suo fianco.

《Lava le mani, tesoro!》istruisce. Faccio come dice mentre allungo il collo e la guardo impastare
《Cos'è?》
《Facciamo i biscotti!》esclama contenta mentre io mi rabbuio in un secondo.
Il ricordo di quella serata a casa di Michelle mi torna in mente all'istante.

Mi sembra solo ieri che ci lanciavamo farina e ridevamo come idioti.
Riesco ad immaginare perfettamente quella massa di ricci completamente infarinati. Per quanto assurdo riesco anche a percepire il suo tocco delicato sul mio addome o la sua risata soffice mentre mi prende in braccio e corre ovunque.
《A cosa pensi?》scuoto la testa lentamente, dedicandole in risposta un mezzo sorriso triste
《Sono la tua nonna... anche se non ci siamo viste per molto, moltissimo tempo, capisco quando qualcosa non va》bisbiglia dolcemente accarezzandomi una spalla.

Sospiro
《C'era questo ragazzo a Manhattan... il mio vicino di casa..》specifico iniziando a giocare con l'impasto
《È davvero bellissimo. Ha una massa di ricci castani, occhi di un verde smeraldo, così profondi che ogni volta che li guardavo pensano di annegarci. E poi ha un paio di labbra che sembrano essere state disegnate da un pittore...》guardo le mani della nonna mentre riprendo a parlare imitando i suoi movimenti

《Bacia divinamente, nonna. È alto, con due spalle larghe e braccia possenti, quelle braccia che tutte le ragazze vorrebbero avere intorno al loro corpo. Sai... per avere quella sensazione di protezione, poterti sentire al sicuro e a tempo stesso amata e desiderata》dico con fare sognante continuando a guardare i suoi gesti.

《Però è anche stron- strambo》
《Stronzo! Puoi dirlo, Skyler! Puoi dirmi tutto ciò che vuoi.》dice ovvia dandomi una leggera gomitata. Ridacchio, imitando il suo gesto
《Okay beh... stronzo. Avevamo fatto una sorta di patto, del tipo che qualsiasi cosa avessimo deciso di fare, non ci sarebbero stati di mezzo i sentimenti ma-》

《Ma a te piace!》esclama, annuendo con fare ovvio. Mi mordicchio il labbro inferiore mentre la guardo afferrare la teglia
《P-penso di si... e pensavo fosse così anche per lui...》ammetto debolmente.
《Oh tesoro... sarà sicuramente così!》sentenzia sicura, alzo gli occhi al cielo sorridendole dolcemente
《Tu sei mia nonna... È normale che dici questo!》dico facendola ridacchiare.

《Papà in qualche modo ha scoperto che Colin è il proprietario di un night club e lo ha "minacciato"》dico facendo le virgolette sull'ultima parola. La nonna sgrana gli occhi, guardandomi confusa
《Gli ha fatto capire che se non avesse mantenuto le distanze da me, avrebbe mandato in rovina il suo locale》dico con una leggera rabbia.

《Mio figlio ha fatto una cosa del genere?》chiede sconcertata facendomi annuire. Ma il problema non è questo. Il problema è Colin
《Non importa. Anche perché così facendo ho capito che cosa interessa a Colin. Soldi e donne. Di certo non io.》concludo fissando assorta la teglia sotto al mio naso.

Un cipiglio si forma sul mio viso.
《Li ho- li ho fatti io questi?》chiedo stranita indicando i biscotti. La nonna annuisce contenta iniziando a lavare tutto ciò che abbiamo aporcato. Mi sento stranamente soddisfatta. Anche se ho semplicemente aiutato a dare la forma e ad aggiungere le gocce di cioccolato, sono felice di aver dato una mano senza neanche rendermene conto.

《Ti va di asciugare queste cose?》chiede dolcemente. Annuisco afferrando subito uno strofinaccio e un piatto.
《Comunque, non perdere le speranze. Aspetta qualche giorno prima di trarre conclusioni affrettate. Secondo me potresti piacergli, deve solo arrivarci. È un uomo dopotutto》esclama con fare ovvio alzando gli occhi al cielo esasperata. Scoppio a ridere di gusto seguita da lei che inforna i biscotti e batte le mani
《Adesso apparecchiamo e iniziamo a prepare la cena. Verranno Nathan e Rose!》annuisco contenta alle sue parole. Dopo aver asciugato tutto mi appresto ad aiutarla.

Cucinare non è poi così male, soprattutto se hai un insegnante leggermente pazzerella e mangiona. È più il cibo che si mette in bocca che quello che finisce in padella.

《Nonna basta mangiare!》esclamo riempiendomi la bocca di mozzarella. Scoppia a ridere di gusto mentre il campanello suona e mi affretto ad andare alla porta.

《Uh... Salve!》sorrido felice alla piccola signora che mi si para davanti.
《Ciao Amore》mi lascia un bacio sulla guancia, porgendomi tra le mani due bottiglie di vino rosso. La ringrazio prima di posare nuovamente lo sguardo oltre la porta.
Nathan è davanti a me, un sorriso adorabile incornicia il suo viso squadrato.

Ricambio il sorriso e gli faccio cenno di entrare
《Non dirmi che stavi cucinando》mormora divertito dandomi un bacio sulla guancia.
《Oh si... spero sia tutto buono》borbotto sentendomi stranamente in imbarazzo; forse per il suo gesto spontaneo

《Preparati per stasera. Ho come la sensazione che ne sentiremo delle belle》mormora a bassa voce indicando le nostre nonne.
Annuisco con fare divertito mentre gli faccio strada fino alla cucina.
Apro il vino e ne verso un po' in quattro bicchieri.
《Tesoro fai fare il giro della casa a Nate!》esclama nonna scolandosi il vino. Resto sconcertata mentre la guardo di sottecchi portando via la bottiglia.

《E lascia qui la bottiglia!》sento dirle in tono di rimprovero.
Nathan scoppia a ridere, forse per la mia faccia sorpresa oltre che per le parole di nonna. Abbandono la bottiglia sul tavolo e con i nostri calici di vino in mano, gli faccio fare il giro.
《Bevono più di noi e reggono il doppio. Non preoccuparti!》sentenzia divertito.
《Sarà una lunga serata...》borbotto confusa.

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