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Abbiamo fatto le valigie

Sbatto gli occhi ripetute volte, cercando invano di abituarmi alla forte luce che entra dalle finestre, optando infine per richiuderli e fregarmene altamente. Ho solo voglia di rimettermi a dormire.
Mi rigiro tra le lenzuola, stiracchiando i miei poveri muscoli indolenziti
《Ahia》sgrano gli occhi quando sento mormorare qualcuno.
Colin è disteso al mio fianco, sul mio letto, in casa mia, a petto nudo.

Non so se svenire o mettermi ad urlare. Scelgo la seconda opzione aggiungendo anche uno spintone che lo fa volare giù dal letto.
《E... buongiorno anche a te》mormora il riccio in uno sbadiglio. Si alza lentamente dal pavimento, fino a stendersi nuovamente sul letto.

Faccio per alzarmi ma le sue braccia mi intrappolano all'istante contro il suo petto nudo
《C-cosa fai?》balbetto, presa da un improvviso imbarazzo. Forse per il fatto di aver dormito insieme, o forse perché mi piace, o forse perché... non lo so.
《Dobbiamo parlare》la sua indifferenza mi lascia allibita.

《Sei svenuta ieri sera. Sai il perché?》
Domanda senza troppi giri di parole. Ho come la sensazione che lui lo sappia il motivo ma, non essendone certa, tantovale provare a mentire
《Ero stanca!》dico a bassa voce cercando di mettermi dritta; il soffitto è così bianco, non mi ero mai accorta di quanto fosse bianco e lumino-

《Skyler. Non mangi praticamente niente da cinque giorni.》esclama in tono duro a pochi centimetri dal mio viso. Due domande mi balenano in testa, lasciando perdere completamente le sue parole
《Dov'è Michelle? E che ore sono?》domando, cercando di liberarmi dal suo corpo. Sbuffo quando me lo ritrovo praticamente addosso con un sorriso furbo stampato in faccia

《Sono le 9 e Michelle è venuta qui, con noi. Ho già pensato a tutto!》esclama tranquillamente come se io avessi capito a cosa si riferisse
《Devi dirmi di cosa stai parlando...》mormoro ovvia passandomi una mano sul viso.
《Ho chiamato una cooperativa di pulizie per sistemare la villa e la seconda baby sitter passerà qui a prendere Michelle. Oggi ti riposi e soprattutto mangi, niente lavoro.》dice in tono autoritario afferrandomi il polso.

Mi guarda dritto negli occhi, come ad aspettare una conferma da parte mia che non tarda ad arrivare
《Okay...va bene...》mormoro esasperata distogliendo lo sguardo.
Se ripenso a quella povera casa, al modo in cui era conciata e alle cose rotte, mi sale un magone talmente enorme da farmi mancare il respiro.

《Hey...》scuoto la testa quando cerca di attirare la mia attenzione
《Dai guardami...》questo suo tono divertito mi sta facendo esasperare.

Mi afferra il mento.
《Andrà tutto bene, compreremo ciò che è stato rotto e tornerà tutto come prima》sentenzia sicuro di sé leggendomi quasi nel pensiero.

《Hanno rotto un vaso antico di duecento anni, duecento.fottutissimi.anni!》dico lentamente per amplificare la situazione di merda in cui mi ritrovo. Dove dovrei comprarlo un vaso di duecento anni fa? Dovrei ordinarlo da un libro di storia?

《Ci pensiamo dopo》esclama rotolando al mio fianco. Lo guardo vestirsi e una volta pronto allunga la mano nella mia direzione
《Prima facciamo colazione!》dice ovvio alzando le soppracciglia.

Afferro la sua mano e prima che me ne dimentichi pronuncio il nome di chi ha causato tutto quel casino
《È stata Chanel, comunque!》metto in chiaro guardando la sua espressione cambiare. Vado alla cabina armadio mentre lo sento borbottare cose incomprensibili

《Ma come faceva a sapere che eri lì?》Faccio spallucce alla sua domanda. Non ci avevo pensato a questo, ero talmente distrutta e distratta dal casino da non pormi neanche la domanda più importante
《Magari mi ha vista entrare in questi gio-》mi blocco all'istante quando un ricordo sfocato mi penetra nel cervello.

Quando ho litigato con Colin, il giorno che avrei dovuto iniziare come baby sitter, ero nella sua macchina. Ricordo perfettamente di essermi messa a giocare con un pezzo di carta che avevo nella giacca. Non era un pezzo di carta qualsiasi, era il bigliettino con l'indirizzo datomi dal direttore, quello che non trovavo più ma che avevo fissato abbastanza da ricordarmi l'indirizzo. Evidentemente quando ho tirato fuori la mano mi sarà caduto e ciò significa che... che lui in questi giorni ha visto Chanel.

Deglutisco mandando giù un vuoto momentaneo. Mi giro lentamente fino a puntare gli occhi nelle sue iridi verdi
《Chanel è... è salita nella tua macchina recentemente?》chiedo a bassa voce. Mi ritrovo a sperare che non sia cosi, che non l'abbia vista e che non ci abbia neanche parlato.

Il cuore prende a battere velocemente mentre aspetto una risposta che non tarda ad arrivare
《Si, l'altro giorno》mormora pensieroso con la fronte aggrottata.
Annuisco lievemente mentre qualcosa all'interno del mio petto si sgretola lentamente, in modo così lento e costante da lasciarmi senza fiato per qualche secondo.

"Non gli interesso minimamente" penso, mentre mi giro velocemente e mi chiudo nella cabina armadio.
Abbasso la testa provando una forte delusione e sentendomi estremamente triste e stupida.
Credevo di piacergli almeno un po', mi sono fatta dei film mentali che si sono rivelati soltanto un ammasso di stronzate.

Adesso è chiaro il motivo per cui si è presentato per la sfilata. Aveva senza ombra di dubbio un secondo fine, andato al diavolo quando ha incontrato quella modella con cui, ovviamente, in venti minuti avrebbe potuto fare ciò a cui stava pensando.

Quanto sono stata stupida a pensare che si fosse preoccupato per me, quando quel ragazzo ha fatto irruzione nel corridoio privato del night? Ovviamente voleva solo essere libero di picchiare il buttafuori senza che nessuno vedesse e si mettesse in mezzo.

E con Andrew allora? Ho davvero pensato che picchiasse il suo amico per difendere me? Una ragazzina snob e saccente che ha creato solo una gran confusione nelle loro vite.
Sono solo troppo piccola e inesperta. Ho creduto di poter piacere a un ragazzo di ventitré anni che in mente ha solo il sesso e il suo lavoro.

Tiro su col naso sentendo subito le guance bagnate e il sapore salato delle mie lacrime
《Perchè stai piangendo?》sussulto visibilmente quando mi rendo conto di averlo alle spalle.
Non l'ho neanche sentito entrare.

《Niente. Sono solo stanca. Di tante cose.》mormoro apatica asciugandomi il viso. Prendo i primi vestiti che trovo e inizio a cambiarmi con lui ancora fermo alle mie spalle. Infilo la maglietta e proprio in quell' istante il calore delicato del suo fiato accarezza l'incavo del mio collo
《Dimmi uno dei tanti motivi》chiede in un sussurro che mi fa rabbrividire. Sembra quasi sincero e voglioso di ascoltare una motivazione.

Deglutisco a vuoto restando immobile a guardare i vestiti difronte a me.
《Soltanto uno...》soffia debolmente contro il mio orecchio.
Chiudo gli occhi a quel breve contatto, beandomi del suo respiro caldo e delle sue dita delicate ad accarezzarmi la pancia nuda.

"Il primo motivo sei tu. Il secondo invece è che mi piaci più di quanto credessi e si, sono già stanca di questo e per di più sono sicura che tu, questo, lo sappia già".

Lo penso, ma non lo dico.
Preferisco rispondere cambiando argomento
《Chanel avrà trovato il bigliettino da visita del Signor Drew. Nella tua macchina.》dico velocemente girando i tacchi.
Prendo un respiro profondo mentre vado al piano di sotto, trovando Michelle seduta sul tappeto a disegnare

《Skyleeeer!》quasi non cadiamo a terra quando si lancia tra le mie braccia facendomi finalmente ridere.
《Buongiorno piccolina!》dico dolcemente dandole un bacio tra i capelli. Prima di poterci sedere qualcuno bussa alla porta.
Mi giro di scatto e in quel momento vedo Colin scendere le scale con fare distratto.

Abbasso lo sguardo, e con ancora Michelle in braccio vado ad aprire la porta. Le persone che mi trovo davanti mi fanno perdere il colorito roseo della faccia. I miei genitori sono davanti a me con le braccia incrociate e lo sguardo più cattivo che gli avessi mai visto fare.
《Abbiamo preparato le tue valigie. Stasera ti metterai in viaggio per andare da tua nonna!》esclama mia madre con voce estremamente delusa.

Indietreggio di un passo, guardandola sconcertata e notando solo dopo le valigie di fianco l'ingresso di casa mia.
Quando le hanno preparate? Quando sono entrati qui? Come hanno fatto a sapere di ieri sera? Le mille domande che mi ronzano in testa vengono spazzate via dalla voce di mia madre
《Alle 9 prenderai l'aereo. Non voglio sentire nessun ma. Sono stata chiara?》scuoto la testa in disaccordo.

《Come avete fatto a-》
《Diciamo che il web non delude mai. Quei ragazzi stavano facendo molte dirette dai propri cellulari.》esclama mio padre a muso duro. Mi ritrovo a respirare in modo sconnesso mentre metto a terra Michelle e le stringo la mano
《Io... io posso spiegare! Non sono stata-》
《Si, Skyler. Come al solito non sei stata tu, vero?》il tono ironico e retorico di mia madre mi fa rabbrividire.

Mi giro verso Colin, come per chiedergli aiuto o semplicemente di prendere le mie difese. Incrocia i miei occhi prima di aprire bocca, ma viene interrotto in modo brusco dalla voce minacciosa di mio padre.
《Non ti mettere in mezzo. Sei un bugiardo tanto quanto lei》dice puntandoci un dito contro.

Spalanco la bocca non capendo a cosa si riferisca
《Toglimi una curiosità Skyler. Un ragazzo gay non dovrebbe baciare solo ragazzi?》chiede retorico guardandomi dall'alto al basso. Assottiglio gli occhi non capendo dove voglia arrivare
《Chiedo, perché sai... per puro caso l'ho visto al suo night club qualche sera fa. Non era da solo, ed ovviamente non si trattava di un ragazzo!》finisce la frase quasi urlando, cosa che fa stringere la mano di Michelle con più forza intorno alla mia. Come ha scoperto del suo night?
L'ansia prende il sopravvento su tutto, specialmente quando mio padre pronuncia quelle parole riguardanti Colin e una ragazza.

《Non ti avvicinarai mai più a mia figlia》esclama mio papà  improvvisamente. Il mio petto si muove visibilmente ad ogni singolo respiro. Passo in rassegna i loro volti, soffermandomi su quello di mia madre per chiederle di intervenire.

Schiude le labbra e le vedo scuotere la testa in modo quasi impercettibile.
Lei l'ha capito. Lei ha capito che Colin mi piace.

《N-non puoi decidere tu per me》mormoro iniziando ad agitarmi.
《Si che posso. Sono tuo padre e tu non hai ancora ventuno anni. Starai lontana da lui e dal quello schifo di locale!》dice duramente fissando infine Colin. Volto lo sguardo in sua direzione e lo vedo teso come non mai.

Ha i pugni serrati lungo i fianchi, la mascella è tesa e gli occhi sono chiusi in due fessure diretti solo e soltanto su mio padre.
《Il mio locale non fa schifo.》sputa fuori con livore facendo un passo avanti.

Gira il volto verso di me, incastrando i suoi occhi verdi nei miei. Resto ferma immobile a guardare i lineamenti del suo viso. Noto il modo in cui si ammordiscono prima che riapra bocca per parlare
《Ma per il resto... va bene. Non avrò più contatti con sua figlia se serve, ovviamente, a non creare disordini》esclama a bassa voce continuando a guardarmi. Schiudo le labbra, sconcertata da quello che ho appena sentito.

《C-Colin cosa stai-》
《Daccordo. Stai lontano da lei e il tuo locale non subirà alcun danno.》risponde mio padre, il suo tono vittorioso mi fa rabbrividire per il modo schifoso in cui si sta comportando.

Adesso ne ho abbastanza. Di tutti e tre.

《Fuori da casa mia.》i loro occhi si posano dritti su di me, confusi, a differenza mia e del mio pensiero chiaro e limpido.
《Tutti.fuori.di.qui.》sibilo a denti stretti prendendo in braccio Michelle.
Non mi preoccupo nemmeno di guardare i miei genitori. L'unica cosa che faccio è quella di incrociare il mio sguardo con un paio di occhi verdi

《Soprattutto tu.》sputo fuori con rabbia.
Salgo al piano di sopra sotto i loro occhi sgranati e con un silenzio cosi assordante da permettermi di sentire qualcuno deglutire.

Lascio Michelle correre nella cabina armadio mentre io mi siedo ai piedi del letto reggendomi la testa tra le mani.
Non lo facevo così materiale.
Non avrei mai immaginato potesse arrivare a tanto pur di proteggere il suo locale. Ed io, pur sapendo di non contare nulla per lui, non ci riesco proprio a cancellare ciò che è appena successo.

In tutto questo casino, una cosa positiva c'è. Ho solo avuto la conferma di chi è Colin e di cosa conta davvero per lui.
Nessuna ragazza, nessuna possibilità di piacergli; non ha nessun bisogno di avere accanto qualcuno finché ha i suoi soldi e il suo locale. Ed io sono felice e un minimo sollevata di non aver detto a nessuno che lui mi piace. A parte mia madre e Shay, che sono più che sicura che questo dettaglio non sia sfuggito ai loro occhi.

Questo eviterà solo altre delusioni. Adesso ho altro a cui pensare, qualcosa di così brutto e triste da farmi venir voglia di urlare e spaccare tutto.
Dovrò stare lontana dalla moda, da casa mia, dalla mia migliore amica, dalla civiltà e dalla mia amata Manhattan. Non vedrò più un negozio o un locale per un tempo indefinito.
Non avrò modo di socializzare con qualcuno che non sia mia nonna e in tutto ciò, di positivo, c'è solo che con me avrò il mio cellulare.

Quasi 40h di macchina che per fortuna in aereo si tramutano solo in tre e mezzo. Un fuso orario di -2 ore.
Montagne, colline o come diavolo si chiamano e laghi freddi.
Ho sempre odiato il Montana.

Spazio autrice:
Ciao 😍

È arrivato il momento di farle respirare un po' d'aria fresca e pulita 😂

Come avrete capito, a Skyler inizia a piacere Colin che, però, sembra preferire il suo amato locale ed i suoi quattrini. 😲

Kisseeeesss
-LauOrLalla-

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