Capitolo 3
La creatura dalla coda rosa s'affrettò ad allontanarsi dal pirata, nuotando sempre più in profondità, là dove sorgeva la sua città.
Atlantide, o almeno quello che ne restava.
Quanto la popolazione andò, una parte del regno sprofondò negli abissi più neri ed oscuri dei sette mari.
Entrò nell'ala del palazzo per fortuna ancora intatta ed entrò nella sua stanza.
S'appollaiò sul morbido letto e si tirò su le coperte si alghe.
Mentre i raggi del sole che attraversavano la superficie dell'acqua fino a giungere ad Atlantide, Marinette chiuse gli occhi e cadde in un desiderato sonno.
~
Era di nuovo in quello spazio bianco.
Fluttuava esattamente come l'altra volta, solo che ora aveva le gambe.
Si girò e rigiro più volte in cerca di rivedere la creatura nascosta dalle tenebre, invece vide Adrien.
Mentre ella era ancora perplessa sul da farsi, lui le porse la mano.
Titubante, la ragazza rimase immobile per qualche secondo.
Chiuse gli occhi e avvicinò la mano, ma quando tentò di toccarlo, svanì in una colta di fumo nero.
La sua mano andò a vuoto.
Si voltò nuovamente cercando il suo sguardo, e in lontananza vide invece un uomo con un mantello nero come il cappello.
Intravedeva un paio di ciuffi biondi.
Ora era ancora più confusa.
Strizzo gli occhi e lui svanì.
Era solo una allucinazione?
Poi sentì le gambe sparire, lasciando spazio alla coda rosea.
E all'improvviso si sentì in gabbia.
Stretta da due bracci forti.
Si voltò per vedere chi l'aveva stretta
e gemette.
<<Sei mia bella sirenetta>> disse lui con fare possessivo, stringendola sempre più a sè.
Lei gemette più rumorosamente.
Il pirata.
~
La sirena si svegliò di colpo.
<<Era solo... un altro sogno... >>
si disse col fiatone.
S'alzò scostando la coperta di alghe e nuotò fino alla finestra.
Era buio fuori e la stana era illuminata solo da perle luminose che fungevano da luci.
Era ferma davanti alla fessura che le permetteva di vedere oltre il mondo e nel buio nacque una fascia di luce.
<<La Luna!! >> sussurrò meravigliata.
Uscì e nuotò verso a spiaggia cantando la prima melodia che sua madre le aveva insegnato.
La stessa che le aveva cantato quando nacque, quando andava a dormire e quando aveva bisogno di essere consolata...
Era un miscuglio di tante emozioni tutte insieme.
Continuava, arrivando alla superficie, alzò la voce cantando con voce più penetrante.
Avrebbe toccato ogni angolo di quel mondo senza pietà, riempiendolo di speranza e, cosa più importante, di amore.
Ciò di cui anche lei necessitava.
~
I marinai erano tutti andati sotto coperta dopo un'altra lunga giornata di piraterie tra i regni più ricchi.
Come al solito, il capitano, Chat Noir, era sul ponte del vascello e fissava la Luna con sguardo triste.
C'era un motivo per il quale era diventato uno dei pirati più temuti dell'epoca.
Questo perché una sera uguale a questa, anni fa perse il suo unico amore e suo padre si prese gioco della loro relazione, comandando a bacchetta suo figlio.
Era figlio di un noto mercante, famoso per le sue stoffe e i vari prodotti che portava alla gente.
Quell'uomo senza cuore impartiva al figlio privo di una madre regole severe e di certo le ammiratrici
O come le chiamiamo oggi "stalker"
non aiutavano.
Era un ragazzo in gabbia.
A lui mancava una cosa molto importante.
La libertà di scegliere.
Dunque s'oppose e divenne colui ora temuto da tutti, poveri, mercenari e gente si sangue reale.
Stava per entrare nella sua cabina, quando udì di nuovo quella voce.
Scese dal vascello e si precipitò sulla spiaggia e la vide.
La sirena sedeva sulla spiaggia con la coda rosea poggiata sull'acqua.
I capelli corvini che si dividevano in due strade, una parte che le copriva parte della schiena e l'altra parte che si posava sul petto di lei.
Il viso illuminato dalla luce bianca della nera notte e gli occhi socchiusi, sopra le labbra carnose e rosee della ragazza, che facevano uscire note mielose e soavi.
Non riuscì a trattenersi e la prese da dietro con le braccia.
<<Sei mia bella sirenetta! >> sorrise maliziosamente stringendola a sè facendo il possessivo.
Lei gemette rumorosamente.
Il sogno si era avverato.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro