27. Processo
T/N's pov
Esco dalle segrete, diretta a cercare Mikasa ed Armin per potergli parlare del processo.
Esco fuori e posso respirare un po' di aria pulita, lì dentro sotto terra l'aria è così putrida che si sente puzza di muffa e di chiuso, insomma una cosa insopportabile.
Il primo luogo dove decido di cercare è la mensa, dove infatti li trovo a parlare seduti ad un tavolo, con un bicchiere in mano e le facce sconsolate.
Alla mia vista, Armin mi saluta con la mano e Mikasa si gira verso di me.
Mi avvicino a loro e prendo una sedia, insieme ad un bicchiere di tè nero, sostanza che stavano bevendo nei loro bicchieri.
"Una commissione?" Dice Mikasa, probabilmente continuando il discorso di prima che arrivassi io, guardando Armin interrogativa.
"Quindi siete già al corrente di tutto?"
"Si, o almeno, più o meno" risponde Armin guardando il fondo nero del bicchiere.
"Non ho capito benissimo, ma il questo processo di dovrà decidere la sorte di Eren"
"Esatto" dico prendendo un sorso di tè bollente, che mi scotta leggermente la lingua.
"Ma in che senso?" Dice Mikasa, visibilmente preoccupata e posando il bicchiere sul tavolo, tenendo entrambe le braccia stese sul tavolo.
"Decideranno se lasciare Eren in vita o...no"
A quelle parole Mikasa si alza dalla sedia, e ci guarda con un'espressione di pura preoccupazione in volto, tremando anche leggermente per la sorte del suo 'amico'.
"Dai Mikasa, andrà tutto bene, il caporale Er-"
Vengo interrotta da uno sbattere di porta, che ottiene l'attenzione di tutti i presenti in quel momento in mensa.
"I cadetti Mikasa Ackerman e Armin Arlert, sono presenti?" Urla con una voce profonda e possente, un signore alto e robusto, posando l'occhio ogni tanto sul foglio di pergamena che ha in mano.
"Si, signore" dice Mikasa, girandosi verso il signore sconosciuto.
"Siete stati chiamati come testimoni alla commissione di oggi pomeriggio, tra due ore. Al tribunale."
Mikasa annuisce distratta, mentre Armin si alza dalla sedia, lasciando il te a metà, evidentemente non aveva più voglia di finirlo.
E sinceramente, neanche io.
Mi alzo e metto una mano sulla spalla di Mikasa prima che se ne vada. Le rivolgo il sorriso che più mi usciva meglio.
"Andrà tutto per il meglio, ne sono sicura"
Poi mi rivolgo ad Armin, dicendogli che poi ci saremo visti durante il processo.
Esco dalla mensa poco dopo, passandomi una mano tra i capelli e dirigendomi verso la palestra.
Apro la porta e trovo Levi steso a terra che fa gli addominali, concentrato su un punto fisso.
Entro e mi avvicino a lui che appena mi nota smette di allenarsi, per poi arrotolare le braccia attorno alle sue ginocchia, in modo da appoggiarcisi.
"Mocciosa"
"Levi, ascolta. È vero che non farai molto male ad Eren?"
Dico, quasi in tono di preoccupazione, guardando fissa negli occhi il corvino che risponde al mio sguardo con i suoi occhi gelidi e grigi, degni di un ipnotizzatore.
"...come mai questa domanda?"
"Ecco, mi sto solo preoccupando per lui"
"Ora ti preoccupi anche per lui?"
Dice d'un tratto alzandosi e venendo verso di me, non posso fare a meno di notare che è sudato, ma così è molto più attraente.
Non mi sposto di un centimetro, non ho paura.
"Si, perché è mio amico"
"Tch, vabbè. Dipende da come mi girerà"
"Per favore..." dico continuando a reggere il suo sguardo.
"Ci proverò, contenta?"
"Molto"
Dico quasi a schernirlo, per poi allontanarmi e uscire, facendo muovere la mia coda alta da destra a sinistra.
Eren's pov
Ho seriamente paura del caporale.
Lui è molto forte, e ho l'impressione che ci andrà giù pesante.
Il tempo qui non passa mai, sembra passata un eternità da quanto T/N mi ha fatto visita, confortandomi per il processo.
"Posso andare in bagno?"
Chiedo titubante ai due signori a guardia della mia cella.
"Ci sei andato poco fa"
Poi un rumore.
Mi giro di scatto e proprio appiccicata alle sbarre della gabbia trovo la faccia di una donna: alta, capelli mori è un paio di strambi occhiali, e mi fissa attraverso questi ultimi in un modo a dire poco inquietante. Insieme a lei, una ragazzo alto e biondo.
"Ciao, tu devi essere Eren"
Dice la castana, guardandomi attraverso i suoi buffi occhiali.
Apre la gabbia e mi libera dalle catene.
"Piacere, mi chiamo Hanji Zoe, e lui è Mike" dice indicando il ragazzo insieme a lei, che mi stava annusando da dietro.
"Cosa sta-"
"Ah lui adora annusare la gente. Lo fa con tutti, per poi ridersela sotto i baffi. Nessuno sa perché"
Camminiamo per un po', quando arriviamo ad un grosso portone.
Mi fanno entrare e mi trovo dentro un enorme sala gremita di gente.
Entro spintonato, quando due ragazzi mi infilano le manette e mi ammanettano ad un palo, proprio al centro della sala.
Deve essere il tribunale-
Il mio pensiero viene interrotto dalla voce di un signore che si trova sopra a degli spalti, proprio davanti a me.
Un uomo abbastanza anziano, con un paio di occhiali sugli occhi. Tiene in mano una manciata di fogli di carta.
"Eren Jeager, giusto?" Intona il signore, che deduco essere il giudice di questo processo.
"Sei un soldato che ha giurato di offrire tutto se stesso per il bene dell'umanità. Trattandosi di circostanze 'speciali', non potremo basarci sulle nostre normali leggi, perciò ogni decisione verrà presa da me. Questo vuol dire che io avrò il diritto di decidere per la tua sorte" dice con la sua voce possente e alquanto preoccupante.
Giro lo sguardo, spaziando con gli occhi per vedere i volti e gli sguardi delle persone accanto a me.
Vedo il caporale Erwin e il caporale Levi, che squadrano il giudice intento ad armeggiare con le sue carte.
Spazio ancora con gli occhi, e vedo Armin, Mikasa e T/N, che mi guardano da lontano, con sguardo preoccupato.
Ci siete anche voi...
Penso alla vista dei miei tre amici
Gli unici che non hanno paura di me...
"Dato il tuo speciale potere, e anche per la tua incolumità, oggi siamo riuniti qui per decidere a quale corpo affidarti: se a quello di gendarmeria o a quello di ricerca. Ora, ascoltiamo la proposta del corpo di gendarmeria"
Dice, concludendo il suo discorso, a cui risponde un signore alla mia destra, alto e moro , anch'esso con in mano un foglio di carta.
"Si, signore. Sono il comandante di divisione del corpo di gendarmeria. Noi riteniamo che una volta studiata a fondo la struttura fisica di Eren, sia necessario ricorrere immediatamente alla sua eliminazione. La sua vittoria in campo è notevole e innegabile, ma ora la sua presenza può solo creare enormi disturbi e disordini, di conseguenza dopo averne ricavato tutte le informazioni possibili, speriamo che possa raggiungere il paradiso degli eroi-"
"NON MERITA QUESTO ONORE!" Urla un signore accanto a lui, vestito di tutto punto con un vestito nero e parecchie collane che gli adornano il collo. Nessun dubbio: è un sostenitore del culto delle mura.
"È SOLO UN MOSTRO PENETRATO TRA NOI INGANNANDO LE MURA!"
Un mostro...
"Stia zitto" lo ammutolisce il capitano della gendarmeria, lanciandogli un occhiataccia.
"...molto bene. Ed ora ascoltiamo la proposta del corpo di ricerca"
"Si, signore. Sono il caporale Erwin Smith, e la nostra proposta è questa: noi vorremmo accogliere Eren Jeager tra i nostri ranghi e utilizzando la sua forza, puntare a riconquistare il Wall Maria. Questo è tutto."
Dei mormorii di stupore si levano per tutta la sala, ne scorgo alcuni come come possono fidarsi di un gigante oppure senza speranza, un piano senza speranza
"Hai già terminato?"
"Si, signore. È evidente l'importanza che Eren ha per noi."
"Si, ho capito. E sentiamo, da dove partireste per iniziare un'operazione così complessa? Comandante Pixis, le mura nel distretto di Trost sono state sigillate, dico bene?"
"Si, li non è più possibile aprire un passaggio" parla il comandante. Un anziano dall'aspetto simpatico, con rughe che gli rigano il volto.
"Noi contiamo di poter muovere dal distretto di Calanes, poco più a est, e una volta li, dirigerci poi verso Shiganshina" dice Erwin.
"Aspettate un attimo, perché piuttosto non sigilliamo le porte d'ingresso? Il gigante colossale può spaccare i muri e tornare ad attaccarci! Beh certo, così voi commercianti potrete continuare ad arricchirvi, mentre dovreste aiutarci a riconquistare il Wall Maria. Basta! Ne abbiamo abbastanza di finanziare le vostre ridicole spedizioni!" Urla un signore basso, sulla cinquantina.
"Silenzio maiale che non sei altro, forse hai la garanzia che i giganti nel frattempo, se ne staranno lì ad aspettare? E quando ti riferisci al tuo gruppo, ti riferisci anche a quelli che vi permettono di ingrassarvi tanto? I cittadini che per mancanza di terre coltivabili soffrono la fame, voi non li vedete neanche" commenta freddo il caporale Levi, mantenendo il suo solito sguardo cupo.
"G-guardi che io ho solo detto che rafforzando le porte potremo essere più al sicuro" cerca di controbattere il signore, che però viene interrotto di nuovo dal fanatico delle mura, che blatera cose sulla fede e l'importanza delle mura...bla bla bla.
Finché il giudice non sbatte la mano sul suo posto a sedere e riporta l'ordine.
"Fate silenzio, per le questioni legate alla fede suggerirei di vedervi in una sede diversa. Eren, ora voglio una conferma da te, ti senti in grado di mantenere il tuo giuramento di fedeltà anche prendendo l'aspetto da gigante?"
Che razza di domanda è? È ovvio!
"Si, signore. Lo giuro"
Rispondo fermo e convinto della mia risposta.
Il giudice ha un sussulto.
"Però...nel rapporto ufficiale relativo alla battaglia di Trost, c'è scritto quanto segue: 'subito dopo la trasformazione, ha sferrato un pugno contro un cadetto lì vicino' "
[ps. Lo so che é Mikasa quella che è stata colpita da Eren, ma non avendo messo questo particolare in 'titano anomalo' non potevo ora scrivere che aveva colpito Mikasa, non essendo accaduto nella storia.]
Cosa ha detto? No...non è possibile.
Sgrano gli occhi e non riesco a credere alle mie orecchie.
Non posso aver...tentato di uccidere un cadetto...allora, sono davvero un mostro
T/N's pov
Sgrano gli occhi verso il giudice, che ora fissa Eren con sguardo interrogativo e curioso, attendendo una sua risposta o una sua reazione, come la attendono tutti.
Non posso crederci, ha tentato di uccidere un cadetto...possibile che possa perdere il controllo di se stesso?
"Il cadetto, è presente?" Tuona il giudice, quando una voce flebile e insicura risponde con un debole 'si,signore'.
"Dimmi, corrisponde al vero quanto detto?"
Il ragazzo, bassino con i capelli mori e gli occhi verdi, risponde timidamente con un 'si, e la verità..." un po' titubante.
"Lo sapevo, UN GIGANTE NON POTRÀ MAI CAMBIARE!"
Urla un signore dagli spalti, guardando male Eren, che lo guardava come supplicandolo di avere pietà, quasi come volesse dire la sua per fuggire da quella situazione è farsi valere, ma non ci riesce.
"STATE TUTTI ZITTI!" Mi giro di scatto verso Mikasa, che ha lanciato l'urlo e ha fatto zittire tutti in sala, dandogli completa attenzione.
"Eren non è mostro! Mi ha salvato la vita in più di un'occasione...io-"
"NON POSSIAMO BASARCI SUL RACCONTO DI MIKASA ACKERMAN" sbraita un signore contro di lei, rivolgendosi al giudice.
"Non possiamo fidarci a causa del rapporto stretto fra i due, infatti siamo a conoscenza che Mikasa Ackerman, dopo aver perso entrambi i genitori, è stata salvata da Eren e adottata dalla famiglia Jeager"
Mikasa digrigna i denti e chiude gli occhi, quasi come a trattenersi o dall'urlare, o dal piangere.
I genitori di Mikasa, sono morti...
Solo in questo momento, capisco quanto può essere forte una persona dopo una perdita del genere...e quanto Mikasa sia simile a Levi, sotto questo e molti altri punti di vista. Non me ne ha mai parlato....
"Poi c'è un altro fatto grave che va considerato -continua il signore che ha urlato contro Mikasa- i due, che all'epoca avevano 9 anni, hanno pugnalato e ucciso i tre rapinatori della piccola"
Altri mormorii si levano in sala, e Mikasa pare sempre più agitata.
Posso lontanamente capirla, insomma, a nessuno piacerebbe che il proprio passato venisse raccontato a tutti quanti, soprattutto un passato del genere.
"Benché sia stata legittima difesa, questo fatto non fa altro che farci capire la natura del ragazzo. Sarebbe giusto, affidargli la vita di tutti gli esseri umani e tutti i soldati, considerando questi precedenti?"
"Assolutamente no, non ci si può fidare di lui" dice un signore poco distante da lui.
"E neanche di lei -dice, indicando con l'indice Mikasa, che ora si guardava intorno preoccupata- che è sicuramente sua complice!"
"È vero! Dobbiamo ammazzarli entrambi!" Urla un altro maledetto.
"STATE ZITTI!" Urla Eren, incatenato al palo, mentre guardava in basso. Per poi girare il volto verso i signori che avevano accusato lui e Mikasa.
"Io potrò anche essere un mostro...MA LEI NON CENTRA NIENTE, VE LO GIURO!" Urla Eren, dimenandosi e continuando a fissare quei signori, ora intimoriti dalla forza di volontà e la protezione del ragazzo, forse anche impauriti.
"LEI NON CENTRA NIENTE! È LA VERITÀ!" Continua a ripetere. Come un disco rotto.
"La difendi, è davvero tua complice"
"Vi sbagliate...voi non fate altro che portare avanti il discorso nella direzione che più vi fa comodo" continua Eren.
"Che vuoi dire?"
"Ovvio, come tutti gli altri. Sebbene non abbiate mai visto un gigante, perché ne siete spaventati? Non vinceremo mai se non sono i più forti a combattere, ora se voi pensate di non essere all'altezza, mettetemi in condizione di farlo, o forse avete anche paura...DI MANDARMI A COMBATTERE E DARE LA VITA AL POSTO VOSTRO!!"
Urla Eren in preda ad un attacco d'ira.
Tutti si fermano per un istante, a capire bene cosa è appena successo.
Poi Levi entra in azione.
Ecco, ora comincia lo spargimento di sangue...
Levi tira un calcio alla testa di Eren, facendolo zittire e anche far saltare un dente.
Rimango stupita.
Ma siamo impazziti? Gli ha fatto cadere un dente
Neanche il tempo di finire di pensare che Levi sferra un altro calcio al Eren, stavolta al basso ventre.
Poi lo prende per la camicia, già insanguinata, e gli dà una ginocchiata in faccia, facendogli uscire il sangue dal naso e dalla bocca.
Lo sta massacrando
Levi continua a menarlo, si possono sentire i lamenti smorzati di Eren, che soffre sotto i pugni e i calci del caporale.
Sento Mikasa sussultare e tentare di andare verso di Eren, ma Armin la blocca appena in tempo, dicendo che non può intervenire.
"Per ottenere dei risultati, non c'è niente di meglio del dolore fisico. Vedi, quello che ti serve adesso non è una lezione teorica ma un addestramento. E questa è l'altezza giusta per essere preso a calci" dice Levi, per poi continuare a dare calci ad Eren.
Non posso guardare...
"Fermo Levi, basta così" parla a Levi il capitano della gendarmeria, allungando il braccio verso di loro.
"Che c'è?"
"È troppo pericoloso... se si trasformasse sarebbe la fine"
"Ma cosa dici? Se non ricordo male -prende la testa di Eren dai capelli, che tenta di trattenere un urlo- non volevate addirittura dissezionarlo?"
Dice per poi lasciare i suoi capelli.
"A quanto ci risulta dalla trasformazione, prima che perdesse le forze, Jeager avrebbe ucciso più di venti giganti e se vorrete affrontarlo dovete tenere presente che conserverà la sua intelligenza. Vi conviene pensarci bene. Sareste veramente in grado di ucciderlo?" Conclude Levi, mentre guarda curioso e scettico quelli della gendarmeria.
"Signore, ho una proposta" dice Erwin, attirando l'attenzione su di lui.
"Di che cosa si tratta?"
"La capacità di autocontrollo di Eren dopo la trasformazione è ancora da determinare pertanto resta un pericolo, io propongo di affidarne la custodia al capitano Levi, che potrà condurlo con noi in ricognizione"
"Vorreste davvero portarlo con voi?"
"Eren potrebbe essere una risorsa ma per ora è un grosso rischio. Vorrei che ci permettesse di verificarlo in missione"
"Quindi, vorreste la custodia di Eren? È sicuro di farcela, caporale Levi?"
Dice il giudice, rivolto ora verso il caporale Levi.
"Ad ucciderlo può esserne certo, in quanto al resto credo sia meglio togliersi ogni dubbio"
Risponde Levi freddo, ma convinto di ciò che dice.
"Mm...ho preso la mia decisione -dice il giudice, sistemandosi gli occhiali sul naso e le carte sul banco- Eren Jeager verrà affidato al caporale Levi. Detto questo dichiaro chiuso il processo"
Concluso il discorso, il giudice si alza ed esce dalla sala. Mano mano anche le persone, chi deluso per non aver sentito dire al giudice che Eren sarebbe morto a giorni, chi felice (come me e i ragazzi) perché Eren è entrato nel corpo di ricerca, escono dalla sala.
Levi, Erwin, Hanji e Mike prendono Eren e lo portano fuori dalla sala, aiutandolo a camminare.
Dovrei andare con loro.
Faccio un passo verso di loro, quando Levi mi lancia uno sguardo e con la testa mi dice che devo seguire Mikasa, facendo cenno verso di lei col capo.
Mi fermo e, a malincuore, seguo Mikasa verso l'uscita.
Ora è molto più sollevata, si vede nella sua espressione, identica a quella di Armin.
Eren's pov
Mi hanno fatto entrare nel corpo di ricerca, non potrei essere più felice.
Potrei esserlo invece, se non fossi così dolorante.
Non riesco neanche a parlare, o ad alzare la testa. Sono pieno di dolori ovunque, insieme al sangue ovviamente.
Vedo i caporali venire verso di me, liberarmi e portarmi in una stanza dietro la sala.
....
"Mai visto tanto lividi... ti fa male?" Dice il caporale Hanji, mentre con un pezzo di ovatta mi medica le ferite sul mio viso. Un dolore lancinante invade i miei sensi ogni volta che quel pezzo di ovatta sfiora i miei lividi.
"Certo!" Rispondo con ovvietà.
"Ti chiedo scusa, ma era l'unico modo per ottenere la tua custodia."
Dice il caporale Erwin, staccandosi dal muro su cui si era appoggiato.
"Si, signore"
"Comunque, è stato un sacrificio che valeva la pena fare, e sono felice che tua abbia compreso -dice, porgendomi una mano- è un onore per noi conoscerti, Eren. Noi contiamo molto su di te"
"S-si, signore -dico, stingendo la mano del caporale- non vi deluderò"
Il caporale Levi si siede accanto a me.
"Adesso, dimmi una cosa, provi odio per me per ciò che ho fatto?"
"Ecco...no, signore, comprendo che era necessario" dico dolorante.
"Bene, meglio così"
"Comunque potevi andarci più leggero, gli hai anche fatto saltare un dente -Hanji mostra a me e a Levi un fazzoletto blu con un dente dentro, il mio- eccolo."
"Perché lo hai raccolto? È disgustoso" dice il caporale Levi freddo, e disgustato.
"È un campione"
"Attento, anche lei potrebbe essere una divisettrice" dice Levi.
"Hei non paragonarmi a loro... forza, Eren. Fammi vedere un po' questa gengiva"
Con un po' di riluttanza, apro la bocca.
"Il d-dente...è ricresciuto..."
Spazio me:
Scusate se ci ho messo tanto, ma ho usato le STESSE E IDENTICHE battute dell'episodio del tribunale della prima stagione di AOT. Quindi ci ho messo molto perché ho dovuto ascoltare e scrivere ogni battuta su un foglio a parte e poi scriverlo qui.
Comunque la copertina vincitrice è
OHHHHHHH
*rullo di tamburi*
LA TERZA!!
Grazie a tutti per aver votato, anche se la copertina non piacerà a tutti, è stata la più votata. È visto che sono democratica (parolonii 😌✌️) ho messo la più votata.
Volo, zaoooo💓
- hshsbsjsnks 🌚
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