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24. Titano anomalo


Levi's pov
"Bene mocciosi, in fila!" Dico ai nuovi mocciosi, che si sono messi per bene in fila, compresa T/N, che si è messa accanto alla sua amica corvina.

"Oggi andremo in spedizione nel Wall Maria. Dovremo tentare di uccidere i giganti del distretto di Trost. Tutto chiaro?"
"Sissignore" rispondono tutti in coro, tranne T/N, che mi guarda impassibile, come il guardo lei del resto.

"Tch, andiamo"
"Ciao Levi! Ciao T/N! Buona fortuna ragazzi!"
Ci saluta Hanji con la mano, mentre con l'altra tiene una grossa montagna di carta di ogni tipo.

Ogni uno monta sul proprio cavallo e ci dirigiamo presso il Wall Maria, quando si aprono gli enormi cancelli di legno.
Io sono il primo della fila, mentre guardo le porte aprirsi lentamente.
"Mi raccomando, state attenti mocciosi"

Piano piano, entriamo tutti nel Wall Maria e le porte lentamente si richiudono. Ancora quella sensazione di prigionia, quella sensazione di nessuna via di scampo.
Sono il primo a lasciare il cavallo e salire su un tetto qualsiasi, seguito a ruota dalla corvina, poi da T/N e alla fine tutto gli altri.

Il mio compito è semplicemente che nessuno venga divorato, ma sarà difficile, essendo solo in una persona e avendo più di una cinquantina di reclute.
Tenterò l'impossibile.

T/N's pov
Lascio il cavallo e, seguendo Mikasa, atterro su un tetto lì vicino. Dopo il nostro esempio anche tuti gli altri cominciamo a volare sui loro dispositivi e tutti si sparpagliano.
"Rimanete in gruppo" sento sbraitare Levi.
Mi volto verso di lui, il vento mi scompiglia i capelli, e alcuni mi passano davanti agli occhi, coprendo la visuale. Li sposto dietro l'orecchio e vedo che anche Levi mi sta guardando. Faccio una smorfia, intreccio le braccia sul petto e mi volto dall'altra parte.
Lo so lo so, mi sto comportando da bambina.

Un gigante, classe 10 metri, viene verso me e Mikasa, protende una mano verso di me, la schivo saltandola , mentre Mikasa lo aggira e con le lame le taglia via la nuca con un colpo secco, gocce di sangue volano un po' ovunque, una mi arriva persino sulla guancia.

Vi passo sopra un dito, che si sporca di sangue mentre Mikasa atterra di nuovo al mio fianco.
"Non male" dico fredda.
"Grazie" cominciamo a saltare da un tetto ad un altro.

Vedo un ragazzo in difficoltà che sta per essere mangiato da un classe 6 metri. Notando la disposizione del gigante, tra una casa abbastanza alta e il campanile, lo vedo molto facile da uccidere.
Dilettante
Penso mentre taglio via la nuca del gigante, salvando così il ragazzo da morte certa. Sotto shock, balbetta un grazie e se ne va.

Nel frattempo Mikasa tenta un attacco doppio a due giganti, entrambi classe 15 metri. Devo dire, riuscito perfettamente. Rimango a bocca aperta.

"Aiuto!! Qualcuno mi aiuti!"
Un gigante mi passa accanto. Da sopra il tetto riesco a vedere una ragazza che corre sull'asfalto, controllando ogni due secondi dietro di se, per controllare il gigante.
Quest'ultimo guadagnava terreno.
Perché non vola?!
L'ansia in me cresce quando la ragazza cade, prendendosi una storta.
Ora urlava più forte, chiedendo aiuto.

Entro in azione. Rincorro il gigante, volando bassa, sfiorando con le lame il catrame dell'asfalto. Mi avvicino sempre di più, ancora non ha raggiunto la ragazza. Si è girato a guardarmi, sorridendomi e piegandosi lentamente per afferrarmi.

Mi avvicino ai suoi piedi, e gli taglio via la caviglia destra, poi la sinistra. Il gigante cade a terra, con un tonfo e sollevando un po' di polvere. La ragazza intanto mi guarda stupita e ammirata.

Aggancio le funi ora vicino alla sua nuca, inserendo i ganci nella carne della schiena. Volo in alto e appena arrivo alla sua nuca, sguaino le spade e gli stacco un pezzo di carne.
Il gigante, ancora sorridendo, si accascia a terra, chiudendo gli occhi, con la bocca a pochi metri dalla ragazza, che la guarda paralizzata.

Arrivo vicino a lei, che mi guarda stupita.
"G-grazie"
"Non ce di che. Ascolta come mai non sei volata via"
"Ho finito il gas"
"Hai fatto movimenti troppo superflui, devi cercare sempre di sprecare meno gas possibile, perché non sempre ci sono io o qualsiasi altra persona a sorvegliare tutto."
Dico fredda, guardando fissa negli occhi la ragazza dalle iridi verde acqua. Ha davvero degli occhi bellissimi.

"S-si, lo so. Starò più attenta"
Annuisco e le sorrido. Non credo ci sia bisogno di dirlo, un sorriso falso.
"T/N"
"Mikasa, dimmi"
Dice Mikasa, atterrata accanto a me.
"Io vado da quella parte"
"Non puoi andare da sola, verrò con te"
"P-posso venire anche io?"
Balbetta la ragazza dalle iridi verdi.
"Certo, non puoi rimanere da sola. Prima però rifornisciti di gas. Prova a chiedere al caporale" dico girandomi di spalle.
"Verrò con te. Mikasa, intanto vai da Eren, è laggiù e mi pare leggermente in difficoltà." Dico, mentre Mikasa si gira nella direzione dove sentiva le urla di Eren.
Mi alzo in volo con la ragazza al seguito.

Eccolo la, Levi. Fermo su un tetto mentre controlla due cadetti sulla sinistra mentre uccidono due giganti.
Atterriamo alle sue spalle, i capelli mi coprono gli occhi. Non voglio neanche guardarlo, potrei perderti nelle sue iridi.

Lui dal botto si gira verso di noi.
"Caporale, ho bisogno di un rifornimento di gas"
"Tch, laggiù, vicino al carrettino, dovrebbe esserci una mini bombola di gas, sei stata fortunata mocciosa."

La ragazza di libra in volo, nella direzione che gli ha indicato Levi.
Alzo lo sguardo e i miei occhi incontrano i suoi, entrambi ci guardiamo in cagnesco.
"Mocciosa"
"Caporale"
Ci continuiamo a guardare dritti negli occhi, quasi nello sfidare l'altro a chi resiste di più sotto il peso delle nostre iridi. E, a dirla tutta, le sue iridi grigio-azzurre, stavano avendo la meglio sulle mie c/o.

Ma non mollo, il tempo pare interminabile, nessuno dei due muove un muscolo.
"Eccomi, sono tornata. Possiamo andare"
Annuisco e guardo un'ultima volta Levi, che mi guarda freddo.
Chiudo gli occhi e abbasso lo sguardo per poi volare via, con la ragazza al seguito.

Un altro urlo, stavolta un ragazzo.
Ha i capelli neri e si dimena nella mano di un gigante, che lo ha quasi portato alla spalla.
Sicura di me, vado verso il gigante e gli recido la nuca, mentre lui lentamente lascia la presa, facendo cadere il ragazzo sul tetto di una casa lì vicino.
"Stai bene?"
"Si, ATTENTA!"

Non ho il tempo di girarmi, che un altro gigante, classe 15 metri, mi afferra, tenendo entrambe le braccia nel palmo della mano.
Non riesco a muovere un muscolo, mentre mi avvicino sempre di più alla bocca del gigante.
Digrigno i denti in un tentativo disperato di liberarmi, tentando con tutte le mie forze.
Le braccia mi fanno male, riesco a sentire l'alito dedito del gigante, alito di morte.

"Aiuto!" Riesco a urlare, guardo la ragazza che stava con me, che guarda la scena incapace di muovere un muscolo, lo stesso il ragazzo che ho appena salvato.
Dannazione, dannati mocciosi. NON POSSO MORIRE COSÌ
Mi dimeno ancora, ma è tutto inutile. Sono quasi nella sua bocca ormai.
"AIUTO!!" Riesco a urlare.
Chiudo gli occhi, non voglio morire.
Non voglio.
Io devo vivere, non devo morire.
Inizio a piangere, attendendo quell'attimo di dolore che avrebbe segnato la fine della mia vita.

Perché non sono ancora morta?
Lentamente apro gli occhi, ancora lucidi. Mi trovo a un centimetro dalla bocca del gigante. Pare essersi fermato.
Giro la testa verso destra, e da dietro il gigante vedo spuntare Levi, con le lame insanguinate.
Lentamente la presa del gigante su di me si allenta e cado. Ma, non so se fortunatamente o sfortunatamente, credo fortunatamente perché ho avuto un tuffo al cuore, Levi riesce a prendermi prima che toccassi terra.

Le lacrime rigano il mio viso, ancora col ricordo di quegli attimi di terrore. Terrore che la mia vita possa finire così presto, in uno schiocco di dita.
Mi accuccio nel petto di Levi, che è riuscito a prendermi a mo di sposa.
Sento Levi toccare terra, con un sussulto, con una mano mi temeva la schiena mentre con l'altra mi teneva le gambe.
"Mocciosa sei salva, puoi smettere di piangere"
Mi dice, con tono dolce.
Lo guardo e mi sorride. Anche se io non riesco a sorridergli.
Mi asciugo le lacrime e lui mi rimette in piedi.
"G-Grazie caporale"
Avrei voluto abbracciarlo, ma la sola cosa che ho fatto è stata ringraziarlo a parole.
"Tch, stai più attenta la prossima volta"

Mi asciugo l'ultima lacrima e lui vola via, mentre lo guardo assorta dal movimento del suo mantello verde col simbolo delle ali della libertà.
"G-grazie..." dico sussurrando.
Sarei potuta morire, ma lui mi ha salvato.

"Sta bene?"
Dice la ragazza avvicinandosi a me
"Si...credo di sì"
"Oh bene"
"T/N, vieni" dice Mikasa, atterrando accanto a me, sembrava distrutta.
"Cosa è successo?"
"Vieni e basta"
"Rimani col ragazzo" dico alla ragazza, per poi raggiungere Mikasa che stava già saltando da tetto a tetto.

Il vento che mi colpiva la faccia provocava uno strano rumore all'interno delle mie orecchie, mi dava molto fastidio e facevano leggermente male.
Atterriamo su un tetto decorato da regole arancioni, dove troviamo Armin in lacrime con la schiena premuta contro il muro di un piccolo camino.
"Eren...Eren..."
"Cosa è successo qui?!"
Dico confusa, vedendo Armin in lacrime che chiamava incessantemente Eren, tra i singhiozzi.
Mi giro verso di Mikasa, che ha gli occhi coperti dai capelli, guardando il pavimento e sospirando.
Mi giro freneticamente.
"Dove è Eren?"
Un gridolino esce dalla bocca di Armin, che a occhi sgranati guarda le tegole del tetto, piangendo a dirotto.
"Qualcuno vuole dirmi cosa succede?"
"Vedi T/N..."
Comincia Mikasa, molto più fredda del normale.
"Eren è..."
"Cosa?!" Incalzo Mikasa, mi sto cominciando a preoccupare e pensare alle peggiore delle ipotesi. No, non può essere, sicuramente non è così. Eren morto? No, sicuramente non è così. Ora mi diranno un qualsiasi altro luogo dove si può trovare, ovunque tranne che nella bocca di un gigante.
Ovunque tranne li.

"Eren è MORTO!"
Silenzio tombale, interrotto dai singhiozzi continui di Armin, che si porta le mani al volto soffocando il suo pianto.
Non riesco a credere a ciò che ha detto. È uno scherzo.
"Morto?"
"Si...è..." Mikasa porta una mano al viso, asciugando una lacrima.
"No, non è vero"
Un altro grido di dolore di Armin, mi costringe a girarmi verso di lui. Aveva gli occhi completamente inondati da lacrime e le guance fradicie, là maniche della sua giacca bagnate dalle lacrime.
"Perché..." dico abbassando lo sguardo mentre una lacrima, prima solitaria più seguita da altre venti, scorre sul mio viso, bagnando le tegole.
"PERCHÉ!!"
Dico urlando. Mentre Mikasa scoppia in un pianto silenzioso, con le lacrime che le rigavano le guance.

In un secondo un lampo, un fulmine diretto verso il terreno attraversa il cielo, interrompendo i nostri pianti e obbligandoci a girarci verso la sorgente dello strano fenomeno.
Veniamo accecati da quella luce giallo ocra, mischiata a del verde.

Era talmente accecante che devo coprirmi gli occhi con il braccio, mente una forte ondata di vento di travolge.
Poi un urlo, sembra un gigante.
Decidiamo di avvicinarci alla fonte del suono e ci ritroviamo faccia a faccia con un nuovo gigante.

Esatto, un nuovo gigante.
Nessuno dei tre trattiene lo stupore.
Era indubbiamente un gigante nuovo, un gigante anomalo.
Era gigantesco, sarà classe 15 metri, ad occhio e croce.
Ha due enormi occhi verdi che gli colorano il volto, e dei capelli castani spettinati. Una bocca coi denti digrignati, quasi come perennemente incazzato.

Ha un fisico scolpito, al contrario dei giganti normali.
Ma la cosa che sicuramente ci ha colpito più di tutte e che il gigante, attaccava gli altri giganti.
Esatto, il gigante anomalo uccideva altri giganti suoi simili.
Pare abbia una sua intelligenza ma, perché proprio gli altri giganti? E non gli esseri umani?

Tutti e tre ci guardavamo confusi, il gigante anomalo scagliava pugno dopo pugno, uccidendo ogni gigante gli si parasse davanti.

"...cosa è quel gigante?"
D'un tratto domanda Armin, senza distogliere lo sguardo dal nuovo titano, che ora stava calciando via un gigante classe 5 metri, come fosse stato un pallone da calcio.
"...non ne ho idea. Perché colpisce gli altri giganti?"
"Che cosa sta succedendo?" Domanda Mikasa, confusa forse anche più di noi.

Dopo un po',il gigante sfinito cade a terra, e dalla nuca di quest'ultimo esce niente meno che Eren Jeager.
Spalanco gli occhi, non era possibile.
Eren...un titano?
No, non era umanamente possibile.
Nella mia testa può avere senso quanto vi pare, ma non può essere.

La mia mente ragionava da sola, dicendo semplicemente le similitudini tra i due, senza negare il fatto che Eren era uscito dalla nuca del gigante.
"Eren...li...gigante..."
Blaterava Armin, indicando il corpo del ragazzo uscito dalla nuca del gigante.
"Eren.." sussurra Mikasa, per poi andare immediatamente verso di Eren.
Io ed Armin la raggiungiamo subito dopo.

Mikasa prende tra le braccia il corpo fragile del ragazza dagli occhi smeraldo, mentre io guardo ancora incredula la scena, insieme ad Armin.
Guardo Mikasa, che sta abbracciando Eren, piangendo dalla gioia.

Sorrido a quella scena così dolce. Quando un tonfo alle mie spalle mi costringe a girarmi.
Levi atterra alle mie spalle, mi irrigidisco di colpo, trattenendo il respiro.
Ma lui aveva occhi solo per Eren [no fan dell'Ereri...no] esterrefatto da ciò che era successo.

Dopo poco lancia un fumogeno giallo, segno di ritirata all'interno delle mura.
Tutti i ragazzi, rimasti in vita, cominciano a radunarsi verso il portone, alcuni fissando la scena stupiti, passando tra i tetti.
"Sta bene?"
Chiede Levi a Mikasa.
"C-credo di si"
Bisbiglia Mikasa, mentre abbraccia ancora Eren.

"Mocciosa, prendi Eren e andiamo via. T/N aiuta la mocciosa" dice guardandomi, mentre lui vola sui tetti.
Wow che galantuomo...
Penso sarcasticamente.
Prima mi salva la vita poi mi tratta come se non esistessi affatto.

Aiuto Mikasa a estrarre Eren dal copro del gigante, mente Armin ci guarda dalla cima di un tetto, aspettandoci.

Spazio me:
Okay, seri.
Stavolta il capitolo è uscito male. L'ho modificato e rimodificato ma niente, questo è il risultato. A questo punto vi starete chiedendo: ma allora hanno fatto pace o no?
In realtà no, Levi si ci ha salvato da morte certa ma si comporta comunque in modo distaccato con noi, perché se l'è presa per il fatto che gli abbiamo dato del bugiardo.
E noi siamo ancora convinte che sia un bugiardo. Chi potrà far cambiare idea a T/N? Per far pace, a Levi basterebbe solo che T/N gli dicesse che si fida di lui e che si era sbagliata. Ma lei lo farà mai? Lo scoprirete avanti, perciò ancora sono cane e gatto. Per il fatto del sorriso di Levi, beh Levi è sempre innamorato eh, da far presente. Vederla così tra le sue braccia lo ha reso comunque felice, dimenticando per un attimo di cosa lo aveva accusato. Se non era chiaro (e sono sicura che non era chiaro, perché non mi so spiegare) spero che sia chiaro ora😂
Detto questo ciao💓
- hshsbsjsnks

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