York Shin City si estendeva, movimentata, davanti agli studenti. In giro, c'era ogni tipo di persona: dal lavoratore in giacca e cravatta, al ragazzino in canottiera. Numerosi grattacieli creavano l'urbano paesaggio e una torre altissima, sproporzionata in quanto alla larghezza, era come un giganteaco punto di riferimento: l'Arena Celeste. I vicoli di alcuni palazzi erano poco raccomandati, per colpa della mafia del luogo. In cielo, volavano dirigibili di ogni colore. Il solito, insomma, per chi era abituato a quel posto.