L'ufficio della signorina Overraskende non era enorme, ma era accogliente e non si configurava come quello di una normale preside, ma di loro chi poteva definirsi tale?
Si trattava infatti di una stanza affollata di libri, registri, biscotti, tazzine e cuscini. Da un lato si apriva una finestra incastonata un una ampia cornice di librerie, coi volumi delle dimensioni più disparate. L'atmosfera era accogliente, o quantomeno lo sarebbe stata se la stanza non fosse stata devastata  e coperta di una strana sostanza gelatinosa, vagamente luminescente, incolore e dal leggero odore di marcio. La sedia della preside era rovinata e totalmente coperta di quella sostanza vischiosa e vagamente urticante.
Su una parete, in un angolo poco in vista, c'era un bigliettino conficcato con un ago verde acido. Sul foglietto era scritto "Chir..." il resto era corroso.
Poco sotto, su una lastra che sembrava essere fotografica, stava un'immagine approssimativa degli assalitori.

Della docente non c'era traccia alcuna.