15 - Tyler Posey, part two
Il moodboard è stato gentilmente realizzato da @fletcherssmile98 (che non mi fa taggare 🤔). LOOK HOW SOFT
Okay, detto questo, buona lettura😂
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Dal giorno del barbecue non avevo fatto altro che ascoltare La vie en rose di Edith Piaf, cantandola nonostante il francese non fosse per niente la mia lingua e fossi stonata come una campana – sul serio, una mattina mia madre entrò spaventata in camera mia perché pensava stessi litigando con un gatto randagio agonizzante entrato dalla finestra, salvo poi mandarmi a quel paese quando scoprì che il gatto agonizzante ero io che cantavo brandendo una spazzola come microfono. Non potevo farci niente, ero presa dall'amore e dalla confusione e dalla felicità, dovevo cantare nonostante fossi stonata e non sapessi un'acca di francese.
«Cantare canzoni inglesi no?», si lamentò William, quella mattina, «Ci sono miriadi di canzoni che puoi rovinare con la tua voce da usignolo con le coliche renali, almeno renditi comprensibile!».
Karinna annuì alle parole di William. «Puoi pur sempre cantare Lady Gaga, rimani sul classico. Oppure Dua Lipa, che ne so, per me non dovresti proprio cantare ma se proprio vuoi...».
«Ferma, Architettona», sbottò William, «Gaga va ancora bene, ma non puoi nominare il Messia Dua Lipa così! Specie per darla in pasto alle corde vocali di questo gatto in agonia».
«Wow, siete così gentili con me», mi lamentai, scuotendo la testa, «Comunque mi dispiace, ma il mio repertorio non cambierà, voglio cantare La vie en rose e non ho intenzione di smettere, grazie», aggiunsi, sorridendo trionfante alle espressioni di puro dolore sulle facce dei miei migliori amici.
«Dio, è peggio di quando si è innamorata di Vincent Jones al primo anno di università e citava How I Met Your Mother in continuazione», si lamentò William, «Almeno quella volta parlava una lingua conosciuta al genere umano».
Alzai gli occhi al cielo. «Poteva andarvi peggio, avrei potuto iniziare a cantare robe improponibili alla Despacito oppure quelle canzoni in coreano che ascolta sempre mia sorella», borbottai, facendo sospirare di sollievo William e Karinna, «E vi ricordo che voi quando vi innamorate fate di peggio – anzi, mi correggo, William quando si innamora fa di peggio. Tu hai le emozioni di un ciocco di legno secco, Karinna».
«Beh, mi sa che a questo giro vinci tu», si arrese William, «Io quando mi innamoro mi trasformo in un mostro assetato di pene...».
Karinna mi fece una linguaccia. «Non ho le emozioni di un ciocco di legno secco, brutta infame! Solo... non mi innamoro facilmente, tutto qui», si difese la bionda – aveva cambiato tinta pochi giorni fa sotto consiglio di William (beh, sotto costrizione, più che altro...).
«Che non ti innamori facilmente lo sappiamo fin troppo bene, io in primis», dissi, «Quando darai una possibilità ad Ashton? Non lo sopporto più, mi tiene sveglia fino alle due di notte per parlare».
Karinna arrossì – gesto che destò sia la mia curiosità che quella di William. Non l'avevamo mai vista arrossire in tutta la nostra vita, era quasi un evento raro. «Non voglio uscire con lui... per il momento. Ne abbiamo parlato, non voglio essere una delle tante per lui – se vuole conquistarmi, dovrà farlo per bene», confessò, lasciandoci letteralmente a bocca aperta.
«Tu hai dato una possibilità ad Ashton?», le chiesi, scioccata, «Quel sociopatico non me l'ha detto!».
«Gli ho chiesto io di non dirtelo, volevo essere io la prima a farlo. E comunque non è una cosa così importante, ho solo acconsentito ad uscire con lui se riesce a farmi cambiare idea...», spiegò Karinna, gesticolando nervosamente e guardandosi attorno, come faceva sempre quando parlava di una cosa che la innervosiva. Era strano, che Karinna tornasse sui suoi passi così, non era mai successo prima d'ora, quindi avevamo motivo di sperare che qualcosa tra lei ed Ashton potesse nascere. E se lo meritavano entrambi, eccome se lo meritavano...
Prima che potessi dire qualcosa al riguardo, William mi strattonò per un braccio e mi costrinse a voltarmi verso di lui. «Che c'è? Hai visto di nuovo il ragazzo belga dell'erasmus?», mi lamentai, massaggiandomi il braccio piuttosto dolorante. Per essere mingherlino, William aveva una forza sovrumana quando si trattava di certe cose.
«Che vuoi che me ne faccia del ragazzo dell'erasmus? Me lo sono già scopato!», esclamò William, facendomi cenno di guardare avanti a me, «Mi spieghi perché c'è Tyler Posey qui? E perché sta venendo proprio verso di noi?».
Mi voltai verso il punto indicato da William, sgranando gli occhi non appena vidi Tyler avvicinarsi verso di noi sorridendo e brandendo un mazzo di tulipani come se fosse stato un'arma di distruzione di massa rivolta a me. Cominciai a tremare dalla paura, consapevole del motivo per cui lui fosse qui e del perché stesse venendo verso di me con un mazzo dei miei fiori preferiti in mano (e tra l'altro, come aveva fatto a scoprire quali fossero i miei fiori preferiti?).
«Credo di sapere perché sta venendo verso di noi adesso», borbottai, stringendo l'orlo della maglietta tra le dita, «Vuole uscire con me».
«Scherzi», sbottò William, incredulo, «Ma tu stai con Luke! Che faccia tosta».
Arrossii a quelle parole. «Beh... tecnicamente... io e Luke non stiamo insieme», confessai, facendo voltare William e Karinna verso di me, «Non ne abbiamo ancora parlato».
«Ma dico io, sei stupida?!», esclamò Karinna, guardandomi indignata, «Tu sei innamorata di lui, lui è innamorato di te, quanto diamine ci vuole a dirvi che volete stare insieme?! Siete due deficienti!».
«Non abbiamo potuto farlo perché è dovuto correre in ospedale con Jared per colpa dell'attacco di panico che ha avuto dopo che gli ho rovesciato il guacamole per terra!», mi giustificai, «E poi per iniziare una relazione serve una conversazione seria, non potevo mica chiederglielo al barbecue!».
«Ma per carità, quale conversazione! Infilagli la lingua in bocca e reclama il suo pene come tuo, sorella! Ma non ti ho insegnato niente?!», si lamentò William, alzando le mani al cielo, «Oh, dolce bambin Gesù, ma come dobbiamo fare con queste suorine dell'era moderna?».
Ignorai le invocazioni di William – che tra l'altro non metteva piede in chiesa da una vita e si inginocchiava davanti a tutt'altro tipo di cappelle, eppure si permetteva di invocare i santi ogni due per tre – mentre Tyler Posey si fermava proprio davanti a me facendo ammutolire sia il mio amico santone che Karinna, impegnata ad inveirmi contro dando ragione a William – evento più unico che raro. Tra di noi cadde un silenzio tombale, carico di presagi funesti; avevo paura di scoprire per quale motivo Tyler fosse da me, e speravo vivamente che non fosse per chiedermi di uscire.
Tyler mi consegnò il mazzo di fiori sorridendomi in modo ammaliante. «Ciao, bellissima. So che i tulipani sono i tuoi fiori preferiti, così ho pensato di portarteli», mi disse, «È da un po' che non ci vediamo, eh?».
Ridacchiai per dissimulare il mio imbarazzo. «Direi, sì. Come mai questa visita improvvisa alla mia università?», chiesi, ignorando la vocina nella testa che mi imponeva di scappare urlando perché probabilmente Tyler Posey era uno stalker professionista, per sapere i miei fiori preferiti e l'orario in cui uscivo dall'università. Beh, perlomeno eravamo in un luogo pubblico ed eravamo circondati da persone – specie da ragazzine che avevano riconosciuto Tyler e volevano un autografo o una foto. Tutto questo era imbarazzante.
«Oh, ti cercavo, poi ho ricordato che mi dicesti che studi qui e... ho tentato la fortuna. Volevo chiederti una cosa, comunque, stavo aspettando di vederti di nuovo nel quartiere ma... manchi da parecchio», disse vago, grattandosi la nuca.
Deglutii. «Sì, beh... Luke non mi sta chiamando più così spesso», borbottai, omettendo il motivo per cui Luke non mi avesse chiamata più così spesso, «Mi fa piacere rivederti, comunque! Cosa volevi chiedermi?», chiesi curiosa, sentendo i battiti del mio cuore aumentare per la paura. Ormai era evidente cosa volesse chiedermi, no?
E infatti...
«Vuoi uscire con me, questo venerdì? Ho prenotato in un posto che potrebbe piacerti molto».
Lo sapevo. Cosa avrei dovuto dirgli? Non volevo uscire con lui, l'avrei soltanto illuso di più facendogli credere che qualche possibilità tra noi due ci fosse, ma allo stesso tempo con Luke per ora non avevo risolto niente e forse mi avrebbe fatto bene staccare un po' la spina dalle mie preoccupazioni a riguardo uscendo con un altro. Ma non era forse un chiodo scaccia chiodo? E poi Tyler e Luke erano nemici, cosa avrebbe pensato quest'ultimo se fosse venuto a sapere che ero uscita con Tyler? Era un grandissimo problema. Dovevo rischiare, o restarmene buona nel mio angolo, magari cercando il modo di chiarire con Luke – facendo così l'unica cosa giusta?
«Non devi farmelo sapere subito, eh. Prenditi il tuo tempo per pensarci», mi disse Tyler, interrompendo il mio flusso di pensieri.
Scossi la testa, decidendo di fare il passo più lungo della gamba. Tanto, quanto male mi avrebbe fatto uscire con lui? Non era una grande tragedia...
«No, tranquillo. Mi piacerebbe uscire con te».
***
[A/N] no, non è un miraggio, sto postando davvero! 😂 mi andava di portare avanti la tragedia della povera Cara, la nostra gatta in amore che nonostante ormai sappia bene cosa prova Luke per lei, ancora non ha fatto la sua mossa. Eh, bisognerà aspettare, specie perché adesso esce con Tyler... chissà se le cose andranno bene o no🤔 lo scoprirete al prossimo aggiornamento!💜
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