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6.

- Stasera possiamo non andare al falò? CELINE-

Nel pomeriggio mandai un messaggio a Benjamin, non avevo voglia di vedere Leila, sapevo che avremmo chiarito ma le sue parole mi avevano ferita.

-Perché? BENJAMIN-

La sua risposta secca e fredda mi diede un po' fastidio, ormai erano settimane che ci frequentavamo e non ci eravamo mai visti all'infuori della spiaggia. Leila a parte, volevo davvero fare qualcos'altro con lui, anche una semplice passeggiata ma senza la sabbia sotto ai nostri piedi. Sembrava che potessimo funzionare solo sotto la luna e di fronte al mare.

-Perché ho voglia di stare un po' sola con te. CELINE-

Non era del tutto una bugia, adoravo stare davanti al fuoco a cantare ma oltre quel poco tempo che ci dedicavamo per l'ormai abitudinaria passeggiata eravamo sempre in mezzo ad altre persone. La sera prima era stata magica. Quel bacio è stato da togliere il fiato ma volevo di più da lui. Volevo vivermelo anche nella vita reale e non solo al ritmo della chitarra e delle onde.

-Va bene Celine. Mi stai chiedendo un appuntamento? BENJAMIN-

La sua risposta mi fece sorridere, forse aveva capito.

-Qualcosa del genere. CELINE-

Gli risposi vaga, sperando di ricevere una proposta da parte sua. In fondo di lui sapevo tanto ma sapevo che c'era ancora molto da scoprire.

-Ok Celine. Fatti trovare vestita comoda e carina alla fine del tuo turno. BENJAMIN-

Allora se siete donne potete benissimo immaginare che la parola comoda non può essere associata in alcun modo alla parola carina.

Le tute sono comode e di certo non ti fanno sembrare carina.

Le gonne sono carine e di sicuro non stai comoda.

Rimasi seduta al centro della mia cabina armadio per non so quanto tempo e l'unica cosa che mi passava per la testa era chiamare Leila. Lei mi avrebbe dato il consiglio giusto ma il mio orgoglio mi impedì di farlo e così sbuffando e borbottando mi alzai e iniziai a provare metà dei capi che vedevo esposti.

Dopo una dura lotta tra me e miei vistiti, attorno a me c'erano solo vestitini, maglie e pantaloni sparsi sul pavimento ma ciò che vedevo allo specchio mi piaceva.

Avevo scelto una maglietta leggera e larga bianca un po' scollata e dei pantaloncini di jeans neri, ai piedi avevo messo le mie converse bianche e per la prima volta mi sentii carina e comoda. Certo, ancora non sapevo che cosa mi aspettava e l'ansia di non essere vestita adeguatamente continuava a tormentarmi ma decisi che non mi importava e mi spogliai riponendo accuratamente i vestiti nello zaino, per infilarmi la mia divisa del chiosco.

Le ore al lavoro volarono e scoccato l'ultimo minuto del mio turno mi fiondai in bagno per darmi una rinfrescata e sistemarmi.

Quando uscii vidi Benjamin di schiena. Aveva una camicia bianca e un paio di jeans.

Come se in qualche modo riuscisse a sentire i miei occhi puntati su di lui si girò e, alzando quei suoi osceni occhiali verdi, mi sorrise. Ma non un sorriso qualsiasi, quel tipo di sorriso che ti fa smuovere tutta la faccia che anche avesse avuto la bocca coperta avrei visto il suo sorriso dai suoi occhi.

Mi affrettai a raggiungerlo e lui si mise a fissarmi dalla testa ai piedi più volte facendo un fischio. Diventai rossa in un secondo e gli diedi un pugno su un braccio.

<<Ehi!>> si lamentò portando la mano sul punto in cui lo avevo colpito massaggiandosi e fingendo una smorfia di dolore. Lo avevo praticamente appena sfiorato.

<<Oh smettila, non puoi essere così delicato!>>

Smise di fare smorfie e tornò a sorridermi tendendomi la mano.

La afferrai e mi lascia trascinare da lui non sapendo ancora cosa mi aspettava.

Si fermò davanti ad una moto e afferrò due caschi porgendomene uno. In quel momento ringrazia per aver scelto dei pantaloncini invece di una gonna.

<<È tua?>> gli chiesi prendendo il casco.

<<No Celine, la stiamo rubando>> mi disse sarcastico.

Sbuffai e mi misi il casco e mi sedetti dietro di lui. Non appena mise in moto mi strinsi ai sui fianchi.

<<Hai paura?>> mi chiese dolcemente.

No, non avevo paura. Solo che non ero mai salita su una moto, quindi ero solo, come dire, preoccupata?

Scossi la testa più volte e lo vidi sorridere dal riflesso dello specchietto.

<<Sta tranquilla, non andrò forte>>

Cercai di rilassarmi e appoggiai la testa sulla sua schiena.

Non corse forte e l'aria che sfiorava la mia pelle era piacevole, mi dava un senso di libertà mai provato prima.

Si fermò dopo una ventina di minuti davanti a una piccola insegna di un ristorante e mi aiutò a scendere.

Ancora una volta mi ritrovai davanti al mare, la scia di candele sulla sabbia conducevano a un ristorante che aveva un grande terrazzo a vista mare.

Benjamin aveva un sorriso soddisfatto e, anche se per un momento un briciolo di delusione bussò alle mie aspettative di avere una serata diversa, mi contagiò subito e senza ripensamenti mi appoggiai a lui per togliermi le scarpe e lasciai che miei piedi sprofondassero sulla sabbia.

Lui fece lo stesso e mano nella mano ci incamminammo verso l'entrata del ristorante.

<<Vedrai ti piacerà questo posto!>>

Gli sorrisi sincera, mi faceva piacere vederlo un po' agitato, mi faceva pensare che avesse scelto quel posto per qualche ragione, ed io non vedevo l'ora di scoprirla.

Mi aprì la porta e con un gesto esageratamente galante mi fece passare avanti a lui.

Quando inizia a guardarmi attorno restai a bocca aperta. Mi era stato subito chiaro perché aveva scelto quel posto. Tutto in quelle pareti sembrava fatto apposta per noi.

<<Non ero mai stata in questo posto prima>>

Gli dissi continuando a guardare le pareti.

<<Ci speravo!>>

Mi disse abbracciandomi da dietro.

C'erano chitarre di ogni genere appese sulle pareti e il soffitto era stato dipinto come un cielo stellato, sotto ogni tavolo c'era della sabbia, infatti tutti i clienti presenti erano scalzi e li vedevo smuovere la sabbia con i piedi mentre parlavano o mangiavano e la cosa mi sembrò geniale tanto quanto naturale.

Un cameriere venne a prendere le nostre ordinazioni e ci interruppe da quel silenzio che si era creato, privo però di imbarazzo. I nostri occhi si erano persi gli uni dentro agli altri e i sorrisi che in quel momento ci adornavano la faccia valevano più di mille inutili parole.

Dopo la cena a base di buon pesce e un enorme coppa gelato che abbiamo diviso siamo andati a camminare in riva al mare, mano nella mano. Quella volta però fu diversa da tutte quelle precedenti, le nostre continue domande furono sostituite da sguardi e carezze. Mai in vita mia mi ero sentita così felice, il mio cuore batteva a ritmo sempre accelerato e quando Benjamin si fermò e mi tirò verso di sé per darmi un semplice tenero bacio mi resi conto che avrei accettato di passeggiare tutte le sere in riva al mare pur di stare con lui.

La serata era finita davanti all'ingresso del mio vialetto con altri baci e carezze, mi tranquillizzava la sua calma e i suoi modi di fare con me, non aveva mai provato a spingersi oltre e io gliene ero davvero grata perché per me erano tutte prime volte. Certo, avevo già dato qualche bacetto ma mai mi ero innamorata, perché si, anche se era presto e anche se non ero sicura di cosa Benjamin provasse davvero per me io ne ero sicura, ero innamorata.

Quando mi misi sotto le coperte mi resi conto che per rendere perfetto davvero quel momento mancava una sola cosa, o meglio qualcuno, Leila.

Non avrei potuto mai tenerle il broncio ancora per molto, ero ancora arrabbiata e innervosita dal suo comportamento, mi faceva sentire una bambina e soprattutto una codarda e sicuramente per tante cose aveva ragione ma quella volta ero sicura che si stesse sbagliando. Ma sapevo toccasse a me fare il primo passo, in fondo me ne ero andata via io senza darle modo di parlare quindi presi in mano il telefono e senza pensarci troppo la chiamai.

Dopo pochi squilli la voce di Leila, assonnata e preoccupata mi fece sorridere.

<<Celine che è successo? Stai male?>>

Ecco com'era Leila, sicuramente era offesa per il mio comportamento ma sono sicura che non esitò nemmeno un istante a rispondermi nonostante fosse tardi e stesse dormendo.

<<Va tutto bene Leila>>

Non volevo chiederle banalmente scusa, anche perché ero ancora convinta si sbagliasse e rimasi in silenzio aspettando che lei dicesse qualcosa.

Dopo qualche secondo la sentii sospirare, forse si aspettava che continuassi a parlare.

<<Pensavo di vederti stasera al falò>>

<<Sono uscita con Benjamin>>

<<L'ho immaginato>>

La conversazione non stava andando come avrei voluto, dovevo fare qualcosa.

<<Lo sai che hai quasi sempre ragione vero??>>

<<Quasi?>>

Mi chiese lei divertita, non sentivo rabbia o arroganza nel suo tono.

<<Si quasi, perché questa volta ti stai sbagliando, ne sono sicura>>

<<Io lo spero davvero Celine, Benjamin mi sembra un ragazzo per bene ma vorrei solo tu ci andassi piano>>

<<Troppo tardi>>

Sentii cambiare notevolmente la sua voce, nella mia immaginazione la vidi tirarsi a sedere con gli occhi sbarrati nel buio della sua stanza.

<<Ci sei andata a letto?>>

<<No! Che stai dicendo ma credo davvero di essermi innamorata>>

Leila sospirò forse sollevata.

<<E allora vivi Celine, io ci sarò sempre. Sia se ti porterà all'altare sia se ti spezzerà il cuore, ma in quel caso lo ammazzerò di botte>>

Ridemmo tutte e due.

<<Non so cosa succederà Leila, sono spaventata sinceramente a sentirmi in questo modo, ma sento che è quello che voglio davvero>>

<<Ci sarò Celine>>

Mi disse solo dolcemente.

<<Lo so Leila. Grazie>>

Ci salutammo e chiusi la conversazione.

Mi rilassai e pensai se era il caso o meno di mandare un messaggio a Benjamin per ringraziarlo per la bella serata ma quando presi in mano il telefono cambiai idea, non volevo sembrare pesante o asfissiante, avrei aspettato almeno l'indomani non mi illudevo di averlo già conquistato ma ormai per me era tardi. Sono sicura che tutti, perfino la luna, avessero capito che ormai ero persa per quel ragazzo dai buffi occhiali verdi e giurai a me stessa di fare di tutto per fargli capire che potevo renderlo felice.



Spazio autrice

Sarò ripetitiva ma grazie ancora per le visualizzazioni, non sono molte ma mi fa mooolto piacere vedere che ogni giorno crescono un po' di più.

Vorrei creare un cast e avrei davvero bisogno del vostro aiuto. Al momento ho solo un volto per Celine e avevo pensato a Danielle Campbell. 

Mi auguro di ricevere presto vostri commenti e spero la storia vi stia piacendo.

Con il tempo vedrete che le cose si movimenteranno e non poco, ma dovete avere pazienza e dare tempo a Celine di spiegarvi per bene come si è ritrovata in quell'aereoporto!

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