2: -Captain-
Il giovane si ritrovò in una stanza completamente all'oscuro, se non per la tenue luce che proveniva da fuori.
La donna dai capelli color mogano tendenti al castano gli si avvicinò sorridente.
-Accomodati.- Disse indicando un divanetto rosso poco distante da lui.
Ubbidì andando a sedersi ancora dolorante.
La donna si inginocchiò davanti a lui medicando le ferite, che il capitano Levi gli aveva procurato.
-Certo che avresti potuto contenerti, Levi.- Farfugliò la castana all'uomo poco distante da loro.
-Il piano era questo.- Rispose il caporale, senza muovere ciglio, restando a braccia incrociate appoggiato alla parete vicino alla porta.
-Certo, lo so.- Rispose con fare ovvio la donna rivolgendo un'occhiata a Levi. –Ma gli hai addirittura staccatto un dente, eccolo qui.- Continuò tirando fuori dalla tasca dei pantaloni un fazzoletto contenente il dente di Eren.
Quest'ultimo passò la lingua sull'intera arcata superiore dei denti, non ne mancava nessuno.
-Apri la bocca, voglio vedere se si può fare qualcosa.-
Eren fece quanto richiesto dalla donna davanti a lui, la quale restò sbalordita nel vedere che tutti i denti erano al loro posto.
-Eren, il dente è ricresciuto.- Disse balbettando.
Lui richiuse la bocca abbassando lo sguardo sulle mani rovinate.
Lo sapeva, aveva questo potere. Ogni volta che si procurava una profonda ferita quella si rimarginava dopo poco.
Aveva perso un braccio e una gamba, durante la prima battaglia contro i giganti, ed erano ricresciuti nel giro di una decina di minuti, in seguito si era trasformato in titano.
-È fantastico!- Esclamò la castana con occhi brillanti coperti dai suoi occhiali. –Non mi sono ancora presentata, mi chiamo Hanji.- Disse continuando a fissare Eren.
Il ragazzo bisbigliò un 'piacere', per poi farsi passare del ghiaccio da tenere sul livido della guancia. Hanji uscì dalla stanza lasciando i due uomini con il nuovo arrivato.
L'uomo più alto si avvicinò inginocchiandosi davanti al castano.
-Sono Erwin Smith, mi dispiace di averti fatto passare tutto questo.- Porse la mano ad Eren che lo osservava incantato dagli splendenti zaffiri che aveva al posto degli occhi.
Il viso del biondo era sereno e tranquillo, si poteva percepire quello che aveva visto in anni all'interno del Corpo di Ricerca guardandolo negli occhi.
Poco distante da loro Levi scrutava la scena, sentì una nota di gelosia risuonargli in tutto il corpo. Si mosse da solo, sedendosi vicino ad Eren il quale stupito dimenticò di stringere la mano ad Erwin.
Notò i due uomini fissarsi intensamente, quasi fossero infuriati l'uno con l'altro per essere troppo vicino a lui. La tensione era palpabile, ma non ci furono comportamenti che potessero indurre ad una rissa, solo qualche occhiata di tanto in tanto.
Il caporale fece scivolare il braccio destro sullo schienale del divanetto, sfiorando la spalla del ragazzo, ed incrociò le gambe.
-L'ho fatto solo per dimostrare di riuscire a controllarti, se sei ancora vivo è solo per la quantità di ferite che hai sul viso. Cerca di capirlo, moccioso.- Spiegò freddamente rivolgendo un fugace sguardo al più piccolo.
-Certo... ho capito...- Rispose ancora scosso Eren.
L'uomo chiuse gli occhi lasciandosi trasportare dai suoi pensieri. Il castano notò per la prima volta i suoi capelli corvini, ricadevano morbidi sulla fronte mentre dietro la nuca erano completamente rasati.
L'espressione del viso era seria e distaccata, non accennava mai un sorriso e sembrava che non volesse avere nulla a che fare con le persone.
Sentì come se la sua presenza desse fastidio al caporale, pensò che se fosse morto a lui non sarebbe importato, si sarebbe liberato solo di una palla al piede.
Eren riportò lo sguardo alle sue mani sentendosi di troppo, non voleva essere un peso né tanto meno essere considerato un errore, doveva sottostare al volere di Levi o sarebbe morto.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro