L'apparenza inganna.
Aprii lentamente la porta ,cercando di non fare
rumore.
Vidi una scena che cambiò la vita a mia mamma, mio padre , se si può definire così, stava baciando la sua collega, la stessa con cui ero andata in giro per la città.
Decisi di andare a riferire tutto a mia mamma,doveva saperlo.
Mia mamma appena saputa la notizia era a pezzi, preparò i bagagli e mi disse che saremo tornate a casa.
Durante il viaggio di ritorno pensai a quante ne avevamo passate io e mio padre, e lui ci aveva tradite così. Ma perché lei? Perché a Brighton? C'era qualcosa sotto,sicuramente.
Quando scendemmo dall'aereo c'erano le mie migliori amiche che mi aspettavano.
Raccontai loro tutto quello che era successo, loro sconvolte, cercarono di consolarmi, ma io pensavo solo a mia mamma in quel momento, erano in gioco 20 anni di matrimonio.
Così passai tutti i giorni a
indagare su quella donna.
Col tempo scoprii che aveva 30 anni, e che si era appena divorziata a causa di una di una di un problema familiare.
Si chiamava Riley Anne Hamilton, almeno così ci aveva detto mio padre.
Negli ultimi giorni d'estate ricevetti ben 23 messaggi da Riley.

Non le risposi, ero certa che avrebbe trovato delle scusanti insieme a mio padre per farsi perdonare
Questa volta un semplice "scusa" o un "mi dispiace" non sarebbe bastato.
Cominciai a disfare le valigie , nonostante fossi stanca.
Rimisi tutti i vestiti nell'armadio insieme alle mie nuove scarpe, di cui ero felicissima, ma dal momento che me le aveva comprate mio padre, le avrei probabilmente buttate o vendute.
Iniziai a svuotare il mio zaino, pieno di panini e roba varia.
Disfai anche il taschino più piccolo, dove tenevo i pacchetti di fazzoletti.
Scivolò la carta d'identità di Riley Anne sul pavimento.