Inko's Pov.
Mi fissava incredulo. Forse più infuriato che incredulo. Restammo in silenzio. Poi decise di picchiarmi,aveva compreso tutto. Io presi un cuscino per proteggere almeno la pancia. Mi picchiava violentemente,ma io rimasi immobile. Appena ebbe finito,mi fissò di nuovo con sguardo omicida.
"Troia,come ti sei permessa di tradirmi. Te la farò pagare,ma non oggi. No,oggi sarebbe troppo facile. Un giorno in cui tu sarai distratta e potro uccidere sto bastardo."
E se ne andò. Ero spaventata,piansi l'anima. Il giorno seguente scoprii che era partito per chissà dove,lasciando un messaggio: "tornerò a prenderti"... crebbe la paura,l'ansia. Non uscii di casa se non per comprare da mangiare. Anche se mangiare è molto diverso da quello che facevo io. Mangiavo scatolette. Tutto il tempo. Non incontrai più Toshinori,la mamma di bakugou...nessuno. solo quando ebbi partorito,incontrai qualcuno: i dottori,le infermiere e uno psicologo. Normalmente quest'ultimo non è presente,ma per la mia situazione si. Ero anoressica con un bimbo in grembo,occhiaie da far paura a chiunque e ferite non curate. Passai uno o due mesi in ospedale,anche per il piccolo izuku. Era più piccolo degli altri,era nato prima e non respirava per bene. Ma lo amavo lo stesso,era così bello. Aveva delle piccole lentigini sulle guance,un visino minuto e prendeva il mio mignolo nelle sue manine. Mi diedero un buono di 30.000 yen per comprare il necessario alla cura del bambino. Tornai a casa e lo accudii al meglio che potevo. Il primo mese a casa,ero spaventata da tutto,cresceva troppo in fretta! Toshinori non sapeva ancora nulla. Solo la mamma di bakugou,era la mia migliore amica. Anche lei aveva avuto un bambino poco prima,ma non avendo avuto l'occasione di sentirci,non l'avevo saputo. Passò il tempo velocemente,fin troppo! Già camminava,correva,saltava! Con difficoltà certo,mi dava le manine,però ci riusciva! Io spesso guardavo Toshinori alla televisione la sera,dopo essere tornata dal lavoro che ero riuscita a trovare. Il mio piccolo izuku lo guardava impressionato dal suo solito sorriso.
Quello fu l'inizio di un lungo percorso pieno di peripezie per diventare eroe.