Stelle
Todoroki's pov.
Avevano paura crollasse di nuovo, ma non successe.
La polizia arrivò nella stanza, permettendomi di essere presente.
Fecero le domande solite ad Izuku, prima di stressarlo.
Rispose, ovviamente, però con calma.
-"chi è stato?" Chiesero.. e fu soltanto la prima domanda.
Già era stressato, cercava di ricordare e di raccontare al meglio, però niente che potesse aiutarli.
Le sue mani tremavano e io cominciai ad accarezzarlo, dovevo calmarlo.
I poliziotti se ne andarono a mani vuote, ma Izuku di certo non era felice.
Una persona felice salta e sorride, lui no.
Lui era come una lastra di vetro sottilissima e scheggiata dai continui sopprusi e dalle sofferenze della sua vita.
Però si reggeva, la sua forza di volontà lo stava portando avanti.
Io lo guardavo impotente e con i sensi di colpa.
La persona che amavo era lì, vivo, sveglio, ma infelice.
Anche se avessi tentato di aiutarlo, la mia insicurezza e la mia Introversione.. non avrebbero fatto altro che distruggere quel vetro.
E rimanevo lì, a fissare quel cielo buio senza stelle.
Pensai.
Pensai ad alta voce senza accorgemene.
"Ma le stelle.. per nascere.. come fanno? Mamma diceva che i morti finivano nel cielo e Che poi brillavano per farsi ricordare... chissà se succederà pure con le guance di Izuku ora.
Dopo così tante sofferenze.. splenderà ancora?"
Gli guardai le guance diventare rosse e fu bello.
Non saprei definire la bellezza, perché neanche scolpendola su marmo si potrebbe trasmettere.
Ma la nostra pace poteva solo durare poco.
Suonarono gli allarmi antincendio e io lo presi in braccio, era troppo ferito.
Corsi per il corridoio, ma una ragazza sorrise sadicamente.
'Vi ho tro-va-ti!" Canticchiò.
Mi colpirono nella colonna vertebrale, facendomi cadere.
Izuku rimase in piedi, circondato da dei villain.
"Dai izuku giochiamo~!"
Si avvicinarono violentemente.
Guardai la scena attentamente, perché ero in pena, immobile.
Izuku sferrò un pugno, facendo sobbalzare lontano i cattivi.
Sanguinò violentemente da una grossa ferita al braccio e svenne con me vicino.
Credere che non sia stato un semplice sogno, fu difficile.
Ma cosa in questa vita non lo è?
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