Midoriya's pov
Guardai katsuki con disprezzo. Kirishima mi fissò, come se volesse chiedermi infinitamente scusa. Gli feci un cenno con la mano e mi misi davanti a quel cretino. Mi urlò, ma non lo sentii. Volevo solo picchiarlo con una forza inaudita. Mi mise una mano sulla spalla, per muovermi e farmi reagire. Lo fissai negli occhi senza paura. Non si spaventò di certo,ma rimase allibito. Gli presi la mano e gli spezzai le ossa. Non pensavo di avere questa forza, ma ero una belva in quel momento. Dire qualcosa sarebbe stato superfluo. Lo osservai cadere, piano piano. Gli faceva certamente male, stava imprecando sicuramente. Guardai gli altri girandomi di scatto. "Si, sono gay. E quindi?" Tutti furono interdetti e indietreggiarono impauriti. Shouto era più avanti di loro, non era spaventato. Aveva un'espressione indecifrabile, voleva dirmi mille cose tutte insieme. Kirishima chiamò subito i professori che mi presero la mano.
"Ora ci spieghi come hai fatto. In presidenza."
Li seguii, senza spaventarmi. Normalmente sarei morto per l'ansia e la paranoia. Ma ero tranquillo, quasi vuoto. Mi chiesero come avessi fatto, per ore. Non ricevettero risposta, troppo concentrato a fissare un quadro. Ritraeva la città in fiamme e due eroi vicino, quelli che poi sarebbero diventati All might ed Endeavor. Mi diedero un quaderno in mano chiedendomi di romperlo. Lo feci con nessun tipo di forza, era così naturale romperlo. Provavo un poco di dolore, ma neanche troppo. Fui mandato a casa dopo tanto tempo. Vidi mio fratello piangere per la gioia. Io sorrisi e mia madre era parecchio spaventata. Da me, dal fuori, da tutto. Seppi la stessa sera che non usciva se non per comprare da mangiare e lavorare. Mio fratello si sentiva molto solo, ero una manna dal cielo per lui. Sorrisi parecchio e la mattina seguente risi parecchio vedendolo impacciato e timido. Si era ambientato nella città ormai. Camminava tranquillo e quel giorno venne con me a scuola. Non volevo lasciarlo solo, così chiesi se potesse venire o meno. Mi consentirono anche di lasciargli ascoltare la lezione vicino a me. Tutti mi guardavano,dopo l'avvenuto di poco tempo prima. Andammo tutti in mensa e nessuno si sedette vicino a me, tranne Kirishima. Mi adorava lui, fin da bambini. Mangiammo e ridemmo tanto con il mio fratellino. Però era arrivato il momento. Dovevo affrontare Todoroki.