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Dark

Ciao Emma.

Le urla si fecero più forti, quando Mavis spalancò gli occhi aveva le gambe intrappolate tra le lenzuola candide mentre il suo petto si alzava e si abbassava freneticamente. Sbatté gli occhi e cadde contro il pavimento quando un altro urlo spaccò il silenzio che la notte portava con se. Si spostò i capelli biondi dietro alle orecchie e lentamente si alzò andando a tentoni verso la porta, dalla finestrella un gioca luce le fece stringere gli occhi in due fessure mentre aprì la porta.

-Basta!- scattò in avanti sentendo le gambe fremere a quella voce.

Era così forte, avrebbe potuto far cadere un edificio e si accigliò quando notò che due guardie erano davanti alla porta 105. Mavis fece un passo indietro nascondendosi dietro alla porta della propria stanza.

Niall urlò più forte. La ragazza si portò una mano alla bocca, fremendo dalla voglia di fargli compagnia in quella follia momentanea. Quell'urlo era come un invito a perdere la testa, non era di dolore ma di chi aveva perso le speranze.

I suoi capelli biondi si spostarono in avanti quando si allungò verso il corridoio, nella penombra nessuno avrebbe visto la sua tuta verde, in tal caso, essere vista non le faceva tanta paura. Al massimo l'avrebbero chiusa nell'Ala Est o le avrebbero fatto pulire i bagni per una settimana.

Guardò la porta chiusa della stanza di Zayn, i lividi sul suo fianco non erano spariti. E lei si chiese chi mai avrebbe potuto fare una cosa del genere. Liam aveva la stessa espressione di Zayn la prima volta che lo vide.

Un altro urlo.

-Vi prego!- tuonò.

Mavis fece un passo in avanti vedendo le due guardie entrare nella stanza 105, trattenne il respiro fin quando non uscirono. Si muovevano a scatti, il ragazzo che tenevano tra le braccia si agitava tra la presa ferrea. Lo vide puntare i piedi sul pavimento prima di lasciar cadere il suo peso all'indietro. Fece un gemito strozzato quando lo sollevarono da terra prendendolo dalle caviglie.

Mavis strinse la mano che chiudeva le sue labbra, formando piccoli segni rossi per la pressione applicata sulle sue guance.

In quel momento era impotente, incapace di fare niente. Si sentì tradita da se stessa quando i suoi piedi non si mossero dal loro posto, delle lacrime si infiltrarono nella sua mano raggiungendo la bocca e lasciando un sapore salato. Guardò le guardie in divisa trascinare via il ragazzo come se fosse immondizia. Prendere il suo corpo di peso facendolo strusciare contro il pavimento, dei lamenti fiochi uscirono dalle sue labbra. Sembrava stanco, come se si stesse addormentando lentamente.

Quando girarono l'angolo Mavis chiuse gli occhi facendo crollare le gambe, scivolò lungo la porta prima di finire seduta a terra.

Le mani ancora a tapparle la bocca mentre sentì un ultimo strazio in lontananza di Niall.

-Non fatele del male.-

Portò le gambe contro il petto appoggiando la testa sulle ginocchia. Liberò dalla gabbia fatta di dita le proprie labbra prima di fare una smorfia e lasciare che le lacrime le macchiassero i pantaloni della tuta verde.

Nella luce quasi inesistente di quel corridoio il verde sembrava nero, per questo trovò un po' di pace. Di notte tutto quel bianco non l'assillava più. Non la seguiva come un'ombra pronta ad attaccarla in un qualsiasi momento di debolezza.

Alzò il viso osservando il buio cullare il suo corpo magro, una mano le accarezzò la guancia ma lei non si mosse. Aveva sentito l'odore di Zayn da minuti ma non si era girata a guardarlo, troppo occupata a perdere le pupille chiare nelle ombre del corridoio.

-Mavis.- sussurrò con voce roca.

"Deve essersi svegliato dalla urla di Niall." Pensò la ragazza "Quelle urla fottutamente terrificanti."

Alzò le braccia quando le mani di Zayn le accarezzarono le spalle, la prese da sotto le ascelle per poi tirarla verso l'alto. Mavis agganciò le gambe intorno alla sua vita mentre appoggiò la testa nell'incavo del suo collo.

Un urlo in lontananza le fece stringere la maglia di Zayn sotto le dita e mordergli il collo. Lui le posò una mano sulla schiena accarezzandola mentre con l'altra la reggeva da sotto una coscia.

-Stai tranquilla.- sibilò strisciando la guancia ruvida conto la tempia lattea di Mavis.

Quest'ultima strinse i denti tra la pelle ambrata di Zayn sentendo un altro urlo. Voleva urlare anche lei, così forte che Niall avrebbe saputo di non essere solo. La pelle del collo di Zayn la bloccava.

Strinse gli occhi lasciando che le braccia forti del ragazzo la posassero sul materasso, sentì la mancanza del tocco ma si rilassò quando le molle della rete cigolarono sotto un nuovo peso.

Lui le strinse la vita lasciando che la testa bionda di Mavis si immergesse nel petto coperto dalla tuta verde.

Un altro urlo.

Mavis gemette.

-Ascoltami Mavis.- pregò Zayn.

Le accarezzò la testa spingendogliela verso l'alto.

-Guardami.- la istruì -Finirà tutto presto.-

Mavis annuì riappoggiando il capo contro il corpo di Zayn.

Il materasso era troppo piccolo per due persone ma a lui poco importava. Poteva sentire il seno di Mavis contro il petto, i loro addomi a contatto diretto. Quelle sensazioni gli davano un sentimento di pienezza. Era quasi sollevato.

-È lui?- soffiò -L'uomo che gli sta facendo del male l'ha fatto anche a te?-

-Si.- rispose.

-Perchè?-

Cosa avrebbe dovuto risponderle? Il suo corpo magro tremava sotto il tocco di Zayn. Troppo spaventato da qualunque parola.

-Non gli piacciono le persone che non seguono le regole.- spiegò in tono calmo.

-Niall non ha fatto niente.- singhiozzò Mavis alzando gli occhi chiari e patinati di lacrime verso Zayn.

-Concentrati su di me, non ascoltare quello che ti sta intorno.-

La supplicò, ne aveva abbastanza del dolore. In tutte le forme, in tutti gli stadi. Ne aveva abbastanza e basta.

-Ci sono io con te.- continuò.

Come se dovesse darle delle sicurezze. Voleva tranquillizzarla in qualche modo e quando vide i suoi occhi addolcirsi fece un respiro profondo. Facendo sollevare anche il corpo di Mavis, messo sopra al suo.

-Se le guardie di trovano qui domani mattina..- si bloccò potendo sentire le parole morirle in gola.

-Me ne sarò andato prima di allora.- rassicurò accarezzandole le spalle fini e leggermente spigolose.

Mavis strofinò con forza il naso contro il petto di Zayn quando Niall urlò ancora.

-Basta.- biascicò -Ti prego, falli smettere.-

Zayn le raccolse le lacrime prima che potessero posarsi sul proprio petto, premette le mani sulle sue orecchie.

Mavis pianse, ancora, in silenzio mentre la cappa che Zayn aveva creato per lei la fece lentamente addormentare tra urla immaginarie di un ragazzo in tuta arancione.

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-Colazione!-

Sbarrò gli occhi quando la porta della stanza sbattè contro il muro dietro ad essa. Strofinò gli occhi e seppe anche senza guardare che sotto di essi c'erano due occhiaie belle visibili, di un colore scuro e insano.

-Dolcezza.-

Alzò lo sguardo verso Louis, le sorrideva comprensivo. Anche lui deve aver sentito le urla, pensò.

Si alzò sentendo le gambe pesanti. Fece un cenno a Louis prima di superarlo e iniziare a camminare veloce per il corridoio principale, schivava i ragazzi e le ragazze che la chiamavano con nomi poco appropriati. La sua mente era chiusa, i suoi occhi erano fissi sulla porta di vetro spessa che spinse per entrare in mensa.

I suoi polmoni si dilatarono in un grande respiro nel vedere la tuta arancione al solito tavolo.

Niall le stava dando le spalle mentre le mani erano sempre legate davanti a lui, evadendo dalla vista di Mavis.

Tutto il suo sollievo svanì quando Niall si girò a guardarla. Il viso martoriato era chiuso in una smorfia mentre quello della ragazza si era contratto in stupore e tristezza.

Si avvicinò al tavolo lentamente, l'occhio azzurro di Niall era cerchiati da un cerchio scuro simile ad un occhiaia. La chiazza continuava per tutta la guancia fino a terminare sul labbro spaccato di un colore viola agghiacciante.

Mavis si sedette di fianco a lui senza toglierli lo sguardo di dosso.

-Mi dispiace.- sussurrò Mavis -Non ti chiederò più niente sul tuo passato, ma ti prego non essere arrabbiato con me.-

Niall spalancò gli occhi, subito dopo scosse la testa. Posò le mani legate sulla gamba di Mavis, accarezzandola.

-Non sono arrabbiato con te.- le disse in un orecchio.

Lei gli avvolse le braccia intorno al collo.

-Che poi, in teoria, la rabbia non la tirai a vedere quindi non esiste.- la prese in giro.

Mavis ridacchiò, gli guardò il viso. Accarezzò la guancia sana prima di abbracciarlo.

-Cos'hai fatto?- chiese intimorita.

-Ho provato a forzare la finestra della mia stanza.- rispose -E lui l'ha visto.-

-Lui chi?-

-Il Direttore, Marcus.-

Mavis alzò la testa annuendo, ora non ci voleva più pensare, adesso che Niall era davanti a lei e non urlava sembrava tutto più normale.

Anche se di normale in quel posto non c'era niente.

RECOVERY

Sono viva, scusate ma adesso che è iniziata la scuola dovrei iniziare a darmi una regolata con le storie e riuscire a pubblicare tanti capitoli.

Che dio mi aiuti.

Grazie a tutti come sempre, buon inizio scuola ( ma cos?) e bom perché sto morendo di sonno e non so più come mi chiamo fra un pò.

Vi amo gn gn.

ciao ciao

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