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Capitolo 25.

POV'S GIORGIA

Osservo Mitchell mordicchiarsi le unghie mentre veglia sul suo amico come se la sua unica salvezza dipendesse da lui. Appena ci hanno avvertiti dell'incidente abbiamo preso il primo volo e siamo venuti direttamente qui senza fare soste e per tutto il tragitto non l'ho sentito emettere un fiato. La preoccupazione si è leggermente allevata solo dopo essere riusciti a vederlo. La sua famiglia si trovava in Australia e non sarebbero riusciti a raggiungerlo prima di due giorni, per questo Mitchell si sentiva in dovere di prendersi cura del suo amico. Lo avevano sempre fatto: esserci l'uno per l'altro. Erano amici da dieci anni e nonostante lavorassero insieme tra loro non c'era competizione né astio. Erano solo lui ed Harry come il primo giorno o almeno così mi ha raccontato il biondo.

Decido di avvicinarmi cercando di far meno pressione possibile sul pavimento e delicatamente poso una mano sulla spalla di Mitchell e accennando ad un sorriso che, per fortuna, ricambia. Sposto leggermente lo sguardo fino alla figura inerme di Harry che per tutto il tempo avevo cercato di evitare, era così strano vederlo in quello stato. I capelli erano spettinati e sporchi di sangue e chissà cosa avrebbe pensanto se avesse potuto vedersi allo specchio. Sono sicura avrebbe dato di matto. Un graffio solca il suo zigomo insieme al labbro inferiore spaccato e ormai violaceo, il tutto accompagnato dal pallore simile a quello di un fantasma. La spalla fasciata e il petto ricoperto da lividi lo rendevano ai nostri occhi ancora più fragile e bisognoso di protezione. Come se quello non fosse lo stesso uomo strafottente di poco tempo prima.

Prendo un bel respiro e mi decido ad accarezzargli la mano. Non so esattamente il perché ma sentivo che al momento era l'unica cosa che avrei potuto fare per fargli sapere che non era solo anche se probabilmente non poteva sentirmi. Dall'incidente non si era ancora mai svegliato ma i medici ci hanno rassicurato e pare che abbia molte probabilità di riprendersi in poco tempo. È stato piuttosto fortunato.

«Vado a prendermi un caffè, vuoi qualcosa?» dico.

Mitchell scuote la testa gentile e poi torna a posare gli occhi sul suo amico. Cerco di nascondere il dispiacere ed esco socchiudendo la porta. Un attimo dopo lo sento crollare singhiozzando e devo mordermi violentemente il labbro per costringermi a non fare di nuovo irruzione nella stanza. Per quanto vorrei stargli accanto ha bisogno di questo momento per sfogarsi e silenziosamente mi allontano definitivamente. Scendo al piano terra dove si trovano le macchine e dopo aver inserito le monetine attendo il mio caffè.

«Oh ciao, tu devi essere Sally, la nuova tipa di Mitchell»

Mi volto infastidita da quel gracchiare e quando mi scontro con la realtà mi viene quasi da ridere. Di fronte a me trovo un sorrido smagliante contornato da rossetto rosso e un abbigliamento non propriamente consono per una visita in ospedale. Non ho neanche bisogno di presentazioni per riconoscerla. È Kendall, l'ex ragazza storica di Harry che l'ha tradito in mezzo al pubblico di un concerto 2 anni prima dando così scandalo.

«E tu sei Stendino giusto? Emh, Kendall scusa» rispondo prendono il bicchierino ormai pieno.

«Sono venuta a trovare in mio Harruccio, ha bisogno di me poverino» mi comunica facendo il labbruccio come se dovesse importarmi qualcosa.

«Harry ha già tutte le persone importanti della sua vita presenti, quindi...» cantileno lasciando la frase in sospesa e buttando giù un sorso caldo.

«Più importanti della sua fidanzata? Amore, dovresti sapere che io sono ovunque quando si parla del mio uomo» gracchia rigirandosi una ciocca lucida di capelli tra le dita.

Quasi sputo il caffè di fronte a tutti e cercando di mantenere un contegno mi avvicino guardandola per prima volta negli occhi perfettamente truccati. Non devo essere proprio un bello spettacolo visto che la vedo indietreggiare schifata ma faccio finta di non notarlo.

«Il tuo "uomo" se così preferisci chiamarlo se la fa con la mia migliore amica sennò col cazzo che veniva in Italia bella mia» sussurro scandendo ogni parole affinché capisse che il soggiorno sventurato di Harry qui non fosse casuale.

Alza un sopracciglio come se non fosse realmente sorpresa e aggiunge.

«Really? È dov'è questa fantomatica migliore amica?»

Faccio per replicare ma mi blocco. Effettivamente non ho idea di dove sia e a quest'ora pensavo si sarebbe già catapultata qui. Dopotutto Harry è pur sempre finito in ospedale per lei anche se questo non può saperlo.

«Starà arrivando, anzi la chiamo subito per chiederglielo» dico sfoggiando un sorriso falso.

«Bhe buona fortuna» dice sorridendo prima di scomparire ticchettando verso gli ascensori.

Afferro il cellulare e mi sposto verso un ala più tranquilla dove parlare. Squilla ma non risponde. Butto un sospiro esausta ma continuo ad insistere mentre macino metri all'interno dell'ospedale finché non inizio a sentire una melodia familiare. Continuo a chiamarla e a camminare in direzione del suono fino a ritrovarmi in dei corridoi vuoti e piuttosto distanti dall'area consentita ai visitatori. Faccio per tornare indietro ma un tonfo contro l'ultima porta mi fermo.

Mando giù un blocco di saliva e mi decido a ricomporre il numero di Sole e pochi attimi dopo rabbrividisco. Mi avvicino ad un cesto per la biancheria dismessa e sul fondo trovo il suo cellulare.

«Ma che cazzo...» penso ad alta voce.

«AIUTATEMI VI PREGO, SONO QUI DENTRO!!»

Mi guardo intorno e mi precipito verso un portone nero chiuso che, con fatica, riesco ad aprire e...

SPAZIO AUTRICE

Meglio tardi che mai ecco il nuovo aggiornamento! Come state? Scusate l'attesa ma sono molto impegnata.

Vi anticipo che ci siamo quasi, la storia sta per giungere al termine purtroppo ma non temete. Farò in modo che ne valga la pena.

Alla prossima ❤️

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