Capitolo 17.
Esco trafelata dalla vasca e più nervosa di quanto già non fossi, cerco di ripulire il caos che ho generato.
Liscio i capelli con le dita e li asciugo velocemente intrecciandoli in maniera più che pessima ma non mi importa. Infilo i vestiti che Liam ha gentilmente poggiato sulla cassa panca e dopo aver sistemato il bagno esco.
Sono furiosa, non posso credere che Harry ha fatto...quello che ha realmente fatto. E poi per quale motivo è venuto qui? Non poteva semplicemente telefonare?
Sento le mani che mi prudono e se non rischiassi di marcire in galera gli sfregerei volentieri quel bel visino dalla quale è tanto ossessionato.
Scendo velocemente al piano inferiore e quando sento due voci provenire da una delle stanza mi blocco.
«Quali sono le tue intenzioni Harry?»
«Le mie intenzioni? Amico, sai che non me ne frega niente»
«Non sei tornato a casa a cambiarti, puzzi di alcool, sei devastato e la prima cosa che fai è quella di venire qui?» ribatte severo Liam. È strano sentirlo alzare la voce contro un altro essere umano ma so che per quanto può essere pacato è pur sempre un uomo intrappolato in un copione dove recitare la parte del buono è d'obbligo.
«Cos'è un fottuto interrogatorio? Te lo ripeto, più la tieni lontano da me e meglio sarà per tutti. Non so cosa ci trovi in lei ma ti consiglio di non affezionarti troppo perché quando tornerà in Italia avrà tanto materiale per poterci vendere ai giornali»
Senza indugiare oltre feci marcia indietro, raccatto la borsa che prima ho lasciato all'ingresso ed esco, lasciandomi alle spalle l'eco straziante delle loro parole. Corro velocemente lungo tutto il viale ritrovandomi poco dopo fuori dal cancello con i polmoni in fiamme e le lacrime a solcarmi le guance. Senza provare la minima vergogna mi sfogo come forse mai prima d'ora sentendomi ancora più devastata di quanto già non ero. Questi sarebbero dovuti essere i giorni più divertenti e spensierati della mia vita invece mi ritrovo a piangere da sola in un quartiere sconosciuto di Londra senza sapere come diamine tornare indietro. So che probabilmente Giorgia non me lo perdonerà mai ma non me la sento di rovinare anche la sua giornata, sarebbe stato troppo egoista persino da parte mia. Nonostante tutto sono felice si stia godendo del tempo sola con Mitchell perché anche se non mi fido ancora ciecamente non ho dubbi fosse un bravo ragazzo e lei è una che ci sa fare. Pagherei oro per avere anche solo un briciolo della sua forza e della sua intraprendenza, almeno per una volta. Riesce a farsi valere da tutti e in ogni ambito e l'ammiro per questo. Invece io riesco solo a causare disastri che puntualmente Giorgia mi aiuta a risolvere senza neanche che glielo chiedo perché lei è semplicemente così.
«Ehi tu... Emh, Sunny?»
Sovrappensiero salto sul posto e quando alzo lo sguardo mi reneo conto di un'auto blu accostata a poco più di un metro da me.
«Zayn?»
«In carne ed ossa» sorride portandosi sulla testa gli occhiali da sole. Sporge leggermente il braccio fuori rivelando interi lembi di pelle completamente coperti da tatuaggi che non posso fare a meno di osservare. Sono davvero tanti ma gli donano.
«Che ci fai da queste parte? Vai da Liam?» chiede ingenuamente ma quando vede le lacrime iniziare a scivolarmi lungo il viso imapallidisce.
«Ti senti male? Cos'ho detto? Mia madre me l'aveva detto che con le donne non ci so proprio fare, mi dispiace se ho fatt-» lo interrompo con un gesto di mano ritrovandomi a sorridere tra un singhiozzo.
Silenziosamente mi da il permesso di salire in auto e senza aggiungere molto fa inversione, fortunatamente, verso la direzione opposta.
«Cos'ha combinato quello stronzo?» dice dopo pochi minuti. Non ho neanche bisogno di chiedere a chi si riferisce perché a quanto pare non sono l'unica a considerarlo tale.
Mi asciugo le lacrime e sospiro. Non so se confidarmi con uno che conosco appena sia una buona idea ma fin'ora si è dimostrato piuttosto disponibile e comunque non che le altre mie idee mi abbiano portata lontana.
Inizio a raccontargli da quel giorno sul campo da golf, passando ai i vari battibecchi con Harry, all'uscita con Liam, al bacio nel club, alla folle nottata appena trascorsa e a ciò che ho sentito poco prima di andarmene. Cerco di essere il più trasparente possibile perché sono stufa di fingere che la situazione mi stia bene quando evidentemente il fato non fa altro che mettermi difronte a vicoli ciechi.
«E io in tutto ciò dove cazzo ero finito? Sono stanco di sapere le cose sempre per ultimo» bofonchia battendo una mano sul volante fingendosi indignato. Sorrido istintivamente grata della reazione leggera e priva di qualsiasi moralismo, proprio ciò di cui ho bisogno.
Durante i restanti minuti di viaggio parliamo del più e del meno e rimango piacevolmente sorpresa nel constatare il senso dell'umorismo e la spensieratezza con cui il moro affronta la vita. Nonostante intuisco non sia propriamente tutto rose e fiori non accenna a nulla che può farlo credere ma anzi, mi sorride lasciandomi praticamente a bocca aperta. È indubbiamente uno dei ragazzi più attraenti che ho mai incontrato ma a causa dei miei drammi ci faccio caso solo ora. La pelle ambrata, gli occhi nocciola, i capelli scuri spettinati e i tatuaggi incarnano lo stereotipo perfetto del cattivo ragazzo dall'aria imbronciata. Ma, invece, non può che essere più lontano da questa descrizione.
«È la tua amica quella lì?»
Stringo gli occhi cercando di mettere a fuoco la figura nervosa che percorre su e giù il tratto d'ingresso dell'hotel ed avverto una scarica di terrore quando mi rendo conto che quella è effettivamente Giorgia.
La mia ora è vicina.
SPAZIO AUTRICE
Ciao ragazzi, ecco a voi FINALMENTE il diciassettesimo capitolo!
Che dite, Giorgia risparmierà la vita alla nostra Sole oppure voleranno scintille?
Vi do un piccolo indizio: non sarà una situazione piacevole ma lo scoprirete presto.
Fino ad allora vi ricordo di seguirmi sui miei account Instagram e di commentare per farmi sapere cosa ne pensate, mi piace sapere la vostra e rispondere alle vostre curiosità.
Alla prossima ragazzi❤️
Ig: redkhloewattpad / _saradevincentiis
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