-Teresa, cosa ti succede?-
-Quello era il mio villaggio, Tom. Quello dove i miei genitori mi hanno abbandonata-
-Dici sul serio?-
-Sì. E sarei già morta da un pezzo se...-la stringo di più a me
-Queste cose non le devi nemmeno pensare, Teresa-
-In realtà il mio passato te l'ho già raccontato, e tu mi hai già raccontato il tuo-
-Quando?-le chiesi. Non ricordavo nulla del mio passato, come avrei potuto raccontarglielo?
-Alla C.A.T.T.I.V.O., il primo giorno che ci siamo incontrati. Avevo dieci anni. Tu otto-mi spiegò lei
-Davvero ci conosciamo da così tanto tempo?-
-Sì-a quella risposta mi sentii bruciare dentro. Avrei voluto avere di nuovo davanti il corpo dell'Uomo Ratto, per potermi nuovamente sfogare su di lui. Ci avevano sfruttati sin da quando eravamo piccoli, strappandoci dalle nostre famiglie, per poi farci dimenticare tutto e tutti? No, non l'accettavo questo. Non l'accettavo
-Teresa?-
-Sì?-
-Mi racconti il tuo passato?-
-Ma certo-
-Poi potresti raccontarmi anche il mio?-Teresa sorrise a quella richiesta
-Come mai?-mi chiese infine
-Beh, voglio ricordare. E se non posso ricordare da solo, almeno aiutami tu, no?-
-Ti avviso che è una storia folle, la mia-
-A chi non piace una storia folle?-lei mi guardò dritto negli occhi, e io non riuscii più a fare o dire niente. Se mi trovo davanti quei due occhi color azzurro ghiaccio impazzisco. E non riesco più a connettere. Sono così belli. Come lei, dopotutto. Ok, sto divagando. Che vi dicevo?
-È la stessa cosa che mi hai detto otto anni fa, la prima volta che ci siamo incontrati-mi mise una mano sulla guancia, senza spezzare il nostro legame. Teresa fece un respiro profondo, poi cominciò a raccontare
-Quando sono nata, i miei genitori mi hanno chiamata Deedee. Due anni dopo, è nato mio fratello Rick-
-Newt?-
-Esatto. Eravamo una famiglia felice. Mio padre e mia madre erano sempre con noi a giocare, ed io li reputavo i genitori migliori del mondo. Poi sono arrivate le eruzioni solari a distruggere il mondo. Per un anno siamo dovuti continuamente fuggire, attaccandoci a gruppi di persone per sopravvivere. Dopo un'anno di paura e terrore, ci stabilimmo sui Monti Appalachi assieme ad un'altra cinquantina di persone. Ma la pace non era destinata a resistere. Un giorno come gli altri, mentre io ero con Rick a giocare fuori, sentii un rombo provenire dal cielo. Una berga era sospesa sul nostro villaggio. Il portellone si aprì e degli uomini cominciarono a sparare dei dardi. Quasi tutte le persone colpite morivano all'istante. Colpirono anche me e la mia famiglia, tranne Rick, perché mi ero presa un dardo al suo posto. Tutti i sopravvissuti, tra cui i miei genitori, decisero di abbandonare il villaggio. Ma mia mamma aveva già scelto per me: io sarei rimasta lì. Vuoi sapere perché, Tom? Perché io non avevo nulla, malgrado più dardi mi avessero colpito. Stavo bene. Per questo, tutti i sopravvissuti decisero di abbandonarmi. Dicevano che ero malvagia e cattiva. Io ci credetti pure, visto che avevo otto anni. Quando tutti mi abbandonarono al villaggio, assieme ai morti, decisi di lasciarmi morire di fame. Avevo deciso di suicidarmi a otto anni. Dopo due giorni, al villaggio arrivarono quattro persone: Trina, Mark, Alec e Lana. Venivano tutti da un villaggio poco lontano dal nostro, e decisero di portarmi con loro. Quella ragazza, Trina, si occupò di me come se fosse mia sorella maggiore. Quando gli Spaccati hanno preso me, Trina e Lana, Trina ha perso la memoria a causa dello shock. Neanch'io ricordo cos'è successo, e so per certo che non è colpa della C.A.T.T.I.V.O.. Poi ricordo che mi hanno fatto passare attraverso un Pass Verticale con un biglietto scritto da Mark che diceva che ero immune all'Eruzione. Sono arrivata in Alaska e, dopo due anni di "isolamento", per così dire, mi hanno detto che avevano trovato altri ragazzi immuni. Poi ci fecero incontrare e costruimmo il Labirinto. Il resto...beh, lo sai-presi Teresa e la strinsi a me, appoggiando il mio mento sui suoi capelli
-Già, purtroppo sì-rimanemmo in silenzio per un po', poi la guardai e le dissi
-Allora una cosa giusta la C.A.T.T.I.V.O. l'ha fatta-lei mi osservò per capire se stavo scherzando o meno, ma io ero serissimo
-Quale?-
-Ci ha fatto incontrare-
-Noi due, intendi?-
-Intendo noi due, Newt, Minho, Frypan, Alby, Gally, Chuck...tutti quanti. Ormai siamo tutti una grande famiglia, non trovi?-la guardai e mi accorsi che stava guardando davanti a sè, come in trance
-Teresa, tutto bene?-lei aprì la bocca per dire qualcosa, poi si alzò di scatto urlando
-NO! NON E POSSIBILE!-
-Teresa, cosa ti prende?-
-Rick...lui...loro...-gesticolò con lè mani, indicando fuori
-Cosa sta succedendo?-le chiesi preoccupato. Sembrava aver visto un fantasma. Lei in tutta risposta scattò verso la porta e la spalancò. Potei vedere il suo viso sbiancare, poi chiuse la porta e ci si appoggiò con le spalle
-Mi vuoi dire che diavolo sta succedendo, Teresa?-lei mi guardò e disse
-Sono qui! Loro sono qui!-
-"Loro" chi?-
-I miei genitori-fu la sua risposta

ADUNANZA:

804 VISUALIZZAZIONI, PORCO DOLENTE! 804! SIETE RADDOPPIATI! MA IO VI...VI FACCIO DIVENTARE LA RAGAZZA DI NEWT/IL RAGAZZO DI TERESA! VI ADORO! GRAZIE DAVVERO DI CUORE PER TUTTE QUESTE VISITE! CONTINUATE COSÌ!
#PERCHÈSTOSCRIVENDOCOSÌNONLOSO

Comunque...prima di tutto scusate per il ritardo, è solo che avevo gli esami di recupero(furbone che sono, eh?) e quindi scrivevo a rilento. Contate poi che sto scrivendo in contemporanea altre Tobias storie(per chi non ha capito, sto scrivendo altre quattro storie), e capirete perché ci ho messo così tanto a scrivere questo capitolo. Ora però ho bisogno di voi: i genitori di Newt e Teresa sono stronzi o no? Decidetelo voi, pive!