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Gli si scaldò il cuore leggendo l'ultimo biglietto che gli aveva lasciato a.d. nella sua casella postale.

Sapere che l'altro conservava le sue risposte gli fece spuntare lentamente un sorriso sulle labbra. Uno di quei sorrisi destinati a durare a lungo e, anche se dovesse svanire, il solo pensiero di quel gesto ne fa spuntare immediatamente un altro.

Era questo l'effetto che gli faceva quel ragazzo. Lo stava letteralmente facendo impazzire.

Era davvero possibile innamorarsi di una persona di cui non si sa assolutamente niente?
Se gli avessero fatto questa domanda solo un mese prima avrebbe risposto di no senza la minima ombra di esitazione, ma ora non lo sapeva più.

Anche lui aveva conservato i biglietti di a.d., dal primo all'ultimo. Li teneva in una piccola scatoletta di plastica, tutti in ordine, e li rileggeva di tanto in tanto, quando si sentiva solo o triste. Erano sempre in grado di fargli tornare il buon umore, quei pezzi di carta.

Non era per le parole in sé che sorrideva - nonostante fossero bellissime - ma il semplice fatto di sapere che c'era qualcuno che teneva veramente a lui, così tanto da impegnarsi in quel modo per portargli i biglietti senza farsi vedere.

Come poteva non innamorarsi di una persona che faceva così tanto per lui?

Dopo averli letti, li riponeva nella scatola e nascondeva quest'ultima nel cassetto inferiore del suo comodino. Poi andava a dormire, sperando di sognare quel ragazzo di cui non conosceva né il volto né il nome.

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