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VIII

Diede un'occhiata al taccuino che teneva tra le mani, in cui aveva appuntato ciò che le aveva detto Shouto, per poi uscire dal suo appartamento.

Lasciate sul davanzale delle finestra, in balìa del vento, alcune delle pagine scarabocchiate, ma che (T/n) considerava appunti, volarono via.

La (c/c) era uscita velocemente, senza neanche indossare la giacca, nonostante fosse palese lo scoppio di un temporale.

A dimostrazione di ciò, non appena (T/n) ebbe lasciato il palazzo, le prime gocce di pioggia cominciarono a cadere.

"La pioggia sbiadirà la sua immagine..." borbottò (T/n) sottovoce, dirigendosi velocemente verso il vicolo che aveva visto.

Corse nella direzione che sapeva essere corretta.

Non era psicologicamente pronta ad incontrarlo, eppure era ferito e non poteva lasciarlo da solo.

Ciò che più temeva era la presenza di eventuali membri dell'Unione dei Supercattivi, nonostante non li avesse visti.

Non si era mai scontrata con dei villains e non moriva dalla voglia di incontrarli.

Un altro fattore la agitava: una presenza sconosciuta era abbastanza vicina a Touya. Non sapeva se fosse qualcuno di passaggio o se fosse effettivamente in compagnia del ragazzo.

Se fosse stato un nemico, non avrebbe saputo come affrontarlo.

Tutto ciò che però importava realmente era accertarsi come stesse Touya.

Con l'avvicinarsi alla posizione di Dabi, due voci risuonavano nel viale deserto.

(T/n) si nascose dietro la parete di una palazzina, per evitare di essere vista dai due criminali.

Aveva una visione parziale del vicolo, quanto bastava per riuscire a vedere i due individui, nonostante la pioggia rendesse il lavoro più arduo.

Eccolo lì: sanguinante e bagnato dalla pioggia, si reggeva a malapena in piedi, accompagnato da una giovane con i capelli biondi e vestita da studentessa.

Non era da solo e questo era un sollievo, (T/n) se ne sarebbe tornata a casa, senza essere notata e avrebbe tentato di dormire.

L'arrivo con un pessimo tempismo di una chiamata di Shouto, unito alla suoneria del cellulare, non fece passare la (c/c) inosservata come sperava.

Gli rispose e seccamente gli disse che sarebbe bastato un messaggio, per poi chiudere la chiamata senza informarlo della situazione in cui si trovava.

Immediatamente i due villains si voltarono a guardarla, la bionda sorrise per poi fare qualche passo in avanti minacciosamente.

"Me ne stavo giusto andando..." commentò (T/n), iniziando a correre nella direzione da cui era arrivata e sperando che i due non avessero intenzione di seguirla.

La pioggia aveva reso il marciapiede scivoloso, ostacolando la fuga caotica della (c/c), già in difficoltà.

Mettendo male il piede, mentre scendeva dal marciapiede, si ritrovò a terra in una pozzanghera e con il volto della ragazza biondo troppo vicino al suo.

'Maledetto Shouto...' pensò, prima che Dabi seguì la compagna bionda, avvicinandosi alla detective imbranata.

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