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Capitolo Tre


"Devi piantarli così. A qualche centimetro di distanza l'uno dall'altro o non lasci spazio alle radici" mi spiegò Jason mostrandomi come piantare i bulbi.
"Credo di aver capito. Ti ringrazio."
Il ragazzino sorrise felice per poi tornare al suo lavoro.
Guardai Newt che lavorava poco distante da me, notando che lo stavo guardando si portò le mani al petto simulando un cuore che batteva all'impazzata.
"Smettila" gli mimai divertita. Non era per niente carino prendere in giro i sentimenti altrui.
Passai tutto il pomeriggio a piantare bulbi secondo le direttive di Jason e Zart. Non era male come lavoro, probabilmente perchè avevo una scusa per stare sempre vicina a Newt.
Se avvertivo un po' di stanchezza mi bastava guardarlo per ricordarmi che c'era un buon motivo per scavare per ore sotto il sole cocente con la terra che si infilava sotto le unghie. Tutto pur di averlo vicino.
Stavo pensando seriamente di sceglierlo come lavoro, sempre che Zart fosse d'accordo, anche se mi dispiaceva molto per Gally ed i costruttori. Mi ero trovata molto bene anche lì.
Molti nella radura avevano più di lavoro e magari con un po' di fortuna sarei riuscita a farmi accettare in tutti e due.
"E questo era l'ultimo" commentai prima di alzarmi, finalmente, dal terreno.
Non mi sentivo più le gambe e sentivo la faccia piena di sudore. Avevo il disperato bisogno di una doccia.
"Chi ha finito può andarsene" disse Zart ."Grazie di tutto Charlotte" aggiunse vedendo che stavo per andarmene. Gli sorrisi in risposta.
"Quanto ti manca?" domandai poi rivolta a Newt.
"Cinque minuti, mi aspetti lì?" mi domandò indicandomi un albero che offriva una bella ombra.
"Ok" gli dissi incamminandomi verso la quercia.
Nell'attesa cercai di scrollarmi di dosso più terra possibile con lo scopo di rendermi più presentabile. La doccia poteva aspettare ancora un po' se di mezzo c'era Newt. Avrei chiesto poi a lui di farmi da palo.
"Come sta la mia piccola contadina?" domandò quest'ultimo accasciandosi di fianco a me stremato.
"Di sicuro meglio di te, mio piccolo contadino." Lui sorrise e niente al mondo mi sembrò più bello.
"Credo che voglia uccidermi" disse indicando con un impercettibile movimento del capo Jason che ci fissava da lontano.
"Stiamo solo parlando."
"Ora non più" concluse circondandomi le spalle con un braccio. Mi appoggiai alla sua spalla quasi automaticamente.
Non mi importava che fosse sudato né tantomeno mi importava degli sguardi dei radurai che ci guardavano. A me importava solo stare vicina a lui come in quel momento.
"Minho e Thomas dovrebbero rientrare a breve. Dopo Ben sono molto preoccupata per loro."
"Devi stare tranquilla, sono in gamba. Loro tornano, tornano sempre. Adesso stai qui con me e rilassati."
Proprio in quel momento notai i due velocisti rientrare di corsa nella Radura per poi dirigersi verso la stanza delle mappe per mettere su carta la piantina di quel giorno.
"Hai ragione, tornano sempre."

"Domani sarai con me e Frypan" mi disse Teresa non appena presi posto a tavola.
"Perchè io sono sempre l'ultima a sapere le cose?"
Stava per rispondere ma arrivò Chuck tutto trafelato interrompendo le sue intenzioni. Era senza fiato a causa della corsa tanto da riuscire a parlare a malapena. "La ragazza..." disse prendendo una grande boccata d'aria. Nel frattempo anche Alby si era avvicinato al tavolo.
"Potresti essere più specifico?" domandò quest'ultimo.
"La ragazza... la ragazza si è svegliata".
Strabuzzammo tutti gli occhi per la sorpresa. Cercammo di alzarci ma Alby ci fulminò con lo sguardo. "Non così in fretta. Fatela riprendere un po' prima."
Tornammo ai nostri posti mentre lui e Newt iniziarono a correre verso il Casolare probabilmente per fare alla ragazza il solito discorso di benvenuto.
Ripensandoci non sapevo neanche che faccia avesse visto che nella scatola era coperta dai capelli e c'era abbastanza buio. Newt l'avrebbe trovata bella?
Mi ritrovai a scuotere la testa capendo che stavo diventando gelosa di un ragazza che non conoscevo per niente, ma al tempo stesso non potevo non sperare che non trovasse in Newt ciò che ci avevo trovato io al primo sguardo. Lui era così incredibilmente bello che era impossibile non rimanere senza fiato guardandolo.
Anche Teresa una mattina mi aveva confessato che lo trovasse un bel tipo ma aveva anche lasciato intendere che non era esattamente quello che cercava in un ragazzo. Non fu molto specifica ma capii subito che di mezzo c'era Thomas.
Vedevo uno strano feeling tra loro ed inoltre Chuck mi aveva confessato che al suo arrivo nella radura Teresa era svenuta ma all'improvviso si era svegliata urlando il nome di Thomas per poi svenire di nuovo. Al suo risveglio non si ricordava nulla e soprattutto guardandosi ammisero di non ricordare nulla del loro passato,
Forse una volta erano intimi.
La notizia del risveglio si era sparsa in fretta, anche a causa di Chuck che raramente riusciva a tenere la bocca chiusa.
Mi arrivarono alle orecchie commenti come: "Se è bella me la prendo io" o "La conquisterò al primo sguardo". I ragazzi sapevano essere davvero cretini.
Qualcuno aveva provato ad avvicinarsi al Casolare ma Clint e Jeff li avevano fatti scappare a gambe levate, quindi noi tutti ci eravamo limitati ad appostarci nelle vicinanze per spiare tutti i movimenti delle persone all'interno.
Aspettammo circa venti minuti e poi finalmente la porta del casolare si aprì.
Ne uscirono prima Alby e Newt e poi al seguito una ragazza bionda. Tutti allungammo il collo per vedere meglio e partì qualche fischio di approvazione.
Mi sentii mancare quando notai che la ragazza era più bella di qualsiasi mia aspettativa.
Bionda, slanciata e con due gambe da modella. Portava una camicetta bianca che lasciava risaltare la sua carnagione e un paio di shorts che lasciavano ben poco spazio all'immaginazione.
Ciò che mi fece più male furono gli sguardi che Newt le lanciava di nascosto.
Tutti ci avvicinammo impazienti ed io e Teresa in qualche modo ci garantimmo la prima fila.
Lei si guardò per qualche secondo intorno per niente spaesata ricambiando i saluti di chi si presentava.
"Ciao, sono Charlotte" le dissi infine "benvenuta nella Radura". Lei mi squadrò per qualche secondo dalla testa ai piedi per poi rivolgermi un sorriso forzato. E lo stesso con Teresa.
Simpatica insomma.
Ripensai poi al mio arrivo nella radura ricordandomi che neanche io ero stata il top della cordialità nei primi minuti dopo il mio arrivo. Avevo addirittura dato un pugno a Frypan.
Forse anche lei aveva bisogno di tempo.
Dopo di me toccò a Minho e lei gli rivolse un enorme sorriso rispondendo con un: "Il piacere è tutto mio".
A quanto pare aveva problemi solo con noi due ragazze.
"Adesso basta, vieni ti porto a fare un giro del posto" si offrì Alby strappandola via dai radurai curiosi che iniziarono a disperdersi. Fui sollevata dal non vederla andare via con Newt, non avevo gradito molto gli sguardi interessati che aveva rivolto al ragazzo per tutto il tempo.
Il biondo la guardò per più del dovuto allontanarsi e dentro di me si fece largo una sensazione negativa che associai alla gelosia. Mi sentivo meschina ma non potevo farci nulla.
"Allora, come ha reagito?" domandò Minho, che insieme a Teresa, Thomas e Chuck era rimasto al mio fianco.
"Devo dire bene. Non ha preso a pugni nessuno" rispose Newt alludendo chiaramente al mio arrivo per poi sorridermi.
Minho annuì per poi dire: "Torno a mangiare prima che a qualche pive venga in mente di rubare dal mio piatto" e tutti lo seguirono.
Davanti al Casolare restavamo solo io e Newt. Guardai il ragazzo con aria imbrociata per il commento di poco prima e lui sembrò rendersene conto.
"Dai lo sai che scherzo piccola fagio."
"Mi hai ferita nel profondo" risposi simulando uno svenimento.
Dopo due secondi le braccia del ragazzo erano attorno a me. Fui colta alla sprovvista dal suo abbraccio ma mi affrettai a ricambiare circondandogli il collo per poi poggiare la testa sul suo petto. Il suo cuore batteva ad un ritmo piacevole ed era bello ascoltarlo. Mi faceva capire che quell'attimo era vero e che c'era tanta vita in lui.
"Ti voglio un gran bene, Newt. Anche se ti conosco da poco" mi ritrovai a dire schiacciata contro il suo petto tonico.
Lui mi lasciò un affettuoso bacio sulla testa prima di rispondermi: "Anche io, contadinella".
"Sei fissato con questa storia della contadina!" esclamai staccandomi dall'abbraccio per mollargli uno schiaffo sul braccio che non gli fece nemmeno battere ciglio.
"Cos'era esattamente quello?" mi domandò prendendomi in giro "un pietoso tentativo di mettermi al tappeto?"
Gonfiai le guance indispettita prima di andarmene urlando un: "Ti odio".
Lui per tutta risposta urlò: "Sappiamo tutti e due che non è vero." Mi limitai a sorridere continuando per la mia strada.
Se solo tu sapessi quanto mi piaci.

Quella sera ci sarebbe stata una nuova festa.
Alby aveva brontolato per un po' dicendo che due feste in pochi giorni erano troppe. A detta sua dovevamo aspettare per la mia e farne un'unica più grande, ma alla fine si convinse vedendo quanto i radurai fossero entusiasti.
Gally aveva passato un mucchio di tempo chiuso in cucina, tra le proteste di Frypan che lo minacciava con un mestolo di non sporcare la cucina, a preparare la sua ricetta segreta. Già mi veniva il voltastomaco al pensiero di quanta ne avrei dovuta bere, ma non non potevo offendere Gally rifiutando.
La ragazza era diventata una specie di celebrità in poco tempo, tutte le teste si voltavano a guardarla quando passava e lei sembrava essere già amica con tutti. Tranne con me e Teresa, ci fulminava con lo sguardo ad ogni occasione come se fossimo una minaccia per lei.
"Charlotte, potresti andare a prendere un po' di legna per il falò per favore?" mi domandò Alby fermandosi di fronte a me.
"Nessun problema."
"Ti aiuto" si offrì Minho alzandosi con slancio.
Ammiravo il modo in cui i velocisti si muovevano, erano rapidi come gazzelle e silenziosi come ghepardi.
Gli sorrisi per ringraziarlo ed iniziammo ad incamminarci verso il bosco con Teresa e Thomas che sghignazzavano alle nostre spalle.
Il bosco mi piaceva molto. Si respirava una tranquillità che solo la Torre era capace di offrire ed aveva un buon profumo di muschio.
L'unica nota negativa erano le Faccemorte al confine. Ero passata di lì solo una volta ed il ricordo mi bastava a spingermi a non tornarci tanto presto.
"Allora.. cosa ne pensi della ragazza nuova?" domandai all'asiatico mentre mi accingevo a raccogliere i primi rami.
"Non mi convince molto se devo essere sincero, ha un po' l'aria da snob" commentò lui arricciando il naso.
"Però è molto bella" dissi amareggiata.
"Sai una cosa? Per me tu sei molto meglio." Una cosa che avevo scoperto di Minho fin dal principio era che non avesse peli sulla lingua.
Mi limitai ad arrossire per poi riprendere a fare il mio lavoro.
"Dico sul serio."
"Credo che solo tu lo pensi, ma grazie comunque."
"Neanche Gally la sopporta, lo sentivo prima in cucina blaterare qualcosa sui suoi atteggiamenti con Frypan."
"Gally non sopporta nessuno" feci notare ridendo tra me e me.
"Nessuno a parte te. E questo prova che ho ragione. Per entrare nelle grazie di Gally ce ne vuole."
"Sono contenta del mio rapporto con lui, lo considero già un grande amico."
Detto questo restammo per qualche minuto in silenzio a raccogliere rami secchi spezzati di qua e di là lasciando da parte quelli freschi, facevano solo tanto fumo e bruciavano con difficoltà.
"E dimmi... da quanto tempo sbavi dietro a Newt?" mi domandò di punto in bianco.
Quasi mi soffocai con la mia stessa saliva. "Io non sbavo proprio dietro a nessuno."
"Certo, ed io sono un Dolente."
Gli lanciai addosso la prima cosa che mi capitò sotto tiro.
"Ahia, sei matta?" urlò fissando il sasso che avevo usato come arma.
"Così impari. E adesso torniamo prima che ci diano per dispersi."
"Non sarà così facile sbarazzarti di me."
"E chi ti dice che io voglia sbarazzarmi di te?"
Minho mi rivolse un sorriso bellissimo, non al pari di quelli di Newt ma comunque sempre bellissimo.
Tornati al centro della Radura notammo che i preparativi erano andati più avanti di quanto mi aspettassi. Molte fiaccole erano state piantate a formare un bel quadrato, un piccolo tavolo con roba da bere erano stato allestito e in un angolo c'erano molti vasetti pieni di ricetta segreta. Arrivai proprio mentre Gally stava tracciando il suo consueto cerchio sulla sabbia. Lasciai la legna ad Alby per poi recarmi verso il mio amico.
"Vuoi batterti con me?" mi domandò scherzosamente.
"Meglio di no. Voglio risparmiarti questa umiliazione."
"Ma sentila, mi allontano prima di morire di paura" disse ridendo prima di scomparire di nuovo in cucina.
Appena sola iniziai a guardarmi intorno per cercare una familiare testa bionda capace di mandarmi ogni volta su di giri e mi arrivò un pugno nello stomaco notandolo in lontananza in compagnia della nuova arrivata. Di nuovo dentro di me sentii crescere una gelosia lacerante che mi bruciava dall'interno.
E mi sentii stupida. Io e Newt non eravamo che semplici amici. Niente di più e niente di meno. Quindi cosa pretendevo da lui?
Lo sapevo benissimo ma non riuscivo comunque a darmi pace.
"Chissà cosa avranno da dirsi tanto quei due" commentò Teresa sputandomi alle spalle. Sobbalzai per lo spavento.
"Ma siete tutti ninja in questa radura? Dio che spavento Teresa."
Tornammo a guardare i due ragazzi in lontananza proprio mentre Newt sfiorava il braccio alla ragazza mentre lei rideva isterica. Decisi che era abbastanza per me.
"Vado a vedere se qualcuno ha bisogno di una mano" dissi per poi allontanarmi in direzione di alcuni ragazzi intenti ad organizzare la legna per il falò.
I radurai erano impegnati a legare tra di loro mucchi di ramoscelli per poi disporli ordinatamente dentro un cerchio di pietre. Notai Jason con la lingua tra i denti fare a pugni per annodare un filo di spago.
"Lascia. Faccio io" gli dissi per poi sedermi accanto a lui. Il ragazzino arrossì all'istante.
"Tu e Minho state insieme?" mi domandò di punto in bianco.
Ma cosa avevano tutti oggi? Era la giornata delle domande imbarazzanti?
"Perchè questa domanda?"
"Vi ho visti andare insieme nel bosco e poi tornare e mi sembravate molto intimi."
"Io e Minho siamo solo amici."
"Forse te, ma non per lui. Ho visto come ti guarda."
"Lui non mi guarda proprio in nessun modo."
"Ah no? Allora alza la testa e guarda tu stessa a ore tre".
Decisi di seguire le sue direttive ed alzai la testa. Minho mi fissava poco distante quasi imbambolato. Non appena notò che io e Jason lo fissavamo confusi distolse lo sguardo imbarazzato.
"Che ti dicevo?" mi domandò il ragazzino gonfiando il petto.
"È stato solo un caso."
"Un caso che si ripete spesso, guarda di nuovo."
Quando rialzai la testa lo notai nella stessa posizione di prima a fissarmi di nuovo con lo stesso sguardo. Essere beccato per due volte di fila bastò per farlo andare via grattandosi la testa.
Possibile che Jason avesse ragione?
"Come fai ad averlo notato?"
"Lo so perchè ti guardo molto spesso e noto cosa fanno quelli affianco a te, ma non arrabbiarti con me. Ti trovo solo molto bella e sei sempre così sorridente che metti allegria."
"Non mi arrabbierò con te, anzi grazie per i complimenti."
Il ragazzino mi sorrise e tornò a fare il suo lavoro con una velocità disarmante. Aveva visto come fare da me ed ora era capace benissimo da solo. Era un piccolo fenomeno.
Restai ancora un po' ad aiutare e a fare amicizia con qualcuno prima di alzarmi a lavoro finito per godere di qualche istante di relax.
Notai Teresa seduta sola in un angolo e decisi di avvicinarmi a lei.
"Ma tu hai notato qualcosa di strano in Minho?"
"A parte il fatto che ti guarda sempre? No."
"Quindi anche tu te ne sei accorta?"
"Se ne sono accorti tutti tranne te. Hai gli occhi foderati di prosciutto marca Newt."
"Non sono così disperata per lui" commentai spintonandola leggermente.
"Vallo a dire a qualcun altro."
"Ragazzi si comincia" urlò Alby sventolando qua e là una fiaccola accesa. Ero talmente assorta che non mi ero neanche accorta fosse scesa la sera.
"Vieni, andiamo ad accendere il falò. È divertente" disse Teresa trascinandomi per un polso.
Ci disponemmo insieme ad alcuni ragazzi, tra cui Newt proprio accanto a me, davanti la costruzione in legno che portava sulla cima il cranio di un animale non identificato. Che schifo.
"Al mio tre" tuonò Alby dopo che tutti ricevemmo una fiaccola accesa come la sua.
"Uno" iniziò a scandire lentamente.
Guardai Newt e lui guardò me.
"Due."
Newt cercò la mia mano e la strinse.
"Tre."
Tutti lanciammo le fiaccole e in pochi secondi un grande fuoco illuminò la Radura. Tutti lanciammo un grido di esultanza ed il biondo mi spinse ad alzare al cielo le nostre mani ancora intrecciate.
Il cuore mi batteva a tremila e sentivo a fatica i fischi gioiosi che i radurai emettevano a destra e a manca.
Cercai gli occhi di Newt e lo trovai a fissarmi con uno sguardo che solo lui riusciva a fare. Uno di quelli capace di farmi uscire il cuore dal petto per poi rotolare in tutto autonomia lontano da me.
Mi sorrise e poi lasciò sciogliere l'intreccio delle nostre mani per correre verso Thomas che lo chiamava da lontano.
Mi guardai intorno per cercare Teresa ma trovai solo la nuova arrivata che mi fissava da lontano con odio per poi andarsene portandosi dietro un ragazzo che ricordavo chiamarsi Henry. Mi metteva i brividi quella tipa. Che diamine voleva da me?
Non trovavo più nessuno dei miei amici ed iniziavo ad annoiarmi. Le scelte erano o andare a guardare Gally combattere col rischio che mi rifilasse tonnellate di ricetta segreta o vagare senza meta per la Radura sperando in una faccia amica. Optai per la seconda.
Non vagai per molto prima di sentire la voce di Minho chiamarmi da un angolo un po' isolato dalla festa.
"Vieni qua da me a chiacchierare" fu ciò che mi disse. In pochi secondi arrivai accanto a lui.
Minho aveva in mano un vasetto di ricetta segreta ed alcuni già vuoti erano ai suoi piedi e mi sembrava un pochino brillo. Capii che era il momento giusto per fare domande.
"Ben come sta?"
"Un po' meglio, tra qualche giorno sarà di nuovo dei nostri."
"Novità dal Labirinto?"
"No, dopo quella specie di salto nel vuoto dei Dolenti che poi sono spariti nel nulla. Non riusciamo a capire come sia stato possibile."
Spalancai la bocca sorpresa, quelle erano di sicuro informazioni top secret.
"Perchè nessuno ne parla?"
"Abbiamo solo raccontato dei Dolenti che sono caduti ma non della Scarpata che li ha risucchiati come per magia, non vogliamo alimentare false speranze."
Decisi che il momento di fare le domande era finito, non volevo approfittarmi troppo di lui.
"Vuoi che ti racconti della mia notte nel Labirinto? È di dominio pubblico sta tranquilla."
"Se proprio vuoi."
"Thomas era arrivato da pochi giorni ed io ero entrato con Alby nel Labirinto per ispezionare un Dolente che avevo trovato morto il giorno prima, ma quella sploff stava solo fingendo. Non appena Alby si è avvicinato si è alzato come minacciato e lo ha punto prima di andarsene via."
"Alby è stato punto?"
"Esatto, ho provato a trascinarmelo dietro sperando di tornare nella Radura prima della chiusura delle porte e ce l'avevamo quasi fatta. Ma poi ho visto le porte chiudersi. Un secondo dopo eravamo intrappolati nel Labirinto con Thomas balzato dentro per aiutarci.
Ci vedevo già morti ma siamo riusciti a sopravvivere e Thomas ed io siamo riusciti a salvarci da quattro Dolenti lasciandoli cadere giù dalla Scarpata. È stato epico."
"Da come ne parli non capita spesso di sopravvivere nel Labirinto di notte."
"Infatti è così. Noi siamo stati i primi. Thomas ha salvato Alby e ha ucciso quattro Dolenti, per questo lo abbiamo messo subito tra i velocisti."
"Wow" fu tutto ciò che riuscii a dire.
Era increbile pensare che appena arrivato Thomas fosse riuscito a fare ciò in cui molti avevano fallito. Era davvero una forza della natura quel ragazzo.
"Bene, adesso se non ti dispiace devo andare un secondo a restituire alla natura i doni che mi ha dato."
"Eh?"
"In poche parole devo pisciare." Che classe.
"Ah e a proposito" disse mentre iniziava ad andarsene "se ho risposto alle tue domande non è perchè sono brillo ma solo perchè volevo, sia chiaro piccola impicciona" e si dileguò. Sgamata.

In men che non si dica arrivò di nuovo la notte.
Era il momento della giornata che amavo di più ma che allo stesso tempo odiavo di più.
Potevo perdermi nei miei pensieri e fantasticare su Newt, ma era anche spaventoso a causa dei continui rumori che arrivavano dal Labirinto. Era difficile per noi radurai dormire.
Mi arresi alla consapevolezza di una nuova nottata insonne e abbandonai la mia amaca avendo cura di non svegliare gli altri ragazzi che dormivano al mio fianco.
Passai davanti a Teresa e la sentii nominare nel sonno qualcosa a proposito di Thomas. Mi appuntai mentalmente di prenderla in giro il mattino dopo.
Arrivai alla Torre in pochi minuti e come di consueto mi aggrappai alla scala a pioli godendomi la brezza notturna che mi solleticava il viso gradino dopo gradino.
Il panorama offerto era sempre stupendo e non potei fare a meno di sedermi con le gambe a penzoloni pronta a godermi qualche momento di relax sola con i miei pensieri e lontana dalle preoccupazioni.
Passò poco ed iniziai a sentire il rumore di qualcuno che saliva. Chi osava disturbarmi?
"Sono il benvenuto?" domandò Newt facendo capolino sorridente.
"Certo che sei una persecuzione tu" gli dissi. "Vieni pure. Nottataccia, eh?"
"Veramente ti ho seguito. Non riuscivo a dormire ma poi ti ho vista salire e ho pensato di raggiungerti."
"Come mai?"
"Nessun motivo in particolare, mi piace solo passare il tempo con te."
Non so come ma trovai il coraggio di rispondergli: "Anche a me piace stare con te, tanto".
Lui mi sorrise ed iniziò a fissare la Radura davanti a sé in silenzio. La storia di me e lui sulla Torre stava diventando un qualcosa di fisso e non mi dispiaceva per niente. Amavo ogni singolo secondo passato con lui, anche se restavamo in silenzio come in quel momento.
Poggiai la mia testa sulla sua spalla come a cercare riparo beandomi del calore che trasmetteva il suo corpo e lui finì con l'abbracciarmi dalle spalle.
"Vorrei restare quassù per sempre" dissi dopo qualche minuto.
"Perché?"
"Questo posto sembra spazzare via ogni preoccupazione."
"E poi sei con me."
"La modestia non è il tuo forte."
"Come se non fosse vero" commentò scompigliandomi i capelli già abbastanza orrendi senza il suo intervento. Gli mostrai la lingua per poi sistemarmi meglio sul suo corpo rannicchiandomi il più possibile contro di lui.
Mi piaceva così tanto stare tra le sue braccia, mi davano un senso di protezione che nient'altro sapeva darmi e mi causava sensazioni piacevoli ed indescrivibili. Sapevo nel profondo che non ne avrei mai avuto abbastanza di Newt.
Passammo diverso tempo a parlare e a coccolarci a modo nostro finché il sonno non iniziò ad annidarsi sulle mie palpabre.
"Credo che sia meglio tornare a letto" commentò lui dopo il mio ennesimo sbadiglio.
"No dai. Sto così bene qui."
"Non ti reggi in piedi. Possiamo tornare qua anche domani notte e tutte le volte che vuoi. Che ne dici?"
"È una promessa, Newt?"
"È una promessa" mi rispose prima di alzarsi per poi offrirmi la sua mano invitandomi a fare altrettanto.
"Allora buonanotte" gli dissi una volta che i nostri piedi tornarono sull'erba della Radura.
"Buonanotte a te, contadinella."
Sbuffai ed iniziai ad andare via con lui che se la rideva alle mie spalle. Dal momento che il letto di Newt era da una parte opposta alla mia ognuno di noi prese una direzione diversa.
Mi allontanai con il suo profumo ancora sotto il naso ed il cuore colmo di gioia con la consapevolezza che a quel punto ci voleva solo una bella dormita.
Con quell'idea camminai per un poco tranquilla prima di iniziare a sentire dei passi pesanti alle mie spalle come se qualcuno mi stesse seguendo senza prendersi l'accortezza di passare inosservato
Aguzzai subito le orecchie restando in attesa.
"Chi va là?" domandai. Dal buio non arrivò nessuna risposta.
"Sì Newt, molto divertente, davvero molto divertente" commentai all'ennesimo rumore. A quel punto una figura bionda si fece spazio tra l'oscurita. Ma non era Newt, era Ben.
Era pallido e sembrava molto confuso. La sua figura spettrale si stagliava davanti a me tremando leggermente.
"Ben, ma cosa ci fai qui? Non dovresti essere di sopra a letto? Non è prudente per la tua salute."
"Tu non dovresti parlare" ringhiò "i Dolenti non possono parlare, stai solo cercando di confondermi bestia maledetta."
"Sono Charlotte, cosa dici Ben?". Iniziavo davvero a spaventarmi a causa del suo comportamento. Il ragazzo sembrava essere vittima di qualche allucinazione e mi guardava con odio. Non era in sé.
"Non ti permetterò di pungermi di nuovo. Non ho paura di te, non ti permetterò di fare del male a qualcuno. Devi tornartene nel Labirinto, maledetto! Non c'è posto per te qui" urlò con gli occhi iniettati di sangue e rabbia. Sembrava un folle.
"Cerca di calmarti adesso, non voglio farti nel male Ben. Nessuno più ti pungerà, sono solo io."
Il ragazzo mi guardò in modo indecifrabile come se non capisse quello che gli stavo dicendo e feci il pessimo errore di azzardare un passo nella sua direzione.
Bastò per farlo scattare finendo col saltarmi addosso e siccome era molto più pesante di me il suo peso fu necessario per buttarmi a terra senza che io potessi fare nulla per impedirlo. Immediatamente sentii la testa picchiare contro qualcosa di troppo duro per essere semplice terreno, probabilmente un sasso. Subito sentii mancarmi il fiato per il dolore e la vista appannarsi.
"Bestia infida, appartieni al Labirtinto. Schifoso Dolente, ti uccido". Capii dai suoi occhi che non stava scherzando ed in pochi secondi un mio urlo lacerante squarciò il silenzio, un chiaro tentativo di salvarmi la pelle.
Quello sembrò farlo tornare in sé. Si alzò dal mio corpo fissandosi le mani sorpreso come se appartenessero ad un'altra persona.
"Dio cos'è successo? Charlie mi dispiace, ho avuto un'allucinazione. Perdonami" disse agitato avvicinandosi a me con l'intenzione di aiutarmi.
Iniziai a sentire la testa farsi leggera e la Radura girare attorno a me, probabilmente la botta era stata più forte di quanto credessi.
Prima di svenire vidi in lontananza qualcuno arrivare di fretta e poi solo buio.

TADAN
Allora... che dire...
Da questo momento ho deciso di cambiare un pochino le regole. Nel senso che non volevo fare la solita cosa di Ben che aggredisce la protagonista dicendo cose come: "Ti ho vista" o "È tutta colpa tua" ma qualcosa di leggermente diverso tanto per staccarmi un po' dalla storia. O la mia protagonista sembrerà solo un'altra versione femminile di Thomas.
La mia storia è cagata allo stesso livello con cui la gente si caga la sicurezza e la salvaguardia delle zanzare ma non importa. Finché avrò capitoli pronti li pubblicherò anche con pochissime letture, ma quando finiranno quelli pronti non so cosa farò...
Suona come una minaccia ma non sto facendo la bulletta del quartiere lo giuro ahahahahahahaahh
Saluti!

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