||Terza Persona||
Anthony stava facendo un gesto che non compieva da quasi sette anni. Si era steso con la testa ai piedi del letto e l'aveva fatta sporgere leggermente. L'ultima volta aveva quasi sette anni. E suo padre, i suoi stessi occhi verde brillante, lo guardava sorridendo seduto vicino a lui.
(Allora, lo stesso Jonathan Stroud era abbastanza confuso tra il verde e il blu. Io ho optato per verde, lo preferisco, ma se volete blu leggete blu.)
Una volta messi entrambi comodi (Anthony non stava molto comodo, ma tant'è) parlavano per tutto il tempo che volevano di tutto quello che gli passava per la testa. Dalle cose stupide a cose che facevano credere al padre che Lockwood fosse un piccolo genio precoce. La madre e la sorella erano in cucina a preparare il pranzo e finché non li chiamavano rimanevano a parlare di chissà che.
Ma torniamo a oggi.
<<Papà>> iniziò il ragazzo.
Non si sentiva affatto stupido a parlare da solo, perché non c'era nessuno che poteva ascoltarlo in quella situazione. George non avrebbe riconosciuto l'amore nemmeno se fosse arrivato e gli avesse mollato un ceffone. E Lucy...beh, parlare con lei avrebbe significato spiattellare i suoi sentimenti e poi salutarla per buttarsi dal Ponte dell'orologio. E tanti saluti alla Lockwood & Company.
<<Papà. Cos'è l'amore?>>prese un respiro profondo e continuò<<è amore sentire le farfalle nello stomaco quando la vedi? È amore volerla proteggere come se fosse una piccola bambola di ceramica? È amore sentire le guance rosse appena vi sfiorate? È amore essere subito impressionato appena la vedi per la prima volta?È amore papà ?>>
Si interruppe. Guardò le foto che aveva appoggiato sul cassettone, quelle scattate il primo inverno tutti insieme. Una scattata tutti e tre davanti allo studio innevato, una scattata da Lucy mentre George gli fregava il capello e l'ultima lui e Lucy , la ragazza nel bel mezzo di una risata.
Sospirò. <<È amore papà?>>ripeté<<perché credo di essermi innamorato>>