-Hermione, se non la smetti di fare avanti e indietro lascerai i solchi sul pavimento!- disse Draco, seduto sul divano del suo salotto, i gomiti poggiati sulle ginocchia.

Erano passate ben due settimane dalla festa ed Hermione che, da come avrete intuito, stava camminando avanti e indietro dalla preoccupazione, si fermò giusto il tempo per guardare il marito con aria esasperata e dire:- Draco, come fai ad essere così calmo?! Gli elfi domestici hanno detto che non sono entrati nel tuo ufficio!- e poi riprese a camminare.

-So quello che hanno detto. Ero lì anche io. Ma magari qualcuno di loro ha mentito. Ci hai pensato?- ipotizzò l'uomo, cercando di calmare la moglie, invano.

-Impossibile- disse semplicemente lei.

-Come fai ad esserne così sicura?- chiese Draco.

-Bhè... Potrei avergli dato del Veritaserum per essere sicura che ci dicessero la verità...- rispose la donna, imbarazzata.

-Wow, da te non me lo sarei mai aspettato- disse lui, divertito.

-Nemmeno io...- ribattè Hermione, e si sedette vicino al marito.

-Almeno sappiamo che non mentivano- provò a risollevarle il morale Draco.

-Non mi sembra una cosa di cui rallegrarsi. Perchè, se non sono stati loro, vuol dire che lo hanno preso per forza Rose e Scorpius!- rispose la moglie prendendosi la testa tra le mani, disperata.

-Ma lo hai detto anche tu! Da quando sono piccoli non facciamo altro che ripetergli che non devono entrare lì dentro. E poi hai notato anche tu che non sono più come erano da piccoli, sempre insieme. Dubito che si possano essere messi d'accordo per fare irruzione nel mio ufficio, soprattutto la sera del loro compleanno!- tentò di tranquillizzarla lui.

-Ho notato che non sono più come prima, certo. Ma allora se non sono andati insieme... Scorpius potrebbe essere andato con qualcuno dei suoi compagni Serpeverde. So bene quanto i membri di quella casata tengano a fare sempre il contrario di ciò che gli si dice- disse Hermione, e all' ultima affermazione guardò Draco, con gli angoli della bocca sollevati a formare un lieve sorriso.

-Si, lo so benissimo, e so anche che questa è una delle cose che più ti piacciono di me- le rispose lui, ghignando, e le si avvicinò.

-Già...- e gli diede un bacio. Poi, quando si staccarono, disse:- Ma ora concentriamoci su questa faccenda. Secondo te possono essere stati Scorpius e dei suoi compagni Serpeverde?-

-Non so... Ma non sottovaluterei neanche Rose. Mi sembra abbastanza intelligente da organizzare una qualche strategia per entrare lì dentro. Ricorda che ha preso da te- le rispose Draco.

-Bhè... Hai ragione. Quindi sicuramente è stato uno di loro-

-Oppure potrebbe essere caduto- ipotizzò l'uomo.

-Giusto... A questo non avevamo pensato.Ma sono passate due settimane, dato che siamo stati così impegnati con il lavoro. Dovremmo chiedere gentilmente- e marcò le due parole- agli elfi domestici di setacciare tutta la casa, alla ricerca di quel dannato foglietto, anche se non so quanto ci potrà volere. Questa casa è enorme!- disse Hermione.

Draco schioccò le dita e disse:- Benissimo. Andiamo subito, allora, o ci vorrà pure di più!-. Così dicendo si alzò dal divano, pronto ad andare a cercare gli elfi domestici, ma Hermione lo bloccò:- E se non dovessero trovarlo?-

-Vorrà dire che andremo a fare una visitina ad Hogwarts, dopo tanti anni, a parlare con quelle piccole pesti di Rose e Scorpius-.

***

-Albus, lo vuoi capire che non possiamo scappare da Hogwarts durante la notte?!- diceva un esasperato Scorpius Malfoy al suo migliore amico, seduto all' ombra di un albero, al Lago Nero.

-Ma perchè no!- ribatteva lui, credendo che il suo piano fosse inattaccabile.

-Semplice. Vuoi essere sospeso, o peggio, espulso, alla fine del primo mese di scuola?- chiese Rose Malfoy con evidente disgusto.

-No, ma...-

-Allora non scapperemo di notte. Attireremo l'attenzione. Dovremmo trovare un modo per cui possiamo sparire per qualche ora e poi tornare senza essere notati- disse Scorpius, riflettendo.

-E allora cosa c'è di sbagliato in quello che ho detto io? Di notte la gente dorme, nessuno farà caso a noi- ribatè Albus.

-Tu come scapperesti? Non ci si può smaterializzare all' interno della scuola, e non credo che tu voglia morire tentando di passare nella barriera di forza che circonda Hogwarts- disse Scorpius, con aria ovvia.

-E allora, mister genio, come dovremmo fare?- chiese il moro, indispettito.

-Oh, ragazzi. Per fortuna che ci sono io. Questa notte ho pensato ad un piano per sgattaiolare fuori da Hogwarts per un po' senza destare sospetti- disse Rose, stoppando quella lite a parer suo inutile.

-Illuminaci, allora- le disse Albus, ancora offeso.

-Basterà fingerci malati il giorno di un' uscita ad Hogsmeade, poi prendere il Mantello dell' Invisibilità di tuo padre, andare ad Hogsmeade e fuggire da lì. Io e Scorpius abbiamo le camere singole, dato che siamo Caposcuola, ma se qualcuno dovesse chiedere qualcosa a te, Albus, dirai che eri con Scorpius per evitare di contagiare i tuoi compagni di dormitorio- spiegò il suo piano Rose, con un' espressione fiera dipinta in viso.

I due ragazzi rimasero molto colpiti.
-A volte mi chiedo perchè tutta l'intelligenza di mamma sia andata a te, sai sorellina?- disse infatti Scorpius, sorridendo.

Albus invece disse:- Rose, sei davvero un genio- e l'abbracciò di slancio, e lei arrossì.

E così, finalmente, avevano un piano.