Capitolo 37
Draco...- chiamò Hermione, nel bel mezzo della notte.
Nessuna risposta, ovviamente.
-Draco...?-. Hermione lo chiamò un po' più forte, scuotendogli una spalla.
Dall' altro lato del letto però arrivò solo una serie di strani mugolii.
-Draco! Ti vuoi svegliare?!- esclamò allora la donna, facendo sobbalzare il biondo, che si svegliò di soprassalto.
-Cosa? Che c'è? Ma che ore sono?!- domandò Draco, guardandosi intorno con aria confusa. -È già ora di andare al lavoro?-.
-No, Draco. Siamo in vacanza. E comunque sono le quattro del mattino, se ti interessa saperlo- rispose Hermione, mettendosi a sedere.
-Come?! Le quattro del mattino?! Ma sei impazzita?! Che cosa c'è di così importante da svegliarmi a quest'ora? Stavo facendo un bel sogno!- brontoló Draco, stropicciandosi gli occhi.
-Scusa, tesoro, ma devo dirti una cosa...- iniziò a dire Hermione, ma suo marito la interruppe:- Aspetta. Non sei di nuovo incinta, vero?-.
-Ma che dici? No! Volevo solo dirti che dobbiamo assolutamente dire a Rose e Scorpius di tuo padre. Abbiamo aspettato anche troppo- rispose lei, con un gran respiro.
Draco batté le palpebre più volte.
Hermione credette che stesse riflettendo sulla questione, per questo rimase quasi male, quando l'uomo imprecò:- E non potevi aspettare domani mattina per dirmelo?!- e si buttò nuovamente sul letto a peso morto.
Hermione sbuffò contrariata. -No, Draco, non potevo aspettare domani mattina-. -E perchè no? Non riuscivi a dormire?-.
In realtà era proprio così. Infatti lei non era riuscita a chiudere occhio con quel pensiero che la tormentava, ma non poteva dirglielo. -Non è questo. Il fatto è che dobbiamo dirglielo il prima possibile, e domani loro staranno tutto il giorno a Diagon Alley a fare i regali di Natale- disse quindi, con tono preoccupato.
-Quindi adesso che vuoi fare? Vuoi andare a svegliare anche loro? Ti avverto, a Scorpius la cosa non andrà per niente a genio- disse Draco. -Come non sta andando a genio a me- aggiunse poi, stizzito.
-Non voglio svegliarli ora. Domani li aspetta una giornata lunga- disse Hermione. L'uomo spalancò la bocca e disse, indignato:- Anche a me aspetta una giornata lunga!-. La riccia sbottò:- E smettila di lamentarti! Tanto ormai sei sveglio. Ad ogni modo, credo che dovremmo parlargliene domani mattina, prima che vadano a Diagon Alley-.
-Ne sei sicura?- domandò Draco, che pareva finalmente essersi scordato di che ore fossero.
-Si, sono sicura. Glielo abbiamo tenuto nascosto per troppo tempo. Sedici anni, Draco. Sedici anni di finzione. Dopo tutti questi sogni, è arrivato il momento- affermò lei, seria.
-Bene- disse Draco.
-Ora posso tornare a dormire...?- chiese piano.
-Certo- acconsentì Hermione, ridendo.
Anche se sapeva che lei non avrebbe dormito per niente.
***
Rose era molto in ansia.
E la cosa non dipendeva affatto dal dover andare a comprare regali di Natale.
-Ma ne sei proprio sicuro Scorpius? Non vuoi rimandare ad un altro giorno come... Non so... Il 32 febbraio?- domandò al fratello, con una risatina isterica.
-Davvero molto simpatica, Rose. Dico davvero. Stai migliorando a fare battute. Ma ora presta attenzione. Ti avrò ripetuto questa cosa almeno venti volte. Si, sono sicuro. Ho aspettato troppo. Oggi libererò Lucius-.
Allora Rose si sedette rassegnata sul letto del fratello.
Quella mattina era andata da lui prestissimo, perchè non voleva che liberasse il loro nonno.
-Ma perchè non lo lasci lì e basta? Non potrà farti niente se non lo liberi- tentò ancora. Anche se ormai quelle parole sembravano poco credibili anche alle sue stesse orecchie.
Era tutta la mattina che tentava di fargli cambiare idea, ed aveva esaurito gli argomenti.
Scorpius era stato completamente irremovibile.
-Anche questo te l'ho detto mille volte. Non so come, ma se non lo liberassi, sono fermamente convinto che troverebbe il modo per farmela pagare. Ma almeno se farò come dice mi lascerà in pace- ripetè Scorpius, sbuffando.
-Oh andiamo! Ma non hai mai letto un libro? Quando mai i cattivi fanno come promesso? Mai, esatto. Non puoi credere davverò che si trasferirà tranquillamente in un altro stato non torcendoti nemmeno un capello!- disse a sua volta Rose, rossa per la rabbia.
Suo fratello era davvero stupido.
-Ma che ci parlo a fare con te...- borbottò il ragazzo, passandosi una mano aperta tra i capelli biondi. -Senti, ora ascoltami una volta per tutte. Andrà tutto bene. Sarà una cosa veloce. Non devi preoccuparti. Ma sappi che qualcosa dirai io lo farò comunque- le disse, accovacciandosi di fronte a lei.
-Ci avrei scommesso...- mormorò Rose, incrociando le braccia.
La ragazza stava per dire qualcos'altro, quando Hermione entrò nella stanza e disse:- Ragazzi, prima che andiate con Albus, James e Lily a Diagon Alley, io e papà dobbiamo dirvi una cosa...-.
-Non aspetti un altro bambino, vero mamma? Mi basta Scorpius- disse Rose. Il fratello le lanciò un'occhiata truce.
-No, nessun bambino. Ma perchè pensate tutti la stessa cosa?!- sbuffò la donna. Si ricompose in fretta e continuò:-Comunque, venite di sotto-.
I due gemelli fecero come gli era stato detto, e seguirono la madre al piano inferiore.
Prima che entrassero in salotto, però, Scorpius afferrò Rose per un braccio e le bisbigliò:- Questo mi sembra il momento adatto-.
Prima che la Grifondoro potesse ribattere, o anche che potesse solo capire a cosa suo fratello si stesse riferendo, Scorpius sfoderò la bacchetta dalla tasca e la puntò contro i suoi genitori, che non lo stavano guardando.
Compresa la situazione, Rose avrebbe voluto bloccarlo, ma lui fu troppo veloce:- Imperio!-.
Una scia di luce verde partì dalla bacchetta di Scorpius, fino a raggiungere Draco ed Hermione.
Quando i due adulti si voltarono verso di lui, il Serpeverde temette che l'incantesimo non avesse funzionato.
Ma gli occhi dei suoi genitori erano vitrei, privi di qualsiasi tipo di emozione. Quelli di sua madre non avevano nemmeno un pizzico della sua normale gioia, e quelli di suo padre avevano perso quell' aria un po' burbera ma divertita che aveva sempre.
Sembravano quasi dei manichini.
-Spero che tu faccia presto. Sono terrificanti- disse piano Rose, alla sua sinistra.
Scorpius non potè fare altro che annuire, concordando quello che la sorella aveva appena detto.
-Vi... Vi ordino di sciogliere l'incantesimo che tiene prigioniero Lucius Malfoy- esclamò il biondo, all' inizio un po' insicuro.
Draco ed Hermione, senza batter ciglio, estrassero le bacchette e iniziarono a compiere movimenti circolari e complicatissimi, mormorando strane parole a bassa voce.
Rose e Scorpius li fissavano straniti.
Dopo un minuto intero a sbracciarsi con quel curioso incantesimo, marito e moglie si fermarono, e tornarono a guardare Scorpius.
-Secondo te ha funzionato?- domandò la Grifondoro, senza staccare gli occhi dai suoi genitori, che ormai tanto "suoi" non sembravano più.
Prima che Scorpius potesse rispondere, però, un elfo domestico si materializzò di fronte a loro.
I due ragazzi lo riconobbero subito: era l'elfo di Lucius.
-Il padrone ringrazia Rose e Scorpius per averlo liberato e manterrà la parola- annunciò l'elfo, con evidente noia.
Detto ciò, sparì.
-Cavolo. Lui sio che è un elfo loquace- disse Scorpius, fissando il punto in cui la piccola creatura era appena qualche istante prima.
-Okay, ora sappiamo che ha funzionato. Adesso farli tornare normali- gli ricordò Rose, con una punta di ansia nella voce.
Scorpius fece uno scatto veloce con la bacchetta, e fu come se i suoi genitori si fossero scongelati.
Prima si guardarono intorno, perplessi, ma quando videro Rose e Scorpius tornarono normali, come se niente fosse successo.
-Sedetevi, ragazzi. Abbiamo un discorso importante da fare- esordì Draco.
Sedendosi, Scorpius disse:- Si papà, sappiamo come funziona. Un uomo e una donna si innamorano, e poi...- ma sua madre lo interruppe:- Non scherzare. Si tratta di uan cosa importante-.
Scorpius allora alzò le mani in segno di resa.
-Allora... Ricordate quando vi abbiamo informato della morte di nonno Lucius?- chiese Draco, con espressione grave.
Scorpius e Rose si guardarono per un attimo, poi annuirono.
-Bhè... Non era vero- disse Hermione.
I gemelli dovettero attingere a tutta la loro forza di volontà per non mettersi a dire "noi lo sapevamo già!".
Così si limitarono a una finta faccia sorpresa, e per fortuna i genitori non si accorsero della finzione.
-Ci dispiace di avervi mentito, ma abbiamo avuto un motivo valido- si scusò la madre.
-E cioè?- domandò Rose, non riuscendo a trattenersi.
Draco prese un respiro profondo e iniziò a raccontare:- Tutto questo è successo sedici anni fa, quando voi avevate solo un anno. Mio padre era stato appena rilasciato da Azkaban. Quella stessa sera si è presentato a casa nostra, per tornare ad abitare qui. Non sapeva che io ed Hermione ci fossimo sposati, e nemmeno sapeva della vostra esistenza. Non vi dico quanto si è arrabbiato. Era tutto un discorso sull'onore della famiglia Malfoy, su Purosangue e Mezzosangue... Un sacco di cavolate, insomma. Ma non fu come quando ero bambino, che dopo un po' gli passava tutto e tornava completamente insesibile. Era arrabbiato davvero. Se ne andò, giurando vendetta, ma noi non gli credemmo. Solo parole al vento, ci siamo detti. Se solo fosse stato così...-.
Hermione continuò per lui:- Quella notte, però, io feci un sogno orribile. C'era qualcuno, alla finestra della vostra camera. Vi aveva lasciato un marchio, e aveva fatto la stessa cosa con me. La mattina dopo, con nostro orrore, quel marchio c'era veramente. Siamo andati a cercare Lucius, chiedendo aiuto a Harry, e quando lo abbiamo trovato, in una casetta a Londra, ci ha detto che cosa ci aveva fatto. Era una maledizione, fatta per farci del male quando avesse voluto. Con me non ha funzionato bene, non so il perchè, e adesso mi fa fare strani incubi, ogni volta che sta per succedere qualcosa di brutto legato a lui. Non so se succede anche a voi, ogni tanto, di avere incubi che siano legati a lui-.
Rose ripensò al sogno prima della notte di Halloween, la casa di Lucius.
Terrificante.
-E dove sarebbe questo marchio?- chiese Scorpius, scettico.
-La voglia dietro l'orecchio, ricordi?- gli rispose Rose, che ovviamente aveva già capito tutto.
-Esatto- sospirò Hermione. Draco ricominciò a parlare:- Così lo abbiamo rinchiuso in quella casa, in modo tale che non avrebbe più potuto farvi del male. Riesce comunque a mandare altri "sogni premonitori", però, e ne abbiamo avuto la prova qualche settimana fa. Siamo andati a parlargli, e ha detto che non vi avrebbe fatto del male. Siamo fortunati che sia ancora lì. Vuole ucciderci tutti-.
Scorpius e Rose li fissavano con occhi sgranati.
-E perchè non ce lo avete mai detto?!- sbottò la Grifondoro infine.
-Credevmo che fosse meglio per voi non sapere che qualcuno vi vorrebbe morti. Ma tranquilli. Lui è rinchiuso, non può farvi niente- li rassicurò Draco.
-Aspettate... Quindi se non fosse rinchiuso lì verrebbe ad ucciderci...?- domandò Scorpius, improvvisamente di un bianco cadaverico.
-Si. Ma non può. E ora andate a Diagon Alley non potrà raggiungervi- li esortò Hermione.
I ragazzi uscirono dal salotto, con un unico pensiero che aleggiava nelle loro teste.
"Cazzo"
-Spazio autrice-
Ragaaaaazziiii
Amatemi. Questo capitolo è lunghissimo, solo perchè voglio finire in fretta la storia.
Esatto, è quasi finita, yeeeeee
*partono i cori angelici e le luci divine*
E niente, spero che sia un colpo di scena perchè... Tanto non si può cambiare e quindi dovete farvelo andare bene.
Smetto di rompere e vado, sciauuu
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