Capitolo 20
In quei due giorni che la separavano dal nuovo incontro con suo nonno, Rose cercò di stare il più lontano possibile da Albus e Scorpius.
All' inizio aveva pensato che fosse un' idea stupida ed infantile, poi però aveva capito che aveva degli ottimi motivi per stare lontana da quei due.
Da Scorpius perché avrebbe sicuramente iniziato a fare altre domande imbarazzanti, e magari avrebbe anche cominciato a tenerla d'occhio, come fanno i fratelli. E sinceramente la cosa non le andava per niente a genio.
Da Albus, perché l'ultima volta che avevano parlato, ovvero in treno, all' andata, avevano finito per urlarsi contro. Nemmeno questa opzione le piaceva molto.
Così aveva "risparmiato le forze" per il viaggio di quel giorno, fingendo tutte le volte che uno dei due voleva parlare con lei di dover andare in biblioteca a studiare.
Ovviamente era un' opzione molto plausibile.
Avrebbero dovuto fingersi malati un' altra volta e saltare le lezioni, con suo grande dispiacere, e sarebbero dovuti tornare in treno.
Solo che sarebbero partiti la mattina molto presto, in modo da non arrivare di notte.
Ad ogni modo, nel viaggio fino ad Howling Lane avrebbe dovuto interagire con loro, dato che non aveva alcuna intenzione di stare tutto il tempo a fissare il paesaggio fuori dal finestrino, come la prima volta.
Ma comunque si sarebbe portata un libro, per sicurezza.
Così, quella mattina, alle quattro e mezzo, interrompendo anche un bellissimo sogno in cui era mano nella mano con Albus ad osservare un tramonto, si era recata davanti alla statua della Strega Orba.
Era ancora assonnata, con dei cerchi scuri sotto agli occhi e i capelli arruffati, ma per evitare di addormentarsi in piedi si disse che in treno avrebbe potuto dormire almeno un po'.
Purtroppo per lei, Albus e Scorpius arrivarono in ritardo.
-Ma dove diamine vi eravate cacciati?! Siamo in ritardo!- strepitò Rose, cercando comunque di non fare rumore. Anche se probabilmente gli unici svegli nel castello a quell' ora erano loro e qualche quadro che potevano aver risvegliato i due ragazzi correndo.
-Prenditela con tuo fratello! Ci sarebbe voluto un cannone per buttarlo giù dal letto!-. Albus addossò tutta la colpa all' amico, anche se pure lui aveva fatto fatica a svegliarsi.
Insomma, quale creatura normale non avrebbe avuto problema ad alzarsi alle quattro e mezzo?
-Ehi! Prova tu ad andare a dormire alle due di notte per poi risvegliarti alle quattro e mezzo!- provò a giustificarsi Scorpius.
-Ma tu non ti sei svegliato alle quattro e mezzo, infatti siamo in ritardo...- borbottò Albus.
-Infatti, e faremmo meglio a sbrigarci! Mi state facendo perdere tempo!- sbottò Rose.
I due Serpeverde annuirono per darle ragione ed entrarono nel passaggio segreto, seguiti dalla ragazza.
***
-Adesso io andrò a cercare colui che ha collocato la stazione di Hogsmeade dov'è ora e lo farò a pezzi! Non poteva metterla più vicina?! Mi sono stancato più adesso che all' ultima partita di Quidditch!- imprecò Albus, sedendosi sul sedile dello scompartimento.
-Se per te è stato così stancante, immaginati per uno che è andato a dormire alle due- ribattè Scorpius, andandosi a sedere vicino all' amico.
Rose allora, mentre si accomodava accanto al finestino, domandò:- Ma scusami, mister intelligenza. Se sapevi che stamattina dovevamo partire presto, perchè sei andato a letto alle due?!-.
-Bhè, vedi Rose... Non era una cosa prevista; è successo e basta- disse Scorpius, grattandosi la testa, leggermente a disagio.
-Credo di aver capito- sospirò la sorella, sbattendosi una mano sulla fronte.
-Sei incorreggibile Scorpius- ribattè Albus. -Chi era?- chiese poi.
-Una Corvonero del sesto anno... Mi pare si chiamasse Ashley- rispose il biondo, in tono vago.
-Un caso senza speranza, ecco cosa sei- disse Rose, alzando gli occhi al cielo.
-Non esagerare! Se tu avessi preso un po' più da papà, invece che da mamma, al posto che con i libri andresti a letto con le persone- ribatté Scorpius, in tono un po' canzonatorio.
Rose sbuffó e disse, scocciata:- Non ricominciare con questa storia, per favore-.
-Ma quale storia? Ti sto solo dicendo la verità!- disse il ragazzo.
-Certo, come no. Ora, se non ti dispiace, vorrei dormire. Se vuoi illuminare altre persone con le tue presunte verità, parla con Albus- gli disse lei, lanciando poi un' occhiata al moro e sussurrando un "scusa" non troppo convincente.
Così dicendo, si accoccoló con la testa poggiata sulla sua felpa, che usava come cuscino, e si addormentò all' istante.
-Wow, ma come fa ad addormentarsi così velocemente?- chiese retoricamente Albus, stupito.
A lui ci voleva sempre un sacco di tempo per dormire, ed era una cosa terribile.
-Me lo sono sempre chiesto, fin da bambino- rispose Scorpius, fissando la sorella. -Anche se di solito riusciva ad addormentarsi solo con la storia che ci raccontava la mamma- aggiunse poi.
-Ah, quella fantomatica storia che tu odiavi?- domandò Albus, ridacchiando.
-Si, quella. Era una cosa assolutamente troppo smielata, anche se devo ammettere che a papà ci è voluto un bel po' prima di capire che era innamorato della mamma- rispose il Serpeverde, fissando il vuoto.
Sembrava perso nei ricordi.
-Scommetto che tuo padre era come te. Faceva le cose solo per divertimento- disse Albus, con un ghigno.
-Si, credo anche io. A volte mi chiedo come faccia Rose ad essere mia sorella gemella. Non ci somigliamo per niente. Lei non fa praticamente niente per divertimento. A lei piace studiare. A me per niente. Poi però mi ricordo della voglia a forma di occhio che abbiamo dietro l'orecchio e sono sicuro che siamo fratelli- ribattè Scorpius, tornando a guardare Albus.
-Di cosa stai parlando?- chiese il ragazzo, perplesso.
Scorpius allora scostò una ciocca di capelli che aveva vicino all' orecchio sinistro e mostrò una voglia, la cui forma ricordava un occhio. Poi fece lo stesso con i capelli della sorella, stando attento a non svegliarla, mostrando un segno uguale al suo.
-Wow- fece Albus, fissando prima Scorpius e poi Rose. -Non me ne avevi mai parlato-
-Non mi sembrava niente di che. Quando io e Rose eravamo bambini, nostro padre ci raccontava sempre che era un simbolo che aveva messo lui per sapere quando combinavamo qualche guaio. Poi un giorno ho rotto un vaso e nessuno se n'è accorto, così ho capito che mentiva, e non mi sembrava più una cosa tanto straordinaria- rispose il biondo con sufficienza, scrollando le spalle.
Albus annuì, poco convinto. Non poteva essere una cosa casuale.
Poi accantonò il pensiero, rendendosi conto con sollievo che Scorpius non aveva fatto ancora discorsi imbarazzanti.
Almeno per un po' si era salvato.
-Spazio autrice-
Non sono morta, evviva!
Il problema è che non avevo la minima idea di cosa scrivere, quindi è uscito questo.
Ora vi farò delle domande tipo intervista.
Secondo voi Albus ha ragione ad avere dei dubbi?
Scorpius la smetterà mai con le domande inopportune?
Mi regaleranno un unicorno per Natale?
Okay la smetto.
Vorrei solo far notare che di solito i capitoli dei viaggi in treno sono capitoli tramite, quindi non ci sono cose troppo interessanti.
Anche se questa volta bisognerebbe fare attenzione, ma shish...
Vabbè, smetto di rompere.
Shiaooooo
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