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Capitolo 16

Albus stava sorseggiando la cioccolata calda che Lucius Malfoy aveva fatto portare da un elfo domestico.
Il nonno di Scorpius e Rose non aveva ancora cominciato il suo racconto, e lui aspettava con ansia.

Aveva sempre e solo sentito i racconti dei suoi nonni Arthur e Molly, che gli raccontavano tutte le vicissitudini e gli aneddoti della famiglia Weasley.

Sinceramente, aveva sempre considerato quei racconti abbastanza noiosi, anche perché suo nonno aveva qualche problema di memoria, data la veneranda età, e tendeva a raccontare sempre la storia di come aveva (eroicamente, aggiungeva sempre lui) scoperto l'uso delle paperelle di gomma.

Sua nonna invece, mentre raccontava a lui e ai suoi fratelli della sua presunta bellezza giovanile, e di come avesse conquistato decine e decine di maghi, si metteva a sferruzzare con i ferri da calza.

Albus si chiedeva se anche Lucius poi si sarebbe messo a lavorare a maglia.

Invece si chiedeva come sarebbe stato ascoltare una delle storie riguardanti la famiglia Malfoy.
Era una delle più antiche del Mondo Magico, sarebbe stato decisamente più elettrizzante che sentire le leggende sulle paperelle di gomma.

-Bene, direi che possiamo iniziare la storia- esordì Lucius, elegantemente seduto sulla poltrona di fronte a loro.

Scorpius e Rose fissavano il nonno con attenzione, come se volessero imprimersi la sua immagine nella mente.
O magari volevano capire se stava mentendo. A loro avevano sempre detto che era stato uno dei più spietati Mangiamorte.
Non gli sarebbe costato niente mentire a dei ragazzini.

-Tutto questo circolo di bugie è iniziato al mio rilascio da Azkaban, avvenuto più o meno dieci anni fa...-.
Lucius aveva iniziato a raccontare, ma Rose aveva alzato la mano prontamente, più o meno come avveniva ad ogni singola lezione ad Hogwarts.

L'uomo la guardò sorpreso, come se non si aspettasse di venire interrotto, ma la ragazza interpretò quell' occhiata come un permesso per parlare, e chiese:- E a lei in tutti questi dieci anni non è mai venuto in mente di venire a cercarci?-.

-Mia cara Rose- disse Lucius, che evidentemente non era abituato ad avere a che fare con dei ragazzini, e che infatti riusciva a stento a mantenere la pazienza-, se mi avessi fatto finire di parlare, avreati sicuramente capito che non ho avuto la possibilità di venire da voi-.

-Ma come no? Che cosa te lo ha impedito?- chiese Scorpius.
Insomma, se suo nonno era davvero stato uno dei più grandi Mangiamorte, dubitava che avesse rinunciato ad andare da loro solo perchè c'era troppo traffico.

Albus vide un lampo di rabbia attraversare gli occhi del signor Malfoy che però, così come era arrivato, svanì subito. Ma quello bastò al ragazzo per capire che Lucius Malfoy con i ferri da calza non avrebbe lavorato a maglia, ma che piuttosto li avrebbe infilzati.

-Ragazzi, vi prego di non interrompermi più. Vi spiegherò tutto. Ma non fate domande- disse Lucius.
Rose stava per dire qualcosa, ma Albus le strinse la mano, e lei capì che doveva stare zitta.
Aveva capito che era meglio non contraddire un uomo come Lucius Malfoy.

-Ricominciamo- disse Lucius. -Quando venni rilasciato da Azkaban, avevo intenzione di tornare a Malfoy Manor, dato che non ero a conoscenza del matrimonio di Draco. Però mi presentai comunque, e voi due- e indicò Rose e Scorpius- mi avete anche visto. Probabilmente però vi hanno lanciato un Oblivion, per farvi dimenticare il nostro incontro. Io chiesi di poter rimanere a casa vostra, finchè non avessi trovato una nuova sistemazione, ma Draco e la Nata Babbana rifiutarono, perchè erano convinti che vi avrei fatto del male- sipegò l'uomo.

Albus, che all' inizio aveva pensato che ascoltare le storie della famiglia Malfoy fosse meglio di quelle dei Weasley, si dovette ricredere, già all' inizio.
Quando suo nonno raccontava della prima paperella che aveva utilizzato, almeno metteva passione in ciò che diceva.
Lucius Malfoy diceva tutto in tono piatto, come se fosse un computer a parlare e non una persona.

-Alla fine mi rinchiusero in questa casa, che è come una prigione, e hanno lanciato degli incantesimi a Malfoy Manor perchè io, se mai fossi riuscito a scappare da qui, non avessi potuto raggiungerli. E mi hanno minacciato, dicendo che se avessi fatto anche un solo passo falso mi avrebbero rispedito ad Azkaban, considerato che vostra madre è il Ministro della Magia- spiegò ancora Lucius.
Quella parte di storia, almeno, l'aveva detta con una parvenza di addoloramento nella voce.

-Ma è terribile!- esclamò Rose, indignata, non riuscendo a trattenersi.

Per fortuna quella constatazione non diede fastidio a Lucius che invece disse, comprensivo:- Lo so mia cara, lo so. E lo sapevano anche i vostri genitori. Il motivo per cui ve lo hanno tenuto nascosto per tutti questi anni è proprio questo. Sapevano che avreste capito quanto questa azione fosse deplorevole, e che vi sareste ribellati alla loro decisione-.

-Certo che ci ribelliamo! Non è giusto ricattare così una persona!- gli diede ragione Scorpius con foga, alzandosi in piedi.

-Ma io sapevo che avreste trovato il modo per venire a parlarmi, perché siete svegli- continuó Lucius.

-Certo. E adesso che sappiamo tutto, dobbiamo andare a dirne quattro a mamma e papà!- disse Rose, scattando anche lei in piedi.

Così Albus fu l'unico a rimanere seduto sul divano.
Non sapeva perché, ma non era troppo sicuro di quella storia.

-Ragazzi! Non parlatene con loro! Potete fare di meglio! Aiutatemi ad avere giustizia, per tutto quello che mi hanno fatto! Io vi ho salvato la vita da Deborah, ricordate?- disse Lucius, in tutta calma, mettendosi in piedi anche lui.

-E in che modo potrebbero mai aiutarti dei ragazzi come noi?- chiese Albus, alzandosi. Si sentiva un po' in disparte, rimanendo seduto.

Lucius ghignó, come faceva sempre Scorpius quando architettava qualcosa, e disse:- Miei cari... Voi non avete idea...-

***

Draco ed Hermione si stavano sbaciucchiando sotto le coperte del loro letto matrimoniale, completamente nudi.

Credevano che gli avrebbe fatto bene una distrazione, per distogliere la mente da tutti i problemi che gli stava causando quel maledetto bigliettino.

Hermione era avvinghiata a Draco con braccia e gambe.
Sembrava un koala.

Si baciavano con passione, e Draco accarezzava la moglie in ogni parte del corpo, facendola gemere ad ogni tocco.

Ad un tratto, però, lei balzò a sedere sul letto, facendo prendere un colpo a Draco.

-Hermione! Adesso che ti è preso?!- le chiese il marito, preoccupato.
Di solito Hermione non rovinava quei "momenti di distrazione" per roba da niente.

-Mi è appena venuta in mente una cosa!- esclamò, con lo sguardo preoccupato perso nel vuoto.

-E cosa? Senti, non potresti rimandare a dopo? Abbiamo un po' da fare qui...- le disse Draco.

-No, si tratta di Rose e Scorpius-

A quel punto si alzò anche Draco, allarmato.
-Dimmi-.

-Io non credo che abbiano veramente la febbre. Sarebbero dovuti essere in infermieria, non in camera loro. E se fossero andati da tuo padre?- chiese, preoccupata.

-Dobbiamo andare.-

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