Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

02• Dedicato a te

Eppure Denki iniziò veramente a tornare ogni giorno, sempre con nuove storie e con nuovi sorrisi. Sempre, per intere settimane.

Prima di rendermene conto iniziai a condividere con lui l'odore del muschio dopo la pioggia, le timide giornate di sole, la carezza del vento, la leggerezza della nebbia.
Iniziammo ad avvicinarci su quella panchina, collocata sotto a un bel gazebo, che non solo ci proteggeva dal fluttuare delle condizioni atmosferiche, ma che teneva al sicuro anche le nostre confessioni, i nostri sogni giovanili, le nostre speranze e cosa ancora più importante il mio timido amore che sbocciava lentamente.
Non avevo mai provato simili sentimenti e sentivo il mio cuore esplodere ogni volta che lo vedevo arrivare sulla nostra panchina, ancor di più quando lui mi sorrideva calorosamente.
Col tempo gli avevo confessato molto di più che il mio nome, arrivando a parlargli anche del male che mi affliggeva e che aveva lentamente dapprima corroso e poi devastato tutto quello che amavo.
Denki invece era solo un timido passeggero in quell'enorme stazione di treni e anime, dato che mi aveva confessato di essere sempre lì per stare accanto a una persona a cui teneva molto, per la precisione suo zio.
Non si era sbilanciato molto in materia e non avevo insistito, perché vedevo quanta fatica faceva a parlare di quell'argomento, forse provato dalla sofferenza che sentiva al pensiero di una persona cara stare male.
A me bastava stare con lui. A lui bastava stare con me. L'aveva confessato durante un giorno particolarmente soleggiato, lasciandomi senza parole.
Tutti i dettagli perdevano quindi importanza.

Se durante il nostro primo incontro ero stata sgarbata con lui lo dovevo solo al mio essere diffidente di natura, perché col tempo la sua allegria aveva contagiato perfino me, facendomi aprire al punto da raccontargli cose che mai mi sarei sognata di raccontare ad anima viva.
Denki era riuscito in un'impresa dapprima ritenuta impossibile secondo il mio punto di vista: restituirmi il sorriso.
Un sorriso che la malattia aveva strappato via dalla mia vita, confinandola in una zona dove la luce aveva smesso di arrivare. Avevo dovuto scavare con le unghie e con i denti per raggiungere quel luogo così profondo del mio animo e quando l'avevo raggiunto ero rimasta senza parole.
L'anoressia, quella malattia che faceva paura solo a nominarla, non era altro che una distorta e fragile presenza che se ne stava in un angolo, debole, ma provvista di suadenti parole ingannevoli. L'avevo vista per ciò che era davvero e avevo lentamente iniziato a capire che ero più forte di lei e che potevo strapparla rudemente da dentro di me, calpestandola coi piedi, fino a renderla piccola come un granello di polvere.
Diventava forte solo quando le si dava la capacità di nutrirsi delle nostre ansie e delle nostre paure, assumendo le fattezze di una bestia di dimensioni notevoli. Tuttavia bastava tagliarle il nutrimento per vederla appassire, bastava riprendersi in mano la propria vita, bastava amarsi ed io avevo ricominciato a farlo per davvero su quella panchina, con Denki.

Il ragazzo quel pomeriggio arrivò leggermente più tardi del solito, portandosi dietro l'odore delle ultime piogge autunnali.
La stagione corrente stava infatti lasciando il passo all'inverno e la giacca del ragazzo più pesante del solito, seppur umida di pioggia, ne dava un chiaro segnale.
Il ciliegio davanti a me era più provato del solito, eppure brillava ancora di un fascino tutto suo. Si ergeva maestoso nonostante le intemperie e speravo di diventare forte abbastanza da poter fare lo stesso.
<<Scusa il ritardo, oggi ho fatto più tardi del solito perché ho dovuto aspettare la fine di alcune visite mediche prima di poter entrare per il mio solito saluto giornaliero, poi mi sono perso a fare quattro chiacchiere>> mi spiegò lui, grattandosi imbarazzato la testa e indicando la struttura dietro di sé.
Quella struttura era separata dalla mia ed era un padiglione dove non mi ero mai avventurata, tuttavia mi era capitato di incrociare qualche infermiera che lavorava lì e tutte mi avevano parlato molto bene di Denki, etichettandolo come un ragazzo di buon cuore e sempre pronto a dedicare un sorriso a tutti gli ospiti del reparto. Non era infatti raro che passasse da tutti per un saluto, quando veniva a fare visita al suo parente, guadagnandosi il rispetto del personale ospedaliero.
<<Non avevo dubbi sei un tale chiacchierone...>> dissi io.
Lui si lasciò andare a uno dei suoi soliti sorrisi divertiti, per poi acciuffarmi e portarmi tra le sue braccia.
<<Sei tutto bagnato...>> commentai, tuttavia rafforzando la presa a aggrappandomi con le mani alla sua giacca intrisa di gocce di pioggia.
<<Comunque se vuoi posso portarti a conoscere mio zio, anche se so quale sarà la tua risposta in materia. Sei troppo timida per venire>> disse lui.
Evidentemente conoscere un suo parente mi imbarazzava molto, perché accostabile a una presentazione da fidanzati e al solo pensiero il mio volto si arrossò completamente.
<<Lo sapevo, sei troppo innocente>> mi disse lui, tirandomi le guance per formare strane smorfie a parer suo buffe.
Riuscii a dimenarmi solo dopo qualche secondo, trovandolo a fissarmi con uno sguardo incredibilmente sorpreso e felice.
<<Che hai da fissarmi così? A tratti sembri una maniaco>> gli chiesi.
Lui sembrò ridestarsi.
<<È solo che le tue guance sono meno scavate dell'ultima volta che le ho toccate e ora che ci faccio caso hai un colorito più sano>> valutò lui, guardandomi dalla testa ai piedi, apparentemente pieno di orgoglio.
<<Beh, effettivamente ho messo quasi tre chili questo mese e secondo i medici di questo passo sarò guarita in tempo per la primavera, in tempo per la fioritura del ciliegio>> dissi.
Denki non riuscì a contenere la sua enorme gioia, coinvolgendomi in un abbraccio molto più intenso del precedente, stampandomi anche un enorme bacio sulla guancia più a tiro.
<<È una notizia meravigliosa>> rispose sincero <<ma cos'è questa storia del ciliegio? Me la vuoi raccontare?>>
Sospirai combattuta, ma poi arrivai alla mia decisione: lui si era sempre aperto con me e quindi era ora di aprirmi a mia volta, confessandogli il mio segreto attualmente più intimo. Escludendo a miei sentimenti per lui ovviamente. Quelli non ero ancora pronta a rivelarli.
<<È una cosa da stupida...>>
<<Allora vuol dire che saremo stupidi insieme. Anche se non ci credo, sei troppo intelligente per dire cose che non lo sono, ma adesso raccontami...>>
Mi lasciai andare.

Qua le parole confuse di una tizia che è appena resuscitata da un "pisolino " ⬇️
Il primo capitolo di questa storia è stato letto da molte più persone rispetto alle mie previsioni...e non potete capire quanto ne sono felice.
Non ho scritto questa storia con chissà quali aspettative, considerando quanto sarà breve, ma nonostante questo mi ha sorpresa :')

Grazie davvero a chi legge le cose che scrivo, anche se vengono da una mente stramba come la mia.
Volevo scrivere chissà cosa qui, ma sono troppo rimbambita al momento e il cervello non collabora ahaha
Ci vediamo la settimana prossima con l'ultimo capitolo <3

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro