29.Tornare indietro.
Non è mai troppo tardi per diventare quello che saresti potuto essere.
Cammino lentamente,sotto i miei piedi nudi la sabbia fresca che si intrufola tra le dita.
Respiro a fondo l'aria marina,pulita e fresca,osservando il mare che per anni ha caratterizzato i miei pomeriggi.
Il vento invernale mi scompiglia i capelli e un brivido mi riscuote.
Inspiro a fondo,l'odore della salsedine che mi si intrufola sotto pelle.
È una sensazione totalmente diversa rispetto a quando sono al campus.
Non obbligatoriamente migliore,però.
Lá il college è totalmente circondato da boschetti e parchi.
L'unica città abbastanza vicina è un paese di montagna dove si conoscono praticamente tutti.
Sorrido,riflettendo su quanto mi sia effettivamente affezionato a quel posto in così poco tempo.
E alle persone.
Scuoto la testa divertito.
<Will!> mi sento chiamare da poco lontano. Quando mi volto mi ritrovo Jennifer praticamente addosso e leggermente ansante.
<Ti ho cercato ovunque> mi rimprovera,staccandosi giusto per riuscire a guardarmi in faccia.
Sorrido timidamente,scusandomi.
<volevo rivede la spiaggia prima di partire> dico semplicemente, voltandomi verso l'immensa distesa d'acqua.
Il suo sguardo si intristrisce leggermente, e lascia totalmente la presa sulle mie braccia,voltandosi a sua volta ad osservare il mare.
Poi si gira a guardarmi,sorridendo tristemente.
<È ora,vero?>.
<Devo tornare a scuola,Jen>le rispondo,sorridendole a mia volta dispiaciuto.
<non è solo per quello,io lo so> ribatte a sua volta, abbassando lo sguardo sulle proprie dita intrecciate.
<Hey>la richiamo, prendendole gentilmente il mento tra indice e pollice <Non è colpa tua>sussurro dolcemente.
Fa per dire qualcosa ma la sua voce si incrina,alza lo sguardo e i suoi occhi sono lucidi <mi dispiace...> mormora.
<Mi dispiace così tanto William> ripete,alcune lacrime a rigarle le guance.
La attiro a me,stringendola al mio petto.
Ricambia la stretta,afferrando il retro del mio giaccone quasi con disperazione.
L'abbraccio continua per molto tempo,forse perché ne abbiamo tutti e due bisogno,forse perché sappiamo cosa succederà una volta che ci saremo staccati.
Si allontana lentamente,passandosi le mani delicate sotto gli occhi in un gesto stizzito,sorridendo appena.
<Mi hai fatto pure sbavare il trucco> ridacchia,volendo alleggerire l'atmosfera.
Rido a mia volta.
Passa ancora del tempo prima di separarci,e lo passiamo ad osservare il cielo a riflettersi nell'acqua.
Poi mi giro ad osservarla.
Ha preso la sua bellezza da nostra madre,il taglio degli occhi e la statura sono pressocchè identiche.
Anche l'animo gentile e disponibile, fortunatamente.
Merita davvero di essere felice,e tutto il successo che sta avendo come stella emergente è meritato al cento per cento.
Si gira a sua volta, un sorriso tenero a segnarle le labbra chiare.
<Divertiti al campus,e vedi di non fare casini con quel Nico!>.
<ci proverò> rispondo divertito.
<ti voglio bene Will. Te ne vogliamo bene tutti>conclude teneramente.
Sorrido <Anche io ti voglio bene. Voglio bene a tutti voi>.
E poi semplicemente me ne vado,recuperando le scarpe sulla sabbia,vicino alla strada.
Mi volto un'ultima volta,vedendo mia sorella seduta sulla spiaggia dove l'ho lasciata,a fissare l'orizzonte.
È ora di tornare a casa.
[...]
I passi lenti risuonano nell'ampio corridoio completamente deserto.
Tutti gli studenti devono essere a pranzo, e normalmente i dormitori a quest'ora non sono mai particolarmente frequentati.
Giungo davanti all'ultima stanza del corridoio,la porta laccata chiusa.
La apro senza bussare - Nico l'ha sicuramente lasciata aperta,uno dei suoi difetti - e mi ritrovo davanti una scena particolare.
Il ragazzo d'ebano è steso sopra il mio
letto,nascosto sotto lo spesso piumone,solo alcuni ciuffi di capelli che spuntano da un lato.
Sorrido teneramente,la notte dorme così poco che sovente si abbandona a lunghi riposini pomeridiani,saltando il pranzo.
È normale che ricordi questi dettagli?
Deve esserlo.
Abbandono la valigia vicino alla porta,chiudendola alle mie spalle.
Mi avvicino piano al mio letto,osservando il moro perso nel mondo dei sogni,la fronte leggermente corrucciata e le labbra aperte di poco. Sembra un bambino,e non penso di averlo mai visto così rilassato (sicuramente non da sveglio,sicuramente non con me).
Lo copro meglio con il piumino,senza volermi domandare troppo il perché del suo strano gesto.
Forse gli mancavo.
Non essere ridicolo.
Mi dirigo verso il bagno, per lavare via la stanchezza del viaggio sfiancante.
Una volta terminato esco dal cubicolo, ritrovando Nico nella stessa medesima posizione.
Sorrido.
Afferro la valigia e la ripongo sul letto per disfarla, un lavoro che ho sempre detestato. Continuo a lungo,forse un quarto d'ora,fin quando non sento un mugulio soffocato provenire dal letto di Nico.
Mi volto lentamente,trovando gli occhi di Nico aperti,il volto ancora schiacciato contro il cuscino e l'espressione stordita dal sonno.
<Hey> lo saluto semplicemente,cauto, non sapendo come agire di preciso.
Lui mi squadra per un attimo,le sopracciglia corrucciate.
Mugugna in risposta.
Mi volto di nuovo,riprendendo da dove mi ero interrotto.
Poco dopo vengo però di nuovo interrotto da un mormorio confuso,che non riesco a comprendere.
<come?> chiedo voltandomi nuovamente.
Lui ha ancora gli occhi socchiusi.
<sei tornato> mormora con voce graffiata dal sonno,e leggermente roca,scrutandomi con gli occhi arrossati tipici del risveglio.
Annuisco.
<perché?> chiede,e non comprendo davvero il significato di una domanda simile,quindi attribuisco a quella strana uscita il dormi-veglia in cui si trova il moro adesso.
Perché sono tornato?
Poi sorrido.
<perché mi mancava casa> rispondo,e nel mentre concludo il lavoro e ripongo la valigia sotto il letto.
Lui mi scruta attentamente,ancora semi-sdraiato sul letto,in procinto di alzarsi,forse per intraprendere un qualche dialogo con me.
Poi sembra ripensarci,rimane seduto scompostamente sul letto(un piede a penzoloni,l'altra gamba piegata sotto il sedere e il peso del busto appoggiato sul braccio teso)e tace, osservandomi stranito.
<tu sorridi troppo,Solace> se ne esce infine,in una frase che non sembra essere attinente.
Quasi ironicamente, sorrido ancora di più in riflesso,afferrando il cellulare sul comodino e avviandomi verso la porta.
Agguanto la maniglia,aprendo la porta.
<Buon riposino,bell'addormentato> esordisco mentre esco,senza dare una reale risposta alla sua affermazione.
Lo sento borbottare un mezzo insulto,mi chiudo la porta alle spalle e mi avvio verso la mensa,lungo il corridoio desertico.
Un sorriso serafico (ingiustificato?) mi alleggia sulle labbra.
Sono tornato.
#Spaziomehh
Oh,i'm still here
Non aggiorno da tanto, forse qualcosa bolle in pentola? Magari un sequel? Chissà..
70☆?
Love ya
-_Mezzosangue_101💗
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