Il tempo.

Questa,probabilmente, è la cosa che odio di più al mondo.
Il tempo, sì,è stato proprio quello a portarmi via tutto.
Anzi,le persone.
Odio le persone.
Perché, in fondo,sono state le persone a portami via tutto e tutti.

O forse,odio le persone proprio perché se ne sono andate.

Questi sono i pensieri che frullano nella mia mente,mentre procedo spedito verso il mio armadietto,cercando di non urtare qualche studente lungo i corridoi affollati.

Cammino velocemente,anche perché se devo essere sincero spero con tutto me stesso di non incontrare mia sorella oppure Jason, o magari uno dei loro amici.
È da ieri sera che evito tutti loro con rigorosa attenzione.

Arrivo davanti allo sportello di metallo del mio armadietto,ma al posto di aprirlo, resto ad osservare l'anta e il suo colore.
Azzurro.
Un azzurro scolorito e arrugginito, decisamente diverso dall'azzurro elettrico che mi sono abituato a vedere riflesso in due gemme.

In effetti, più che evitare mia sorella e compagnia, sto proprio cercando di evitare quegli occhi,quel colore così differente da quello che mi si presenta ora davanti,ma non abbastanza da far si che la mia mente non richiami proprio quello da cui sto scappando.

Perché,in fondo, è proprio quello che faccio,quello che sto facendo,quello che ho sempre fatto.
Scappare,scappare dai problemi,dalle persone, dal passato...

Poggio la fronte sulla superficie gelida di metallo e chiudo gli occhi,appoggiando tutto il peso,piegato un po' in avanti.

Sospiro, cercando di scacciare le immagini della scorsa sera,senza successo, ovviamente.

Quindi,mi lascio semplicemente trasportare dalla mia mente,ignorando tutto il resto.

<Q-queste...> comincio,ma poi mi accorgo della voce insicura e tremante,quindi do un colpo di tosse e continuo<Queste non sono cose che ti riguardano> dico in modo più sicuro.

Mi giro di nuovo verso la scrivania e sento il suo sguardo bruciare sopra la mia schiena,ma non mi volto. Chiedo invece <dove l'hai sentito?> domando duramente, cercando di nascondere la voce tremante.

<cosa?> chiede lui spaesato.
Alzo gli occhi al cielo.
Anche in questa situazione riesce ad essere un completo idiota.

<q-quel..quel nome > dico solamente.
<oh!> sembra risvegliarsi lui. Poi prende un lungo respiro.
<Io..io l'ho sentito da te> e intanto lo sento avvicinarsi di qualche passo,il rumore delle scarpe sportive sul pavimento.

Mi giro verso di lui,fissando i suoi occhi con i miei.
Il mio nero scuro riflesso in quell'azzurro elettrico.
Assottiglio lo sguardo,piegando la testa leggermente di lato,aspettando una risposta più sensata.

Lui raggela sul posto,senza muovere altri passi e abbassa lo sguardo.
Tipico.

Poi riprende.
<Sai,ho notato da quando sono qui che...sì insomma,che parli la notte. Intendo,durante il sonno > si lascia ad una risatina nervosa.

Annuisco lentamente.
Era una caratteristica che avevo anche da bambino,ma credevo che con il passare degli anni fosse passato.

Lui prosegue<Ieri sera sono tornato in camera tardi, e tu era già crollato a letto.
Mi sono preparato per andare a dormire ma..> si interrompe. Alza lo sguardo e incontra i miei occhi.

<davvero,io non volevo sentire cose che non avrei dovuto sentire,giuro...> di giustifica lui<...Ma quando sono uscito dal bagno eri molto agitato,continuavi a borbottare parole incomprensibili... ho pensato di svegliarti ma poi ho capito che ti saresti solo arrabbiato una volta sveglio, quindi ho deciso di lasciarti stare e aspettare che ti passasse.
Solo che poi ti sei messo a mormorare "Bianca" senza sosta >.

Abbassa lo sguardo sul pavimento.
<dalla tua reazione,deduco sia una persona importante...> mormora.

E io,non posso fare altro se non darmi dello stupido mentalmente,mentre semplicemente esco dalla stanza sotto lo sguardo spiazzato di Solace che mi osserva anche fuori dalla camera anche quando ormai sono in corridoio,diretto nonostante la tarda ora nell'unico posto dove possa pensare in pace.

Sospiro,e scuoto la testa al ricordo di ieri sera.
Alla fine sono andato in cortile,e contando il fatto che avessi solo una maglietta a maniche corte e una felpa,sono tornato in camera dopo poco ma per mia fortuna Solace stava già dormendo.

O forse faceva solo finta,visto che mi è parso di sentirlo sospirare una volta andato a letto,ma questo non ha importanza.

Che io ricordi,comunque,non ho mai mormorato il nome di Bianca nel sonno,ma pensandoci bene non ho mai dormito con molta persone dopo quello che è successo quindi, chi può dirlo?

Prendo quello che devo dall'armadietto,per poi incamminarmi verso la camera.
Lo sguardo basso,osservo le piastelle del pavimento sporco correre sotto i miei piedi.
Poi qualcosa si scontra contro la mia spalla,e alzando lo sguardo noto che quel qualcosa è in realtà un qualcuno dagli occhi cerulei che mi sorride stranito.

<Hey Nico,ma dov'eri finito?> chiede la voce allegra di Jason, scrutandomi curioso. Vicino a lui c'è Piper,sorridente.
Noto dietro di loro i capelli color grano di Annabeth.
Poi,vicino a lei,due occhi verde smeraldo e i capelli mori.

Distolgo lo sguardo.

<Nulla di che Jas, ero solo impegnato. Ora se non vi spiace,dovrei proprio andare> lui fa per ribattere,ma poi si blocca, forse capendo.
Nonostante tutto,ci conosciamo da tempo e non è la prima volta che per motivi a lui sconosciuti faccio così.

Sa che ogni tanto ho bisogno di stare un po' da solo,e gli sono grato per capire.

Scuote la testa sconsolato,poi mi saluta con un cenno e io ricambio a lui e a Piper.
< se vedete mia sorella salutatemela> quasi urlo quando sono già abbastanza lontani. Lui alza il braccio con il pollice alzato da lontanto.

Ignoro la presenza degli altri due ragazzi vicino a me e riprendo a camminare spedito .

Dopo pochi metri sento dei passi pesanti raggiungermi e una mano mi afferra l'avambraccio facendomi fermare sul posto.

Mi giro di scatto scocciato e incontro due occhi smeraldo fissarmi.
La visione di Percy Jackson ansimamte per la presunta corsa mi lascia un attimo interdetto.

< cosa vuoi?> soffio a denti stretti spostando lo sguardo sulla massa di gente che ci passa intorno e liberando il braccio dalla sua stretta.

Lui riprende fiato <Io-Io volevo chiederti...> si ferma un attimo,lo sguardo perso.

< Cosa?> lo istigo a continuare,al limite della pazienza.

<tutto okay? Voglio dire,ultimamente ti vedo- ti vediamo tutti un po' strano,mi chiedevo se...>.
Bella faccia tosta il ragazzo.
Davvero.

< perché, Perce, ti importa davvero?> dico schernitore e ovviamente non mi aspetto una risposta,tantomeno sincera.

Lui rimane sospeso dalla risposta.
Fa per dire qualcosa,ma io lo blocco sul nascere.
< Senti,non sono proprio dell'umore per parlare con qualcuno,figurati con te,quindi ti chiederei di lasciarmi in pace> gli dico pacato.

Mormoro un "ci si vede in giro" e corro via,lasciando Jackson nel bel mezzo del corridoio,pietrificato sul posto.

Cos'è, credeva che solo perché lui ha inscenato lo spettacolo perfetto per la sua Annabeth,io gli avrei tenuto il gioco?
Oh,caro Percy,forse anche per mia sfortuna, non dimentico nulla.

Arrivo davanti alla porta della camera non trovandola chiusa a chiave. Spero con tutto il cuore che non sia come credo.

E invece,infrangendo tutte le mie speranze,appena aperta la porta trovo Will Solace seduto sul mio letto che guarda il pavimento a capo chino.

Faccio per protestare a riguardo ma lui sentendo la porta chiudersi dietro di me, si alza guardandomi fisso negli occhi.

Incrocia le braccia al petto. Alza un sopracciglio. Cosa si aspetta? Forse che...che gli chieda scusa o simili?
Illuso.

Quindi lo ignoro,passandogli proprio affianco per raggiungere la scrivania dove poggiare i libri.

Ma,per la seconda volta in qualcosa come due minuti,una mano afferra prontamente il mio braccio,fermandomi.

Torno quindi indietro,posizionandomi davanti a lui e liberandomi il braccio <cosa vuoi?> chiedo piatto.

Mi aspettavo una risposta insicura, ma invece<penso che dovremmo parlare> dice autoritario.

Quasi non scoppio a ridere, perché questa sa tanto di battuta ripetuta mille volte davanti ad uno specchio. E poi,Will Solace in questi panni è alquanto comico.

<come?> chiedo trattenendo una risatina,lo sguardo divertito.
<si bhe, insomma...> comincia a balbettare. Ed ecco il Solace di sempre.
<visto che siamo compagni di stanza da abbastanza e visti i tuoi strano comportamenti, soprattutto dopo ieri,pensavo che tu...>.

Alzo un sopracciglio.
Vorrei trattenermi, volevo farlo,ma sembra davvero cercarsela.

<pensavi che io cosa,Solace?> comincio,con tono piatto<che,visto che "ormai siamo amici per la pelle" ti avrei confessato tutti i miei drammi,i miei problemi e avrei pianto sulla tua spalla,che saremmo diventati inseparabili e mi sarei fatto..."aiutare"?> continuo con tono più duro e schernitore,sotto il suo sguardo stranito.

< te lo ripeterò una sola volta,Solace,noi non siamo amici, io non ti voglio nella mia vita. E sei pregato di farti gli affari tuoi,senza rompere le scatole alle altre persone, perché questa,Solace,non è la tua vita> concludo con tono quasi sprezzante.

Mi scappa una risatina amara,mentre mormoro ancora la parola amici,scuotendo la testa.

Pensava davvero che fossimo...amici? Non ci posso credere.
Anche il minimo di buona considerazione che potevo avere nei suoi confronti se n'è andata.

Lui mi guarda sconcertato,forse ferito,ma non importa.
E,senza dire altro, esco dalla camera una volta posati i libri sul letto,sbattendomi la porta alle spalle.

Il piccolo Will ci è rimasto male?
Bhe,sarà meglio che si abitui alle delusioni,perché il mondo non è tutto fiori e arcobaleni come crede lui.

Quel ragazzo sta davvero giocando col fuoco.

#Spaziomehh
Ma buonsalveh snasi (?)
Come va?
Avete visto il film di Animali Fantastici?Vi è piaciuto? A me un sacco😍Bhe,stanno succedendo un bel po' di cose nella storia e ne succederanno altrettante. Ma no spoiler😂raggiungiamo le 17☆e i 10commenti per il prossimo capitolo?  Scusate ancora per l'aggiornamento in ritardo 😅
Love,
-_Mezzosangue_101💜