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•Voglia di spiegazioni•

Passai qualche altro giorno alla Tana, con i miei amici, e il giorno prima di Capodanno, decisi di fare ritorno a Londra per andare a trovare i miei genitori. Harry e Ron volevano sapere il mio motivo di questa decisione, quindi, mentre caricavo il baule sul pulmino, decisi di dargliela.
«Perché vuoi tornare a Londra, Herm? Manca ancora qualche giorno al rientro a scuola. E dove andrai a stare?»
Scossi la testa e sorrisi. Mettevano sempre in mezzo la scuola, e si preoccupavano sempre per me, come dei veri fratelli.
«Torno a Londra perché...ho saputo che qualcuno ha fatto tornare la memoria ai miei genitori, e voglio andare a riabbracciarli. Mi sono mancati tantissimo.»
Rimasero tutti stupiti e con la bocca spalancata, compresi i signori Weasley. L'unica che non fu sorpresa era Ginny, ma lei sapeva già tutto.
«Chi l'ha fatto?»
Potevo dirglielo? Loro ce l'hanno a morte con la famiglia Malfoy. No, non potevo.
«Non lo so, il biglietto era anonimo. Ma sono felicissima ugualmente!»
Mi sistemai bene il giubbetto, la sciarpa e il cappello di lana, poi salutai tutti e salii nel veicolo.
«Ci vediamo sul treno. A presto!»
Il signor Weasley mise in moto e partimmo alla volta di Londra. Non riuscivo a smettere di sorridere, ero felice che dopo mesi di dolore, finalmente avrei riabbracciato i miei adorati genitori.
«Quello che ha fatto l'incantesimo è...»
Fissai di colpo Arthur. Lui sapeva, glielo leggevo negli occhi.
«...Draco Malfoy?»
Deglutii a fatica. Come mi immaginavo, sapeva tutto. Annuii, tornando a guardare fuori dal finestrino.
«Come fa a saperlo?»
«Harry e Ron mi hanno detto che è da un po' che Malfoy si comporta in modo diverso con te, e ho ricollegato le cose. Sono felice che stia rimettendo la testa a posto, ma per qualunque cosa, io ci sono.»
Prese un grande respiro.
«Se dovesse farti del male, non esitare a dirmelo, che lo sistemo per bene io, ok?»
Risi per il suo tono serio e gli sorrisi. Adoravo quell'uomo. Era come un secondo padre per me.
«Grazie Arthur, me lo ricorderò.»
Il resto del viaggio lo passammo in silenzio. L'argomento Draco Malfoy era concluso. Quando nel pomeriggio arrivammo davanti alla mia vecchia casa, cominciai ad avere paura che fosse solo un cattivo scherzo. Il signor Weasley fermò il pulmino, e io scesi, trovando conforto nel mio giubbetto. Presi il baule e ringraziai Arthur.
«Buona fortuna, Hermione. Ci vediamo presto!»
Mise in moto e ripartì, lasciandomi sola davanti al vialetto di casa. Mi girai, tremando per il freddo e il timore, e mi incamminai molto lentamente verso l'abitazione. Arrivata davanti alla porta appoggiai il bagaglio a terra, e poi presi un grande respiro per calmarmi. Bussai con tutta la forza che avevo, e attesi che mamma o papà venissero ad aprirmi. Dopo qualche minuto la maniglia si abbassò, e la porta si aprì. Appena vidi i miei genitori, tutto il mio autocontrollo andò a farsi fottere, e scoppiai a piangere. Mi buttai letteralmente su di loro e li abbracciai. Mesi e mesi di dolore si sciolsero non appena loro mi accarezzarono e ricambiarono l'abbraccio.
«Hermione! Quanto ci sei mancata!»
Mi allontanai un poco da loro e li osservai attentamente. Mia madre mi asciugò una lacrima e mi accarezzò la guancia.
«Entra, che fuori fa freddo.»
Mio padre afferrò il mio baule pesantissimo ed entrammo in casa, lasciandoci il freddo alle spalle. Una volta dentro tolsi cappello, sciarpa e giubbetto, e li appesi sull'appendiabiti. Casa dolce casa.
«Vieni tesoro, vuoi una cioccolata calda?»
Annuii felice e li seguii in cucina. Mi sedetti e respirai quell'odore di pulito.
«Hai un po' di cose da raccontarci, immagino.»
Mia madre appoggiò le tazze di cioccolata con panna di fronte a noi e si sedette vicino a me.
«Qualche giorno fa è venuto un ragazzo molto carino, che ci ha puntato una bacchetta addosso e ci ha fatto un incantesimo. Perché non abbiamo tuoi ricordi di quest'ultimo anno? E perché sto recuperando solo ora tutti i ricordi di una vita?»
Erano domande più che lecite, cui era giusto dare una risposta. Decisi di raccontare tutto, da quando feci loro l'incantesimo per fargli perdere ogni ricordo su di me, a quando Draco mi scrisse di aver fatto un contro incantesimo.
Bevvi un sorso di cioccolata e poi mi schiarii la voce.
«Più o meno un anno fa, vi ho fatto perdere la memoria attraverso un incantesimo, perché io e i miei amici dovevamo sconfiggere il mago più cattivo della storia, e per la vostra sicurezza ho dovuto farlo.»
«Perché?»
Notai gli occhi lucidi di mia madre e mi si formò un groppo in gola. Mi tornarono in mente tutte le volte che avevo pianto perché mi mancavano, quante volte avrei voluto riabbracciarli.
«Perché lui non si sarebbe fatto scrupoli, e vi avrebbe uccisi, se vi avesse ricollegati a me.»
Asciugai le lacrime che avevano ripreso a scendere, e bevvi un altro sorso di cioccolata, per calmarmi.
«E come hai vissuto? Ti siamo mancati?»
Guardai il tavolo, per non far vedere ai miei genitori tutto il dolore che mi tenevo dentro.
«Mi siete mancati tantissimo, e vi ho pensati ogni giorno, ogni minuto. Eravate sempre nei miei pensieri più cari. Ho passato gran parte del tempo a cercare e distruggere Horcruz, cioè oggetti in cui Lord Voldemort aveva racchiuso la sua anima, e a giugno lo abbiamo sconfitto. Ho partecipato a una vera e propria battaglia, e ho perso anche degli amici.»
Pensai a Fred, a Dobby, a Colin Canon, e il dolore mi mozzò il respiro.
«Hai rischiato di morire?»
Tantissime volte. Avevo rischiato la vita più in otto anni ad Hogwarts che negli undici anni prima. Scossi la testa per rassicurarli, anche perché altrimenti sarebbero impazziti, sapendo tutto quello che avevo rischiato.
«No, solo qualche volta. Ma sono ancora qua, e questo è l'importante.»
Li vidi più tranquilli. Era tutto finito. Voldemort era morto, e io ero ancora viva. A loro non interessava sapere altro.
«Il ragazzo biondo e bello che ci ha fatto tornare la memoria, chi è?»
Oh giusto. La questione più difficile. Spiegare la figura di Draco Malfoy ai miei genitori.
«Lui si chiama Draco Malfoy. Frequenta anche lui la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, e fino a un po' di tempo fa lo odiavo. Mi prendeva sempre in giro, mi insultava, mi chiamava 'sporca Mezzosangue', e io ci stavo male. Poi da un mese e mezzo a questa parte è cambiato completamente. Ha smesso di insultarmi e chiamarmi in quel modo, è diventato più carino e gentile nei miei confronti, e siamo diventati quasi amici. È diventato anche molto protettivo, e mi ha fatto il regalo più bello del mondo. Farvi tornare la memoria. È stato un gesto bellissimo, per cui non smetterò mai di ringraziarlo.»
Mia madre sorrise, come se avesse captato l'amore che provavo per lui.
«E che rapporto c'è tra te e lui? Come vi siete avvicinati?»
«Mi ha chiesto di fargli ripetizioni, e io ho accettato.»
Omessi volontariamente la parte delle lezioni di Seduzione, e cercai una risposta coerente ed esaustiva.
«Da quando abbiamo iniziato a fare le lezioni è cambiato come il giorno e la notte, e adesso lo reputo un amico.»
«E non è successo niente tra voi? Non ha provato a baciarti, toccarti...»
Ok, questa conversazione stava prendendo una piega un po' imbarazzante.
«N-no, mamma. Gli faccio solo ripetizioni.»
«Quindi non è il tuo fidanzato?»
Scossi la testa, le guance che andavano a fuoco. Mio padre se ne restò in silenzio, a trattenere le risate.
«Peccato. Sarei stata felice di sapere che mia figlia aveva un fidanzato. È un bellissimo ragazzo, con dei fantastici capelli biondi, degli occhi molto intensi, un fisico così muscoloso e asciutto...»
Mi guardai in giro a disagio, mentre mia mamma descriveva fin troppo bene le caratteristiche fisiche di Draco.
«Tesoro, basta. Così la metti in imbarazzo. Penso che quando troverà l'uomo della sua vita saremo i primi a saperlo.»
Ringraziai mentalmente mio padre e poi mi alzai.
«Bene, vado a sistemare le mie cose.»
«Cosa vuoi per cena, amore?»
Amore, adoravo quando mi chiamava così. Mi faceva sentire importante. Anche se per un periodo non aveva ricordi di me, sotto sotto capii che non aveva mai smesso di ricordarmi.
«Qualunque cosa va benissimo. Grazie mamma.»
Lasciai un bacio ad entrambi e poi salii al piano di sopra, con il pesantissimo baule. Entrai nella mia camera e mi buttai sul letto. Dopo presi il diario, per fissare sulla carta le emozioni del momento.
28 dicembre 1998
Caro diario,
Oggi finalmente, dopo più di un anno, ho riabbracciato i miei genitori. Se questo è stato possibile, devo ringraziare solo ed esclusivamente Draco Malfoy, perché ha fatto loro il contro incantesimo. L'emozione che ho provato appena la porta di casa si è aperta e davanti a me ho rivisto i miei genitori è indescrivibile. Sono scoppiata in lacrime e li ho abbracciati fortissimo, per paura che fosse tutta un'illusione. Poi mia madre mi ha fatto un vero e proprio interrogatorio, ma era più che lecito. Mi ha chiesto perché gli avevo fatto perdere la memoria. Perché stava recuperando solo ora tutti i ricordi su di me di una vita. Se mi erano mancati. Cosa avevo fatto in tutto quel tempo. Se avevo rischiato la vita. E soprattutto...chi è Draco Malfoy. Ho dovuto spiegare loro ogni cosa per filo e per segno (tranne per Draco. Li non ho detto proprio la verità), ma sono felice di averlo fatto, perché in questo modo ho ricucito ferite aperte che non riuscivo a chiudere. Il dolore che ho provato per mesi, la voglia di riabbracciarli, le lacrime versate per la loro mancanza, tutto è scomparso appena li ho rivisti. Questa è stata l'ennesima dimostrazione di affetto da parte di Draco, che senza dirmi niente, di sua iniziativa, e vedendomi soffrire, ha deciso di farmi questo inaspettato e incredibile regalo di Natale. Il più bello e sincero che potesse farmi. Ho pianto mentre leggevo la sua lettera. Ho pianto quando ho realizzato il significato delle sue parole. Ho pianto quando ho capito che lo aveva fatto per me. Ho pianto quando ho riabbracciato i miei genitori. Sono diventata veramente una piagnona, ma se le lacrime sono il modo giusto per esprimere me stessa, le mie emozioni, allora va bene. Non ho detto ai miei l'incasinato rapporto che c'è tra me e il Furetto, ma almeno sanno della sua importanza nella mia vita. Ora vado, perché penso di averti stancato abbastanza con i miei pensieri sdolcinati. Avevo proprio bisogno di esprimere su carta tutte le mie emozioni, e ancora una volta sei stato di grande aiuto.
Spero di riscrivere al più presto!
Tua Hermione.
Chiusi il diario e lo appoggiai sul comodino. Poi mi sistemai sul letto e fissai il mio sguardo sul soffitto, immaginandomi la scena di Draco che parla con i miei genitori. Draco, che essere complicato. E pensare che fino a un mese e mezzo fa non riuscivo a sopportare la sua presenza, e ora ogni volta che parlavo di lui o lo pensavo non riuscivo a smettere di sorridere. Cosa mi aveva fatto? Come aveva fatto ad abbattere la barriera che mi proteggeva da quel maledetto e cieco sentimento che era l'amore? Come aveva fatto a farmi innamorare di lui? Perché ogni volta che pensavo, la mia mente finiva su di lui? Mi mancava, mi mancava terribilmente tanto, e non vedevo l'ora che quelle vacanze finissero, perché volevo riabbracciarlo, baciarlo, e sentire il suo profumo alla menta. Volevo accarezzare i suoi capelli biondo cenere, e leggere dentro i suoi occhi color tempesta tutto quello che gli passava per la testa. Volevo tornare a fidarmi di lui, per sempre.
Chiusi gli occhi con quei pensieri, e mi addormentai. Mi svegliai solo quando mia madre mi chiamò per la cena, e sentii il mio stomaco brontolare per la fame. Mi alzai e mi stiracchiai, adorando la sensazione di benessere che il dormire senza sognare mi dava. Sorrisi di fronte allo specchio e corsi giù per le scale, pronta ad affrontare la prima cena con i miei dopo un anno.

Spazio autrice: nuovo capitoloooo!! Spero vi sia piaciuto!!! Cosa avete provato leggendo che Hermione ha potuto finalmente riabbracciare i suoi genitori? Io stavo per piangere mentre lo scrivevo. Fatemi sapere con voti o commenti se il capitolo vi è piaciuto!!! Al prossimo capitolooo!! Ciaoo!

Giada

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